Recensione Stronghold 3

Assedi su assedi per questo nuovo capitolo dello storico RTS!

Recensione Stronghold 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Era il 2001 quando Firefly Studios diede alla luce Stronghold, un atipico RTS ad ambientazione medievale dove la simulazione degli aspetti di vita all'interno del castello prevaleva sugli aspetti tattici e strategici strettamente legati al combattimento. Cionondimeno il titolo vantava una notevole attenzione nella simulazione degli assedi, andando a ritagliarsi cosi una nicchia ben nutrita di fan e divenendo ben presto famoso tra il pubblico. Seguito da un secondo episodio uscito nel 2005 ed a dieci anni di distanza dall'esordio, i Firefly Studios sono pronti ora a darci in pasto la nuova incarnazione del brand: Stronghold 3.

    Buongiorno mio signore

    Va detto fin da subito: il nuovo Stronghold non tradisce le inclinazioni classiche della serie. Nel titolo i giocatori troveranno la sempre curata sezione "economica" affiancata a quella prettamente militare che trova sfogo pieno nella simulazione dei più vari tipi di assedi possibili.
    La sostanza di Stronghold 3 si manifesta nella presenza di due campagne in singolo ben distinte: l'una economica e l'altra militare. Entrambe ci permetteranno di conoscere a fondo e sfruttare le due nature differenti del titolo.
    Tutte le missioni delle campagne saranno legate tra loro da una storia, raccontata da una voce narrante accompagnata da tavole disegnate in bianco e nero di buona qualità. In quella economica saremo chiamati a risollevare le sorti di decine di famiglie che hanno trovato povertà e morte durante la guerra appena passata, mentre in quella militare dovremo affrontare una feroce lotta per il trono che vedrà il ritorno di personaggi già conosciuti come il Ratto o il Maiale.
    A tutto questo vanno aggiunte le altre modalità di gioco presenti: la costruzione libera e gli assedi storici. La prima è utile per prendere familiarità con alcune meccaniche del titolo e per rilassarsi realizzando e governando un villaggio senza obiettivi o nemici di sorta pronti a darci noie. In questo caso l'unico neo è dato dalla presenza di due sole mappe di gioco, davvero troppo poche (va segnalata comunque la presenza di un completo editor per la creazione di mappe, ma che forse potrebbe rivelarsi non adatto a tutti). A seguire troviamo la possibilità di rivivere alcuni assedi storici, in numero di cinque e ben riprodotti, come quello del castello di Coucy, occupato anche durante la seconda mondiale dalle truppe tedesche.

    Parlando approfonditamente delle meccaniche di gioco abbiamo visto come queste siano sostanzialmente fedeli a quanto già proposto in passato. Più specificamente nella modalità economica dovremo muoverci per raggiungere un livello di benessere generale, garantito dal corretto approvvigionamento di cibo e dalla felicità dei nostri popolani. Ci sarà comunque data la possibilità di interpretare le partite a nostro piacimento, seguendo principalmente due tipi di percorsi, quello del re "buono" e quello del re "crudele", passando per tutte le vie di mezzo. Nel primo caso faremo si che i popolani possano avere la giusta quantità di razioni di cibo, o perchè no, razioni doppie o triple in momenti di particolare benessere; oppure ancora potremo deliziarli con vari tipi di intrattenimenti, dagli attori, ai giullari e cosi via. Non mancano poi le celebrazioni di messe, più o meno frequenti a seconda della presenza di materie prime, e le sempre presenti tasse, che potranno gravare come un macigno sulle spalle dei poveri contadini oppure trasformarsi in gentili doni elargiti dal re ai suoi sudditi come ringraziamento per il duro lavoro svolto. Qualora volessimo intraprendere la strada del "terrore" avremo di che gioire. Nel gioco sono presenti, come da tradizione, una serie di strumenti di tortura da posizionare nel villaggio al fine di stimolare -e ci mancherebbe!- i lavoratori a ritmi più frenetici, con l'unica controindicazione di malus più o meno marcati nell'indice di felicità del villaggio. Inoltre anche aumentare la tassazione e diminuire le razioni di cibo faranno di noi un re malvagio e malvisto dal popolo. In effetti tenere l'una o l'altra linea di condotta non è possibile in termini assoluti, pena l'abbandono del villaggio nel caso fossimo troppo crudeli oppure l'assenza di un buon ritmo di lavoro dei sudditi in caso contrario, cosa che non ci permetterà di avere i rifornimenti di materie e viveri necessari per andare avanti.

