Recensione Nuclear Throne

Nuclear Throne esce finalmente dalla fase Early Access e sbarca su console, portando il suo carico di adrenalina e divertimento arcade, a base di sparatorie, riflessi, rapida pianificazione e mutazioni.

Recensione Nuclear Throne
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Disponibile per
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Lo sviluppo di Nuclear Throne è stato lungo e ricco di "colpi di scena" (non ultimo un inaspettato cambio di nome e ben due anni e mezzo spesi sotto forma di Early Access su Steam). Nonostante una fase produttiva un po' travagliata, la popolarità del gioco è cresciuta con il passare dei mesi, grazie ad un approccio allo sviluppo molto aperto da parte del team, basato su streaming settimanali utili a illustrare progressivamente feature, nemici e contenuti man mano che venivano sviluppati. Ovviamente anche la fama di Rami Ismail è servita a portare il gioco sotto le luci dei riflettori, cementando la popolarità di Vlambeer nel firmamento dei team indie che contano.
    La pubblicazione è quindi arrivata come un fulmine a ciel sereno, grazie all'annuncio quasi sbrigativo dal palco del PlayStation Experience di alcune settimane fa. Nuclear Throne ha quindi raggiunto Playstation 4 e Vita, nonché una sua maturità su PC e Mac grazie all'effettiva pubblicazione su Steam.

    L'inferno ha due levette analogiche

    Il gameplay di Nuclear Throne rappresenta un classico per quanto riguarda Vlambeer e si potrebbe riassumere in due parole: arcade e roguelike.
    I controlli reattivi e un livello di difficoltà che passa progressivamente dall'accessibile al rabbioso riportano subito alla mente Luftrausers, precedente successo del team, mentre le meccaniche basate sul loot e sulla generazione pseudo randomica dei livelli rappresentano la perfetta cornice per questo furente Twin-Stick Shooter.
    Compito del giocatore è raggiungere il Nuclear Throne che dà il titolo al gioco, scegliendo uno tra i mutanti disponibili e ripulendo livelli ambientati nei luoghi tipici della letteratura di fantascienza post apocalittica: dal deserto nucleare alle fogne infestate, fino ad arrivare all'inverno senza fine. Il classico sistema di controllo a due leve analogiche calza come un guanto, e relega ai due grilletti dorsali il fuoco dell'arma selezionata e l'abilità speciale del personaggio scelto. I vari mutanti disponibili sono infatti abbastanza diversi tra loro, in quanto offrono skill molto specifiche che vanno padroneggiate se si vuole riuscire a portare a termine una partita.
    Il classico mostro verde ricoperto di squame può tuffarsi per evitare i proiettili in arrivo, mentre il piccolo bipede viola può temporaneamente trasformarsi in un cristallo, deflettendo i colpi nemici. Ogni giocatore troverà presto il proprio preferito e lo utilizzerà nel lungo cammino che porterà alla prima run di successo.
    Così come molti altri arcade anche Nuclear Throne si basa su un percorso di crescita fondato sulla perseveranza: ogni morte decreta infatti il Game Over ed è necessario imparare a conoscere gli ambienti, i nemici e i loro comportamenti, cercando di essere il più efficaci e spietati possibili. Uno dei problemi principali per la sopravvivenza riguarda la scarsità cronica di munizioni, che potrebbe costarvi la vita in più di un'occasione. Sparare all'impazzata nella speranza di colpire qualche avversario, quindi, potrebbe essere una strategia addirittura controproducente: bisogna essere rapidi ma clinici, muovendosi rapidissimamente (soprattutto per schivare i proiettili nemici) ma al contempo massimizzando il numero di colpi a segno.
    L'elevato livello di difficoltà impone insomma di entrare in piena sintonia con il gioco, con le sue regole e con il ritmo indiavolato che propone, inscenando una sorta di balletto nella quale ogni colpo, movimento e intuizione possono fare la differenza tra il raggiungimento del prossimo livello o la fine prematura del proprio personaggio.
    Avendo a che fare con dei mutanti, è possibile inoltre potenziarli, raccogliendo i cristalli radioattivi rilasciati dai nemici ormai defunti e da alcuni elementi dell'ambiente: passando di livello ci vengono proposti alcuni dei power-up disponibili, attivi automaticamente e che dureranno per tutta la durata della run. L'aumento del numero di forzieri di munizioni, il miglioramento dell'efficienza dei kit medici o l'annullamento di ogni danno da contatto con un avversario sono solo alcuni esempi di come il proprio personaggio può mutare. Alcuni degli effetti si possono inoltre sommare, e passando di livello più volte è possibile sbloccare un maggior numero di potenziamenti, sempre e comunque da scegliere tra quelli proposti casualmente dal gioco. Il sistema, insomma, è simile a quello visto in Downwell (un altro titolo arcade che vi consigliamo di provare) e per certi versi ricorda l'ormai celebre The Binding of Isaac: un pizzico di fortuna nel trovare le giuste mutazioni non guasta, e nelle fasi avanzate delle partite le disposizioni del vostro personaggio possono cambiare radicalmente, con effetti che influenzano notevolmente i ritmi e l'approccio alle partite.

    Le mutazioni sono insomma uno degli ingredienti principali che, miscelati con la generazione randomica dei livelli, un arsenale molto ampio di armi primarie e secondarie, tantissimi nemici diversi dotati di comportamenti peculiari sia in attacco che in difesa e un cast di boss molto azzeccato, formano una ricetta irresistibile, resa quasi perfetta dalla cura con cui i ragazzi di Vlambeer hanno confezionato Nuclear Throne.
    Il "quasi" è solo da imputare ad alcune asperità nel sistema di spawn del proprio personaggio, che può comparire in un livello appena generato direttamente nell'occhio del ciclone con pochissime possibilità di sopravvivere. Limati questi problemi, con patch sicuramente in arrivo visto la frequenza degli update del quale il gioco ha goduto nel periodo di Early Access, Nuclear Throne potrà tranquillamente essere inserito nell'olimpo dei migliori titoli arcade degli ultimi anni.

    Nuclear Throne Nuclear ThroneVersione Analizzata PCNuclear Throne non è per tutti: la sua difficoltà potrà far infuriare moltissimi giocatori, anche se la soglia di sopportazione è forse stata innalzata grazie ai Souls, e graficamente può risultare non così accattivante. Basta però prendere in mano il controller (o mouse e tastiera per chi gioca su PC), e lasciarsi trascinare per scoprire un titolo adrenalinico, molto tecnico e a volte spietato. Anche dopo aver raggiunto il Nuclear Throne più volte è difficile abbandonarlo, vista la mole di contenuti sbloccatili, tra cui parecchi personaggi giocabili e tantissimi segreti. Vi siete mai chiesti perché improvvisamente è arrivata la polizia in un livello? O perché il gioco vi ha concesso due mutazioni di fila? A voi scoprirlo, allenando i riflessi e affinando il vostro istinto, in un viaggio che da impossibile diventerà progressivamente alla vostra portata, regalandovi soddisfazioni e tanto divertimento. La proposta di Vlambeer, insomma, è impeccabile anche sul fronte dei contenuti: ci sono persino sfide giornaliere e settimanali con tanto di classifiche, ed una modalità cooperativa locale che risulta letteralmente magnetica.

    9

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