The Swapper Recensione: un puzzle/platform come nessun altro

Un Indie game come nessun altro

The Swapper Recensione: un puzzle/platform come nessun altro
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Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Il panorama indie è, di questi tempi, davvero affollato. Spuntano in particolare -potremmo quasi dire quotidianamente- nuovi e strambi platform bidimensionali: un genere che pare adattarsi perfettamente ad un mercato che non cerca il sensazionalismo ma brillantezza e freschezza nelle idee. Ed è esattamente quanto ha fatto Facepalm Games con la sua ultima creatura, The Swapper, uno scrolling platform capace di toccare corde emotive molto profonde. Il titolo in questione riesce ad unire, con estrema semplicità, un plot maturo ad un gameplay sempre interessante - fatto di trovate intelligentissime ed in grado di mettere alla prova abilità e spirito d'osservazione pur senza sfinire.
    Disponibile su Steam per la modica cifra di 13,99 €, The Swapper è uno di quei videogame che non ti aspetti, capace in poco più di cinque ore di gioco di lasciare un segno indelebile nell'animo videoludico di ciascuno. Una produzione da non farsi sfuggire e da custodire come un piccolo gioiello.

    Clonazione

    Quella di The Swapper è un'avventura molto particolare, che si scopre man mano durante la progressione. Abbandonati su una stazione spaziale deserta, vestirete i panni di un astronauta alla scoperta di una misteriosa civiltà. Ma non ci saranno dialoghi, scenette d'intermezzo o altro - tutto il sostrato narrativo (chiamarlo trama potrebbe fuorviare) è caratterizzato dalla lettura di diari dei precedenti occupanti della stazione e dai messaggi lasciati come eredità culturale dalla civiltà in oggetto.
    Le tematiche trattate, per quanto spesso complesse e contorte, verranno sviscerate in maniera piuttosto semplice e lineare, dando la possibilità a chiunque vi ponesse un minimo d'attenzione di comprendere a fondo l'esperienza di The Swapper. I temi spaziano dalla metafisica alla filosofia, incentrandosi piuttosto spesso sull'argomento dell'unione o separazione tra mente e corpo. Un tema profondo e delicatissimo che sottende risvolti che riguardano anche -e soprattutto- il gameplay di questa meravigliosa avventura.
    Il nome stesso della produzione -The Swapper- prende spunto dallo strumento principe per la risoluzione degli enigmi ambientali proposti. Una sorta di pistola (lo Swapper appunto) ci permetterà di creare sino a quattro repliche contemporanee di noi stessi - che si muoveranno assolutamente all'unisono partendo dal punto di rilascio e nelle quali potremo trasferire la nostra coscienza. Il punto è proprio questo: una volta trasferita la mente in uno dei corpi, gli altri diventeranno facilmente sacrificabili. Non passerà molto tempo prima di dover abbandonare uno o più cloni al crudele destino di una caduta interminabile, o alle radiazioni di uno dei fasci strategicamente posti in maniera da non lasciarci proseguire che con il nostro "vero" avatar. Osserveremo scene a dir poco traumatiche - corpi che si sfracelleranno al suolo (pur senza schizzare sangue) o si disintegreranno in pochi istanti: il tutto per dare ancor più tono alle importanti riflessioni filosofico-morali che sottendono la progressione.

