Recensione Oil Rush

Unigine esordisce sulla scena indie con un ottimo strategico

Recensione Oil Rush
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  • A differenza dei Real-Time Strategy, il genere Real-Time Tactics non offre risorse di produzione da gestire od economie da sviluppare, tantomeno permette di pianificare qualsiasi intento di city building. Richiede invece tattica, velocità, capacità di valutazione ed un'ottima organizzazione delle forze militari, soprattutto se l'obbiettivo consiste nel dominare un mondo sommerso dalle acque e devastato da eventi climatici di proporzioni bibliche. Questo è esattamente quanto accade in Oil Rush, un interessante RTT in cui saremo al servizio di una potente fazione militarizzata -gli Shark- pronta a contendersi con i Raiders gli ultimi giacimenti di petrolio rimasti nell'oceano. Sviluppato da Unigine -già famosa tra gli appassionati di overclocking per aver realizzato il benchmark Heaven- Oil Rush propone soluzioni ideali per chi non ha mai avuto esperienze col genere, senza per questo deludere gli hardcore gamer.

    Shark VS Raiders

    La meccanica di gioco di Oil Rush è semplice e può essere riassunta in poche parole. In ogni livello dovremo combattere per espandere il nostro controllo su due tipi di piattaforme marittime -petrolifere e militari- necessarie per portare a termine le differenti missioni. Il più delle volte sarà sufficiente conquistare tutte le piattaforme presenti sulla mappa o annientare determinate unità nemiche, in altre occasioni dovremo resistere -in una specie di survival mode- all'assalto di massa in attesa di rinforzi, oppure verremo impegnati a respingere l'avversario usando soltanto delle torrette difensive, come in un tower defense. Le piattaforme petrolifere serviranno all'estrazione e stoccaggio del petrolio, invece quelle militari sono addette all'assemblaggio di unità da guerra e vengono divise in funzione del mezzo costruito. In entrambi i casi non potremo controllare né l'estrazione dell'oro nero, né il numero dei veicoli da assemblare, più semplicemente il processo andrà avanti in modo autonomo fino a raggiungere la capacità massima di stoccaggio e di operatività. Il compito si rivelerà più difficile di quanto possa sembrare perché il nemico tenterà di fare esattamente la stessa cosa, spesso anticipando i nostri intenti con avanzate insidiose ed articolate.
    Le unità militari da usare in battaglia sono sette -quattro navali e tre aeree- ed ognuna di esse possiede caratteristiche precise che ne determina pregi e difetti, cosicché nessuna possa prevalere sulle altre: ci converrà usare le pesanti navi da guerra come contraerea, i veloci idrovolanti per rapide incursioni, le agili moto d'acqua per azioni di disturbo, i devastanti elicotteri per difendere le nostre postazioni, e così via. Durante gli scontri probabilmente molte di queste unità andranno distrutte. Se così fosse non ci rimarrà che attendere, ansiosamente, il nuovo ciclo di costruzione delle piattaforme per rimpiazzare quanto perduto.
    Sebbene tutto ruoti intorno al coordinamento dell'esercito, una buona parte del nostro tempo verrà dedicata al posizionamento delle torrette difensive. Queste possono essere piazzate esclusivamente sui lati delle piattaforme militari e, come accennato poco fa, si occuperanno automaticamente di difendere la nostra postazione. Specializzate in artiglieria leggera, artiglieria pesante e contraerea, necessitano di petrolio per essere costruite, nonché di tempi volutamente lunghi per entrare in funzione.
    Il petrolio è essenziale pure nell'adoperare le abilità acquisite abbattendo gli avversari. Alcune di queste potenziano velocità, difesa e attacco delle nostre unità, altre si comportano come dei malus da usare sul nemico (è molto utile ad esempio diminuire la potenza d'attacco avversaria per un tot di secondi).
    Comunque, a grandi linee, per evitare esiti disastrosi sarà sufficiente valutare la situazione e pianificare l'attacco, perché fare affidamento sui grandi numeri -come da tradizione RTT- non darà la certezza della vittoria.

