Recensione Payday 2

Starbreeze e Overkill Software per un riuscito colpo videoludico

Payday 2
Recensione: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Switch
  • Uscito il 20 Ottobre del 2011 su Pc e successivamente su Playstation 3, Payday: The Heist è stata una delle più interessanti e piacevoli sorprese indie di questa lunghissima generazione videoludica. Il titolo si presentava come un fps cooperativo che proponeva una serie di feature più o meno originali - perlopiù ispirate a Left For Dead - ma orchestrate sapientemente e con carisma dagli sviluppatori di Overkill Software. Grazie al buon feedback ottenuto con la prima iterazione, dotata sì di ottimi argomenti ma con alcuni spigoli da smussare sotto il profilo tecnico e nella rifinitura generale, nel 2012 la software house è stata rilevata nientemeno che dalla svedese Starbreeze Studios (The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay, Syndicate ed il recentissimo Brothers: A Tale of Two Sons) che, in collaborazione con l'editore 505 Games, ha rilanciato il marchio PAYDAY sotto una nuova veste, facendolo assurgere a titolo “high budget” e strappandolo dunque dal panorama indie, nel quale si era distinto con carattere un paio di anni or sono. E' in quest'ottica che va analizzato PAYDAY 2, un titolo che raccoglie quanto di buono c'era nel capitolo originale e lo riorganizza sotto canoni produttivi superiori, offrendo una maggior cura soprattutto per l'aspetto tattico-strategico nell'approccio alle rapine, con numerosi colpi da portare a segno anche in modalità puramente stealth. Dopo aver messo alla frusta per diverse ore l'ultima fatica di Overkill Software, questo è il nostro approfondito resoconto.

    Occhio ai pagliacci

    Sebbene Hoxton, Wolf, Dallas e Chains - i quattro protagonisti di PAYDAY: The Heist - non avessero una trama alle spalle o un profilo psicologico ben delineato, seppero immediatamente conquistare i giocatori grazie alle loro inquietanti maschere ed al carisma sfoggiato durante i colpi. Questi ultimi non erano nemmeno legati fra loro, e presentavano solamente un barlume di plot, col criptico ed altrettanto carismatico Bain (mai mostrato al giocatore) nelle vesti di coordinatore e supervisore perennemente dietro le quinte.
    Questa fumosità del comparto narrativo è rimasta praticamente inalterata in PAYDAY 2, eppure grazie all'aggiunta di alcuni spezzoni filmati dal vivo, di maggiori dettagli sui personaggi coinvolti nelle varie missioni e soprattutto della piattaforma Crime.net -una sorta di hub dov'è possibile scegliere ed impostare dinamicamente i colpi da effettuare- il tutto risulta molto più armonico e meno asettico che in passato. A rendere la cornice ancor più coinvolgente vi è inoltre il covo segreto, una vera e propria “base del crimine” posizionata sotto una vecchia lavanderia di copertura dove il giocatore può accedere al Crime.net, esercitarsi nello scassinamento e nel poligono di tiro, personalizzare il ricchissimo inventario di gioco e veder crescere il proprio bottino nella luccicante camera blindata. Come già sottolineato Crime.net non è altro che una piattaforma dove organizzare i vari colpi - ambientati in 30 location differenti - che si renderanno man mano disponibili progredendo nel gioco. Ciascuna rapina presenta diverse insidie, che potranno essere affrontate in vari livelli di difficoltà col fine di ottenere maggiori bonus, sia dal punto di vista dell'esperienza che del denaro da incassare. Sottolineiamo subito che è sì possibile giocare in single player supportati dall'intelligenza artificiale (migliore che nel primo PAYDAY ma ancora limitata), ma non tutti i colpi saranno disponibili in questa modalità, e soprattutto non sarebbe possibile affrontarli come in compagnia di altri giocatori, quindi suddividendosi i compiti e provando ad imbastire un colpo ben orchestrato e “pulito”.

