Recensione Teleglitch: Die More Edition

Paradox ripubblica una piccola perla roguelike

Recensione Teleglitch: Die More Edition
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  • Dopo Teleglitch: Die More Edition, anche i più acerrimi detrattori di Paradox Interactive dovranno riconoscere al publisher svedese almeno un pregio: quello di saper scegliere i sottotitoli per i propri giochi. In questa riedizione del titolo di T3P, infatti, si muore, e lo si fa tanto. Potreste essere sopraffatti numericamente dagli avversari, valutare in modo sbagliato il lancio di una granata, rimanere a secco di proiettili proprio davanti ad un nuovo, pericolosissimo, tipo di mutante. Tutto porterà comunque alla medesima conclusione: una perla di ironia degli sviluppatori a commentare la vostra prematura scomparsa. E un repentino restart. Nonostante i pochi dati a vostra disposizione all'inizio del gioco, infatti, la voglia di rituffarvi all'interno degli stage per assistere l'anonima manciata di pixel che darà forma al vostro avatar sarà subito immediata; come nella migliore tradizione narrativa horror/sci-fi, un legame quasi morboso si verrà a formare tra voi ed il personaggio principale, dove la vostra preoccupazione per la sua incolumità sarà direttamente proporzionale al numero di morti atroci che lo vedranno protagonista.

    Alone in the dark

    Unico superstite di un team di scienziati al lavoro su una misteriosa tecnologia di teletrasporto trovata sul pianeta Medusa 1-C, il nostro eroe, una volta abbandonati i suoi alloggi dopo settimane di forzato isolamento, scoprirà come il misterioso pianeta avesse in serbo ben altro destino per lui ed i suoi colleghi. Non appena lasciato il porto sicuro della nostra stanza, infatti, mutanti di ogni tipo inizieranno ad attaccarci da ogni direzione con una cattiveria inaudita, e l'unico nostro scopo diventerà quello di accompagnare il protagonista fino all'uscita di questo inferno. Per quanto aspetto puramente secondario nell'economia di gioco, ridurre la trama di Teleglitch all'ennesimo pretesto per massacrare orde di mostri e zombi di ogni tipo è decisamente riduttivo nei confronti degli sviluppatori, e per molte ragioni: prima fra tutte l'atmosfera che si respira durante le partite.
    Gli scontri con i propri nemici riescono infatti nell'impresa di rendere il giocatore partecipe del terrore e dell'abbandono provati dal nostro malcapitato eroe, dimostrando come un'atmosfera ben costruita non debba necessariamente passare per una visuale in prima persona. In Teleglitch la magia riesce grazie ad un gameplay frenetico, in cui anche i primi avversari incontrati sembrano resistere ad una discreta quantità di colpi, ed il cui turbinare senza sosta intorno al nostro avatar ci rende subito consapevoli di come l'aspettativa di vita sul pianeta Medusa C-1 sia assai bassa. La prima cosa da affrontare è infatti il malaugurato istinto che ci porterà a scaricare interi caricatori anche sui gruppi di mutanti più piccoli, solo per liberarci della loro minacciosa presenza su schermo il prima possibile.

    Solamente mantenendo calma e sangue freddo anche di fronte alle situazioni più letali si possono creare momenti dall'alto coefficiente di esaltazione, come quelli in cui darete fondo a tutta la vostra potenza di fuoco su malcapitati mutanti, ignari di avervi seguito in uno stretto corridoio che li costringe in fila indiana. Scene di puro piacere, come ad esempio quando scagliate una granata con precisione al centro di uno sciame nemico, di cui non rimarranno che briciole aliene. Il controllo sui vostri nervi non potrà però proteggervi dalla natura roguelike del gioco, né dall'inesorabile riposizionamento di nemici e oggetti (compresi i terminali e le registrazioni utili per scoprire dettagli e retroscena della catastrofe in atto) all'interno delle mappe ad ogni nuova partita, che possono trasformare una stanza precedentemente innocua nella vostra prossima tomba.
    Nonostante i pattern di attacco nemici non siano fra i più elaborati del genere, gli avversari saranno sempre in grado di compensare le loro scarse qualità strategiche; con l'aumentare dei livelli, incrementerà esponenzialmente la loro pericolosità (alcuni saranno in grado di brandire armi e utilizzare capacità sempre più letali), e migliorerà la loro IA, che per particolari categorie di mutanti inizierà a preferire approcci simili ad imboscate, piuttosto che alla carica a testa bassa riscontrabile nei primi livelli. Contro un tale dispiegamento di forze aliene, viene fortunatamente in nostro soccorso un sistema di controllo integrato e mappato perfettamente sulle mani del giocatore: naturale e subito assimilabile, l'impostazione che prevede di prendere la mira tenendo premuto il tasto destro del mouse mentre si fa fuoco con il sinistro ed il movimento del personaggio affidato alla classica combinazione di tasti W-A-S-D, si rivelano un un insieme in perfetta sintonia con i riflessi del giocatore; apprezzabile anche la navigazione in tempo reale dell'inventario assegnata alla rotellina centrale del mouse, la cui scorrevolezza facilita la velocità di scelta da parte del giocatore. Un'ulteriore possibilità data dall'inventario è quella di poter combinare, tramite la pressione del tasto C, i propri oggetti, per andare a formarne di più utili o di più potenti: è il caso, per esempio, di un semplice bastone che con i giusti potenziamenti potrà essere utilizzato come 'scanner' dei pericoli nell'area circostante, o dell'unione di una granata con una scatola di chiodi per realizzare il più doloroso degli ordigni.

