Recensione Iron Sky Invasion

Direttamente dal lato oscuro della luna, tornano i nazisti in un nuovo gioco targato Reality Pump.

Recensione Iron Sky Invasion
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  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Android
  • Pc
  • Iron Sky è stata sicuramente una delle pellicole più discusse del web nel 2012. Diretto dal filandese Timo Vuoresola (noto anche per la parodia cinematografica Star Wreck) il film Iron Sky si ambienta nel 2018, quando gli U.S.A. decidono di mandare sulla Luna un astronauta di colore a fini propagandistici per le recenti elezioni. È proprio sul nostro satellite naturale che verrà scoperta un’installazione segreta nella quale i nazisti si sono nascosti attendendo pazientemente per decine di anni, pronti a vendicarsi della loro disfatta nel 1945. Con Iron Sky ci troviamo di fronte ad un prodotto spiccatamente satirico, particolarmente irridente verso l'attuale situazione geopolitica e relativi leader. Non è raro imbattersi in cutscene grottesche o addirittura demenziali, due elementi distintivi dei precedenti lavori del regista e scrittore Vuoresola. Pur trattandosi di un progetto indipendente e di nicchia, realizzato anche grazie ai finanziamenti dei fan del regista, la produzione di Iron Sky è facilmente accostabile a quella di un buon film per la televisione made in hollywood, con effetti speciali in CGI, inquadrature e scenografie finemente realizzate. La pellicola ha diviso critica e pubblico, da una parte chi ne elogia la satira e dall’altra chi lo accusa di non prendersi troppo sul serio, uno spreco di risorse per una mediocre commedia a sfondo fantascientifico. Elogi e critiche a parte, Iron Sky è stato il protagonista di un grande evento mediatico che ancora oggi riecheggia nella rete, specialmente tra il pubblico giovane e gli amanti del trash movie. Sull’onda di questa popolarità Reality Pump Studios (Earth 2160, Two Worlds) ha rilasciato proprio agli inizi di Dicembre il videogioco Iron Sky Invasion, uno space combat sim che si rifà proprio alle sequenze finali viste nella pellicola di Vuoresola.

    ACHTUNG, DISCHI VOLANTI!

    Da tempo non vedevamo giungere sul mercato un titolo appartenente a questa categoria videoludica, nonostante il 2012 abbia visto il debutto di interessantissimi prodotti freeware basati sul motore open source di Freespace 2, come Wing Commander Saga e Diaspora (quest’ultimo basato su Battlestar Galactica). I ragazzi di Reality Pump hanno pensato che una space combat sim sarebbe stata un titolo perfetto per accompagnare il discreto successo ottenuto dalla pellicola Finlandese, e noi non possiamo che essere contenti di poter mettere nuovamente le mani su un gioco di simulazione spaziale. Al primo avvio scopriamo scopriamo con triste rammarico che Invasion vanta una sola modalità di gioco single player, escludendo del tutto la possibilità di disputare partite in multigiocatore; il primo di una serie di elementi a sfavore per il nuovo gioco di Reality Pump. In quest'avventura vestiremo i panni di un astronauta americano che piloterà i caccia e le stazioni spaziali viste anche nella pellicola cinematografica di Iron Sky, affrontando le numerose flotte naziste che si avvicinano minacciosamente alla Terra. Abbiamo apprezzato la scelta di usare filmati in full motion per raccontare le cutscene, intermezzi narrativi nei quali diversi personaggi politici (alcuni interpretati dagli stessi attori del film) ci illustrano le missioni a cui prenderemo parte per la difesa del pianeta. Il tutto è in piena sintonia con la comicità tipica di Iron Sky: il primo ministro indiano, ad esempio, ci chiederà di proteggere un satellite televisivo per seguire un'importante partita di calcio in diretta TV, oppure il nostro ufficiale di collegamento ci informerà dell'invasione cibandosi di caffè e ciambelle come niente fosse. Ci siamo fatti grasse risate grazie a questi divertenti siparietti tuttavia dobbiamo ammetterlo: la particolare vena di comicità che caratterizza questi video, potrebbe non piacere a tutti.
    Il sistema di controllo ricorda il caro vecchio Freelancer, con la possibilità di controllare il nostro veicolo in maniera non molto complessa con mouse e tastiera, trovandoci quindi di fronte ad un prodotto arcade piuttosto che ad una simulazione vera e propria. Ci sono rimandi ai classici del passato come la gestione dell’energia per armi, scudi e meccanismi di propulsione, un gradito ritorno che tuttavia risulta eccessivamente semplificato se paragonato ai grandi titoli che hanno dato lustro al genere delle space simulation. Per chi invece prediligesse il buon vecchio joypad, non abbiamo riscontrato alcun problema giocando con il controller ufficiale Xbox 360, pur mancando la peculiare precisione nel puntamento ottenibile con il puntatore del mouse.
    La struttura ludica di Iron Sky strizza l'occhio al genere sandbox, con la possibilità di scegliere quale missione intraprendere prima che le forze del terzo Reich raggiungano la Terra. Nonostante il titolo vi ponga di fronte ad una discreta libertà di movimento, ciò non basta a colmare il più grande difetto di questa produzione: la ripetitività. Le missioni alle quali prenderete parte si riducono ad un approccio fin troppo semplice e lineare infatti, del tipo “Search & Destroy”, con vere e proprie frotte di nemici da affrontare in forsennate battaglie, alle prese con ufo nazisti o enormi dirigibili spaziali che trainano giganteschi asteroidi. Il risultato è inevitabile: dopo le prime due ore di gioco, Iron Sky: Invasion non è già più capace di tenere alta l’attenzione del giocatore, costretto a ripetere sempre le stesse azioni in missioni create con lo stampino. A nulla sono valsi gli sforzi degli sviluppatori d'introdurre elementi del genere RTS, così come i miglioramenti e le navi da ottenere vendendo i materiali raccolti dai vascelli distrutti nelle nostre battaglie nel vuoto cosmico. Un vincolante sistema di gioco vi costringe ad una lotta contro il tempo per eliminare un determinato gruppo di navi e precludervi la possibilità di tornare alla base per vendere materiale o cambiare astronave, un’operazione che richiede a sua volta diversi minuti preziosi. Davvero un'occasione mancata per i ragazzi di Reality Pump, perché sarebbe bastato un pizzico d'inventiva in più per rendere il gameplay di Invasion più vario e soddisfacente.