    In PAYDAY 2 è possibile giocare con un approccio stealth la maggior parte delle missioni (alcune, come Cani da guardia o Assalto al centro commerciale, prevedono scontri a fuoco obbligatori), tuttavia avere pieno successo con questo metodo richiede una conoscenza certosina della mappa, uno studio dettagliatissimo di obiettivi e bersagli - alcuni posizionati casualmente come nel capitolo originale - e soprattutto una coordinazione eccezionale del team. Nei classici colpi in banca, ad esempio, è necessario occuparsi delle telecamere di sicurezza, dei civili all'interno e all'esterno dell'edificio, delle guardie e naturalmente di come e dove prelevare il bottino, il tutto aiutandosi con una serie di abilità e gadget che debbono essere sapientemente suddivisi all'interno del gruppo. In un recente incontro con la stampa i ragazzi di Overkill Software hanno detto di aver impiegato ben 40 ore per completare in modalità stealth tutte le missioni del gioco; un numero importante che sottolinea quanta dedizione sia necessaria per giocare PAYDAY 2 con tale approccio.

    Il crimine non paga

    Come sottolineato nel paragrafo precedente, per avere pieno successo in PAYDAY 2 è necessario giocare con un team esperto, affiatato e ben organizzato: proprio in quest'ottica gli sviluppatori hanno approntato quattro classi distinte e ben definite,che il giocatore può sviluppare a piacimento distribuendo i punti abilità conquistati con l'esperienza. Sottolineiamo che è sì possibile sbloccare skill di ciascun ramo per il proprio personaggio, tuttavia soltanto uno di essi è completabile al 100%, spingendo di conseguenza il giocatore a specializzarsi in una piuttosto che in un'altra classe. Eccole elencate nel dettaglio. Il MasterMind è, come suggerisce il nome e la descrizione del gioco, un manipolatore con buona attitudine al comando che sa gestire ogni tipo di situazione. Rappresenta dunque la classe meno specialistica del lotto, tuttavia dispone di diverse feature decisamente interessanti: oltre a poter equipaggiare due medikit (utili per se stessi ma anche per gli altri), il Mastermind può infatti corrompere i nemici e portarli dalla propria parte, farsi aiutare dai civili, migliorare le proprie abilità con la pistola, avere uno sconto nell'acquisto di risorse e guadagnare più esperienza al termine dei giorni di “lavoro”. L'Enforcer è invece il “tank” di turno, dotato delle migliori skill per il combattimento ravvicinato e per la resistenza: le abilità di questa classe prevedono la possibilità di migliorare gli attacchi melee e con lo shotgun, di trasportare due sacche di munizioni, di infliggere maggiori danni, di essere più resistenti e di sbloccare persino una motosega circolare, utilissima per scassinare velocemente porte e serrature di vario genere. Il Tecnico è l'ingegnere del caso e lo specialista degli esplosivi, utili per l'offesa ma soprattutto per l'apertura forzata di casseforti et similia. Il tecnico può piazzare anche torrette automatiche (sino a due), avere dei bonus in termini di precisione per le armi e sbloccare le migliori abilità per il trapano, strumento che odierete a morte durante le fasi più convulse delle missioni per la sua continua tendenza ad incepparsi. L'ultima classe disponibile, lo Spettro, è probabilmente la più affascinante delle quattro ed è la migliore per portare a compimento i colpi più ardui in modalità stealth: lo Spettro può infatti equipaggiare strumenti jammer ECM in grado di disturbare oggetti elettronici - come telecamere o i cellulari dei civili pronti ad allertare la polizia - è più rapido ed agile nel compiere diversi compiti ed inoltre il suo basso profilo fa insospettire meno i civili.

    E' evidente quanto tutte queste caratteristiche debbano essere ben distribuite all'interno di una squadra per ottenere il massimo dei risultati in termini di efficienza e rapidità. Oltre alle abilità ed ai gadget di classe, vi sono in aggiunta numerose armi primarie e secondarie acquistabili e modificabili con vari strumenti che migliorano precisione, maneggevolezza e visibilità: tra essi citiamo mirini telescopici, red dot, supporti per la canna e per il calcio, silenziatori e caricatori. Si tratta tuttavia di item costosissimi che vanno prima sbloccati e poi acquistati, aspetto che suggerisce oculatezza anche in questo senso. Ma armi, equipaggiamento ed abilità non saranno mai sufficienti se non si pianifica nel dettaglio ogni aspetto del colpo. Sfruttare le risorse del briefing come mappe, informazioni ed ingressi strategici è il primo passo, il secondo è fare tutto il possibile per non essere scoperti, ma quando ciò avviene è possibile approntare diverse tattiche per assicurarsi un salvacondotto, come ostaggi da scambiare in caso di arresto, il posizionamento tattico delle sacche di munizioni e dei kit medici, l'eliminazione delle telecamere di sorveglianza, la creazione di barricate per impedire assalti da determinati punti e tanto altro ancora. E' inoltre importante non uccidere civili, evento che comporta penalità pecuniarie e temporali se si viene arrestati.

