Victory the Age of Racing: provato l'MMO Racing tutto italiano

Dagli italiani Vae Victis arriva un interessante MMO Racing free to play!

Victory the Age of Racing: provato l'MMO Racing tutto italiano
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  • “È l'anno 2062, sono passati cinquant'anni dalla grande devastazione. Il 2012 ha mantenuto le sue promesse di distruzione e quel che resta dell'umanità sopravvive in una società ridotta ai minimi termini, l'evoluzione industriale e tecnologica è stata cancellata. Durante il faticoso processo di ricostruzione nasce una federazione internazionale che si occupa dell'organizzazione di corse automobilistiche: la Racing Authority. Il mondo è cambiato per sempre, ma la voglia di correre non è scomparsa. ”

    Poco importa se il background non è dei più originali e l'incipit non fa scintille, non sono questi gli elementi più importanti del primo MMO free to play italiano di gare su quattro ruote, né è quello che ci si aspetta. Victory: Age of Racing è un progetto che prende forma un paio di anni fa per mano di un giovane team di sviluppo tutto italiano con sede a Cesena: Vae Victis. Fondato nel 2007 da un gruppo di ragazzi con la passione per motori e videogames si fa subito notare da Gamefirst, uno dei publisher di free to play più importanti al mondo. Da questa partnership la produzione prende forza e VAoR inizia a riscuotere i primi consensi internazionali al Gamescom e all'E3. Tuttora in closed beta, noi di Everyeye abbiamo avuto modo di provarlo e, dopo aver percorso quasi ottomila chilometri, siamo qui per raccontarvi com'è andata.

    Incredibilmente free to play!

    Sono sufficienti un paio di minuti, il tempo di loggare, per capire che l'asticella dello standard free to play è stata spostata molto al di sopra delle normali aspettative. A confermare questa sensazione è l'editor che da lì a poco ci servirà per creare la macchina, nostro alter ego in pista. Durante il processo creativo avremo modo di scoprirne l'enorme spessore, intuitivo e funzionale ci porterà via una buona mezz'ora. La macchina viene divisa in tre blocchi di modo che ognuno di essi -frontale, centrale e posteriore- può essere modificato o sostituito senza dover per questo intervenire su tutto il resto. Il risultato è buono e le combinazioni sono davvero tante: in un'ora di prove -smonta e rimonta- non siamo riusciti ad esaurire tutte le soluzioni disponibili. Nonostante ciò il punto forte dell'editor è la parte dedicata alla realizzazione della livrea, in questo caso le combinazioni possibili sono pressoché illimitate: body colors, patterns, templates, decals e form, tutte voci da abbinare l'una con l'altra e modificare cambiandone il colore, le dimensioni o la posizione.

    L'anima mmo di Victory: Age of Racing emerge una volta scesi in pista. In gara la sfida raggiunge vette elevatissime e la tensione sale esponenzialmente ad ogni giro, soprattutto quando si decide di attivare il contatto fisico tra macchine. Le modalità per ora disponibili sono Hotlap e Lobby: la prima consiste in una serie di giri liberi in pista contro i migliori tempi del web, mentre la seconda corrisponde alla classica sessione online (fino a 4 giocatori in beta closed). Terminata la gara, in funzione del tempo ottenuto sul giro o della posizione conquistata, riceveremo il controvalore in Performance Point (PP) e Victis Point (VP). I PP, sostituendo i classici punti esperienza di un mmorpg, permettono alla macchina di salire di livello (il level cap è 60) e, naturalmente, sono connessi ai talent point da distribuire su sei caratteristiche: power, brake, grip, traction, weight e aerodynamics, per un totale di 120 slot. Invece i VP permettono di acquistare componenti meccanici ed estetici scegliendo tra 12 voci: pinze dei freni, volante, cerchi in lega, sospensioni, pneumatici, motore e così via. Questo aggiunge ulteriore spessore all'esperienza di personalizzazione, senza contare che alcuni dei pezzi citati influenzeranno le caratteristiche della macchina.
    Non avendo acquistato licenze ufficiali le piste hanno preso forma secondo il genio creativo del team Vae Victis e, almeno per ora, sono organizzate in tre scenari - Rock Island, Ark One e Fort Fast- per un totale di 15 tracciati che non deludono, i circuiti sono impegnativi e non perdonano il minimo errore.

