Tomb Raider Recensione: Lara Croft stupisce anche su PC

Lara Croft in una eccezionale versione PC

Tomb Raider
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Quando nel 1995 il game designer britannico di Core Design Toby Gard ideò le linee (maggiorate) di Lara Croft, che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Laura Cruz, sicuramente non immaginava il successo planetario cui sarebbe andata incontro la propria creazione, un'icona videoludica cui è stata persino intitolata una strada (Lara Croft Way) a Derby, dove ha sede la software house che le diede i natali. Nel corso di questi lunghi 18 anni, la facoltosa archeologa con treccia e body in lycra verde acqua è stata protagonista di numerosi videogiochi, fumetti e pellicole cinematografiche dalle fortune alterne, tra una passaggio di mano all'altro, nuovi inizi, nuove storie e reinterpretazioni del brand. Ciò che conta, nonostante alcuni rocamboleschi capitomboli, è che Lara Croft sia rimasto indissolubilmente il personaggio videoludico femminile più amato e famoso al mondo, pur avendo - almeno agli esordi - abbracciato il successo globale per le sue forme esageratamente sexy, senza nulla togliere alla pregevole fattura ludica dei primi capitoli di Tomb Raider. Con i recenti movimenti di mercato e l'acquisizione di Eidos Intercative sotto le ali protettive della giapponese Square-Enix si è immediatamente parlato di un reboot a tutto tondo, affidato agli sviluppatori californiani della Crystal Dynamics già autori del peculiare spin-off “Lara Croft and the Guardian of Light”. La totale riscrittura del personaggio, con conseguente tabula rasa su vari aspetti caratterizzanti, ci ha regalato un'inedita Lara Croft, giovane ed inesperta, alle prese con la sua prima avventura capace di forgiarne le doti passo dopo passo, fino alla completa maturazione. E' in questo contesto che il nono capitolo della saga, chiamato semplicemente - e giustamente - Tomb Raider, si eleva dal punto di vista narrativo ed emozionale su tutti gli altri episodi. Ma non solo. Il pregevole lavoro di Crystal Dynamics rende l'odissea di Lara uno dei migliori Action Adventure di sempre, laddove spiccano evidenti parallelismi col celeberrimo Uncharted. La versione PC, che ci accingiamo a recensire, è inoltre la migliore in assoluto e ci regala un prezioso assaggio di “nextgen”, sebbene tale terminologia non abbia molto senso sulla nostra piattaforma.

    Tempeste orientali

    Lara, appena ventunenne, ha da poco terminato i suoi studi e, spinta da grandi intuizioni, oltre che dall'estremo desiderio di mettere in pratica le proprie conoscenze, si imbarca sulla Endurance a “caccia” del Regno Yamatai e della sua leggendaria Regina del Sole Himiko. Ovviamente è accompagnata nel suo viaggio da una serie di altre figure più o meno carismatiche, a partire dal mentore Conrad Roth, che giocano un ruolo chiave nell'economia della ricca trama. A corto di fondi e nonostante la strenua opposizione del capo archeologo James Whitman, alle prese con manie di onnipotenza accademica, l'equipaggio viene spinto da un'idea della stessa Lara ad affrontare le perigliose tempeste del Triangolo del Drago (un luogo realmente esistente caratterizzato da fluttuazioni elettromagnetiche e potenti fenomeni atmosferici), laddove secondo la giovane ed intraprendente studiosa si troverebbero le risposte sul Regno Yamatai. All'inevitabile naufragio su un'isola sconosciuta, coprotagonista in Tomb Raider alla stregua delle Rook Islands di Far Cry 3, seguono eventi estremamente drammatici come l'incontro con gli ostili Solarii, i misteriosi abitanti di questo “paradiso” naturale perduto, assetati di sangue e fanatici di un oscuro culto religioso.

    E' in questo interessante contesto che si sviluppa ed evolve costantemente il profilo della protagonista, dotata di una verosimile bellezza “acqua e sapone” ben lungi dalle fattezze della Lara Croft originale. Nel processo di maturazione, che abbraccia anche diversi aspetti del gameplay, risiede la chiave di volta nel successo di Tomb Raider. Un gioco impreziosito da spettacolari sequenze cinematografiche che raccontano un percorso, un pellegrinaggio verso la presa di coscienza delle proprie aspirazioni ed attitudini. Vigorosi colpi di scalpello che smussano passo dopo passo l'innocenza, i sensi di colpa e le esitazioni di un'icona videoludica che rinasce sotto un magistrale lavoro registico ed artistico. Solo per queste caratteristiche i fan dell'archeologa britannica non dovrebbero esitare un momento per procedere all'acquisto, ma i motivi d'orgoglio per Crystal Dynamics risiedono anche e soprattutto nella corposa sostanza ludica della loro ultima fatica.

