Recensione Legend of Grimrock

Un ritorno al passato, a quando gli RPG erano una sfida di sopravvivenza e astuzia

Recensione Legend of Grimrock
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  • Si iniziava nudi, senza alcun indumento e molte statistiche oculatamente scelte per sopravvivere ai primi durissimi scontri. Apparentemente innocue bestiole, come i ratti e i malefici ragnetti velenosi, che con un rapido morso compromettevano fin da subito il successo di ore ed ore passate a bilanciare ogni singolo punto abilità. Dungeon Master fu una vera e propria rivoluzione nel 1987, che vide illustri colleghi come Ultima Underworld e Eye of the Beholder. Un party di pochi personaggi tutti creati dal giocatore e un dedalo di cunicoli da esplorare: si esitava sempre anche solo ad aprire una porta perchè il pericolo era dietro ogni angolo. Legend of Grimrock cerca di riportare in auge i dungeon crawler grid-based, RPG in prima persona basati sulla pura esplorazione e sopravvivenza e vincolati nei movimenti dalle sole quattro direzioni, in una struttura in tempo reale ma scandita da precisi turni di gioco e tiri di dadi. E' con nostalgico piacere che abbiamo iniziato l'avventura nel titolo Almost Human, con quel sapore da retrogaming sepolto da anni per un sotto-genere quasi dimenticato. Un piacere che si è presto tramutato in pura esaltazione.

    Il piacere della scoperta

    Parte del successo di quel Dark Souls che arriverà ad Agosto su ogni PC dopo l'accorata richiesta della community, è dovuto al fascino di doversi arrangiare completamente da soli in un mondo scuro e ostile. Niente e nessuno ti spiega come procedere e usare al meglio le tue abilità, e la soddisfazione di imparare e cavarsi d'impaccio è impareggiabile. Così come ai gloriosi tempi dei titoli sopracitati, anche Legend of Grimrock non accompagna con dettagliati tutorial i giocatori: starà solo a loro capire quali statistiche evolvere, quali armi usare e quali altre scartare per sopravvivere lungo i 13 livelli del dungeon.
    Si parte -come tradizione- dal character creator. Quattro personaggi da creare (o da far generare dal gioco stesso se si ha voglia di entrare subito in azione), quattro razze e tre classi tra cui scegliere. Gli Umani fanno della versatilità la loro forza, iniziando con tutte e quattro le statistiche ad un valore di 10 (queste sono Forza, Destrezza, Vitalità e Forza di Volontà); i Minotauri invece sono grossi e brutali, la scelta perfetta per un guerriero, iniziando con valori molto alti di Forza e Vitalità; gli Insettoidi sono decisamente rivolti all'uso della magia, con alti valori

    "Per lanciare gli incantesimi dovremo di fatto scegliere in tempo reale quali rune mischiare al momento, in un sistema davvero ben congegnato e che regala grosse soddisfazioni."

    di Destrezza e Forza di Volontà; infine gli Uomini Lucertola hanno valori in generale bilanciati, ma con la Destrezza molto più elevata e scarsa attitudine magica. Le tre classi sono quelle canoniche: Guerriero, Mago e Ladro. Ma Legend of Grimrock si distingue nella scelta delle Skill. Queste sono sei per ciascuna classe, ma non potremo mai in alcun caso sbloccarle tutte per intero. Al passaggio di livello infatti avremo soli 4 punti a disposizione da distribuire nei vari rami, ognuno dei quali appare un folto intrico di bonus sbloccabili. Aumentare una Skill non serve solo a sbloccare i vari potenziamenti (come l'abilità di Backstabbing per il ladro o colpi speciali con asce e mazze), ma anche ad aumentare l'efficacia generale del personaggio nell'uso di determinate armi, magie ed armature. La struttura è molto classica ma molto ben implementata e soprattutto, alla lunga, anche bilanciata nella progressione, facendo sì che ogni punto speso vada seriamente ponderato. Discorso a parte merita tutto il sistema di magie, basato su quattro rami (Aria, Fuoco, Ghiaccio e Terra). Ogni singola magia necessita che la relativa Skill sia sufficientemente elevata per usarla, ma impone anche di conoscere a memoria o tramite pergamene le rune necessarie per lanciarla. Trovare la pergamena con descritta la formula runica per la Fireball, non servirà a nulla se non supportata da un'alta conoscenza del ramo Fire. Per lanciare gli incantesimi dovremo di fatto scegliere in tempo reale quali rune mischiare al momento, in un sistema davvero ben congegnato e che regala grosse soddisfazioni. E' impagabile ricordarsi al volo la combinazione dell'invisibilità e fuggire in barba ai nemici.

