Recensione La Mulana

Un action adventure d'altri tempi

Recensione La Mulana
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Disponibile per
  • Wii
  • Pc
  • La storia dello sviluppo di La Mulana è abbastanza particolare, allungata da una interminabile serie di rinvii che avrebbero tagliato le gambe anche al più solido dei progetti. La sua prima incarnazione risale all'ormai lontano 2005: allora, un gruppo di sviluppatori indipendenti amanti degli MSX (standard home computer degli anni 80) si mise in testa di realizzare un gioco che, allo stesso tempo, richiamasse nostalgicamente un'era finita e ricordasse come i giochi di una volta fossero difficili, difficilissimi. Ne nacque La Mulana, un action adventure nel quale, nei panni di un archeologo armato di frusta (no, non il dottor Jones), bisognava esplorare delle rovine perdute dove, secondo alcune voci, era custodito il segreto della nascita dell'uomo. Il titolo ebbe un notevole successo, una delle prime produzioni indipendenti a mostrare un'esperienza di gioco paragonabile a quella offerta dalle grandi case di sviluppo.Ma Facciamo un passo in avanti di circa 5 anni: s'inizia a parlare di una versione migliorata di La Mulana, con grafica e colonna sonora riadattati ai tempi, pur mantenendo un look retrò, ed alcuni piccoli aggiustamenti alla formula di gioco, atti a renderla meno ostica. Il remake, ad opera di Nigoro, arriva nel 2011 su Nintendo Wii, formato WiiWare, ma solo in Giappone. Da lì in poi sarà infatti un continuo rinvio della data d'uscita per il mercato occidentale, fino a far perdere completamente le speranze agli appassionati. E' con sommo gaudio però che, questo Luglio, i giocatori di tutto il mondo accolgono l'uscita di questa versione aggiornata su PC, acquistabile tramite il servizio di digital delivery Playism.

    La X non indica mai il punto dove scavare

    La breve sequenza introduttiva ci narra qualcosa delle vicende che fanno da sfondo a La Mulana, ma non c'è molto oltre quanto già accennato nel cappello introduttivo. Quindi, solo un archeologo che, con la sua frusta, si tuffa all'esplorazione di antiche rovine perdute. Questa trama appena accennata, che solo occasionalmente si arricchisce di qualche punto, è un elemento secondario nell'equilibrio della produzione, a tratti etereo, eppure incredibilmente affascinante. Nessuno può dirci niente della storia dietro le rovine, di cosa vi è custodito dentro, perché sono antiche di millenni e niente di esse è stato trasmesso: siamo completamente ignari, per non rovinare il senso di immersione e di esplorazione. Quando troveremo magari una stele, o un'iscrizione, e otterremo alcune informazioni, starà a noi collocarle nel giusto posto, sia nel ricostruire un'ipotetica trama, sia nello stabilire il prossimo punto della nostra esplorazione.

    "L'opera di abbellimento della produzione originale ha l'indubbio merito di aver conservato il feeling retrò dell'originale, pur avendo nettamente migliorato l'aspetto complessivo, più al passo coi tempi"

    Come detto, infatti, La Mulana è un action adventure, e quindi offre una struttura di gioco aperta, non lineare, rappresentata da un'enorme mappa attraversabile più o meno a proprio piacimento, che progressivamente si arricchisce di zone nuove mano a mano che si ottengono oggetti particolari o si sconfiggono i guardiani. Ogni area delle rovine non è un compartimento stagno a sé stante, ma spesso il punto di partenza per un'esplorazione che termina da tutt'altra parte: o perché richiesto dalla progressione di gioco o anche semplicemente per una svolta improvvisa presa dal giocatore che catapulta l'archeologo in nostro comando chissà dove. E' questo uno dei più grandi meriti del titolo, avere una complessità tale da permettere una molteplicità di approcci: piegate ad un level design sopraffino, infatti, ci sono innumerevoli soluzioni di gioco. Risolvere un puzzle seguendo le indicazioni di una stele, può aprire la via verso un tesoro, verso un oggetto equipaggiabile, ma magari non verso la prossima zona da esplorare; spesso, non ci se ne rende nemmeno conto di cosa sia accaduto una volta risolto un enigma, ed allora è necessario ri-esplorare ogni angolo dell'area alla ricerca di un cambiamento, sia esso una scala appena apparsa o un interruttore da premere. Un sistema che può risultare comprensibilmente frustrante, ma è la maniera in cui il gioco è stato concepito: al completo servizio dell'esplorazione.
    Più che sul power up che fornisce possibilità prima sconosciute, come in Metroid, La Mulana fa affidamento proprio sulla voglia d'avventura del giocatore. E' vero che determinate aree si aprono solo dopo determinati eventi, ma lo è altrettanto che la mappa di gioco è per la stragrande maggioranza esplorabile con le stesse facoltà che si hanno dal primo minuto di gioco, ovvero il salto e l'attacco con la frusta. Già dal primo attraversamento delle rovine, infatti, possiamo recarci in quattro zone diverse, e da esse accedere ad altre, senza che vi siano particolari impedimenti.
    Non per questo bisogna pensare che esplorare le varie zone che compongono le rovine di La Mulana sia una monotona e pedissequa ricerca del prossimo interruttore da premere. Ci sono, in primis, legioni di mostri che ne abitano i recessi, da far fuori a colpi di frusta o tramite qualunque altra arma abbiate la possibilità di trovare. I più grandi e cattivi di loro sono ovviamente i boss, che fanno da guardiani alle singole zone e la cui sconfitta apre strade prima inaccessibili. Questi feroci scontri si rivelano, prevedibilmente, uno sfoggio di capacità ludica da parte del giocatore, impegnato a schivarne i colpi dopo averne rilevato le sequenze d'attacco. Ad allietare poi le passeggiate tra tetri corridori ed abissi dei quali non si vede il fondo, c'è una marea di ingegnose trappole da evitare con abilità e magari un pizzico di fortuna. Ogni interruttore può infatti aprire la via verso ricchi scrigni, così come scatenare orrende trappole.