    Cattivissima me

    Come indicato in sede di premessa ci troviamo innanzi ad un Action Adventure coi fiocchi che strizza l'occhiolino al bellissimo Uncharted dei Naughty Dog, col quale condivide il gameplay, l'alternarsi tra fasi di esplorazione, sparatorie ed i già citati ed estremamente spettacolari momenti cinematografici. A tutto questo Tomb Raider aggiunge elementi rpg nella crescita del personaggio, perfettamente integrati con l'evoluzione psicologica ed adattativa di Lara, oltre che la conquista delle cosiddette tombe, un punto di incontro col passato dove enigmi e sequenze legate al tempismo rievocano i bei tempi andati in compagnia della “vecchia” Croft. L'aggiunta di un pantagruelico numero di collezionabili, dal mero tesoro che si raccoglie per spirito di completamento al documento o alla reliquia che ci immergono ancor di più nelle sfumature orientali della trama, elevano ulteriormente la sostanza ludica del prodotto e spingono ad un backtracking curiosamente piacevole. Solo dopo aver acquisito alcune abilità, come ad esempio l'arrampicata con la piccozza o la creazione di funi con arco e frecce, è possibile recuperare determinati oggetti adocchiati in precedenza - magari con l'ausilio dell'istinto - che credevamo irraggiungibili. Alle fasi di esplorazione, arricchite da sequenze platform meno punitive che in passato dal punto di vista della precisione, si aggiungono quelle shooter suddivise tra stealth ed action vere e proprie. L'arsenale a disposizione della nostra eroina non è vastissimo (pistola, fucile d'assalto, fucile da trincea e l'immancabile e letale arco, utile anche per la caccia) ma è più che sufficiente per creare scompiglio tra le fila nemiche, attaccabili anche con astuzia attraverso cattivissime tecniche all'arma bianca fatte di schivate e colpi letali.

    La brutalità con cui Lara elimina i nemici, fra l'altro dotati di un'intelligenza artificiale tutt'altro che sopraffina, è probabilmente l'elemento meno integrato nel corpo narrativo. Se all'inizio qualche senso di colpa emerge nei colloqui con gli altri e nei diari raccontati durante le soste ai falò, i punti di snodo dove attivare i viaggi rapidi nell'isola e gestire gli elementi rpg del gioco, proseguendo nell'avventura la nostra eroina si trasforma infatti in una letale macchina da guerra. Le scene truculente sono all'ordine del giorno e non è un caso che questo reboot sia anche il primo Tomb Raider ad aver ricevuto il rating “Mature”, sebbene la violenza non sia fine a se stessa. Oltre alla longeva campagna single player, che può superare le 15 ore di gioco andando alla ricerca di tombe e collezionabili, Tomb Raider offre anche una modalità multiplayer della quale abbiamo pubblicato uno speciale a parte, raggiungibile a questo indirizzo. Si tratta fondamentalmente di un'implementazione accessoria e riempitiva, con quattro modalità principali che non aggiungono valore nell'economia globale dell'opera.

