Hotline Miami Recensione: un action game allucinato che celebra gli anni '90

Uno sparatutto allucinato che celebra il gaming degli anni '90

Hotline Miami Recensione: un action game allucinato che celebra gli anni '90
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • Il primo approccio con Hotline Miami è di quelli che non si scorda mai.
    Ti svegli una mattina e ti ritrovi tre brutti ceffi in salotto, con indosso delle maschere piuttosto inquietanti, almeno quanto i loro discorsi.
    A guardarle bene tanto anormali in effetti non sono, visto che raffigurano un pollo, un cavallo e un gufo, ma tutto ciò è comunque classificabile come preludio a una brutta giornata.
    Insomma, siamo in Florida sul finire degli anni '80. Sempre meglio tre tizi vivi e vegeti che svegliarsi di colpo con una testa di cavallo nel letto. Ah, bei tempi.
    Magari di anormale in questo piccolo zoo improvvisato c'è solo il vuoto di memoria del protagonista. O il pollo che, paziente, lo spinge a ricordare: non è facile vestire i panni di un pluriomicida.
    Per apprezzare l'ultima fatica di Dennaton games (software house indipendente composta da Jonathan Söderström e Dennis Wedin), disponibile da poco su Steam, però, non basta essere patiti del genere “action dal grilletto facile”.
    Miami Hotline è un titolo dal gusto retrò: grafica 8 bit e visuale a volo d'uccello sono il suo biglietto da visita, accattivanti almeno quanto la DeLorean del protagonista.
    Ma torniamo alle sagge parole del pollo: "3 aprile 1989. Ti ricorda qualcosa?".

    LA CALDA LINEA DI MIAMI

    Nonostante possa sembrare appartenere al filone di Gran Theft Auto e affini, Hotline Miami prende una strada completamente differente, discostandosi dall'essenzialità narrativa e dalla violenza gratuita offerta dal primo.
    Dopo un breve tutorial nel quale prenderete dimestichezza con i comandi, (niente pad, "solo" mouse e tastiera) la narrazione si sposterà nel vostro appartamento, in data 3 aprile 1989. La successione degli eventi verrà affidata al telefono posto in salotto: una volta interagito con la segreteria telefonica, di volta in volta vi verrà detto dove andare e chi eliminare. In effetti il gioco si riduce esclusivamente a questo: per ognuna delle 20 mappe che avrete modo di esplorare, si dovrà uccidere nel modo a voi più congeniale, ogni forma di vita (cani compresi) presente sul posto.
    Ma agire a volto scoperto di certo non è il migliore dei modi per passare inosservati: all'inizio di ogni missione sarà necessario indossare una tra le diverse maschere animalesche reperibili nel corso della vicenda.

    Quel che in apparenza può risultare un mero pretesto narrativo, in realtà costituisce una componente di gameplay vera e propria. Ciascun animale infatti, permetterà al protagonista di acquisire diversi power-up: da una maggiore velocità negli spostamenti ad un incremento dei caricatori delle diverse armi. Prendere alla leggera la scelta della maschera, unica agevolazione concessavi dai meccanismi di gioco, è altamente sconsigliato, soprattutto in vista della carneficina alla quale dovrà dare inizio.
    Ciascuna uccisione però non sarà fine a se stessa. Queste, infatti, a seconda del modo e del numero consecutivo con cui verranno portate a termine, vi faranno guadagnare punti, in puro stile arcade.
    Quest'ultimi oltre a contribuire nel determinare il vostro grado di abilità mediante una valutazione a fine livello, consentiranno di sbloccare diverse armi, raggiunto il punteggio complessivo richiesto per ciascuna di esse. Purtroppo ciò risulterà essere una fatica inutile, vista la loro collocazione casuale all'interno degli stage e l'impossibilità di scegliere il proprio equipaggiamento (salvo rare eccezioni) a inizio missione.
    Prendere una spranga e spaccare la testa del malcapitato di turno, atterrato con una porta appena sbattuta in faccia regala enormi soddisfazioni. Peccato che l'idillio duri una manciata di secondi, prima che il nemico dalla stanza accanto entri e vi spedisca all'altro mondo.
    Scordatevi massacri spensierati e punti vita: ogni colpo subito equivarrà a morte certa e l'unico modo per avanzare è quello di riflettere attentamente su ogni propria mossa.
    Pensare di risolvere ogni problema imbracciando qualsivoglia arma da fuoco risulterà fatale.

    Caricatori dai proiettili limitati e la mancanza di munizioni costringono a sostituirle rapidamente con quello che mette a disposizione lo stage, favorendo le armi bianche nella maggior parte dei casi.
    Gli spari infatti allarmeranno i nemici delle stanze adiacenti alla vostra, conducendoli da voi e complicando ulteriormente le cose.
    La frustrazione nel ripetere più e più volte il medesimo livello non è dettata dalla sola difficoltà del titolo (comunque estremamente elevata e non alla portata di tutti, così come era una volta), ma anche dal comportamento generale dei nemici.
    Questi infatti non esiteranno ad attaccarvi anche se al di là del vostro campo visivo, costringendovi a memorizzarne la collocazione onde evitare l'ennesima e fastidiosa dipartita.
    Dopo una manciata di livelli, il tutto si ridurrà alla ripetizione dei medesimi meccanismi ludici, in un eterna rincorsa al punteggio più alto.

    DI-SCOSTANTE

    Se la veste grafica nel suo minimalismo risulta affascinante, con colori cangianti e animazioni eccezionali (soprattutto nel corso delle uccisioni), il comparto audio è quello che soffre maggiormente. Ferma restando l'eccezionale qualità della soundtrack, che riesce a porre la giusta enfasi sui momenti concitati, sia narrativi sia di gameplay, la ripetitività di alcune tracce finisce per opprimere il giocatore, assordandolo con suoni elettronici in netto contrasto con le ambientazioni di gioco. Una scelta quest'ultima voluta e che si sarebbe rivelata estremamente azzeccata, se non fosse stata mal bilanciata.

    Hotline Miami Hotline MiamiVersione Analizzata PCQuel che pesa sulla testa di Hotline Miami è la cattiva gestione di alcune idee. Se prese singolarmente riescono a stupire, nel complesso finiscono per svilire ulteriormente un gameplay che, frustrazione a parte, riesce a regalare momenti di divertimento. A sorreggere le fondamenta del titolo in compenso, trova spazio una storia a tinte noire ben congegnata e ottimamente esposta. Tra il folle e il visionario, Hotline Miami riesce a stupire senza però eccellere, con il suo incedere capace di travolge il giocatore, attore e complice sul palco di gioco. Un titolo non per tutte le età, laddove i più giovani probabilmente potrebbero non essere in grado di apprezzare quello stile che negli anni '90 ha reso grande il fenomeno videoludico. Lo squillo del telefono da oggi in poi, non sarà più lo stesso.

    7.5

    Che voto dai a: Hotline Miami

    Media Voto Utenti
    Voti: 38
    7.5
    nd