Recensione Rising Storm

La nuova espansione stand alone del celebre shooter in prima persona Red Orchestra 2.

Recensione Rising Storm
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Sviluppata da un gruppo di modder mesi prima che Tripwire rilasciasse nel 2011 l’acclamato fps Red Orchestra 2, l’espansione standalone Rising Storm approda finalmente su Steam portandoci ancora una volta nel secondo conflitto mondiale, questa volta con il punto di vista di coloro che hanno combattuto sulle sponde dell'Oceano Pacifico. In questo particolare teatro potremo rivivere alcune delle più drammatiche battaglie che hanno coinvolto le forze statunitensi - i marines - e i soldati dell’impero giapponese che si diedero battaglia dal 7 Dicembre 1941 (l’attacco a Pearl Harbor) sino al 15 Agosto 1945, con la resa incondizionata dell’Imperatore dopo lo sgancio delle due bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki. Un conflitto durissimo sia per i soldati americani, che dovettero confrontarsi con la ferocia di nemici il cui codice imponeva la morte piuttosto che la resa, sia per i soldati nipponici, obbligati fare i conti con la superiorità tecnologica della macchina bellica americana. In particolare, la devozione di quest’ultimi verso il proprio imperatore era tale che alcuni fedelissimi non credettero alla notizia della fine del conflitto, continuando a combattere e vivere nelle giungle del pacifico addirittura sino alla fine degli anni 70.
    Grazie alla collaborazione tra Tripwire Interactive ed il Rising Storm Team potremo prendere parte ad alcune delle battaglie terrestri più memorabili del pacifico: l’unico amletico dilemma sarà scegliere con quale fazione schierarsi. Giurare fedeltà all'impero del Sol Levante oppure firmare per arruolarsi nel corpo dei marine degli Stati Uniti?

    L’ORCHESTRA NEL PACIFICO

    In qualità di espansione stand alone, il gameplay di Rising non si discosta di una virgola dalle meccaniche che hanno reso celebri i due capitoli di Red Orchestra. Facciamo riferimento ad un gameplay spietato, che vuole simulare la cruda realtà della guerra dove anche una singola pallottola può uccidere un soldato. E proprio attorno a questo elemento caratteristico della serie che si riunisce la nutrita fan base del titolo, con utenti che si scagliano in agguerriti match online dalla difficoltà molto elevata, anche per i veterani del genere. I tratti che delineano il giocatore "orchestriano DOC" sono il gioco di squadra, la conoscenza del territorio e il saggio utilizzo delle proprie munizioni e risorse: il team di giocatori che sarà capace di amalgamare al meglio questi tre elementi si aggiudicherà la vittoria. Lo diciamo senza troppi fronzoli: Rising Storm come Red Orchestra 2 non è un titolo adatto per i lupi solitari, ma piuttosto per coloro che amano giocare in squadra o con un proprio clan. Il titolo permette di impersonare diverse classi di soldato, diversificando così i ruoli che il giocatore può intraprendere nelle numerose battaglie. Il fuciliere è senz'altro quella più adatta per i neofiti ed è anche l’unica con un limite massimo di giocatori in partita. Si tratta del classico soldato di fanteria alla base di ogni schieramento militare, indispensabile per gli scontri sulla lunga distanza, vantando armi precise ma dalla bassa cadenza di fuoco. Gli assaltatori invece sono quelli che imbracciano fucili mitragliatori letali sulla breve distanza, ma al tempo stesso imprecisi se si è troppo lontani dal bersaglio. Le classi mitragliere e cecchino sono ben più impegnative e obbligano il giocatore a conoscere a menadito il territorio per trovare appostamenti sicuri da cui incalzare l’esercito avversario con raffiche letali. Infine troviamo i capi squadra ed il comandante che rivestono ruoli fondamentali per portare la propria squadra alla vittoria. Entrambe le classi possono equipaggiare fumogeni per ostacolare la visuale nemica, garantendo così ai propri commilitoni un passaggio sicuro verso gli obiettivi da raggiungere. L’uso del binocolo potrebbe rivelarsi l’arma vincente, utile a segnalare zone da bombardare con l’artiglieria che il comandante dovrà poi gestire tramite le svariate postazioni radio sparse lungo la mappa di gioco.

