Recensione Kung Fu Strike: The Warrior's Rise

Un action game magnetico

Recensione Kung Fu Strike: The Warrior's Rise
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Perdonateci il facile gioco di parole (non ce ne voglia lo spirito di Lo Wei) ma Kung fu Strike: The Warrior's Rise arriva Dalla Cina con furore. Opera prima di QoocSoft -una giovane compagnia cinese con sede a Shanghai- questo moderno beat'em up si fece notare già nel 2009 vincendo l'Indipendent Games Festival of China ed ottenendo il quarto posto al Microsoft's annual Dream Build Play. Caratterizzato da un'azione velocissima, caotica e adrenalinica, è un titolo sviluppato con un'impronta decisamente hardcore, che demolisce joypad e player con una facilità disarmante. Sebbene sia disponibile soltanto da qualche giorno in digital delivery su Steam, ha riscosso già i primi consensi da una fan base entusiasta del fascino arcade old-school. Noi di Everyeye.it lo abbiamo provato, non vi resta che continuare a leggere per sapere cosa ne pensiamo.

    Game Over. Continue?

    Il plot di Kung fu Strike: The Warrior's Rise è pressoché inesistente, serve soltanto a giustificare il frenetico avanzare da uno stage all'altro, nonché a contestualizzare gli eventi. Quel poco che è stato scritto viene raccontato per mezzo di strip disegnate poco riuscite, accompagnate da un soundtrack decisamente monotono e per nulla ispirato. Gli eventi collocano il presente nella Cina antica, devastata dallo scontro di tre forze militari in guerra tra loro: l'impero Tian, le forze d'invasione Shaa e l'armata dei ribelli. A noi il compito di ristabilire l'ordine interno nelle vesti del generale imperiale Loh, famoso in tutto il paese per le sue temibili tecniche marziali.
    Nonostante la storia soffra per la scarsa attenzione ricevuta in fase di sviluppo, il titolo del team cinese non ne risente in alcun modo, difatti l'impostazione esclusivamente arcade valorizza il gameplay a tal punto che qualsiasi altro elemento di contorno passa immediatamente in secondo piano. Chiuso il tutorial si viene letteralmente fagocitati da un sistema di gioco magnetico, che funziona e diverte, da cui è difficile staccarsi. Il punto di forza di Kung fu Strike sta nel combinare lo stile classico dei vecchi beat'em up a scorrimento orizzontale con una struttura moderna, che introduce decine di combo spettacolari e devastanti combinate con la necessità di curare la fase difensiva. In questo modo l'azione di gioco non si riduce ad uno sterile smash button, piuttosto ricorda molto da vicino quanto visto in Arkham Asylum ed Arkham City, con schivate, deviazioni, parate e contromosse. Tutto supportato da un sistema di controllo intuitivo ed immediato, a patto che si possieda un joypad dato che l'esclusione del mouse, e l'impossibilità di configurare i tasti, rende arduo -se non impossibile- l'uso della tastiera anche ai puristi del PC.

    Il gioco è suddiviso in 28 stage, perlopiù concepiti come arene con decine di nemici da abbattere, anche se non mancano quelli classici poggiati sull'asse orizzontale e le prove speciali di resistenza ed abilità. Per arrivare alla fine del percorso sono sufficienti poco meno di quattro ore, poco più di sette se si vuole provare l'impresa alla massima difficoltà. Infatti l'IA è decisamente impegnativa, con avversari aggressivi e competitivi che attaccano su più fronti già dopo pochi minuti di gioco. A livello facile, pur subendo comunque più di qualche sconfitta, si avanza senza grossi problemi, invece giocando a difficile si incappa in una delle esperienze hardcore più dure di quest'anno. Il grado di sfida -già di per se elevato- viene enfatizzato dalla necessità di guadagnare monete in funzione del punteggio ottenuto in ogni livello, così da poter acquistare potenziamenti e special move (essenziali per agevolare un progress altrimenti frustrante).
    I casual gamer possono usufruire della modalità co-op per godere del gioco in modo meno impegnativo, veramente ben fatta riesce a regalare emozioni d'altri tempi, quando in sala giochi si cercava in tutti i modi di arrivare all'end-game insieme al proprio compagno di joystick, preservando a tutti i costi l'ultimo cannoncino. Peccato sia disponibile soltanto in local.

