Recensione The Collider 2

The Collider 2 è un arcade spaziale che recupera la formula degli endless runner, ma cerca di proporre una progressione più regolata, con una serie di stage da superare ed un sistema di potenziamenti per le navi spaziali.

Recensione The Collider 2
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  • Pc
  • Dimenticatevi gli zombie, l'open world, le eccellenze tecniche di Dying Light: anche se The Collider 2 porta in qualche modo la firma di Techland, non ci troverete davvero nessuno degli elementi che hanno reso famosa la casa polacca. Del resto, il progetto è sviluppato da Shortbreak Studio, nome dietro il quale si nasconde un piccolo team interno della software house, al lavoro su titoli dalle ambizioni contenute. Dopo un paio di modesti Tower Defense pensati per il mercato mobile (ma arrivati anche su Steam), la "seconda unità" di Techland torna su PC con il seguito del suo primo titolo: The Collider 2. Si tratta di un arcade spaziale che recupera la formula degli endless runner, ma cerca di proporre una progressione più regolata, con una serie di stage da superare ed un sistema di potenziamenti per le navi spaziali. Il gioco, purtroppo, ha davvero poche frecce al suo arco, ed il supporto per i visori di Oculus VR e HTC è l'unico dettaglio che gli permette di risaltare in qualche maniera sulla piattaforma di distribuzione di Valve. Puntare blandamente sulla realtà virtuale, tuttavia, non basta di certo a nascondere una desolante carenza di idee.

    In rotta di collisione

    La schermata iniziale di The Collider 2 ci presenta un'enorme incrociatore alieno che staziona minaccioso appena fuori dall'orbita terrestre, lasciandoci presagire il sapore di furiose battaglie spaziali. In verità il compito del giocatore è semplicemente quello di infilarsi negli stretti condotti che attraversano l'imponente nave, con l'obiettivo di studiarne le caratteristiche, distruggere i nuclei energetici che la animano, o raccogliere dei manufatti sconosciuti. Tutte queste missioni-lampo, il cui obiettivo finale dovrebbe essere quello di logorare progressivamente e poi distruggere la minaccia xenomorfa, sono strutturate alla stessa maniera: si corre come forsennati all'interno di un lungo tunnel cilindrico, cercando di schivare gli ostacoli che si parano di fronte. Bisogna fare in fretta, e sfruttare quindi il turbo a disposizione delle nostre scattanti navicelle, ma stando attenti a non surriscaldarle.The Collider 2, insomma, si presenta come una sorta di endless runner tridimensionale, un arcade in cui si corre sempre in avanti e dove conta soltanto la prontezza di riflessi. La velocità esibita ed una fluidità che (per ovvi motivi) è ancorata a 60 fps riescono a trasmettere, almeno nelle fasi iniziali, la giusta dose di adrenalina per affrontare i primi stage. Il sistema di controllo risponde bene, a patto di utilizzare un pad, visto che il mouse è molto meno preciso ed efficace nel gestire i cambi di direzione.Per qualche decina di minuti, insomma, The Collider 2 riesce persino a risultare intrigante, sebbene proponga una formula di gioco ovviamente molto ordinaria. Purtroppo gli stimoli vanno man mano scemando: quella che potrebbe essere definita l'avventura principale scorre infatti molto noiosa. In pratica la nave è divisa in vari settori, ciascuno contenente diversi stage. All'interno di un singolo settore le difficoltà del gioco sono sempre le stesse, e solo sbloccando i successivi è possibile rendere un po' più animate e impegnative le corse della nostra astronave. Il problema è che il percorso verso le fasi avanzate (in cui il corridoio si riempie di laser, pareti a scomparsa, bersagli mobili) sono abbastanza noiose, fatte di livelli-fotocopia che non hanno un briciolo di identità. La presenza di tre tipologie di eventi (corsa contro il tempo, distruzione di nuclei energetici e raccolta di manufatti) non è certo funzionale a veicolare un po' di varietà, dal momento che le ultime due varianti sono persino mal concepite: non avendo un limite di tempo per superare gli stage, è quasi meglio procedere a passo d'uomo per essere sicuri di acchiappare tutti i nuclei o i manufatti, ricevendo alla fine del livello la valutazione massima. Del resto le tre classiche medaglie che è possibile guadagnare in ogni stage servono per sbloccare i settori avanzati, e sarebbe un peccato perderle solo per assaporare il brivido della velocità.The Collider 2 propone anche un sistema di progressione, che permette di sfruttar ele monete raccolte in giro per gli stage per acquistare nuove navicelle (necessarie per affrontare le missioni avanzate) e potenziare il turbo e la ricarica degli scudi (che annullano la prima collisione e hanno un tempo di riattivazione che ci impone più cautela dopo uno sbaglio). È anche possibile migliorare l'efficacia dei power-up, distribuiti casualmente durante gli stage, che ci permettono di usare il turbo senza problemi di surriscaldamento o potenziano lo scudo per qualche secondo. Purtroppo questo sistema resta sempre abbastanza distaccato e asettico, e non riesce a stimolare il giocatore come invece succede nei migliori esponenti del genere (da Lara Croft Relic Run all'indimenticabile Jetpack Joyride, passando per Banana Kong e Sky Safari).

    Insomma, bastano davvero poche ore perché le partite si facciano noiose e ripetitive, e le leaderboard del survival mode (opzione in cui The Collider diventa "endless" per davvero) non sono un incentivo sufficiente per prolungare la vostra permanenza all'interno dei soffocanti corridoi della nave aliena. Come detto in apertura, The Collider 2 propone il supporto per Oculus Rift e HTC Vive: attivando la modalità VR la visuale passa in prima persona, ma la sostanza del gioco non cambia. Dubitiamo fortemente che questo tipo di immersione sia quella ricercata da chi ha acquistato i visori, anche perché l'incredibile sensazione di velocità potrebbe essere più che problematica da metabolizzaro.

    The Collider 2 The Collider 2Versione Analizzata PCThe Collider 2 è un arcade semplice e senza prospettive. Un gioco che recupera concept e modalità di progressione dai tanti Endsless Runner che affollano il mercato mobile, ma senza poi riuscire a dipingere un avanzamento davvero stimolante, con un sistema di potenziamenti che impatti in maniera percepibile sulle situazioni o sui ritmi di gioco. Gli stage procedono all'insegna del trial & error, uno dopo l'altro, tutti condensatissimi e praticamente identici fra di loro. Da prendere inconsiderazione solo se vi piace il brivido della velocità, sapendo che giocarlo a piccole dosi sarà l'unico modo per non sprofondare in una noia astrale.

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