    Tutto il sistema economico si regge quindi sull'intricato rapporto e legame che hanno tra loro le varie mansioni e strutture: le coltivazioni di grano saranno necessarie per far funzionare i mulini, che produrranno farina, utilizzata a sua volta dai fornai che depositeranno cosi il pane nel granaio per il consumo. E questo è solo un esempio. Tutto nel gioco ha un suo perchè: anche la produzione di candele, necessarie per mandare avanti i riti religiosi in chiesa, a loro volta necessari per avere un boost nell'indice di felicità della popolazione, il dato che poi governa tutto e fa da bilanciere della nostra partita.
    Il numero di strutture presenti e la loro varietà è buono, è facile ricreare un realistico villaggio medievale, anche grazie al nuovo sistema che, in base alla distanza dalla Rocca centrale, fa si che le case dei popolani siano automaticamente più grandi ed in pietra, se più vicine, oppure piccole capanne, se posizionate in periferia, con un paio di soluzioni intermedie. Tuttavia di innovazioni in questo campo non se ne vedono, ed il titolo rimane fedele, anche troppo, a quella che è la sua anima, ormai forgiata ben dieci anni fa.

    L'arte dell'assedio

    In campo militare qualcosa di nuovo è invece presente, a partire dai già accennati assedi storici, per arrivare a quelli combattuti di notte, con grande vantaggio per l'aspetto scenografico. Nulla di trascendentale sia chiaro ed esaurita questa vena di novità dobbiamo giungere a conclusione che anche in questo caso siamo di fronte al solito Stronghold. Va detto che la campagna militare è ben più interessante di quella economica, andando a unire i due aspetti del gioco e fornendoci quindi un'esperienza più completa e appagante.
    Comunque sia Stronghold saprà di già visto non appena avremo appreso il meccanismo per reclutare nuove unità . Non ci rimarrà quindi che combattere mettendo a nudo le solite caratteristiche negative del titolo che non si distingue per essere il massimo in questo campo, con unità goffe e che spesso non risponderanno con la dovuta velocità e precisione ai nostri comandi. Di tipi di soldati reclutabili ce ne sono diversi: si va dai semplici popolani armati, agli arcieri, per arrivare ai temibili spadaccini ed alabardieri. Per reclutarli avremo bisogno di tutte le risorse necessarie e di un'economia solida. Il ferro servirà per produrre armi ed armature più avanzate, poi denaro, popolani e punti onore (che potremo far salire organizzando sontuosi banchetti presso la nostra Rocca) nel caso di soldati di miglior tipo.
    Sempre interessante l'aspetto della guerra d'assedio, dove la varietà di soluzioni ed elementi è molto elevata. Torri, scale, mura , vari tipi di trappole, armi d'assedio che vanno dalle catapulte ai trabocchi e cosi via: avremo a disposizione tutto il necessario per respingere il nemico e per batterlo, quando saremo noi ad attaccare. Tuttavia la sensazione di già visto e la mancanza di innovazioni importanti si farà però sentire, ed il multiplayer verrà decisamente in aiuto, anche se la sola modalità "Deathmatch" potrebbe non essere sufficiente a risollevare le sorti del titolo, unita alla scarsità di mappe presenti.

    Tecnicamente

    Dal punto di vista tecnico Stronghold 3 si difende bene anche se non raggiunge i fasti di alcune delle produzioni più recenti. Specialmente per quanto riguarda la modellazione 3D dei soldati e dei popolani dobbiamo segnalare una certa lacunosità, con modelli un po' troppo "rozzi". L'alternanza tra giorno e notte invece la fa da padrona, assieme a vari tipi di condizioni atmosferiche che vanno dal sole pieno alla tempesta. Dal punto di vista sonoro va segnalato l'ottimo doppiaggio in italiano unito ai suoni ambientali che ben si sposano col contesto visivo del titolo. Sarà possibile ascoltare il rumore del mulino, di un contadino che coglie le mele, quello degli animali che pascolano, semplicemente avvicinandoci ad essi con la telecamera.
    Il titolo sembra anche abbastanza scalabile e non troppo esoso in termini di prestazioni, cosa che dovrebbe permettere ai più di giocarlo senza troppe difficoltà di sorta.

    Stronghold 3 Stronghold 3Versione Analizzata PCStronghold 3 è un buon titolo, ma rispetto ai predecessori non rinnova e non aggiunge granché. L'alternanza giorno/notte e la presenza di alcuni assedi storici non possono essere ritenuti novità importanti per la serie che rimane troppo fedele a se stessa. Di negativo ci sono anche da rilevare la scarsità di mappe per la modalità "Costruzione libera" ed una sola modalità di gioco multiplayer, oltre a un impatto generale decisamente poco rifinito. Nulla di veramente nuovo sotto il sole quindi e forse qualcosa in più sarebbe stato possibile.

    7

    Che voto dai a: Stronghold 3

    Media Voto Utenti
    Voti: 19
    6.1
    nd