Recensione Might and Magic Heroes VI

Gli RTS a turni conoscono una nuova giovinezza nel nuovo capitolo della saga Might & Magic!

Recensione Might and Magic Heroes VI
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  • Heroes of Might & Magic è una delle serie videoludiche fantasy più longeve e senza dubbio alcuno una di quelle di maggior fama. Il successo riscosso dal brand, l'ormai leggendaria serie di RPG per computer e console, ha portato i vari publisher dai primi anni '90 ad oggi allo sviluppo di numerosi spin-off che spaziano dal gioco strategico all'action in prima persona. Questo classico con azione a turni che miscela con sapienza componenti tipiche del gioco di ruolo a quelle del boardgame, pare proprio essere intramontabile. E nonostante il mutare del gusto generale in ambito videoludico vanta ancora una ben nutrita schiera di appassionati e fan. L'ultima fatica dei Black Hole Entertainment Studios, in collaborazione con Ubisoft, ha realizzato la sesta installazione della serie Heroes. E' bene ricordare che Black Hole non ha mai lavorato in precedenza sul famoso brand di Might & Magic, ma ha tuttavia maturato esperienza con il vicino genere degli RTS sviluppando ben due titoli della serie Warhammer, per l'esattezza Mark of Chaos e la relativa espansione Battlemarch.

    Le cinque dinastie del grifone

    L'intricata storia di Heroes VI ci viene raccontata con un mix di animazioni in 3D, realizzate con il motore grafico del gioco, e una serie di dialoghi tra i numerosi eroi delle diverse fazioni che compaiono in piccoli box dedicati. Gli eventi hanno luogo circa quattrocento anni prima rispetto a quanto abbiamo assistito durante il precedente episodio di Heroes, e parliamo quindi di un prequel a tutti gli effetti che si ricollega direttamente al capitolo quinto. Nel tentativo di respingere l'invasione demoniaca ad opera di un antico e potente Arcangelo perito durante le guerre antiche, Pavel, il Duca del Grifone, viene brutalmente assassinato lasciando le sue terre sotto la guida del figlio Slava. Sveltana, una maga negromante e sorella del defunto Duca, accorre in aiuto al giovane per respingere le forze delle tenebre e ricacciarle nell'oscurità. Ma i tempi sono bui e il ducato è nel caos più totale: a quindici anni di distanza, i cinque figli del Duca Slava affronteranno il loro destino, assetati di vendetta per la prematura scomparsa del padre.

    Il gioco parte con un immancabile tutorial che funge da prologo narrativo, oltre che da banco di prova per controlli e le nozioni base. Questa mini campagna è composta da due livelli nei quali sono condensate tutte le più importanti istruzioni per imparare a giocare; il resto è strutturato su cinque differenti campagne unite tra loro da un filo conduttore, ciascuna delle quali suddivisa in cinque livelli, per un totale - compreso il tutorial - di 27 livelli unici. Una volta terminati i due schemi d'apprendimento, in automatico verranno sbloccate tutte e cinque le campagne che potranno essere giocate nell'ordine preferito, senza vincolo alcuno. Purtroppo abbiamo avuto la sgradevole sensazione che le missioni tutorial non fossero complete come avrebbero potuto essere, dato che lasciano spazio a qualche dubbio sul funzionamento di alcune tattiche, senza saper consigliare i giocatori alle prime armi sull'importanza di alcuni elementi strategici e di gioco: insomma, l'impressione a caldo è che si potesse fare qualcosa di più.
    In maniera molto simile a quanto avviene in altri videogiochi strategici, come per esempio quelli della serie Total War, anche Heroes presenta due distinte fasi di gioco: quella esplorativa e gestionale, dove i nostri eroi e quelli degli avversari si muovono sulla mappa raccogliendo risorse e mobilitando truppe dai vari avamposti, e la fase di scontro vero e proprio, nella quale gli eserciti si affrontano dandosi botte da orbi. Entrambe le fasi sono gestite da un sistema a turni, e starà a noi e noi soltanto gestire al meglio risorse e tempo per poter portare a termine le quest primarie e secondarie dei vari schemi.
    Ogni livello può essere affrontato in tre diverse difficoltà tra cui la modalità difficile, consigliata solo agli amanti del genere o ai giocatori più esperti. Chiariamo immediatamente per chi fosse nuovo in questo ambito, che le battaglie si svolgono su di una scacchiera di dimensioni variabili con rimandi diretti al gioco degli scacchi o ai classici boardgame: ogni pezzo - o stack utilizzando il termine coniato ad hoc - si muove di un determinato numero di caselle, spostandosi sul terreno oppure volando. L'attaccante trova le proprie unità posizionate sulla sinistra della scacchiera, mentre il difensore è sempre posto sul versante destro. A queste due estremità sono situati gli eventuali eroi e leader delle truppe armate, il cui ruolo spiegheremo a breve. Come potete immaginare ogni unità ha caratteristiche difensive, d'attacco e poteri, unici e distintivi, quindi per arrivare alla vittoria è necessario sfruttare al meglio le proprie truppe, esaltandone punti di forza e sopperendo alle mancanze dello schieramento sul campo. Con la serie Heroes of Might & Magic è difficile creare categorie in senso stretto per le varie unità da battaglia a disposizione, soprattutto vista la differente natura delle varie fazioni. Per rendervi più comprensibile il tutto, potremmo semplificare dicendo che ci sono unità specializzate nel combattimento in mischia, a distanza, e numerosi membri di supporto che spaziano dai curatori alle unità volanti.

