Recensione Legendary

Uno sparatutto mitologico

Recensione Legendary
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Legendary (all'inizio presentato come Legendary: The Box) è il terzo lavoro degli Spark Unlimited, noti per un port su console di Call of Duty e per il mediocre sparatutto Turning Point; al pari di quest'ultimo, da cui sembra aver tratto numerose caratteristiche, Legendary si basa in larga misura sull'azione, sui mini-puzzle e naturalmente sull'Unreal Engine 3 (oltre a una certa trascuratezza verso il gameplay e la trama). Già uscito a ottobre in versione Xbox360, è stato da poco rilasciato per Playstation3 e, naturalmente, PC.

    Idee nuove, sviluppo vecchio

    Legendary è la storia di Charles Deckard, ladro d'arte professionista, ingaggiato dal sinistro Ormond LeFey per rubare il contenuto del mitico Vaso di Pandora da poco recuperato nelle profondità marine. Come vuole la leggenda l'apertura del vaso da parte di Charles portò l'immediato rilascio di "tutti i mali" sul mondo, in questo caso rappresentati dall''apparizione di un gran numero di mostri mitologici a New York e di uno strano simbolo sul braccio di Deckard il quale gli dona alcuni strani poteri. Il resto della storia è, sfortunatamente, fin troppo simile alla trama standard dei film d'azione americani: ecco quindi Deckard diventare miracolosamente un soldato senza paragoni capace di farsi strada fra decine di mostri e gregari nemici (al soldo di Lefey il quale è, casualmente, il capo di un'organizzazione segreta tesa a dominare il mondo) per fermare i cattivi e salvarsi la pelle; il tutto naturalmente salvando lungo strada la bella-donna-prima-nemica-ora-amica di turno.
    Fortunatamente la debolezza della trama non intacca l'efficacia delle scene d'azione, davvero paragonabili a quelle di un film di Hollywood: ecco quindi New York sotto l'assalto dei mostri, grifoni intenti a mangiare tutto quello che si muove, gigantesche (letteralmente) creature vaganti per le strade, palazzi semidistrutti che crollano da tutte le parti e così via. Buona parte del gioco, complice anche la sua relativa brevità, si svolgerà in situazioni ultra adrenaliniche con nemici e mostri da tutte le parti, in un'atmosfera da "fine del mondo".

    Sfortunatamente, il gameplay sembra quasi fare da mero contorno allo svolgersi della storia, presentando un sistema di combattimento complessivamente mal realizzato, sia nell'interazione col personaggio, sia nei nemici in sé. Il mirino è notevolmente impreciso, probabile eredità dello sviluppo condiviso tra PC e Console: nonostante la possibilità, presente fra le opzioni, di ottimizzazione della fluidità o dell'uso della "mira assistita" esso rimane scomodo ed è possibile, quando in modalità cecchino, vederlo muoversi a scatti. A ciò si aggiunge una netta scarsità di armi: sette modelli in tutto, di cui due troppo deboli e due con poche munizioni.
    Tutto ciò, combinato con la possibilità di poter trasportare solo tre armi compresa un'accetta (oltre naturalmente alle classiche granate, o alle molotov), costringe il giocatore ad usare esclusivamente l'unico fucile dotato di mirino telescopico contro i nemici umani e la mitragliera pesante per i mostri.
    Quanto ai nemici, come già detto, vi è una netta divisione tra soldati umani e creature mitologiche: i primi si presentano essenzialmente in tre categorie, con ben poche differenze tra loro, e senza alcuno spunto interessante per quel che concerne l'intelligenza artificiale. Nessun lavoro di squadra, scarsa propensione all'uso della copertura e bassa reattività li rendono poco più che carne da macello; del resto è il titolo stesso a non invogliare il giocatore ai tatticismi con pochi ripari naturali durante il gioco e l'impossibilità di sporgersi a lato per sparare pur mantenendo parte della protezione offerta. Differenti invece le creature mitologiche, presenti in buon numero ed esteticamente molto varie fra loro.
    Buona parte del tempo, tuttavia, la si passerà a combattere solo tre tipi di mostri (lucertole sputafuoco, lupi mannari e Nagi) riservando molti dei più massicci a situazioni particolari o al classico ruolo del boss di fine livello nel quale, peraltro, si comportano egregiamente.
    Particolarità dei mostri sconfitti sarà il rilascio dell'energia spettrale, assorbibile dal protagonista attraverso il simbolo impresso dal vaso di Pandora sul suo braccio: tale energia servirà sopratutto per ripristinare la barra della salute del protagonista (essendo assenti nel gioco i normali medikit) anche se sarà talvolta possibile utilizzarla per azionare alcuni congegni necessari ai fini della storia.
    Oltre agli scontri diretti Legendary offre poco: non sono presenti veicoli, scene di combattimento da postazione fissa o minigiochi; durante l'avventura si incontreranno alcuni piccolissimi puzzle basati sulla fisica, risolvibili fin troppo facilmente: i due di gran lunga più frequenti consisteranno nell'azionare le classiche manovelle, connesse a porte o tubi d'acqua, o sparare a dei cavi in tensione; gli obbiettivi con cui interagire comunque godranno di una particolare colorazione verde fosforescente che li rende immediatamente identificabili.
    Come già accennato Legendary è relativamente breve, al punto da poter essere completato in non più di 5-6 ore di gioco rilassato, la qual cosa, pur non essendo completamente un male (insistere di più sarebbe stato un azzardo vista la bassa qualità del gameplay), avrebbe richiesto perlomeno un solido lato multiplayer come accompagnamento. Quest'ultimo, purtroppo, è stato impossibile da provare vista la completa assenza di utenti sui server: anche così, la presenza di sole 4 mappe e di un'unica modalità di gioco non lascia ben sperare.

