Recensione Prey per PC

Dopo una lunga gestazione durata oltre dieci anni, Prey arriva finalmente su PC: ecco la nostra recensione.

Recensione Prey per PC
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  • Xbox 360
  • Pc
  • La preghiera è stata esaudita

    Quindici anni fa, quando il mondo dei videogames occupava una fetta di mercato insignificante, gli sviluppatori erano a caccia dell'idea che avrebbe rivoluzionato e "condizionato" per sempre questo mondo. Molte di queste idee, purtroppo, non hanno mai preso forma nonostante alcune fossero davvero promettenti.

    Un titolo che sembrava destinato allo stesso, triste, oblio, è sicuramente Prey. Sviluppato da 3DRealms e Human Head Studios il progetto Prey ha visto la luce con le prime linee di codice nel lontanissimo 1990. A quei tempi i ragazzi della 3DRealms volevano pubblicare un gioco rivoluzionario che avrebbe messo in ombra tutti gli altri e condizionato per sempre il genere degli sparatutto tridimensionali. Passato qualche anno però, furono costretti ad accantonare il progetto per le limitazioni tecnologiche dei motori grafici, la mancanza di fondi e l'uscita di titoli come DooM e (successivamente) Quake. Nonostante l'abbandono Prey continuò ad essere un sogno e una speranza nella mente degli sviluppatori, che decisero di conservare le loro idee per tempi migliori, limitandosi a mettere in atto parte dei concept di gioco con tech-demo dalla breve durata, basate sui motori grafici di ultima generazione. Con l'uscita di DooM3 finalmente i tempi erano maturi per mettere in pratica il calderone di idee che dal 1990 bolliva nelle loro menti.

    Fatta nostra la sua storia, siamo pronti per scoprire uno dei titoli più innovativi e curati degli ultimi tempi: siamo pronti per Prey!

    Le novità tanto attese...

    Se state pensando che Prey si distingua per quella manciata di novità tali da giustificarne l'acquisto, vi sbagliate, e di grosso: Prey è un prodotto realmente innovativo e ben curato. Motivare questa affermazione in poche righe è un'impresa ardua, perciò andremo ad analizzare a fondo il gioco partendo dalla componente narrativa.

    In Prey prenderemo le parti di Domasi Tawood, un giovane cherokee costretto a vivere in una riserva per nativi americani insieme a suo Nonno Enisi e alla sua ragazza Jen. L'avventura vera e propria inizia nel momento in cui Domasi vede il suo mondo sgretolarsi (letteralmente) davanti agli occhi, per colpa di entità aliene sconosciute.

    A differenza di altri titoli del genere, infatti, non impersoneremo il solito eroe pronto ad immolarsi per la salvezza della terra ma, per la prima volta, prenderemo le parti di un uomo che senza infamia nè lode cercherà di riportare a casa la sua amata e di mettere preservare la sua gente dagli invasori di turno (e stop!).

    Così descritta quella di Prey appare comunque una trama scontata: la vera novità è da ricercarsi nel taglio cinematografico della sceneggiatura, arricchita da continui colpi di scena che ci calamiteranno dinanzi al monitor per l'intera avventura: diverrà incontenibile il desiderio di scoprire la fine della storia.
    A livello di gameplay, questo prodotto rispetta le regole basilari comuni a tutti gli FPS, ma va a stravolgerne altre, legate alla fisica e soprattutto alla gravità. Le novità più grandi di Prey sono state appunto l' introduzione del sistema di Portali dimensionali e l'introduzione nei livelli di gioco dei nastri antigravità che permetteranno al giocatore di camminare su ogni superficie, sfidando le leggi gravitazionali senza il minimo problema.

    I portali dimensionali, ideati da Paul Schuytema, fondamentalmente, legano due stanze tramite un portale attraversabile dal giocatore, facendole sembrare una sola. Il fine è quello di far vivere al giocatore un'esperienza nuova, che permetta l'esplorazione di nuovi mondi senza troppo impegno e col massimo divertimento. Il sospetto più grande che può venire giocando a Prey però, è che il sistema di portali visto in questo prodotto non sia altro che la prima parte di un esperimento ben più grande. Durante i tech demo mostrati da Paul nei vari E3 dal 1990 a oggi abbiamo visto elementi non presenti in Prey: ad esempio in alcuni video apparivano coppie di mine che una volta piazzate sul suolo creavano una catena di portali dimensionali che il giocatore poteva sfruttare a piacimento per ingannare i nemici e prenderli alle spalle.

