Mirror's Edge: Recensione: la sorpresa del 2008 arriva su PC

Il titolo “sorpresa” del 2008 ora su Pc

Mirror's Edge
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • Partito un po' in sordina (considerando il colosso che aveva dietro, EA), probabilmente a causa del suo stile di gioco particolare, Mirror's Edge ha presto guadagnato notorietà a seguito dei commenti generalmente positivi ricevuti da più parti. Con uno genere di gioco magari non per tutti ma decisamente originale, e con uno stile grafico innovativo e riconoscibile, il nuovo lavoro EA (sviluppato dal team interno dei Digital Illusions, o DICE) ha conquistato subito l'attenzione di chiunque l'abbia visto “in movimento” grazie all'incredibile fluidità del mondo in cui si muove, o meglio corre, la protagonista Faith. Ora questo titolo particolare è arrivato su Pc, e con una conversione ben riuscita non ci sarebbero dubbi sulla sua capacità di attrarre consensi anche nell'ambiente Windows: vale quindi la pena di esaminare le eventuali differenze con le versioni da console, e sopratutto (data la primaria importanza della fluidità su schermo) il risultato della conversione nel lato tecnico.

    Sullo sfondo

    Mirror's Edge è un titolo complesso, intricato, fatto di compromessi e strette correlazioni. Intrecciandosi in un sottile gioco di rimandi, la componente artistica e quella narrativa mostrano fin da subito che il prodotto Dice è singolare, maturo ma non universale, deciso a difendere fino in fondo particolarissime scelte di stile e altrettanto particolari soluzioni ludiche. L'idea è quella di proporre una sorta di “sinestesia interattiva”, in cui colori, luci, contesto ambientale e routine di movimento giocano fra di loro costantemente, per trasmettere sensazioni e messaggi ricchi di fascinazioni e significati. Immergersi nel background narrativo diventa allora fondamentale per potersi innamorare degli espedienti visivi, dell'astuta eleganza di ogni scorcio.
    Mirror's Edge è ambientato in un tempo (forse non lontano) in cui il potere costituito ha ormai ottenuto il pieno controllo. La metropoli, di solito simbolo vibrante di vitalità spontanea e inarrestabile, miscuglio eterogeneo di culture marginali, è dipinta invece come un grosso blocco asettico di grattacieli e strade. La diversità d'opinione non è contemplata, il controllo sull'informazione pressoché totale. Così, poco a poco, si sono sbiadite le prospettive del popolo, si è stinta l'iniziativa personale, si è affievolita -spenta- ogni vivacità. E assieme alla vitalità, alla diversità d'opinione, la città sembra aver perso anche i colori. Le sue superfici brillano di un bianco uniforme, di un candore innaturale. Omogeneo e indifferenziato, monotono e piatto, il (non) colore che avvolge ogni cosa è il simbolo della conformità, dell'adeguatezza. Della fedeltà. Ma non tutto è perduto (o ricondotto all'ordine): come per salvaguardare gli istinti più veri, la città protegge con le sue architetture un piccolo gruppo di dissidenti. Si tratta dei Runner, agili atleti che si muovono non visti, in alto, sui tetti. Trasportano così le informazioni riservate, le uniche che scampano alla censura. La loro visione del mondo è diversa: sono in grado di cogliere ogni spunto per trasformare un ostacolo in un mezzo, una piattaforma in un fine. La corsa non è soltanto la loro filosofia, è l'unico modo che hanno per sentirsi ancora vivi.