    Sangue e lacrime

    Sebbene gli eroi svolgano un ruolo quasi totalmente passivo durante i combattimenti, essi sono l'anima stessa del gioco, e grazie ad essi le nostre truppe possono vantare numerosi bonus offensivi e difensivi durante lo schieramento sul campo di battaglia. Gli eroi solcano le lande di Ashan cavalcando i loro fidi destrieri, sgominando i nemici sul percorso e alla ricerca di potenti alleati da affiancare in battaglia. E' bene sapere che gli eserciti si muovono solo ed esclusivamente con un leader al loro comando, ed è quindi impossibile far uscire creature dagli avamposti se questi non sono presidiati da un qualsiasi eroe. Un apposito pannello ci mostra le peculiarità dei nostri personaggi, quindi i poteri che essi sono in grado di scatenare contro gli eserciti nemici, e naturalmente l'inventario con gli oggetti magici in grado di potenziare e difendere nella lotta contro le forze maligne.
    Abbiamo anche molto apprezzato l'introduzione di alcune piccole finezze tipiche del gioco di ruolo, che vedono l'eroe intraprendere strade differenti - la via del sangue e quella delle lacrime - a seconda delle scelte affrontante durante le partite. Per esempio è possibile inseguire un esercito in rotta sterminando uno ad uno i suoi soldati, oppure è possibile lasciarlo fuggire e risparmiare degli inutili spargimenti di sangue. Queste scelte influenzano in particolar modo i poteri che si possono ottenere ad ogni livellamento, della serie "l'esperienza non è tutto nell'evoluzione del personaggio". Ma altre interessanti variabili sono state inserite nel gioco. Volete un esempio? Ogni incontro si autobilancia alle truppe che decidiamo di schierare per il combattimento, ovvero se giungiamo con 20 fanti ci troveremo ad affrontare solo 3 grifoni; se lo stack conta invece 60 unità, a quel punto i grifoni diverranno 10 o più. Ma non è tutto: il mondo di gioco è infatti costruito su di un calendario immaginario dal vago sapore tolkeniano, nel quale ogni settimana è caratterizzata da bonus specifici per quanto concerne produzione di risorse ed unità, danni sul campo di battaglia e altre questioni puramente tecniche, una caratteristica del gioco che farà certamente gola ai giocatori esperti o agli hardcore gamer più meticolosi, oltre ovviamente a rendere più varia un'esperienza di gioco che rischierebbe altrimenti diventare ripetitiva e ridondante.
    La longevità
    della campagna a giocatore singolo di questo sesto episodio di Heroes è decisamente sopra la media degli odierni strategici, con un totale approssimativo di 80 ore di gioco, probabilmente superiore se si intende affrontare le numerose sfide a livello di difficoltà massima e considerando il completamento di tutti gli obiettivi secondari.