    Ocean's Four

    Il fulcro del gioco è naturalmente rappresentato dai numerosi “colpi” disponibili, distribuiti dinamicamente nel Crime.net in varie location, e strutturati in maniera piuttosto differente rispetto a quelli del primo capitolo. Le missioni di PAYDAY: The Heist, infatti, offrivano mappe molto più vaste e con molteplici obiettivi da conseguire in successione sotto l'attenta supervisione di Bain. In PAYDAY 2 i colpi più articolati sono suddivisi in fasi chiamate “giorni”: ciascuno presenta mappe più contenute dal punto di vista delle dimensioni, sebbene i diversi obiettivi da raggiungere offrano una varietà di approccio decisamente maggiore che dipende principalmente dalle abilità sbloccate dal giocatore. Basti pensare al superamento delle semplici serrature, che possono essere scassinate manualmente ma anche fatte saltare in aria col C4 o divelte con la sega circolare. Inoltre il fallimento di alcuni obiettivi non porta necessariamente al Game Over: oltre ai mancati guadagni in termini di esperienza e bottino, infatti, esso potrebbe avere delle conseguenze sulle fasi successive del colpo. Nella missione chiamata “Spie”, suddivisa in tre giorni, l'obiettivo è produrre delle metanfetamine, proteggerle dalla polizia ed infine consegnarle ad alcuni criminali in cambio di preziose informazioni. Non solo è necessario porre attenzione alla realizzazione delle stesse (ingredienti sbagliati potrebbero provocare persino un'esplosione nel laboratorio di fortuna), ma è fondamentale produrne a sufficienza poiché i “clienti” finali reagiscono contestualmente al quantitativo che riusciamo a consegnar loro. In PAYDAY 2 sono presenti molteplici missioni che spaziano dallo svaligiare semplici negozi e gioiellerie sino alle rapine in banca, passando per assalti a centri commerciali e locali, missioni di recupero e scorta, furti di dipinti e tantissime altre attività decisamente poco nobili. Un numero destinato a salire con i futuri DLC già sponsorizzati dagli sviluppatori. Il livello di rigiocabilità di ciascuna missione è inoltre elevatissimo, considerando i vari livelli di difficoltà, le possibilità di approccio - in particolare quello stealth - ed il pantagruelico numero di abilità e gadget che variano l'esperienza ad ogni partita. Nonostante le numerose novità, le fondamenta del gameplay sono rimaste comunque invariate rispetto al predecessore, sebbene vada sottolineato il rinnovato e decisamente migliore feedback delle armi: un aspetto che regala maggior coinvolgimento - e divertimento - durante le serratissime sparatorie.

    Su la maschera

    Dal punto di vista squisitamente tecnico l'ultima fatica degli Overkill Software rappresenta un notevole passo avanti rispetto al capitolo originale, sintomo che il passaggio sotto le ali protettive degli esperti Starbreeze Studios ha dato indubbiamente i suoi frutti. Il motore grafico, spinto al massimo delle sue possibilità, propone un taglio fotorealistico decisamente curato e credibile, con una pulizia che ricorda molto da vicino le prodezze del miglior Source Engine di Valve. Nonostante qualche texture meno dettagliata e rifinita, nel complesso il giocatore è proiettato in un mondo solido e coerente, spesso ricco di dettagli e particolari che evidenziano la grande passione profusa dagli sviluppatori.