    800X600 e dintorni

    Il comparto tecnico di Kung fu Strike: The Warrior's Rise soprende per alcuni aspetti, ma delude su altri. Graficamente, in più di qualche frangente, riprende lo stile visto in Super Street Fighter IV, con modelli poligonali semplici ma curati, soprattutto nelle animazioni (sempre fluide e verosimili). Gli scenari di gioco invece non convincono, eccessivamente spogli sono appena sufficienti, con texture dalla qualità altalenante e raramente valide. L'impatto visivo è comunque d'effetto, i colori usati - a metà strada tra un acquerello cinese e Okami di Hideki Kamiya- riescono a compensare in parte i difetti citati poc'anzi. Tuttavia quello che davvero delude, e su cui è impossibile sorvolare, è la superficialità mostrata per alcuni elementi fondamentali, che fanno parte della tradizione videoludica su PC da oltre un ventennio: mancano, o non funzionano, le opzioni più elementari per personalizzare la resa visiva, e le prestazioni, secondo le proprie esigenze. Nella prima configurazione di prova (i5 2500k, GTX 560 ti OC e 8 gb di Ram DDR3) siamo stati costretti a giocare a 800x600, poiché le voci legate al set-up della risoluzione sono assenti, così come non c'è stato modo di intervenire su un qualunque parametro grafico. In sostanza sembra di avere tra le mani un porting pieno di bug, cosa peraltro molto probabile visto che il gioco viene distribuito anche su XBLA. Stranamente con la seconda configurazione di prova (notebook con i5, Nvidia GT540M e 4gb di RaM DDR3) pur riscontrando lo stesso problema abbiamo avuto modo di risolverlo modificando manualmente i valori nel file .xml (cosa che non ha sortito effetto nel primo test). Va sottolineato che QoocSof si è attivata immediatamente pubblicando un fix temporaneo di pochi megabit per rimediare agli incovenienti legati al .exe, con la promessa di una patch ufficiale -in tempi brevissimi- per risolvere tutti i problemi segnalati.
    Poco da dire sul comparto audio, che, come già accennato, è rappresentato da una colonna sonora anonima e da una campionatura povera, limitata al trambusto della battaglia. Doppiaggio assente.

    Kung Fu Strike: The Warrior's Rise Kung Fu Strike: The Warrior's RiseVersione Analizzata PCKung fu Strike: The Warrior's Rise affonda le radici nella tradizione beat'em up dei primi anni '90, quando i cabinati arcade di Cadillacs and Dinosaurs, Captain Commandoed Alien vs predator, provarono a svecchiare il genere introducendo elementi innovativi rispetto ai pionieri del passato. Il team di QoocSoft è riuscito nell'intento di rievocare le atmosfere del passato, quando, con un filo di vita, si abbattevano nemici su nemici nella speranza di veder cadere a terra un bonus vita, o un power up, per continuare imperterriti verso la fine dello stage. Sfortunatamente i difetti riscontrati, benché legati all'inesperienza della giovane softco piuttosto che alla struttura stessa del gioco, non possono essere trascurati, in quanto alcuni di essi condizionano pesantemente l'esperienza in game. Nonostante ciò, affrontare decine di nemici contemporaneamente in battaglie quasi epiche, degne dei migliori film di Bruce Lee, rende tutto così divertente che posare il joypad è davvero difficile. Da recuperare assolutamente in un secondo momento, non appena verranno sistemate le noie riscontrate.

    6.5

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