Recensione Painkiller Black Edition

Se i film hanno edizioni speciali, perchè non devono averne i videogiochi?

Recensione Painkiller Black Edition
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  • Pc
  • Introduzione.

    Painkiller è un titolo che nel corso del 2004 ha fatto molto parlare di sé. La critica mondiale gli ha riconosciuto più pregi che difetti: un engine grafico di primissimo ordine, gameplay semplice e immediato ed un romantico ritorno all'old style game dei titoli fps. Il successo fu tale che dopo 6 mesi dall'uscita dell'opera prima la People Can Fly ha voluto rinverdire la sua creatura con una expansion pack. Il 2005 si apre con un altro Painkiller sugli scaffali: la Black Edition. Non è un sequel, non è un espansione, ma semplicemente un tributo ad un gioco che per certi versi farà storia.

    Il DVD nero.

    La prima novità che balza agli occhi è un dvd-rom invece dei soliti cd-rom. La black edition infatti è un unico dvd-rom contenente il primo painkiller, l'espansione Battle Out of Hell e contenuti speciali audio e video. La presenza di un unico supporto è azzeccata, ricordo che le precedenti versioni contavano ben 5 cd-rom tra titolo originale ed espansione. Appena installato il menù principale ci permette di scegliere quale painkiller giocare. Nessuna novità è stata aggiunta alle due versioni single-player e multiplayer. La sezione contenuti speciali è piuttosto scarna. Degno di nota è il video "making of" che ci permetterà di entrare negli studi della "People Can Fly". Ascolteremo le interviste ai programmatori che ci sveleranno interessanti retroscena sul progetto Painkiller.

    Perché Painkiller.

    Non voglio soffermarmi troppo sulla descrizione in termini tecnici di Painkiller. Il titolo è già stato abbondantemente "vivisezionato" nelle precedenti recensioni su questo sito. Per quelli di voi che non hanno abitato questo pianeta nell'ultimo anno dico solo che trattasi di un titolo FPS (First Person Shooter) votato all'azione pura. Inseriti in una trama senza pretese il vostro compito sarà quello di vestire i panni di Daniel Garner, un povero disgraziato morto in un incidente stradale, catapultato all'inferno con il solo scopo di massacrare un numero spropositato di demoni e anime dannate al solo scopo di conquistare il Paradiso. Il Gameplay è lineare e semplice, ma di grande effetto: farsi strada tra splendidi livelli infernali trucidando ogni cosa si muova davanti a voi. Al termine di ogni livello ci sarà il boss di turno ad attenderci. Insomma, niente di nuovo, ma molto spassoso. La forza di Painkiller sta in un level designing molto curato e azzeccato. Livelli in pieno stile gotico uniti ad una ambientazione horror rendono davvero divertente il nostro cammino verso la redenzione. La grafica è assolutamente perfetta: l'engine grafico ( chiamato Pain) non mostra mai incertezze e si adatta perfettamente alla macchina su cui è installato (forte di una grande scalabilità). Tanti nemici e molte armi fanno da corredo ad un titolo di assoluto livello.

    Conclusioni.

    Mentre scrivevo questa recensione, c'era una domanda che mi balenava nella testa: "c'era proprio bisogno di una Black Edition?". Difficile rispondere a questa domanda. L'avere Painkiller su di un unico dvd è piacevole, ma chi di voi è già in possesso del titolo faccio fatica a credere che affronterà una nuova spesa per acquistare qualcosa che ha già. Il discorso cambia per quelli che non hanno ancora giocato a questo titolo: in questo caso la Black Edition diventa un valido acquisto. Per concludere direi che il titolo in sé non si discute, ottimo sotto ogni punto di vista. L'edizione speciale invece la consiglio a quei pochi di voi che non hanno Painkiller sul proprio scaffale in camera o per i grandi fan di un titolo che merita di essere giocato indipendentemente dai gusti videoludici.

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