Recensione Randal's Monday

Il revival non basta

Recensione Randal's Monday
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  • Il nuovo millennio è iniziato da ben quattordici anni, eppure uno dei rituali più diffusi nella società occidentale continua ad essere il richiamo nostalgico degli anni ‘70, ‘80 e ‘90. Basti pensare all'abbondanza di oggetti presenti nelle nostre case (action figure, poster, abbigliamento, libri, vinili, VHS ecc.) che fanno omaggio alle opere iconiche della cultura popolare del secolo scorso. Nel bel mezzo di questa rievocazione collettiva, non poteva ovviamente mancare il mondo videoludico: sia attraverso il retrogaming e il reboot di videogiochi storici, sia con giochi nuovi che vengono sapientemente modellati con citazioni, riferimenti e tributi alla cultura pop. Randal’s Monday, sviluppato dallo studio spagnolo Nexus Game e pubblicato da Daedalic Entertainment, getta proprio qui le sue fondamenta. Ci troviamo quindi di fronte ad un videogioco ricco di riferimenti al mondo cinematografico di Star Wars, Alien, Pulp Fiction, Taxi Driver o al mondo videoludico di Portal, Half-Life e Final Fantasy oltre che a console storiche come il Game Boy o il Super Nintendo. Questo banchetto celebrativo è il cuore pulsante attorno al quale gravita tutto l’impianto ludico-narrativo del gioco.

    PUNTA, CLICCA E INCIAMPA!

    Randal’s Monday è in prima istanza un’avventura punta e clicca tipicamente old school, in cui le fondamenta poggiano sui dialoghi con molteplici personaggi, l’esplorazione (e backtracking) di un numero più che dignitoso di ambientazioni ed infine la raccolta di numerosi oggetti utili alla risoluzioni degli enigmi che ci verranno sottoposti. Non aspettatevi quindi innovazioni al sistema rodatissimo del genere, ma anzi, preparatevi alla tipica spigolosità di meccaniche arcaiche, in grado comunque di essere funzionali al conseguimento degli obiettivi posti dal gioco, salvo particolari eccezioni che vedremo in seguito. Come in una sit-com tipicamente americana, verremo catapultati in una storia fatta di esperienze quotidiane, incentrate sull'incontro-scontro tra il mondo tipicamente giovanile e la realtà adulta e matura che non fa sconti. In particolare, vestiremo i panni di Randal Hicks, un giovane squattrinato, presuntuoso ed irriverente, affetto tra le altre cose da una morbosa cleptomania e sempre pronto a far abbondante uso di sarcasmo e colpi bassi per farsi beffa di chiunque cerchi di metterlo in guardia sulla sua caotica - spesso tristemente vuota - esistenza. Dopo una rocambolesca domenica sera spesa a festeggiare il fidanzamento dei suoi migliori amici, Randal si sveglierà il giorno successivo con un hangover tutto da smaltire e il prezioso anello di fidanzamento in tasca. Il lavoro opprimente e la perenne mancanza di soldi lo spingeranno a vendere l’anello, senza sapere che su di lui pende già una maledizione in grado di alterare il continuum spazio-temporale, costringendolo a rivivere il lunedì per il resto della sua vita.


    Recuperare l’anello e spezzare la maledizione saranno ovviamente gli obiettivi del nostro anti-eroe durante i 7 lunedì dell’intera vicenda. La sceneggiatura del gioco è quindi, almeno sulla carta, davvero promettente (anche grazie alla buona caratterizzazione dei tanti personaggi che costellano il titolo), ma si sposa purtroppo in malo modo con un gameplay davvero troppo ostico, che pone la sua più grande dinamica di gioco sulla risoluzione di puzzle spesso e volentieri privi di buon senso e logica. Tantissime volte ci ritroveremo con l’inventario pieno di oggetti dalla dubbia utilità e che dovremo combinare per interagire con l’ambiente circostante e procedere nell'avventura. Il vero ostacolo, tuttavia, è la completa incapacità del gioco di fornirci indizi validi tramiti l'ambientazione ed i dialoghi. Saremo forzati inutilmente a pensare con la mente del creatore dei vari puzzle, con uno smarrimento così spiazzante da spingerci (e da qua non si scappa!) ad affidarci al sistema di aiuti che gli sviluppatori hanno gentilmente inserito (dopo una lunga sequela di feedback negativi ricevuti in fase alpha). Sfortunatamente anche la scelta del concept per la fornitura di indizi è veramente raccapricciante: invece di spingere il nostro ragionamento nella giusta direzione tramite pochi ma buoni espedienti grafici o sonori, come avviene nella stragrande maggioranza delle avventure grafiche, ci verranno elencate passo a passo in modo testuale tutte le azioni che dovremmo effettuare per proseguire, proprio come facevano le ''soluzioni complete'' in formato cartaceo di una volta (chi si scorda quelle di Final Fantasy?).