    LE NOVITA’ DELLA TEMPESTA

    Ci teniamo a precisare da subito che Rising Storm è uno sparatutto multigiocatore che non apporta alcun miglioramento sul piano tecnico rispetto a quanto visto in Red Orchestra 2. La principale novità è senza ombra di dubbio costituita dal cambio di location, che passa dalle grigie e fredde terre dell’Unione Sovietica alla torrida giungla equatoriale; le spiagge costellate di bunker e le melmose paludi che popolano le isole dell’Oceano pacifico.
    Proprio per questo il pacchetto comprende ben sette nuove mappe che si rifanno a storiche e sanguinose battaglie come il celebre sbarco su Iwo Jima, la presa di Saipan o gli scontri che si sono tenuti su Peleiu. Non vi nascondiamo però che, nei i primi momenti in cui abbiamo lanciato il gioco, le nostre impressioni sono state quelle di trovarci di fronte ad un titolo completamente diverso da quello originale. L’illuminazione accentuata, giungle rigogliose ed acquitrini sono stati resi al meglio sfruttando al massimo la versione modificata dell’Unreal Engine 3, pur senza apportare modifiche sostanziali al game design. Dopo qualche minuto, infatti, ci si rende conto che si tratta pur sempre dell'amato Red Orchestra 2, rivisto solo nello stile al fine di mostrare la nuova location in tutto il suo splendore. In completa contrapposizione con i villaggi e i complessi industriali russi, in questa espansione marine e giapponesi faranno un largo uso di trincee, bunker e fitta boscaglia per tendere mortali imboscate. A seconda di come volgerà il match nella modalità territories le posizioni di avanzamento o ripiego potrebbero offrire sempre meno ripari, tenendo alta la tensione in partita per il rischio di una pallottola in pieno volto.
    Oltre a queste sette nuove mappe, comunque, si fanno largo le nuove divisioni all'interno delle due fazioni di gioco. Un elemento ha aggiunge una serie di armi da fuoco inedite rispetto a Red Orchestra 2. Potremmo finalmente imbracciare i mitici fucili M1 Garand, le mitragliette Thompson, gli Arisaka 38 e molte altre ancora. Le impressioni sono indubbiamente positive per ogni bocca da fuoco che abbiamo potuto provare. Ogni arma differisce dall'altra non solo per l’ottimo campionamento sonoro ma anche per caratteristiche quali mira, precisione e rinculo.
    Non poteva mancare la possibilità di sfoderare spade katana o la baionetta innestata sul fucile tra le fila nipponiche, per lanciarsi in una furiosa carica corpo a corpo al suono del grido “banzai”. Inutile nascondervi l’entusiasmo che abbiamo provato unendoci con i nostri compagni in una carica suicida in preda alle urla di guerra contro una trincea americana. Per l’occasione fanno la loro comparsa anche due nuovi classi giocabili, costituite dal Lanciafiamme per i marine ed il Mortaio dalla controparte nipponica. Il primo svolge un ruolo di fondamentale importanza per la “disinfestazione” delle fortificazioni nemiche. Naturalmente il lanciafiamme è un’arma efficace solo a corto raggio, ideata principalmente per spaventare i nemici, proprio come avviene in Rising Storm, dove l’incedere ed il propagarsi realistico delle fiamme semina il panico tra le file giapponesi. La controparte nipponica invece è un soldato armato di moschetto e mortaio che deve essere posizionato in un luogo sicuro e lontano dal fronte per colpire in tutta tranquillità le retrovie nemiche. Parliamo di un'arma capace di infliggere notevole danno all'avversario, ma anche ai propri alleati se non si calcola bene la traiettoria del tiro. Dal nostro punto di vista queste nuove classi sono state ben bilanciate in Rising Storm, apportando ulteriore varietà al titolo, senza incidere troppo profondamente o negativamente sul gameplay che da sempre caratterizza il franchise. Al momento Rising Storm non permette di mettersi alla guida dei mezzi, sebbene non si avverta la mancanza in tal senso. Per ciò che riguarda il comparto audio, oltre agli ottimi campionamenti ambientali, citiamo l’evocativa colonna sonora che spazia dalle melodie nipponiche sino agli squilli di tromba che si ricalcano le marce americane.


    Rising Storm Rising StormVersione Analizzata PCRising Storm si rivela un’espansione più che riuscita e in grado di far felici i fan di Red Orchestra 2. Pur non apportando sostanziali novità né al gameplay né al comparto tecnico del titolo, questa espansione riesce comunque ad integrarsi perfettamente con l’acclamato FPS targato Tripwire Interactive. Consigliamo senza riserve il titolo a tutti quelli che hanno amato a fondo il franchise bellico dalle meccaniche rigidamente impostate e profondamente simulative. Per lo stesso motivo, mettiamo in guardia i neofiti che potrebbero trovarsi spiazzati a fronte dell'elevata difficoltà che accompagna la saga di Red Orchestra sin dai suoi albori. Tuttavia, se non conoscete la saga e cercate l'ebbrezza di rivivere alcune delle più famose battaglie orientali della seconda guerra mondiale, vi esortiamo a rischiare a favore di un prezzo decisamente interessante.

    8.3

    Che voto dai a: Rising Storm

    Media Voto Utenti
    Voti: 1
    8
    nd