    Interactive Comic

    Al di là di queste premesse, che costruiscono un retroterra affascinante e pieno di significati trasversali, Mirror's Edge racconta comunque una storia. Quella di Faith, una runner sospesa “sul bordo dello specchio”, a metà tra la facciata scintillante e la realtà. Libera, vitale, senza freni, Faith si troverà suo malgrado al centro di uno strano complotto: nel tentativo di indagare su un omicidio per il quale è stata accusata la sua stessa sorella, la protagonista si muoverà sulle tracce del “progetto Icarus”, attorno al quale ruotano candidati politici e forze di polizia, ed in generale tutte le fonti del potere costituito. La storia, purtroppo, non ha lo stesso mordente del background di cui sopra, e finisce per risultare meno convincente e coinvolgente. Fatta di (prevedibili) tradimenti e personalità senza vigore, fin troppo diluita nel corso dei 10 capitoli di cui si compone l'avventura, non entusiasma quanto invece riescono a fare -per certi aspetti- le fasi di gioco. Ad affossare una sceneggiatura già traballante ci pensa, forse, una scelta stilistica abbastanza discutibile, cioè quella di realizzare le scene di intermezzo come fossero un fumetto dallo stile occidentale. Il tratto squadrato ed i colori netti, senza sfumature, non riescono tuttavia a dimostrarsi così efficaci, anche per i demeriti di animazioni davvero mal realizzate. Inutile girarci intorno: avremmo preferito soluzioni espressive ben diverse e più mature. Del resto, in quei momenti in cui la storia procede attraverso piccole sequenze in real time, con la visuale in prima persona caratteristica del gioco, la regia appare ben più ispirata e convincente.

    Speed Lust

    Al di là dei pretesti narrativi, Mirror's Edge resta un prodotto che sa farsi amare, in un modo distorto e non pienamente consapevole. Il gioco si intinge infatti in un sensibilissimo sperimentalismo ludico, che lo porta ad esplorare soluzioni nuove, fresche, efficacissime. Il fulcro di tutta l'esperienza è l'esplorazione e l'interazione ambientale, che avviene con naturalezza esasperante. La visuale sul mondo di gioco è la stessa che ne avrebbe la protagonista (in prima persona), ed il gameplay è come una semplice pennellata perfettamente adagiata su mouse e tastiera. Sostanzialmente con due soli pulsanti è possibile sfruttare tutti gli elementi dello scenario, muovendosi tra di essi e su di essi. La barra spaziatrice regola infatti i movimenti “verso l'alto” (salti, camminate sui muri, arrampicate), mentre lo shift sinistro (Maiusc sinistro) gestisce quelli verso il basso (scivolate, rotolamenti). Niente più, a parte la possibilità di sferrare qualche colpo per stordire i nemici o quella di disarmarli nel caso tentino un attacco corpo a corpo. Ma tutto è secondario, perché in Mirror's Edge è il percorso quello che conta; il movimento continuo, la velocità, la corsa: lo slancio. Difficile da catalogare, il prodotto Dice è quasi come un grande puzzle game ambientale, in cui le locazioni si trasformano nell'immenso parco-giochi di una mente creativa. L'utente deve superare gli ostacoli, trovare la strada per raggiungere il suo obiettivo (che può essere sempre inquadrato automaticamente, alla pressione di un tasto della pulsantiera frontale). Per farlo può seguire i suggerimenti dati dagli sviluppatori, disseminati sotto forma di oggetti rossi (trampolini, pertiche, cavi), o sperimentare altre soluzioni più ardite. Nei grandi spazi aperti dei tetti, trovare la strada migliore, o quella più spettacolare, diventa un imperativo esaltante, che tiene alta l'attenzione e stimola