    No steering wheel, mouse only

    L'impostazione generale di VAoR è una via di mezzo tra arcade e simulazione, tuttavia in pista si fa maledettamente sul serio! Sottovalutare il sistema di guida ideato da Vae Victis significa inevitabilmente tirare dritto in curva. L'attenzione posta nello sviluppare la componente fisica ha dato ottimi risultati e le soddisfazioni nel controllare la macchina sono tante, a patto di non lasciarsi prendere la mano. Il sistema di guida adottato permette l'uso di tastiera, joypad o mouse ma non supporta - e non supporterà- nessuna tipologia di volante. Questa scelta è stata fatta per non penalizzare eccessivamente i casual player o tutti quei giocatori non dotati di suddetta periferica. Per quanto opinabile non ci sentiamo di criticare questa decisione, soprattutto in vista dell'enorme lavoro fatto nei confronti della tastiera che, a sorpresa, si è rivelata l'opzione migliore. Con essa si crea un feeling incredibile con la macchina e per quanto possa sembrare anacronistico in realtà risulta estremamente funzionale e divertente, in pochi giri saremo capaci di gestire scodate, derapate e cordoli. Curioso il set-up con il mouse: dopo aver impostato freno ed acceleratore sui due tasti si sterza spostandolo nelle rispettive direzioni. Una soluzione atipica che richiede molta pratica data l'elevata sensibilità che si ottiene in risposta (e che necessita di ottimizzazione). A prescindere dalla periferica scelta avremo tutto il tempo necessario per acquisire la dovuta confidenza, infatti ad inizio carriera potremo correre soltanto nella classe rookie, con macchine di bassa potenza e facili da gestire. Successivamente, salendo di livello, VAoR cambia faccia e ci farà accedere alle categorie semi-pro e pro. Di pari passo, cambierà gradualmente anche l'esperienza di guida da arcade a simulativa, beninteso che la simulazione sarà sempre circoscritta in uno scenario che, prima di tutto, non vuole essere frustrante ma divertente.
    VAoR, soprattutto nel comparto tecnico, non è esente da difetti, però va sottolineato che per la maggior parte sono dovuti dall'essere una fase Beta di progetto tutt'altro che concluso. Le macchine presentano una buona modellazione poligonale e texture di pari livello, invece gli scenari soffrono proprio da questo punto di vista, con texture poco definite e slavate. Occasionalmente abbiamo riscontrato leggeri fenomeni di lag, poco incisivi con il contatto fisico disattivato ma devastanti in caso contrario. Qualche esitazione nei confronti del modello free to play adottato, la presenza della voce “premium” ci suggerisce l'eventualità di account di serie A e di serie B. Comunque il problema maggiore è la mancanza di divisione in categorie per le macchine: il più delle volte abbiamo dovuto affrontare giocatori a noi superiori anche di 30 livelli, con risultati ovviamente disastrosi.

    Victory: the Age of Racing Victory: Age of Racing è ancora lontano dall'essere completato, eppure solo alcune voci non selezionabili nel main menu ci han ricordato di essere in beta closed. Il team Vae Victis ha preso la giusta direzione e non ha nulla da invidiare a produzioni di tutt'altro calibro. Le scelte fatte ci presentano un titolo capace di coinvolgere per la sua immediatezza, che lascia poco spazio alle perplessità e ci costringe a sopportare con fatica un hype alle stelle nell'attesa di una prossima feature che consentirà di creare il proprio Racing team, un sistema del tutto simile alla gilda degli mmorpg. Considerando che la conclusione della fase di sviluppo è piuttosto lontana non ci resta che stringere i denti, resistere ed augurare un gigantesco in bocca al lupo ai ragazzi di Cesena.

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