    La magia del conflux

    Al giorno d'oggi la componente online è una delle prerogative di ogni developer che voglia intrattenere il proprio pubblico con un prodotto di qualità e che sia il più longevo possibile. Anche sotto questo profilo dobbiamo ammettere che Black Hole e Ubisoft hanno svolto un ottimo lavoro, ottenendo risultati che vanno ben oltre lo standard, costruendo una rete di servizi completa come non mai.
    L'avvio del gioco avviene attraverso il tipico launcher che ormai caratterizza gran parte dei giochi con componente multiplayer: naturalmente questo significa possibilità di upgrade costanti e aggiornamenti sui server di gioco e sul mondo di Might & Magic. Molti utenti saranno anche contenti di sapere che Heroes VI implementa il già rodato servizio U-Play, il social network dedicato ai giochi della grande U, nel quale si guadagnano punti completando svariati obiettivi; il tutto per poter sbloccare contenuti di gioco aggiuntivo per tutti i titoli della linea Ubisoft aderenti al programma. Ultimo ma non per importanza, l'intero sistema di gioco poggia su un sistema online denominato Conflux. A differenza di molti recenti giochi Ubisoft o altri prodotti della stessa tipologia, Heroes VI non possiede un sistema DRM che obbliga ad avere una connessione internet permanente per poter essere giocato, tuttavia capite bene come il comparto multiplayer sia da considerarsi importante in quanto arricchimento di un'esperienza di gioco già piena e pregevole. Se invece volete parlare con i vostri amici mentre giocate, vi farà piacere scoprire che la famosa applicazione di videochiamate Skype è stata perfettamente implementata e integrata all'interno del pannello di gioco principale, risparmiandovi la riduzione a icona per la gestione di software esterni.
    La modalità multigiocatore presenta 10 mappe da affrontare con un massimo di sette giocatori. La finestra di creazione della partita permette di selezionare tutte le opzioni possibili, dalla difficoltà delle creature gestite dall'IA, alla quantità di ricchezze presenti sul territorio. Abbiamo provato ad affrontare numerose partite su tutte le mappe disponibili, senza riscontrare particolari problematiche di rete, accesso ai server o le tipiche glitch spesso presenti nelle prime release di molti titoli. Naturalmente il numero di mappe al momento attuale è esiguo, ma siamo sicuri che futuri aggiornamenti e DLC aggiungeranno presto altra carne al fuoco.

    Una battaglia già vinta

    Solitamente i giochi di strategia non fanno del comparto visivo il loro cavallo di battaglia, tuttavia dobbiamo riconoscere che nel caso di Heroes VI la qualità e il livello di dettaglio si attestano su livelli decisamente sopra la media della categoria. Il design ricorda vagamente quello stilizzato e un po' fumettoso imposto da Blizzard anni or sono, con un po' di realismo in più e delle figure umane meno caricaturali e di certo poco comiche.
    L'interfaccia è gradevolmente pulita, con il giusto livello decorativo ma senza svalutare gli aspetti funzionali della stessa; le ambientazioni della mappa e della griglia di battaglia sono ottime, arricchite con animazioni ed effetti di luce presenti in ogni porzione di schermo, il tutto nella giusta dose. Le opzioni permettono di personalizzare ogni singolo elemento, dalla qualità delle texture ai vari filtri fino alla possibilità di eliminare le animazioni ambientali. Sia chiaro che anche una macchina per gaming di qualche anno fa, una Geforce 8800 o analoga, non ha problemi a far girare pefettamente il gioco con le impostazioni video su livelli medio-alti, se escludiamo l'utilizzo di textures ad alta qualità, per le quali si consiglia di avere 516 MB o più di memoria dedicata. Abbiamo avuto modo di testare il gioco anche con una configurazione mid-level assemblata ormai 3 anni fa, e in risoluzione 1080p non abbiamo notato particolari difetti nel comparto grafico, se non un leggerissimo tearing durante lo scrolling della mappa e lo zoom.
    Il pannello delle opzioni video però non presenta alcuna voce per il filtro anti-aliasing, unica mancanza del comparto visivo che sicuramente infastidirà gli utenti più esigenti o quelli in possesso di una macchina di ultima generazione. Abbiamo provato ad attivare l'opzione direttamente dalle impostazioni della scheda grafica senza purtroppo ottenere risultati.
    L'audio di Heroes VI è un universo di suoni e sinfonie amalgamati con gusto impeccabile. La colonna sonora composta da Ron King, già autore di altri temi per Might & Magic, è tra le migliori soundtrack fantasy degli ultimi anni, certamente paragonabile alla grandiosità delle musiche di The Witcher 2 o della serie Uncharted. Particolare enfasi è stata data ai malinconici pezzi al pianoforte suonati da Paul Romero, che accompagnano in maniera davvero unica le lunghe sessioni di esplorazione sulle mappe di Ashan.

    Might and Magic Heroes VI Might and Magic Heroes VIVersione Analizzata PCA distanza di cinque anni dal quinto capitolo, la saga di Might & Magic si rinnova ulteriormente grazie ad una realizzazione tecnica di alto livello e un supporto online all'avanguardia. In un mercato videoludico saturo d'ogni genere, il nuovo capitolo di questa intramontabile ed epica epopea spicca nuovamente tra la concorrenza, assurgendo a capostipite del genere e a nuovo metro di paragone per il prossimo futuro. Se non avete mai provato un titolo di questo genere, Heroes VI potrebbe rivelarsi un ottimo punto di partenza, a patto che vi piacciano le sfide impegnative e un gameplay lento e ragionato. Se invece siete già dei veterani del gioco strategico, e magari avete apprezzato i giochi della serie King's Bounty o Total War, oppure se siete amanti degli RTS ma cercate un'esperienza un po' diversa dal solito, allora vi consigliamo di non farvi sfuggire quella che al momento è senza dubbio l'esperienza definitiva nell'ambito del turn-based strategy game fantasy.

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