continuamente il giocatore. Negli interni, che si alternano sapientemente con gli scorci meno costrittivi, la progressione è più lineare, ma non perde di efficacia. L'utente deve sapersi guardare intorno, velocemente, e scorgere gli indizi per trovare la strada, spostandosi attraverso condotti di aerazione e pontili, scatole e corridoi. Inizialmente il compito risulta piuttosto facile: c'è tempo per esplorare e sperimentare, muovere i primi passi ed imparare tutte le regole del gioco. Intricati salti a la Prince of Persia, capriole per evitare bruschi impatti col suolo, oscillazioni sulle aste improvvisate: per ogni movimento bisogna imparare il giusto tempismo. Ma entro breve le cose si fanno più complicate: le forze di polizia braccano Faith costantemente, le stanno alle costole, e fermarsi significa andare incontro ad una morte violenta. E allora bisogna correre sempre più in fretta, cercando di evitare - dove possibile - lo scontro. Il gioco diventa gradualmente più impegnativo, mentre si muove di ambientazione in ambientazione. E proprio quando l'adrenalina sale, il grado di sfida aumenta, si mostra il limite più evidente della produzione Dice, strettamente correlato con la struttura portante del gameplay. Perchè Faith, per sopravvivere, deve muoversi con eleganza, senza un errore. Ma gli sbagli, di contro, saranno frequentissimi: per la fretta, per la necessità di testare i possibili percorsi, per qualche secondo di anticipo nell'esecuzione di un salto. E allora, tutto da capo. Mirror's Edge è un titolo in cui il processo del Trial & Error costituisce buona parte dell'esperienza di gioco. Inutile nasconderlo, in certi frangenti questo può risultare estremamente frustrante, ed innervosire anche i player più pazienti. Scoraggiarli, addirittura, in quei momenti in cui Faith si trova sotto la minaccia delle armi: non sempre è possibile evitare il combattimento, e nei casi in cui è necessario affrontare i nemici armati ci si trova di fronte a difficoltà a volte insormontabili. Il sistema di disarmo e la gestione delle combo risultano poco dinamici ed intuitivi, ed la fragilità della protagonista la farà cadere più volte di fronte agli assalti avversari. Troppe volte perchè la serenità dell'utente non sia compromessa.
    Mirror's Edge sa farsi perdonare, in parte, grazie a sequenze davvero mozzafiato. Le ambientazioni, pur rimanendo generalmente conformi ad un preciso stile strutturale, mostrano un level design efficace, che sa distribuire ottimamente tutti gli elementi per creare vie alternative, bivi, passaggi al limite. Anche quando si tratta di muoversi negli spazi chiusi, Mirror's Edge dice la sua, dimostrando una varietà insospettabile. Corse nei corridoi della metropolitana, con tanto di fughe sul tetto di un treno, esplorazioni inattese di uffici e centri commerciali, navi ancorate in porto e cantieri edili. Insomma il titolo Dice non si fa mancare niente, e scongiura abilmente il fantasma della monotonia. Anche se è vero che chi non resta affascinato dalle movenze di Faith, dalla brillante novità dell'approccio, potrebbe trovare in Mirror's Edge un divertimento passeggero. Del resto la modalità principale non supera la rima delle sette ore di gioco, e il time trail è -oggettivamente- un'estensione in cui non tutti si cimenteranno. Ma per i puristi dell'esecuzione perfetta, per gli amanti delle sfide, le prove a tempo sono forse il coronamento dell'intera esperienza ludica, un vero e proprio gioco nel gioco. Il Trial & Error regna sovrano anche in queste sezioni, ma il concentrarsi interamente sul tragitto esalta le particolarità del gioco.