    Come se non bastasse, in mezzo alle varie ed illogiche combinazioni degli oggetti, ci verranno elencati a mò di lista della spesa elementi della trama che ancora dovremo affrontare, privandoci di tutta la sorpresa e lasciandoci più che mai con l’amaro in bocca. Un altro scoglio evidente del gioco sarà quello di dover accettare la natura radicalmente deplorevole del protagonista, che se da un lato riesce raramente ad essere divertente e carismatico, dall'altro inciampa spesso in eccessivi scimmiottamenti degli altri personaggi, senza mostrare varietà nelle sfaccettature della sua personalità. Questa dimensione psichica si riverserà anche nel gameplay, dandoci la possibilità di dialogare solo mediante l’uso di risposte colme di black humour e sarcasmo, senza mai poter uscire dai binari limitati della sua personalità. A causa di queste enormi mancanze, tutto il gameplay ne esce con le ossa spaccate, trasformando un prodotto inizialmente promettente in un walkthrough davvero frustrante, costretti a godere solo a metà della buona sceneggiatura proposta. Uno dei pochi punti di forza del titolo risiede appunto nella interessante pletora di eventi spiritosi e surreali che giocheranno abbondantemente sui miti geek e che regaleranno al giocatore dei bei momenti di nostalgia e rievocazione. A tal proposito le ambientazioni sono davvero ricche di dettagli e riempite da cima a fondo di oggetti che ci faranno subito riaffiorare alla mente i film, i libri o i videogiochi dai quali sono stati estrapolati e riadattati.

    ARTISTICAMENTE BEN FATTO!

    Dal punto di vista tecnico, Randal’s Monday offre oltre 40 scenari realizzati a mano con un dignitosissimo stile cartoon. Spesso ci imbatteremo in elementi caratterizzati nel segno della bizzarria e dell’ironia, citiamo ad esempio il coinquilino di Randal che vive al buio rinchiuso in stanza sbarrata da numerosi sacchi di immondizia, capace di comunicare esternamente solo attraverso dei lamenti animaleschi. Questa semplicità artistica permette al titolo di girare tranquillamente su qualsiasi configurazione, anche quelle piuttosto datate. Citiamo meravigliati, l’assenza inspiegabile di una risoluzione di rendering superiore ai 1360x1024. Un altro pregevole elemento di Randal’s Monday ci è restituito attraverso il brillante doppiaggio, tutto in inglese, dei numerosi personaggi di gioco. Tra gli altri sottolineiamo la partecipazione di Jeff Anderson (Clerks) e di Doug Cockle (Geralt di Rivia in The Witcher). Le musiche di gioco, anch'esse ispirate ai temi degli anni ‘80, sono estremamente piacevoli ed accompagnano l’incedere senza mai essere invasive.

    Randal's Monday Randal's MondayVersione Analizzata PCRandal’s Monday è un gioco contraddistinto da un profondo dualismo: da un parte pulsa una sceneggiatura promettente e impreziosita da un’ottima interpretazione vocale dei personaggi, dall'altra ritroviamo un gameplay martoriato da scelte strutturali illogiche e che snaturano tutti i canoni delle avventure punta e clicca. È veramente frustrante scoprire, attraverso la soluzione completa degli enigmi, quanto sarebbe stato chiaramente impossibile per noi riconoscere la giusta combinazione di oggetti o la corretta sequenza di interazione ambientale per procedere nel gioco. Nexus game Studios, in questo caso, ha peccato davvero di inesperienza, pur proponendo dei buoni spunti narrativi ed artistici. Ci sentiamo di consigliare Randal’s Monday solo a coloro che avessero la piacevole intenzione di affrontare un’avventura piena di riferimenti nostalgici ai grandi classici pulp del secolo scorso, contornata purtroppo da un gameplay spigoloso e difficilmente digeribile. Randal’s Monday è attualmente disponibile sulla piattaforma Valve al prezzo di 22,99 Euro.

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