    Trecce ribelli

    Del discusso TressFX, algoritmo per la gestione realistica della capigliatura della bella Lara, si è parlato abbondantemente in questo periodo soprattutto per i problemi causati alle schede Nvidia in coppia con processori Intel, con drastici cali di framerate e continui crash provocati dall'abilitazione dell'effetto. Del resto tale tecnologia “nextgen” è stata ideata dalla rivale AMD e, come succede per i giochi che supportano il Physix di Nvidia avviati su schede ATI, era prevedibile qualche problema. Una recente patch ha parzialmente rettificato la situazione, sebbene molti giocatori continuino ad avere problemi ed è plausibile che una soluzione definitiva si avrà col rilascio dei prossimi driver ufficiali ed ulteriori patch. Ma incentrare il discorso tecnico su una feature trascurabile, fra l'altro minata da qualche esuberanza e compenetrazione poligonale di troppo, è del tutto riduttivo considerando la magnificenza visiva che offre l'opera dei Crystal Dynamics. I difetti principali risiedono in un ragdoll non sempre convincente, in alcune animazioni di Lara leggermente forzate, nelle già citate compenetrazioni poligonali e nella realizzazione dei volti di alcuni protagonisti, ben modellati ma non espressivi quanto quelli di altre produzioni Tripla A. Per tutto il resto il reboot di Tomb Raider è una gioia per gli occhi indescrivibile, impreziosita da sequenze cinematografiche emozionanti e dense di pathos artistico, un level design magistrale e scorci che definire mozzafiato è un eufemismo. Ci troviamo innanzi a quello che potrebbe essere definito tranquillamente un prodotto di “prossima generazione” e la miriade di effetti attivabili nelle opzioni avanzate generano un solco profondo con le già eccellenti versioni console.

    Filtri per l'antialiasing, risoluzione e qualità delle ombre, livello del dettaglio, profondità di campo, tassellatura, occlusione ambientale, post processing, precisione elevata e riflessi sono solo alcuni dei settings gestibili dal pannello apposito e rendono l'idea della cura adottata per la versione PC. Il modello di Lara Croft è quasi commovente per la sua solidità/bellezza e la natura selvaggia dell'isola, tra paesaggi montani (anche innevati), tempeste realizzate con cura maniacale e templi in rovina, lascia a bocca aperta in innumerevoli circostanze. Per non parlare degli effetti particellari, fuoco su tutti, capaci di prender vita ed emozionare il giocatore-spettatore come in pochissimi altri prodotti. Nulla è lasciato al caso e la cura certosina per i dettagli, suffragata da un level design ispiratissimo, rendono vivo e pulsante ogni centimetro quadrato dell'ambientazione che, siamo sicuri, non dimenticherete molto facilmente. L'esplorazione, il backtracking e la ricerca dei numerosi collezionabili sono operazioni piacevoli anche grazie alla magnificenza artistica dei paesaggi. Abbiamo testato il gioco alla massima qualità - TressFX escluso - ed in 1080p con la nostra configurazione di prova (i5 3570k con Gainward 680 GTX Phantom e 8 Giga di Ram) ottenendo i 60 fps nella stragrande maggioranza delle situazioni, sebbene in talune e rare circostanze il framerate subisca sensibili variazioni. I prossimi driver ufficiali Nvidia sicuramente ottimizzeranno il tutto. Ad un comparto grafico di così grande impatto se ne accompagna uno sonoro di altrettanto valore, con particolare riferimento all'incisiva effettistica che, con la nostra Asus Xonar DX collegata all'Home Theatre, assume tridimensionalità e profondità incredibili. Ottimo anche il doppiaggio in italiano di Lara Croft, affidato alla bravissima Benedetta Ponticelli, e buono quello degli altri interpreti, con qualche figura meno convincente di altre ma nel complesso apprezzabile. Ispirato infine anche l'accompagnamento della soundtrack, mai invadente e dotato del giusto ritmo.

    Tomb Raider Tomb RaiderVersione Analizzata PCIl reboot di Tomb Raider supera le più rosee aspettative e non v'è dubbio che siamo innanzi ad uno dei migliori Action Adventure di sempre, ispirato nel gameplay - ma non solo - dalla serie capolavoro Uncharted, pur mostrando una propria personalità ed originalità. Tutto ruota attorno alla figura leggendaria di Lara Croft, personaggio solidissimo in cui crescita interiore e maturazione da sopravvissuta generano un'empatia indescrivibile col giocatore-spettatore, in un turbinio di emozioni fino ai titoli di coda. L'aspetto cinematografico è suffragato da un impianto tecnico artistico di valore assoluto che coinvolge e stupisce continuamente, valorizzando l'acquisto di un hardware ad alte prestazioni. Qualche piccola sbavatura e una modalità online del tutto superflua non minano le pregevoli alchimie dell'opera Crystal Dynamics, il cui acquisto è assolutamente consigliato a tutti. Purtroppo prima o poi l'avventura finisce, ma le basi per un inedito e rinnovato ciclo della bella archeologa britannica sono ormai gettate e solidissime. Complimenti agli sviluppatori anche per la versione PC, degna di codesto nome.

    9.3

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