    Quattro direzioni

    Il sistema di movimento che potrebbe risultare macchinoso e lento ai più. Questo infatti permette gli spostamenti solo lungo le quattro direzioni del blocco WASD, e di girare la visuale rimanendo sul posto grazie ai tasti Q ed E. Tornare a un così antico metodo di movimento è piuttosto traumatico e il primo impulso è quello di richiedere a gran voce la libertà del mouselook. Ma l'intento dei programmatori è preciso: riproporre le identiche meccaniche dei grandi titoli del passato. Per questo particolare genere videoludico esistono da sempre due approcci: quello a turni, in cui ogni azione compiuta in una "casella" -o posizione- corrispondeva a un'azione di risposta dei nemici; e un altro invece in tempo reale, in cui era necessario mettere in pausa spesso per assegnare i comandi al party. Legend of Grimrock sceglie il secondo approccio ma rimuove la possibilità di mettere in pausa. L'interfaccia proposta è molto semplice: soli quatttro riquadri, rappresentanti i quattro personaggi del party, con due slot ciascuno da cliccare, uno per mano. Equipaggiare un'ascia nell'inventario equivale a ritrovarsela nello slot corispondente dell'HUD, e cliccandola eseguiremo un attacco. Ogni volta che lo faremo consumeremo Energia. Senza di essa le nostre magie non potranno essere lanciate e i colpi inferti subiranno pesanti malus. Inoltre conta anche la disposizione del party: i quattro riquadri sono disposti su due linee, di fatto la linea frontale e quella invece della retroguardia. Un nemico alle nostre spalle (che non compare ovviamente a schermo essendo la visuale in prima persona) attaccherà i due membri posti indietro, mentre un nemico sulla sinistra attaccherà i due posti a sinistra della formazione e così via. Il risultato è quasi una danza di movimenti rapidi lungo le varie "caselle" (usiamo questo termine non a caso data la corrispondente relazione con le mappe del dungeon). Dovremo coordinarci rapidamente per capire i movimenti nemici ed evitare di rimanere intrappolati tra più fronti d'attacco, scegliendo sempre di spostarci e mai rimanendo fermi a subire i colpi, con il rischio di essere sopraffatti. Cliccando sull'arma nella mano corrispondente si effettua un attacco, sia esso a distanza o corpo a corpo. Cliccando invece sulla mano o sulla staffa equipaggiata di un mago apriremo una griglia di 3x3 rune, da cliccare nella combinazione desiderata.

    In una situazione numerica favorevole con un solo nemico, tutto questo risulta fin troppo banale. Ma solo all'inizio avremo il lusso di prenderci gioco di un singolo avversario con i nostri rapidi movimenti. Procedendo negli abissi di Grimrock, infatti, gli scontri saranno sempre contro minimo due avversari, per giungere infine a vere e proprie battaglie contro orde di mostruosità assetate di sangue. In questi frangenti la frenesia della battaglia sopraffà il giocatore, che dovrà mantenere davvero il sangue freddo per ragionare sulle azioni da compiere. In questi casi colpiremo alternativamente i nemici, cliccando sulle varie armi a seconda della rapidità delle statistiche del nostro personaggio: usare un'enorme mazza è molto più lento che effettuare un rapido affondo di pugnale, così come una semplice spadata è molto più veloce del comporre le rune di una complicata ma potentissima magia.
    Promuoviamo a pieni voti quindi il combat-system, che risulta al tempo stesso fedele alla tradizione dei grid-based, ma anche molto fresco e divertente da giocare, in un furioso

    "Ciò che eleva Grimrock sopra molti altri anche gloriosi predecessori è proprio la trama che, come durante una sessione pen and paper, viene svelata a poco a poco, mai direttamente e solo tramite piccoli indizi a schermo, o pergamene ritrovate in un baratro in cui siamo capitombolati."