    Gameplay VS HUD

    Accompagnati da un tutorial pressoché perfetto -poco prolisso ed esaustivo- in una manciata di minuti saremo capaci di gestire tutti i comandi essenziali previsti da Oil Rush, che a dire il vero non sono molti. Con il pulsante sinistro del mouse possiamo organizzare e coordinare i nostri veicoli all'unisono, formando all'occorrenza uno o più gruppi con un pratico click sulle voci 25%, 50% e 100%. Il pulsante destro invece serve esclusivamente per selezionare il bersaglio da attaccare. Con WASD, Q ed E possiamo spostarci -con una certa lentezza- a piacimento sulla mappa di gioco, quando la situazione richiede una maggiore velocità basta tenere premuta la rotellina del mouse e trascinare la visuale nella direzione voluta. La soluzione adottata per i comandi su tastiera -dedicati pertanto alla gestione della visuale- è veramente scomoda e costringe il giocatore a spostare l'attenzione sull'HUD, ovvero sulla mappa presente in basso a destra dello schermo. Quest'ultima, oltre a riassumere in tempo reale quanto succede, provvede a fornire tutte le funzioni disponibili in gioco. Inevitabilmente si finirà per giocare Oil Rush tramite HUD, riducendo così l'esperienza ad un arido punta e clicca.
    L'efficacia di un gameplay intuitivo e solido viene ulteriormente vessata da una modalità single-player del tutto inadeguata. La campagna propone una story-line caratterizzata da un apparato narrativo datato -fatto di immagini statiche poco suggestive- che finisce per affossare l'ottimo sistema di gioco in un background tutt'altro che originale. Con queste premesse è facile capire perché viene naturale saltare le suddette sequenze, trasformando di fatto questa modalità in un'estensione del più riuscito Quick Game. Il multiplayer invece è assolutamente divertente, e senza nessun ombra di dubbio risulta il punto forte di Oil Rush. Stabilito il colore di ogni giocatore -quattro al massimo- ognuno dovrà raggiungere l'obbiettivo indicato dalla missione guidando il proprio esercito in un esaltante “tutti contro tutti”. In tale contesto è impossibile non pensare a Risiko -il famoso gioco da tavolo ideato da Albert Lamorisse- come non si può fare a meno di stringere alleanze temporanee contro il giocatore più forte, consapevoli che doppio gioco e tradimento sono la naturale conseguenza di una competizione senza esclusione di colpi. Purtroppo durante i tre giorni di prova siamo riusciti solo in un'occasione a giocare on-line, dato che il numero di utenti è veramente scarso.

    Unigine engine

    Tecnicamente Oil Rush mostra molti pregi e pochi difetti, il che sorprende visto che si presenta come una produzione indipendente, per di più opera prima di Unigine. Il motore grafico usato dal team russo è il famoso Unigine engine, croce e delizia di tutti gli appassionati di hardware. Confermando quanto ci si aspettava da un titolo immerso per la maggior parte nell'oceano, l'acqua, elemento dominante, è resa in modo del tutto verosimile. Il moto ondoso reagisce dinamicamente alle forze esercitate dai mezzi di passaggio, con riflessi di luce cristallini e spruzzi particellari. L'effetto di trasparenza delle acque è notevole e mette in evidenza strutture affondate e dimenticate: autostrade, ponti, edifici, relitti, sono tutti elementi architettonici che aggiungono spessore al colpo d'occhio. La modellazione poligonale è generalmente molto buona e migliora leggermente sulle unità militari. Invece le texture, pur soffrendo a distanza ravvicinata, risultano meglio definite sulle piattaforme e sul resto delle strutture presenti in game. Gli scenari, animati da differenti situazioni climatiche, sono curati nei dettagli e l'orizzonte vuoto -dettato dal contesto- ne enfatizza l'effetto. Osservare in lontananza il lento inabissarsi dei veicoli -abbattuti con violente esplosioni- dà una certa soddisfazione. Sulla prima configurazione di prova (i5 2500k, GTX 560ti OC e 8gb di ram) non si sono manifestati cali di frame rate, fisso a 60 fps anche alla risoluzione di 1920x1080. Sulla seconda configurazione invece (i5 2410M, GT 540M e 4gb di ram) abbiamo riscontrato qualche problema dovuto ad una scarsa compatibilità con i driver in uso ( versione 285.62). Dopo il dovuto downgrade i rallentamenti, prima random e senza cause apparenti, sono scomparsi completamente.
    Il comparto audio soffre per colpa di una colonna sonora monotona, che cresce di intensità in corrispondenza di ogni fase concitata, cioè sempre. Per limitarne l'invadenza e per apprezzare in pieno il buon livello delle campionature ambientali siamo stati costretti a disattivarlo.

    Oil Rush Oil RushVersione Analizzata PCOil Rush è un RTT piacevole da giocare e tecnicamente valido. Il gameplay semplice ed intuitivo rende le meccaniche di gioco facili da apprendere, ma difficili da gestire. Una IA agguerrita e competitiva garantisce, ai massimi livelli, un grado di sfida che non appartiene a questa generazione, caratterizzato da repentini capovolgimenti di fronte e disfatte improvvise. Tuttavia, grazie ad un'azione veloce e ad un riscontro visivo di tutto rispetto, difficilmente avvertiremo la frustrazione tipica del genere. Sfortunatamente Oil Rush viene eccessivamente penalizzato dall'inesperienza di Unigine, punto di riferimento nell'ambiente del benchmark ma nuova a simili produzioni. La longevità del titolo risente molto dei difetti di una campagna in single-player poco interessante, e di un multiplayer -eccezionale- che non può essere sfruttato a dovere per mancanza di una fan base numerosa ed attiva. Perciò ne consigliamo l'acquisto soltanto con un poker d'amici, o se siete sicuri di avere qualcuno con cui giocarlo. In questo caso Oil Rush vi regalerà decine di ore di puro divertimento.

    7

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