    Non è tutto oro quel che luccica.....

    Superando le opinioni personali sul particolarissimo stile grafico, il quale può piacere o non piacere a seconda dei gusti personali, rimane il giudizio obbiettivo sulle scelte tecniche operate dagli sviluppatori e queste, ad essere onesti, non appaiono del tutto positive. Nel mondo di Mirror's Edge l'uniformità non è fine a sé stessa ma serve a sottolineare l'oppressività del governo (altrimenti difficilmente percepibile, vista la prosperità e la tranquillità delle strade); purtroppo, spinta all'eccesso questa uniformità ha creato uno spaventoso effetto Lego dove molti ambienti di gioco sembrano per certi versi prefabbricati. Chiunque abbia mai creato uno spazio qualunque attraverso l'editor di un gioco capirà al volo: ogni tetto su cui si salta, ogni tubo su cui si arrampica, ogni struttura su cui si corre è fin troppo simile a tutte quelle che l'hanno preceduta; cambia solo la disposizione degli oggetti. Davvero, quando si comincia a provare una sensazione di deja-vu di fronte all'ennesima impalcatura riciclata non va bene. Fortunatamente, tale uniformità esagerata è “ricoperta” da un uso delle luci e degli shader eccezionale: non sorprende sapere come, se il motore grafico alla base di tutto è l'ormai abusato Unreal Engine 3, le luci sono gestite attraverso un sistema proprietario: scelta fortunata perchè “l'anima” dei diversi luoghi è stata ricreata sopratutto attraverso riflessi, trasparenze e sopratutto dall'uso di fortissimi colori pastello in alcune pareti e numerosi display o scritte luminose sui muri.
    Passando al lato più materiale della grafica, anche qui il risultato è misto (seppur sostanzialmente positivo): Mirror's Edge ha requisiti hardware ragionevoli (cpu da 3ghz, 1giga di ram, scheda video pixel shader 3.0 compatibile) e, per una volta, non sembrano limiti minimi campati per aria: sul pc di prova (un normale Amd 5600x, Ati 4670, 2 giga di ram) il gioco si è mantenuto sui 60 frame minimi per secondo con texture e effetti al massimo, 4x di antialiasing (irrinunciabile quest'ultimo almeno a 2x, data lo scarso spessore di molte strutture nel gioco) alla risoluzione di 1152*864. E' da dire come, a volte si verificavano percepibili crolli del framerate sino a 30-40 fps, ma solo per un istante e solo eccezionalmente: un probabile difetto di ottimizzazione poco fastidioso e sicuramente da risolvere in qualche futura patch. Il motore grafico è quindi poco esoso in termini di risorse; inoltre la riduzione della qualità e degli effetti non danneggia eccessivamente il risultato su schermo il quale appare nettamente più spento ma non più rozzo sgradevole.
    Discorso a parte lo merita PhysX, l'engine fisico utilizzato in Mirror's Edge: chiunque possegga una scheda Ati può anche scordarselo data la sua capacità di dimezzare o peggio il framerate, e anche chi possiede un Nvidia farà bene ad avere almeno una 8800 o superiore, cioè i modelli nei quali PhysX è applicata a livello hardware e non software. Non che sia una rinuncia insopportabile: francamente sarebbe difficile distinguere la grafica con e senza l'engine, come ben dimostrano i filmati comparativi presenti in rete.
    Passando al lato audio, non si può evitare di sottolineare come alla canzone di apertura (Still Alive, gentilmente aggiunta assieme a qualche sua cover in un cd extra dentro la confezione di gioco) sicuramente d'effetto e intonatissima all'ambiente di leggerezza del gioco faccia seguito praticamente il nulla: piccoli e dimenticabili motivetti accompagnano alcune delle situazioni di gioco (come i combattimenti con la polizia) mentre nel resto del tempo si possono ascoltare solo i suoni ambientali e i gemiti della protagonista; una scelta voluta, non c'è dubbio, ma che potrebbe spingere alcuni (dipende sempre dai gusti) a notare maggiormente l'aspetto da puzzle game delle corse di Faith piuttosto che a sentirsi maggiormente immersi nel mondo di gioco. Di alto livello invece il doppiaggio, tutto in Italiano (come il resto del gioco), con i vari personaggi capaci di dare la giusta intonazione ai discorsi; scelta più discutibile l'uso di Asia Argento come doppiatrice di Faith: il suo tono di voce da bambina imbronciata può piacere o meno ma di sicuro non rende l'aggressività che la protagonista sembra talvolta dimostrare.
    Gliltimi commenti vanno al lato multiplayer, presente esclusivamente nella modalità time trial (corsa contro il cronometro nei vari livelli di gioco, sommariamente modificati): dopo aver creato (per chi già non lo possiede, naturalmente) un account sul sito EA si potranno sia scaricare i “fantasmi” degli altri giocatori sui propri percorsi, utilissimi per vedere i modi di giocare dei più bravi, sia aggiungere le proprie corse alla rete; naturalmente la modalità time trial è avviabile anche senza internet, solo si perdono le funzionalità da multiplayer.

    Mirror's Edge Mirror's EdgeVersione Analizzata PCUn porting ben riuscito di un gioco sicuramente innovativo e di effetto: il mondo di Faith, basato su velocità e leggerezza, non potrà che divertire molti... e annoiare altri, purtroppo. Chi non riuscirà a entrare nello spirito del gioco vedrà solo il ripetersi degli stessi pochi movimenti (salto, scivolata, corsa) per arrivare dal punto A al punto B e in quel caso Mirror's Edge potrebbe essere solo un titolo fra tanti. Differente invece il risultato per chi non vede l'ora di correre un po' alla faccia di tutte le leggi fisiche esistenti: per loro Mirror's Edge sarà un'esperienza indimenticabile, per quanto breve. In assenza di una demo non resta che affidarsi al risultato visuale di Faith che corre nei tanti trailer in rete: chi rimarrà colpito probabilmente troverà in Mirror's Edge un titolo eccezionale.

    8

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