    Luci e ombre

    Il motore grafico usato per Legendary è il noto Unreal Engine 3 ma il modo in cui è stato applicato dagli sviluppatori è parzialmente diverso rispetto ad altri titoli. Un difetto subito visibile è la scarsa cura per alcuni modelli e situazioni o, detto in modo più rozzo, l'uso di pochi poligoni e texture scarsamente definite in tutto ciò che non è al centro dello schermo; ecco quindi autobus, muri e oggetti vari decisamente troppo spigolosi per un titolo di questa generazione. Viceversa, i modelli umani e mitologici sono ragionevolmente ben definiti e se i primi, sopratutto nel dettaglio dei volti e dei vestiti, non raggiungono assolutamente le vette viste in altri titoli anche meno recenti i secondi possono contare su una buona fluidità nelle animazioni, capace di rendere i loro movimenti "animaleschi" abbastanza credibili. Buona parte del gioco si svolge in grandi spazi (per quanto il percorso da seguire rimanga sempre e comunque estremamente lineare) con grandi costruzioni, strutture complesse e molti oggetti in movimento. A conferire un minimo di risalto tecnico a Legendary è l'eccellente uso degli effetti di luce e ombre. Parte del gioco si svolge in ambienti relativamente oscuri o in penombra: qui la cura messa dagli sviluppatori negli effetti speciali, nei riflessi e nella realizzazzione delle ombre risalta fortemente, dando un piccolo valore aggiunto all'impatto a schermo.
    Bisogna purtroppo sottolineare come il motore grafico non sia perfettamente ottimizzato, dando la forte impressione che in termini hardware richieda una potenza maggiore di quelli che sono poi i risultati a schermo, e presentando talvolta piccoli scatti o cali di frame rate in alcune situazioni di gioco; inoltre, stando anche alle notizie delle varie community online, non mancano alcuni piccoli glitch o bug: nella versione esaminata si è incontrato "un solo" bug nel finale ha impedito la conclusione del titolo stesso.
    Sottolineiamo, a questo proposito, la completa mancanza di supporto tecnico da parte del team: manca un forum ufficiale, mancano delle FAQ e non è stata ancora rilasciata alcuna patch; ad oggi, quindi, chiunque incontrasse tale problema sarebbe impossibilitato a completare l'avventura.
    A differenza del comparto grafico quello sonoro si comporta mediamente bene: se musiche ed effetti speciali non riescono a spingere la produzione oltre la mediocrità il doppiaggio si è rivelato complessivamente di buon livello, con le intonazioni dei personaggi ragionevolmente credibili.
    Una menzione d'onore, infine, alla completa localizzazione in lingua italiana (valida per scritto e parlato).

    Legendary LegendaryVersione Analizzata PCLegendary è davvero una delusione sotto tutti gli aspetti. In sede d'anteprima avevamo lodato l'interessante intenzione di inserire un pizzico di mitologia nel contesto FPS ma, alla luce di un gameplay completamente inconsistente, la scarsa longevità ed un'attenzione allo sviluppo generalmente scadente, dobbiamo bollare come mal riposta la nostra fiducia. Il comparto multiplayer non aggiunge nulla (una modalità e quattro mappe appena) ad un single player corto ed a tratti frustrante (ricordiamo l'imprecisione del sistema di mira). Nemmeno sotto il profilo tecnico Legendary pare aver molto da dire, surclassato a mani basse dall'intera concorrenza (se davvero di concorrenza si può parlare), odierna e addirittura dell'immediato passato. Per Spark Unlimited, insomma, l'ennesimo fallimento.

    4

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