    I portali adottati in Prey invece non sono altro che un mezzo per passare da una stanza all'altra o da un livello all'altro, dandoci un'estrema sensazione di smarrimento, al fine di tenerci sempre incollati allo schermo anche solo per sapere dove ci condurrà il prossimo portale. Si tratta indubbiamente di un'idea alle prime sperimentazioni che trova in Prey un buon terreno di testing, ma che allo stato attuale mostra più limitazioni che altro.

    La tecnologia dei nastri antigravità sfida, invece, tutte le leggi della gravità da noi conosciute (almeno nei videogames) per portare il giocatore ad affrontare enigmi atipici, per condurci a pensare e muoverci a 360° sfruttando tutte le superfici piane, e non, dei modelli. In parole povere questi nastri sono piani illuminati che una volta attivi permetteranno al giocatore di camminarci sopra per raggiungere posti altrimenti inaccessibili. E' stato piacevole notare come gli sviluppatori abbiano incrociato nastri e portali per creare sfide che coinvolgono fisica e gravità in modo del tutto originale: camminando sui muri, alcuni nemici vi si pareranno davanti e in caso siate in condizioni di gravità anomala, vedrete i cadaveri di quest'ultimi volare giù dai muri per ristabilire il loro equilibrio con le leggi fisiche.

    Un mondo.... Organico!

    Per quanto riguarda il resto del gameplay, giocare a Prey è come fare un tuffo nel passato: sembra aver rispettato le regole basilari degli FPS dei primi anni 90 (col quale avrebbe dovuto effettivamente misurarsi). Il titolo in questione presenta varie sezioni di gioco ben distinte tra loro, avremo tre momenti di gioco differenti che sono l'esplorazione, il "Frag time" e la risoluzione degli enigmi.
    L' Esplorazione consiste nel passaggio in aree fondamentalmente "morte", nel quale non vi sono nemici e che molto spesso precedono sviluppi nella storia o grandi battaglie contro gli alieni. Solitamente sono le Aree in cui vi è massiccia presenza di materiale nascosto per ricaricare il nostro arsenale.
    Durante l' esplorazione useremo anche dei mezzi di trasporto alieni per attraversare enormi stanze o uccidere nemici che, pur presenti in scarso numero, faranno di tutto per abbatterci.

    Il Frag Time è il termine che useremo per indicare le aree sature di nemici e, è bene sottolinearlo, in Prey, sono molte. Dopo aver completato enigmi o aver assistito ad alcuni eventi chiave della storia, si dovranno affrontare vere e proprie orde di nemici che cercheranno in tutti i modi di porre fine alla nostra esistenza.

    Il terzo aspetto del titolo è dedicato totalmente agli enigmi. Prey infatti non è un titolo alla DooM nel quale bisogna solo uccidere nemici per avanzare nel gioco, è anche un titolo che richiede riflessione, ispirandosi a concept caratteristici delle avventure grafiche moderne. In molti casi ci troveremo fermi in una stanza "apparentemente vuota" semplicemente tentando di capire cosa fare per procedere oltre. Gli enigmi, a differenza di quelli visti in Half Life 2, saranno per lo più basati sull'intelligenza del giocatore e non sulla fisica (anche se molti la sfrutteranno).

    Giocando a Prey si avrà la continua impressione di vivere in un mondo organico e dinamico che cambia a seconda delle nostre azioni e si adatta in risposta a quest'ultime. Non a caso la sfera aliena nel quale si sviluppa l' avventura è fatta per metà di materiale organico alieno e per metà di ferro e acciaio, inoltre essa è comandata da un'intelligenza superiore che con il solo potere della mente tenterà di bloccare la nostra strada, in qualsiasi modo.
    Grazie proprio a questo "particolare" del terreno di gioco, gli sviluppatori si sono concessi il lusso di far apparire i nemici più beoti della norma, ottimizzando l'IA avversaria più per la precisione e abilità di fuoco che non per la tattica sul campo. Molti nemici infatti preferiranno rimanere li fermi a spararci con qualsiasi cosa piuttosto che nascondersi e attendere il momento propizio per attaccare. Per fortuna questo avviene solo durante le prime battute dell'avventura: proseguendo nel gioco gli avversari saranno più aggressivi e temibili e concederanno poche via di fuga sfruttando anche la gravità e i mezzi di trasporto.