    Su tutto, per inventiva, realizzazione e quantità, svettano però i puzzle. Non ci allontaniamo molto dal vero se affermiamo che quasi ogni stanza ne ha uno, sia esso facile da risolvere o estremamente impegnativo. Occhio attentissimo e capacità di interpretare gli oscuri indizi che troveremo saranno le caratteristiche principali per risolverli, ma a volte ci vorrà anche un pizzico di follia: buttandoci in un pozzo che ha acuminate punte sul fondo potremmo vederle scomparire; spiccando un salto da una testa di pietra ("solo saltando con un balzo dalla testa del leone, egli dimostrerà il suo valore") atterreremo su un camminamento invisibile. Ce ne saranno di ogni tipo, ed ovviamente, a seconda dall'area nella quale ci troveremo, cambierà il tema della zona e gli enigmi ad essa collegati.
    Nonostante l'esplorazione dipenda per la stragrande maggioranza dalle mosse più semplici nel bagaglio del nostro archeologo, avere un buon equipaggiamento di supporto risulterà assai utile. Come noterete fin dall'inizio, nelle schermate dell'inventario, di spazio per oggetti ed armi ve ne sarà a iosa; ed a fine gioco, a patto che abbiate esplorato a fondo le rovine, tutto quello spazio sarà riempito. Pochi, pochissimi di quegli oggetti saranno fondamentali al fine del completamento del gioco, ma molti vi aiuteranno in maniera ugualmente importante. Imprescindibile sarà invece il PC portatile (un MSX, nella versione originale) che vi porterete dietro e che vi terrà in contatto con l'anziano del villaggio, bizzarro personaggio i cui consigli spesso si riveleranno importantissimi. Andando avanti e trovando i negozi nascosti tra le rovine potrete comprare nuovi programmi da installarvi, ed ecco che le iscrizioni saranno decifrabili o le mappe memorizzabili.
    Unite tutti questi elementi ed avrete un impianto di gioco in apparenza semplice ma in realtà incredibilmente complesso. La struttura di La Mulana è densissima, piena com'è di ogni sorta di espediente, ed allo stesso tempo apertissima, incentrata totalmente sull'esplorazione. Ne risulta un titolo genuino, divertente come pochi e dall'appeal mostruoso: sarà difficilissimo staccarsene una volta entrati nella sua orbita. Ci vorrà un po', perché il titolo Nigoro non è certamente tra i più accessibili, e rimane molto difficile per tutta la sua (superiore alle 20 ore di gioco) durata: ma una volta capite le dinamiche che sottendono la progressione, giocare è veramente un piacere.

    Dovrebbe stare in un museo!

    L'opera di abbellimento della produzione originale ha l'indubbio merito di aver conservato il feeling retrò dell'originale, pur avendo nettamente migliorato l'aspetto complessivo, più al passo coi tempi. La Mulana potrebbe tranquillamente essere un titolo dell'era 16-bit, anche se solo ad una prima occhiata, visti alcuni interventi che testimoniano la sua contemporaneità. Il 2D con il quale tutto è realizzato è di prim'ordine: gli sprite sono abbastanza piccoli, ma per scelta, vista la direzione artistica deformed; ed allora sono gli splendidi fondali a farla da padrone. Ogni area del gioco è finemente realizzata, prendendo ispirazione ora dalle piramidi egiziane, ora dalle costruzioni maya, ora dalle zone ricorrenti dei classici del genere, come templi di fuoco e di ghiaccio. In pochi pixel si esprime una caratterizzazione stupenda: non una singola area vi sembrerà anonima, nonostante sia sempre tra buie rovine che vi avventurerete.
    Straordinaria è invece la colonna sonora: si passa dal lugubre tema introduttivo all'eroico Mr. Explorer del villaggio, passando per le melodie delle varie zone delle rovine, sempre in tema con l'atmosfera del luogo. Quello che stupisce è il livello generale dei brani che la compongono: raramente ne troverete uno che non vi piacerà ascoltare: forse un arrangiamento diverso avrebbe potuto allungare la durata di alcuni, che vanno in loop troppo frequentemente, ma stiamo parlando di inezie di fronte alla qualità ed alla varietà del lavoro complessivo.

    La Mulana La MulanaVersione Analizzata PCLa Mulana è una perla di giocabilità che nessuno dovrebbe farsi scappare. Certamente si basa su di una struttura di gioco di altri tempi, e ciò rappresenta allo stesso tempo il suo punto forte e la sua debolezza, selezionando in partenza il tipo di giocatore che ne riesce a fruire divertendosi e non arrivando alla frustrazione. La maniera totalmente genuina con la quale concede ampissimo margine di manovra a chiunque voglia approcciarvisi può essere però la chiave con la quale scardinare lo scetticismo di una parte del potenziale pubblico, magari avvezzo ad esperienze più controllate. Gli amanti dell’esplorazione non possono invece farselo assolutamente scappare, e da esso ricaveranno puro godimento.

    9

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