    L'ARMAMENTARIO DEL TERZO REICH

    Sebbene il motore grafico Grace 2 vanti una più che solida base per l'ottima modellazione poligonale di vascelli e basi spaziali, assistiamo a svariati difetti sotto molteplici aspetti visivi, a cominciare da un'effettestica come esplosioni ed effetti particellari decisamente sottotono, alla realizzazione di fondali decisamente grossolani, specialmente se osservati a risoluzioni full hd. Alla ricchezza poligonale dei modelli astronavali sotto il nostro controllo, si contrappone la piattezza di texture che ledono non poco all'appeal globale. Il titolo non eccelle neanche sotto il punto di vista dell’IA, con nemici che si lasceranno colpire troppo facilmente durante le dogfight, relegando il livello di sfida al solo numero piuttosto che alla capacità di volo dei singoli velivoli.
    Dal punto di vista del doppiaggio in lingua originale (la localizzazione italiana presenta i soli sottotitoli) ci troviamo su livelli molto buoni, ma solo perché le cutscene sono realizzate con l'ausilio di veri attori ed interpreti, pur essendo ben lontani dai livelli registici di titoli come Red Alert 3 o Wing Commander. Anche la colonna sonora vanta tracce provenienti direttamente dalla versione su celluloide di Iron Sky, ma sebbene si tratti di composizioni molto piacevoli e ben orchestrate, la scarsità in numero tedierà ben presto anche il giocatore meno attento alla qualità del sottofondo musicale.

    Iron Sky Invasion Iron Sky InvasionVersione Analizzata PCIron Sky Invasion aveva le carte per essere un buon prodotto, ma pecca di una realizzazione affrettata e priva di mordente. Forte di un sistema di controllo mouse e tastiera semplice e ben integrato, unito ad un gameplay facile ed intuitivo per il genere, il nuovo titolo di Reality Pump tenta di portare nuovo lustro al genere space combat sim, ma fallisce miseramente il colpo a causa di un'eccessiva ripetitività delle missioni e delle dinamiche di gioco. A tutto questo aggiungiamo un comparto tecnico altalenante, una IA deficitaria, e la totale assenza di una modalità multiplayer: elementi che sommati tra loro ci vedono costretti a bocciare l'ultima produzione di Reality Pump. Sebbene questo gioco cerchi l'approvazione di chi ha apprezzato il film Iron Sky, non ci sentiamo di consigliare questa trasposizione videoludica se non ai più spassionati amanti del lavoro di Vuoresola.

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