    Passiamo infine a parlare delle armi che la sfera stessa metterà a nostra disposizione per affrontare il suo esercito. Sono la controparte "viva" delle armi moderne che si imbracciano, ormai, in un qualsiasi FPS. Cominceremo la nostra avventura con una chiave inglese (una parodia o un omaggio ad Half Life) che sfrutteremo a pieno nella prima mezz'ora di gioco, finchè non cominceranno a piovere i primi proiettili di piombo organico. L' arsenale che ci porteremo dietro partirà dalla più semplice SMG dotata di mirino telescopico ad un lancia robo-ragni esplosivi dalla potenza devastante. Una particolare arma, reperibile durante la prima ora di gioco, consiste in un apparecchio capace di inglobare la potenza degli elementi (fuoco, tuono, ghiaccio e magma) per usarli contro i nemici ed ottenere un effetto devastante mai visto prima in un FPS.

    Segui la natura, ascolta il tuo spirito.

    Una delle novità apportate da Prey nel genere tocca molto da vicino le tradizioni spirituali dei cherokee. Durante l'avventura avremo a "disposizione" un'anima da addestrare per risolvere enigmi che sarebbero inaccessibili alla nostra parte corporea. Il nostro cammino sarà segnato spesso da simboli indirizzati allo spirito, nostra guida nonchè mentore delle mosse da svolgere.
    Oltre all'utilità tattica, la nostra anima avrà anche un arco magico che potremo usare per sbloccare le situazioni più disperate, uccidendo silenziosamente tutti i nemici presenti in una stanza.

    In Prey la morte, non è un nostro problema: ogni volta che la nostra energia scenderà sotto lo zero, l'anima verrà trasportata nell'oltretomba dove potrà combattere con il suo arco contro gli spiriti maligni, per ricaricare la propria energia e tornare al piano materiale. Questa "trovata" da parte degli sviluppatori può sembrare inutile, forse dannosa per la curva di difficoltà, ma non lo è affatto: nonostante faciliti le cose, sprona il giocatore a continuare la partita invogliandolo ulteriormente a completare il titolo.
    A quanto sembra, quindi, 3DR ha spianato la strada ai giocatori affinchè per tutti fosse possibile completare il gioco, senza eccessivi patimenti.

    La longevità è tra i punti critici del gioco perchè a quanto pare gran parte del tempo impiegato per lo sviluppo è stato dedicato alla cura della grafica e della storia, lasciando in secondo piano il parametro "durata". Prey non è affatto un titolo longevo: i giocatori più esperti riusciranno a completarlo in un massimo di 4/5 ore. La cosa sorprendente è che una volta finito il titolo non si resta delusio amareggiati: al contrario, la felicità sarà tale da farci dimenticare il tempo impiegato per i titoli di coda!

    Il cuore della sfera...

    A livello tecnico Prey eccelle senza mezzi termini. Il motore grafico usato dagli sviluppatori è lo stesso di DooM3 con l'unica differenza che alla 3DR hanno voluto fare le cose in grande, sfruttandone al massimo le potenzialità la struttura grafica, che risulta estremamente gradevole agli occhi anche al livello di dettaglio minimo. Sin dai primi secondi di gioco potremo assistere a distorsioni di calore create dall'acqua o dall'aria calda, distorsioni dimensionali provocate dai portali o dalla gravità, il tutto accompagnato da un motore fisico con regole di gravità estremamente precise, che non provocheranno mai alcun bug o situazioni poco piacevoli come visto altrove...

    Il computer sul quale abbiamo provato il titolo è un: Pentium 4 2,5Ghz con 768MB RAM DDR e una GeForce 6600gt da 128MB. Con questa configurazione a media qualità con tutti gli effetti attivi, avendo una scheda video con supporto degli Shader Model 3.0, abbiamo giocato in modo più che soddisfacente scendendo sotto i 40 Frame al secondo solo verso la fine del titolo.
    Lo stesso risultato, purtroppo, non è stato possibile per il multiplayer, che risulta molto più pesante da gestire per sistemi con RAM inferiore ad 1Gb. Effettivamente per la nostra macchina gestire ambienti enormi con oltre 16 giocatori che si muovono in contemporanea non è stato semplice, e per giocare con soddisfazione nel MultiPrey è consigliabile abbassare il dettaglio grafico.