    alternarsi di colpi e magie, cercando di evitare quelli nemici spostandosi lungo le quattro direzioni concesse. Una nuova introduzione al genere sono invece le collisioni. Vent'anni fa a schermo comparivano solamente degli sprite in due dimensioni a rappresentare lo scheletro di turno. Oggi invece, sembra quasi superfluo dirlo, assistiamo all'avvento della terza dimensione che di conseguenza permette al gameplay di avvantaggiarsi della posizione effettiva dei nemici nel calcolo dei colpi inferti. Ad esempio spostarsi verso destra mentre un nemico effettua un attacco frontale potrebbe voler dire esporre al colpo il nostro personaggio posizionato davanti a sinistra. Infine anche le posizioni dei membri del party sono modificabili sul momento: trascinando i ritratti dei personaggi e si può sfruttare questa caratteristica a proprio vantaggio, spostando velocemente il ladro in prima linea per effettuare un attacco più efficace, per poi rispostarlo dietro al pesante guerriero, che nel frattempo doveva riprendersi dal colpo inferto, ottimizzando in questo modo i vari cooldown.

    "Cos'ho in tasca?"

    La struttura del gameplay risulta quindi efficace e ben implementata, nonchè divertente e al tempo stesso impegnativa da gestire, soprattutto in combattimenti a molti avversari con una grande quantità di armi a propria disposizione. Ma tutto questo non basterebbe a fronte di un level-design poco ispirato o piatto. Non è davvero il caso di Legend of Grimrock, che combina all'esplorazione delle mappe una geniale sequenza di veri e propri enigmi, indovinelli e trappole da evitare e risolvere per poter procedere. Più volte siamo rimasti bloccati perchè non trovavamo quel pulsante nascosto in una mattonella della parete, indicato magari da un gioco di parole in una pergamena ritrovata il livello precedente. O ancora non riuscivamo a capire le strane leggi che governavano un lungo corridoio che non aveva mai fine: illusioni e strani rompicapo sono all'ordine del giorno. Criptiche frasi sono a volte iscritte vicino ad alcuni punti d'interesse, e aumentano l'aura di mistero che aleggia lungo l'intero percorso narrativo del titolo. Ciò che eleva Grimrock sopra molti altri anche gloriosi predecessori è proprio la trama che, come durante una sessione pen and paper, viene svelata a poco a poco, mai direttamente e solo tramite piccoli indizi a schermo, o pergamene ritrovate in un baratro in cui siamo capitombolati. Giungendo poi al termine dell'avventura, in fondo all'oscuro dedalo di cunicoli, il mistero verrà svelato e rimarrete davvero sorpresi da come si risolveranno le cose. Sempre se sarete in grado di superare ogni nemico, ogni trappola e ogni indovinello, cosa tutt'altro che semplice lungo le circa 22 ore necessarie per completarlo. Un'ottima longevità quindi, accompagnata da una altrettanto ottima rigiocabilità, dato che è praticamente impossibile trovare tutti i segreti di Grimrock durante un singolo playthrough, semplicemente perchè non sarete mai preparati a quello che vi si parerà innanzi e alcune vie vi verranno precluse in seguito a determinati eventi di gioco. Durante la nostra partita siamo stati addirittura costretti a saltare un intero livello del dungeon in quanto non riuscivamo davvero a trovare il modo per accedervi e vi sfidiamo a superarci, svelando il mistero del Dismantler. Ogni piano risulta quindi complesso e articolato, caratterizzato in modo unico da piccole leggende ed enormi stanze architettate dalla potente mano dei silenti dungeon master: gli abili programmatori Almost Human. E' una cerebrale struttura che affascina per varietà di situazioni e possibilità d'interazione, con i classici corridoi costruiti con sporchi e terrosi mattoni e inquietanti templi fatti di marmo, o prigioni interamente in metallo. Gli elementi quali statue, ghigliottine e cancelli sono sempre nuovi per ogni tileset, non solo nell'aspetto ma anche per quanto riguarda l'interazione dato che il colpo d'occhio sarà sempre fondamentale per superare ogni enigma.

    Questa enorme varietà di situazioni da affrontare, da vivere e in cui far valere sia la forza che l'intelletto, non è purtroppo accompagnata da un'altrettanto gratificante diversificazione dei nemici da affrontare. Chiariamo che comunque questo non inficia l'incredibile offerta di Legend of Grimrock, ma all'ennesima stanza piena zeppa di ragni non rimarremo esattamente entusiasti. Nonostante i cambi di poligoni e texture, infatti, nemici differenti dispongono esattamente degli stessi attacchi e delle stesse routine logiche che governano l'IA dalla distanza e in corpo a corpo, e non ci metteremo molto a sfruttarne la limitatezza per aver ragione di un altro mostro elementale. Ad essere onesti alcuni sforzi per variare la situazione si intravedono per alcuni scontri e nemici, e siamo disposti a chiudere un occhio data la natura indipendente del titolo dal basso budget di produzione, per un rapporto qualità/prezzo che è davvero elevatissimo. Per undici euro vi porterete infatti a casa un RPG come solo chi masticava l'inglese all'inizio degli anni novanta ha potuto godersi, e che tuttavia vi invitiamo a giocare anche oggi, magari catturati dal particolare sistema riscoperto in Legend of Grimrock.