    Creiamo un po' d'atmosfera

    L'atmosfera generale di isolamento, lontananza ed ignoto che si respira all'interno dei livelli è magnificamente amplificata da un comparto audio di primissimo livello; vissute nella solitudine di una stanza buia, con l'aiuto di un buon impianto stereo o di headset audio decenti, le partite a Teleglitch ricorderanno quelle già apprezzabili in una terrificante pietra miliare del gaming come DOOM. Ad ogni arma corrisponde un particolare suono in grado di manifestarne potenza e pesantezza, ad ogni nemico un diverso rigurgito o smorfia aliena, e persino il suono della misteriosa sostanza indigena alla base della tecnologia di teletrasporto scoperta dagli scienziati umani risulta disturbante come nella migliore tradizione Kubrickiana. In quest'ottica, anche l'assenza di un vero e proprio tema di sottofondo risulta un'aggiunta alla carica emotiva delle partite, piuttosto che una carenza in fase di produzione.

    La scelta artistica del team di sviluppo di donare a Teleglitch una presentazione in stile low-fi, pur pagando qualcosa in termini di dettaglio, risulta un'altra pedina fondamentale per la credibilità delle ambientazioni: in questo particolare settore, risulta ottima la scelta di rendere visibile solamente ciò che rientra nella reale linea visiva del nostro personaggio, con la possibilità di incontri imprevisti letteralmente sempre dietro l'angolo. Interessante l'utilizzo di una palette di colori RGB a rappresentare ogni tipo di materiale alieno: ritroveremo quindi il particolare effetto disturbante di tale tricromia durante l'utilizzo dei vari teletrasporti disseminati per la stazione scientifica, così come quando danneggeremo le aberranti mutazioni che ci si pareranno davanti. Il tutto dona a certe scene una sensazione di 'errore' e impregna gli scorci di un'idea di distanza dalla natura umana.
    A livello di novità, quelle offerte da questa edizione 'Die More' di Teleglitch prevedono, oltre ad una serie di dossier e dati aggiuntivi su trama, creature, oggetti e armi completamente nuove, il tutto ovviamente in aggiunta alla già notevole proposta dell'edizione base. Sicuramente più interessante, però, è l'aggiunta dei cinque livelli bonus inediti, rispetto ai dieci già disponibili, che portano l'offerta ludica ben oltre la rispettabile soglia minima delle dieci ore di gioco.

    Teleglitch: Die More Edition Teleglitch: Die More EditionVersione Analizzata PCTeleglitch: Die More Edition è un gioco che tiene pienamente fede al suo nome: non gli basta infatti far sprofondare il suo protagonista in un'ambientazione ricca di dettagli narrativi degni della miglior fantascienza aliena, ma vuole anche rendergli la vita il più breve e difficile possibile. Una buona varietà di nemici, dall'IA sempre in 'crescendo', occuperà livelli la cui natura procedurale toglierà al giocatore ogni punto di riferimento. Se addomesticare l'ottimo sistema di controllo è missione da poco, tutt'altra cosa sarà imparare a scegliere quali armi del proprio arsenale sfruttare al momento opportuno e quali oggetti combinare nel giusto modo. Ogni passo in avanti andrà conquistato, l'ingresso ad ogni nuova area guadagnato e sudato, ma con la giusta applicazione e una buona costanza, Teleglitch vi ripagherà immergendovi in una delle migliori atmosfere sci-fi attualmente disponibili sulla scena indie.

    8

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