    Parlando di sonoro il reparto audio è tra i migliori che abbiamo ascoltato negli ultimi anni: gli sviluppatori hanno curato la loro creatura in ogni dettaglio, munendola di suoni ambientali estremamente realistici ma, soprattutto, di una colonna sonora che comprende brani di band famose e alcuni pezzi inediti scritti proprio per Prey, un po' come avviene nei vari Final Fantasy con le colonne sonore di Nobuo Uematsu. Nella colonna sonora saranno presenti brani dei "Soil" dei "Judas Priest" o del gruppo punk "Halifax". Le migliori tracce invece sono, a nostro avviso, "Don't Fear The Reaper" dei "Blue Oyster Cult" e la stupenda "Take Me Home" dei talentuosi "Afther Midnight Project". Consigliamo ai lettori di comprare o per lo meno riascoltare i pezzi della colonna sonora, azzeccatissimi per Prey.

    Segnaliamo, inoltre, il pieno supporto dell'audio 3D e del Dolby Digital o del Miles 2D Fast Positional Audio per schede audio più vecchiotte. Nonostante si possa godere appieno del sonoro ambientale di Prey già con una scheda audio integrata, consigliamo comunque di munirsi di un hardware audio migliore partendo, per esempio, da una Sound Blaster Live 24bit.

    Multiplayer e dintorni...

    Come tutti gli FPS che si rispettino, anche Prey è dotato del multiplayer. Rispetto alla concorrenza, però, ci troviamo dinanzi ad una modalità multigiocatore che punta più sul divertimento e sullo sfruttamento delle nuove tecnologie studiate da 3DR che sul rispetto degli standard di mercato. Gli ambienti di gioco sono enormi e si può davvero definire il MultiPrey (così lo hanno chiamato gli sviluppatori), un combattimento a 360°. Come già successo per la serie Quake, 3DR ha deciso di incentrare il multiplayer molto più sul deathmatch puro che sulla cooperazione tra giocatori. Il Multi è studiato per le competizioni e il divertimento infatti assicura al giocatore molte ore di gioco insieme ai propri amici.

    Le modalità presenti sono le solite: abbiamo il Deathmatch (anche conosciuto come Last Man Standing), e il Cattura la bandiera.
    Il MultiPrey è sicuramente divertente, anche se un po' limitato: i programmatori hanno diretto l' 80% dei loro sforzi sul singleplayer. Si spera quindi in una patch che esalti anche il lato più frenetico del titolo.

    Quando diciamo che I programmatori hanno deciso di curare Prey nei minimi dettagli, non ci riferiamo solo al prodotto finale ma anche alla "vita reale". Per dare al titolo lo spessore che si merita la 3DR ha avviato una massiccia campagna pubblicitaria e, soprattutto per far conoscere al grande pubblico le vicende passate da tutti gli sviluppatori fino all' uscita di Prey, insieme a Take Two è stata fondata la PreyWiki. Prewiki non è altro che un enciclopedia HTML consultabile gratuitamente su internet su stile della più famosa WikiPedia. In questa curiosa enciclopedia vi sono le risposte a tutte le domande fatte dalla community su Prey e sul suo sviluppo decennale.

    Per gli amanti della musica invece, è disponibile una raccolta di 3 album con le musiche della colonna sonora di Prey, più un album speciale dal nome "Bite Me" con le canzoni migliori del titolo.

    Prey 1 Prey 1Versione Analizzata PCPrey è un ottimo prodotto. Con questo titolo i programmatori della 3DRealms e della Human Head Studios hanno coronato il loro stesso sogno di creare un gioco innovativo e divertente, riuscendoci - a nostro avviso - in pieno. Sin dai primi minuti di gioco ci renderemo conto che aspettare 16 anni ne è valsa la pena. A livello tecnico Prey è eccellente e fornisce un motore grafico totalmente ristrutturato e un reparto audio che ci farà sognare: più di una volta ci ritroveremo a canticchiare le canzoni della colonna sonora, ricordando quanto è stato stupendo portare a termine questo titolo. Ben più entusiasmante è pensare che Prey è solo la punta di un iceberg più grande (a quanto sembra il progetto Prey non è affatto completato ma si può dire, anzi, appena agli inizi). Consigliamo il prodotto a tutti quei videogiocatori che hanno sempre sperato in un po' di innovazione a livello di gameplay ed un po' di verve a livello narrativo.

    8.5

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