    Opprimenti e oscuri corridoi

    Il comparto tecnico della produzione Almost Human si difende molto bene, pur presentando qualche difetto essenzialmente legato al draw distance, ad un modesto tearing e a qualche texture fuori posto. In ogni caso proprio le texrture sono di ottima fattura e -sinceramente- tornare a giocare a Mass Effect 3 dopo una partita a Grimrock è come ricevere un pugno in un occhio. Anche l'aliasing è ben governato dal motore proprietario, così come il filtro anisotropico e le luci dinamiche. Queste ultime, in pura tradizione fantasy,

    "Legend of Grimrock combina all'esplorazione delle mappe una geniale sequenza di veri e propri enigmi, indovinelli e trappole da evitare e risolvere per poter procedere."

    governeranno momenti davvero epici in cui figure misteriose si muoveranno all'orizzonte nell'ombra, mentre la flebile torcia impugnata da un compagno nelle retrovie starà per spegnersi. Ben definite, le ombre rientrano nella variegata offerta del gameplay del titolo, con indovinelli ed enigmi legati proprio all'uso della luce. Sul nostro core i7 920 con 6Gb di RAM e scheda Nvidia Gtx 570 il tutto girava comunque sempre ben al di sopra dei 60 frame per secondo ad una risoluzione di 1920x1080, e al di là di piccoli bug il vero scoglio del comparto tecnico è il draw distance, che letteralmente arriva fino a cinque caselle: non un vero problema nelle stanze più strette o più buie, ma un chiaro limite dell'engine quando gli spazi si faranno più aperti. Nella norma invece gli effetti particellari e l'uso degli shader, così come anche il comparto audio, quasi totalmente assente. Quest'ultimo tuttavia non è un vero e proprio difetto della produzione, dato che il pesante silenzio contribuisce in maniera decisiva all'immersione claustrofobica nei cunicoli della montagna. Gli effetti sonori svolgono invece un ottimo lavoro. Data l'efficace campionatura, durante l'avventura impareremo a capire cosa succede nell'ombra solamente dal suono raschiante di un ragno che si sta avvicinando e dal metallico scattare di una serratura.
    Segnaliamo infine l'enorme -e meritato- successo che ha avuto Legend of Grimrock sul mercato: una schiera immensa di appassionati si è riversata su Steam e GoG per acquistarlo, tanto che i programmatori hanno dichiarato che in soli tre giorni dalla release hanno coperto diverse volte i costi di sviluppo, per un futuro roseo della compagnia. Stanno attualmente lavorando a un esteso editor per creare i propri dungeon e la struttura modulare del gioco appare ben chiara all'avvio di una nuova partita, dato che la prima opzione modificabile in assoluto è quale dungeon affrontare. Per ora è selezionabile solo Grimrock, ma siamo certi che nei prossimi mesi avremo molte altre novità da parte di Almost Human.

    Legend of Grimrock Legend of GrimrockVersione Analizzata PCIl dungeon crawling torna di prepotenza in chiave grid-based grazie a Legend of Grimrock, che fa dell'avventura il suo più grande punto di forza. Ciò che stupisce, cattura e appassiona chiunque si cimenterà nell'impresa di scoprire il segreto ultimo di Grimrock è la perfetta commistione tra esplorazione, astuzia e combattimento dell'esperienza intera. Momenti concitati di battaglia si alternano a passaggi in cui dovremo usare le meningi per procedere, mettendo assieme gli indizi dispersi nei dedali del dungeon, anche in frangenti molto distanti fra loro. Sarà meglio armarsi di pazienza in questi casi, magari tornando sui propri passi, controllando le rune iscritte a muro e ispezionando ogni dettaglio per capire a cosa si riferisce quella maledetta pergamena scritta in rima. I pochi difetti non ci impediscono quindi di premiare questo titolo: un'esperienza così oscura, misteriosa e appassionante che ogni singolo videogiocatore non deve assolutamente lasciarsi scappare.

    8.8

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