    Ben presto, in ogni caso, all'orrore provato al primo sacrificio si farà l'abitudine (una sensazione tremendamente accentuata dai fantastici text log narrativi, tutti da gustare), e la concentrazione fluirà interamente alla risoluzione dei puzzle. Le variabili inserite dal team, a partire dalle primissime schermate di gioco, sono davvero tantissime. Se inizialmente sarà sufficiente posizionare uno o due cloni in punti strategici (ed irraggiungibili), nel prosieguo le cose si faranno sempre più complicate. In primis ci troveremo ad affrontare una dicotomia di luci debilitanti: un faro rosso impedirà di posizionare il clone - un faro blu di raggiungerlo con il raggio di trasferimento della coscienza. Starà al giocatore osservare ed ingegnarsi in maniera da sfruttare le capacità dello Swapper e raggiungere interruttori, ascensori e gli importantissimi Orb utili ad azionare congegni e portali per passare da un livello all'altro. Naturalmente le difficoltà non si fermano qui: già nel terzo livello di gioco, ad esempio, si inseriranno dei particolarissimi marchingegni gravitazionali che, tramite un costante flusso di energia, permetteranno di traslare da una parte all'altra del livello.
    Ma la dinamica di gioco più interessante è senza dubbio un'altra, l'unica ad incastrarsi in maniera plausibile in ogni situazione, nonché l'unica capace di offrire diverse variabili per ciascun puzzle. Attivando lo Swapper per posizionare un clone (click destro del mouse) il tempo rallenterà dandovi la possiblità di selezionare lo spot con relativa calma. Un click rapido sul tasto sinistro (coadiuvato da un comodo puntatore) consentirà lo swap immediato. Se all'inizio tali dinamiche sembreranno quasi superflue, con la pratica vi ritroverete ad affrontare enormi gap, o risalire interminabili stanzoni semplicemente trasportando la vostra mente da clone a clone, con gli inevitabili sacrifici del caso. Questo mix, unito ad un level design semplice ma sempre intrigante, costituirà il vitale cuore pulsante di una tra avventure indie più belle dell'anno.

    A fare da corroborante un'atmosfera a dir poco straniante: un mix di silenzi e desolazione, stanze oscure illuminate solo dalla torcia in dotazione all'avatar e rumori ovattati dalla vastità dello Spazio. Anche a livello visivo questa caratterizzazione da grosse soddisfazioni, complice uno studio accurato sulla gestione delle fonti d'illuminazione ed una gamma di effetti visivi davvero ben curati.
    Ideali caratteristiche per immedesimarsi nelle atmosfere profondamente riflessive di The Swapper che, non a caso, implementa un sistema di controlli semplicissimo, costituito dai tasti "A" e "D" per muoversi avanti e indietro, "W" per saltare ed "E" per interagire con qualsiasi strumento. In aggiunta, oltre alle funzioni già descritte per il mouse, troveremo il tasto "S" a fare funzione di "aggancio" per una serie di oggetti che, nel corso della progressione, potremo trascinare per attivare interruttori, liberare qualche passaggio o utilizzare come provvidenziale supporto per raggiungere altezze altrimenti inarrivabili.
    La risultante, dopo la decina di quadri nelle quali si risolverà The Swapper, è un'avventura intima e personalissima, che metterà costantemente alla prova il vostro spirito d'osservazione portandovi anche a riflettere su tematiche non banali e non comuni, ma in maniera mai pesante o "moralista". Unica pecca, se vogliamo davvero guardare al pelo nell'uovo, l'assenza pressoché totale di rigiocabilità - fattore invece abbastanza comune in questo genere d'avventura. Per la sua particolarità, infatti, The Swapper è una di quelle esperienze da assaporare tutte d'un fiato e poi lasciar maturare ed "invecchiare" nella propria mente, in attesa che qualche ricettore ne riporti alla luce il dolce ricordo.

    The Swapper The SwapperVersione Analizzata PCThe Swapper giunge sul mercato dei puzzle-platform indipendenti in un momento di sovraffollamento, e ad un prezzo (13,99 €) nemmeno abbordabilissimo considerando il genere. Eppure, livello dopo livello, le riflessioni caratterizzanti il plot e le ingegnose meccaniche di gioco vi rapiranno, coinvolgendovi in un’avventura dove atmosfera, coinvolgimento visivo e sonoro e vero e proprio gameplay andranno di pari passo per farvi sognare. Seriamente imperdibile!

    9

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