Provato The Chaos Engine

Il remake dello shooter cooperativo firmato Bitmap Brothers provato a Rezzed

Provato The Chaos Engine
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  • Pc
  • Quello dei Bitmap Brothers è un nome che risveglia più di un ricordo in tutti i giocatori con qualche anno sulle spalle. Speedball, Zeta e Chaos Engine sono titoli che hanno lasciato il segno nelle lunghe notti di fronte alle macchine 16 bit. Proprio Chaos Engine tornerà sui nostri schermi in Agosto, con una veste grafica rifinita e scevro dei piccoli bug che affliggevano la versione originale, con tanto di supporto per l'online attraverso l'integrazione diretta con Steam. Uno shooter cooperativo in due dimensioni, con visuale isometrica e una difficoltà che definire proibitiva potrebbe essere un eufemismo. Ancora steampunk, proiettili e dinosauri per un ritorno quasi in sordina di un titolo che ci fece passare più di una notte insonne.

    Otto Direzioni

    Nel XVIV secolo, la Royal SocietyBaron Fortesque, giunge tuttavia alla sfida più ardua, ovvero riprodurre la macchina stessa. Il povero barone cerca in tutti i modi di avere accesso al controllo temporale e concepisce un prototipo per sondare lo spazio-tempo: il Chaos Engine. Qualcosa però va storto durante il primo avvio. Inconsapevole dei pericoli dell'alterazione del tempo, il barone crea di fatto un continuum alternativo in cui nel Regno Unito la distinzione temporale non ha più alcun senso. Gli esseri e le macchine che cominciano a scaturire dal Chaos Engine prendono il sopravvento gettando l'Impero nella confusione più totale, tanto che la famiglia reale invita tutti ad abbandonare l'isola e offre a chi riuscisse a fermare la macchina un compenso degno di un re. Sei mercenari decidono di partire verso le terre d'Albione con l'intenzione di porre fine al pasticcio temporale e portarsi a causa il lauto bottino. I prezzolati guerrieri sono divisi in categorie che si differenziano per i pattern delle mosse speciali e dello sparo: il Thug e il Navvie sono quelli più cattivi di tutti, vere e proprie armi di distruzione viventi equipaggiati rispettivamente di lanciarazzi e shotgun e con una barra della vita enorme; il Brigand e il Mercenary sono invece un po' meno resistenti, ma più veloci nel muoversi e nello sparare grazie a un fucile automatico e a un mitragliatore gatling; infine il Gentleman e il Preacher hanno poca vita e spari a corto raggio che però trapassano i nemici. Le abilità finali per le categorie variano di partita in partita ma in generale Thug e Navvie bombarderanno tutto quello che esiste a schermo, mentre Gentleman e Preacher avranno accesso ad attacchi più di supporto come le cure e gli scudi. Scegliere una coppia adeguata per affrontare gli schemi è dunque essenziale, pena la morte certa al primo livello.
    Lo shooter Bitmap Brothers ricalca le meccaniche da sala giochi molto in voga alla fine degli anni ottanta: otto direzioni in cui sparare, due personaggi controllabili a schermo e 16 livelli ambientati in quattro mondi di gioco costellati di armi, upgrade e nemici strambi da far fuori. L'introduzione che al tempo fece scalpore fu quella di poter migliorare il personaggio scelto all'inizio del gioco in statistiche e abilità a seconda di quanti nemici si uccidevano e quanti tesori nascosti si trovavano. Ogni due livelli avremo infatti la possibilità di investire le risorse recuperate per aumentare vita, sparo, velocità di movimento e mosse speciali del personaggio selezionato; una progressione che oggi non fa più molto notizia, ma che al tempo costituì una vera novità.
    Questo remake ricalca in tutto e per tutto il titolo originale, con un'attenzione davvero encomiabile verso un pezzo di storia del videogioco. Insieme a un collega recuperato sul posto, abbiamo provato Chaos Engine in cooperativa per circa tre livelli e ne siamo rimasti - ancora una volta - rapiti. Quello che stupisce rigiocando a una vecchia gloria di tale caratura non è più la personalizzazione dei personaggi, bensì l'efficacia di un gameplay così basilare (un tasto per sparare e un altro tasto per usare la mossa speciale, oltre alla croce direzionale per muoversi) nel far divertire chi gioca. I movimenti goffi dei protagonisti obbligano infatti a una serie di stratagemmi di posizionamento che fanno prendere un ritmo molto ragionato all'azione. I nemici compariranno da ogni direzione, cominciando a sparare come assassini, e dato che ci potremo muovere solo su quattro assi direzionali, coprire ogni fianco costringe a cercare di prevedere le - semplici - mosse dei nemici, obbligando tra l'altro a coordinarsi molto bene col proprio compagno. Impareremo quindi a distinguere molto bene i nostri avversari e i loro pattern. Fin dall'inizio incontreremo degli specie di uomini-roccia che sparano bombe frontalmente, delle rane giganti che saltano in diagonale e dei dinosauri armati di mitragliatrice resistentissimi e veloci. La barra della vita scenderà in fretta se non staremo attenti, anche perchè il tutto è pesantemente vincolato dagli ambienti in cui ci muoveremo, spesso stretti e che celano macchine sputaproiettili al di là di un pixellosissimo fossato.
    Per quanto riguarda le nuove introduzioni, la grafica è stata "arrotondata" da quello che pare, per chi avesse familiarità con gli emulatori, un filtro come il Supereagle e risulta molto fedele anche se meno ruvida e decisamente più attuale. Sono state anche aggiunte le possibilità di salvare durante una partita (ma niente ricaricamenti), alcuni checkpoint automatici, il supporto ai 16:9, gli achievement e ovviamente il multiplayer online. Volendo tuttavia, potremo disabilitare tutto questo dalle opzioni di gioco per rivivere Chaos Engine esattamente com'era un tempo: impreciso e punitivo fino all'eccesso. Al giorno d'oggi forse è meglio non provarci nemmeno...

    The Chaos Engine Da un passato glorioso giunge il remake di The Chaos Engine, uno degli shooter cooperativi più divertenti mai creati. Quella maestria vecchia scuola di ricordarsi esattamente i punti di respawn e lo studio dei pattern dei nemici per passare un livello, torna in tutta la sua brutalità ad Agosto su Steam. L'aggiunta dell'online sarà sicuramente il punto di forza di questa re-release per poter apprezzare la semplicità shooting che ha definito un'epoca. Non lamentatevi se morirete miseramente al primo livello: benvenuti negli anni ottanta.

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