    Purtroppo non tutte le ambientazioni sono ispirate e soprattutto quelle notturne - o comunque con sezioni nell'oscurità - presentano le deficienze più marcate, a causa di un'illuminazione non sempre convincente. Alcune stanze, inoltre, risultano un po' troppo spoglie e povere dal punto di vista poligonale. Ciò nonostante nella maggior parte dei casi è stato svolto un lavoro semplicemente impeccabile, particolarmente riuscito nel livello della banca, nello scorcio cittadino di “Quattro negozi” o nel rocambolesco avvio di “Cani da guardia”, dove ogni elemento è al posto giusto e l'intera scenografia appare altamente spettacolare. Buoni (ma non eccezionali) anche i modelli dei personaggi, delle armi e delle maschere, mentre una certa legnosità di fondo si avverte ancora in alcune animazioni, sebbene siano molto più aggraziate, armoniche e verosimili che in passato, con particolare riferimento a quelle dei poliziotti che cercano copertura o avanzano per stanare il giocatore. Va segnalata anche qualche compenetrazione poligonale di troppo che tuttavia dovrebbe essere eliminata con una prossima patch. Anche dal punto di vista dell'effettistica sono stati fatti dei notevoli passi in avanti, soprattutto per gli effetti volumetrici e particellari che ora risultano più verosimili. Sebbene non siano disponibili molte impostazioni grafiche avanzate, tra le quali citiamo vsync, filtro anisotropico, profondità di campo, supporto al driver alienware lightfx e la regolazione della qualità di texture, animazioni ed effetti, con la nostra configurazione di prova principale (i5 3570k con Gainward 680 GTX Phantom e 8 Giga di Ram) in 1080p e tutti i dettagli al massimo abbiamo ottenuto un risultato visivamente notevole e solido, anche grazie a granitici 60fps. Con la nostra seconda configurazione di prova, un portatile Acer Aspire 5750G con i5, Nvidia GT540M e 4 Giga di Ram, siamo tuttavia dovuti scendere a numerosi compromessi per ottenere una fluidità di gioco accettabile a 1366x768, sintomo che per godere al meglio di PAYDAY 2 è necessario un sistema piuttosto prestante. Molto buono il comparto audio, l'aspetto che sicuramente ha più giovato dal passaggio sotto l'etichetta di Starbreeze Studios. Rispetto al primo capitolo le armi hanno infatti un sound decisamente più realistico ed incisivo, inoltre è stata di molto migliorata la tridimensionalità di tutti gli altri campionamenti. Anche la soundtrack, sebbene sia rimasto inalterato il “timbro” originale del predecessore, offre brani di grandissima qualità e capaci di infondere il giusto ritmo all'azione di gioco grazie a variazioni contestuali. Chiude il quadro tecnico il solidissimo netcode, uno dei migliori per questa tipologia di prodotti ed in grado di offrire prestazioni del tutto analoghe a quelle del gioco in locale.

    Payday 2 Payday 2Versione Analizzata PCL'originale PAYDAY seppe imporsi nello spietato panorama videoludico moderno grazie alla sue peculiari meccaniche, ed il suo seguito, realizzato col supporto economico e l'esperienza di Starbreeze Studios, ne rappresenta una naturale evoluzione e maturazione sotto ogni punto di vista. Oltre ad offrire un impianto tecnico ed un livello di rifinitura complessivo incredibilmente superiori, infatti, in PAYDAY 2 è stato valorizzato ed approfondito soprattutto l'aspetto tattico-strategico nella pianificazione dei colpi, l'elemento chiave che insieme al carisma dei protagonisti ne decretò il successo nel 2011. Ricchissima di contenuti, longeva ed altamente rigiocabile, l'ultima fatica degli Overkill Software è sicuramente una delle migliori esperienze cooperative di questa generazione, che saprà esaltare e soddisfare soprattutto i team di giocatori più propensi all'approccio stealth ed alla strategia, piuttosto che gli amanti degli fps puri. L'acquisto è caldamente consigliato a tutti coloro che hanno apprezzato il capitolo originale e a chi ha voglia di cimentarsi - in compagnia - con un prodotto originale, stimolante e profondamente complesso, che richiede tempo e dedizione per essere apprezzato in tutte le sue molteplici e variegate sfaccettature.

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