Recensione Ace Combat: Infinity

Anche il dogfighting di Ace Combat diventa Free-to-Play

Ace Combat: Infinity
Recensione: PlayStation 3
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Disponibile per
  • PS3
  • L'ultima volta nella quale abbiamo visto le parole 'free-to-play' e 'Namco' fare capolino sulla cover virtuale di un titolo online è stato nell'infausto giorno in cui Soul Calibur Lost Sword ha infestato l'hard-disrk della nostra PS3 redazionale. Il tre e mezzo con il quale l'ultimo capitolo del picchiaduro all'arma bianca è stato gentilmente archiviato sulle nostre pagine, d'altronde, riassume in modo perfetto l'incredibile unione tra meccaniche di gioco impoverite e bieco sfruttamento commerciale del brand che caratterizza il titolo Namco. Impossibile, quindi, avvicinarsi a questo Ace Combat Infinity senza un misto di diffidenza e cautela, con il timore di dover assistere all'ulteriore sacrificio di una saga storica in favore di facili guadagni: fortunatamente, l'impegno profuso in questo progetto da parte di Namco Bandai (e della sua divisione specializzata Project Aces) sembra essere di ben altro livello rispetto a quello riservato all'ignobile Lost Swords, segnando, pur senza convincere in pieno, un gradito ritorno alle origini per la saga.

    Verso l'infinito?

    Chiunque abbia incautamente avuto a che fare con la precedente deriva free-to-play da parte di Namco, sa che persino una banalissima schermata iniziale può diventare un'inferno videoludico senza alcun ritorno: il loop di caricamenti, disconnessioni e crash al quale Lost Swords costringeva il giocatore sin dal suo menù principale è stato infatti tra i capi d'accusa fondamentali che hanno condannato il beat-em-up online all'oblio videoludico più nero. E' quindi con un discreto sospiro di sollievo che possiamo constatare come l'arrivo alla schermata del titolo di Ace Combat Infinity non coincida anche con la fine della vostra esperienza di gioco: la stabilità dei server Namco, così come la frequenza e la lunghezza dei caricamenti, sembra essere infatti tornata entro gli standard della stragrande maggioranza dei titoli online presenti su Playstation Network permettendo ora sessioni di gioco degne di questo nome; quantomeno, fino a che non esaurirete il carburante necessario a librarvi in volo: paradossalmente, il lato negativo di una ritrovata stabilità online è ora quello di doversi sorbire in pieno il 'modello economico' scelto da Namco Bandai per usufruire di Ace Combat Infinity. Come troppo spesso succede, infatti, l'aspetto free-to-play del titolo Namco si limita principalmente al download del suo client di gioco, basando il resto della sua esperienza sull'utilizzo delle suddette unità di carburante: tanto per lanciarvi in una missione della modalità Campagna quanto per immergervi in una partita online con altri sette giocatori reali, sarà infatti necessario consumare una delle unità di prezioso combustibile in vostro possesso, rimpinguabile tramite un'attesa di più di due ore (per unità) oppure tramite l'acquisto degli stessi con moneta reale. Nonostante le limitazioni di un tale sistema 'economico', Ace Combat Infinity si impegna nel non pesare più di tanto sulle carte di credito dei giocatori fornendo da subito dieci unità di carburante al giocatore, insieme ad un set di unità 'di scorta' che poco a poco si riempirà completando le sfide che troverete nell'apposita modalità di gioco, senza però che tutto ciò risolva un problema fondamentale all'interno dell'impostazione scelta da Namco: durante i primi dieci giorni di gioco, infatti, le partite online incentiveranno il giocatore con ricompense più rare in caso di vittoria, invogliandolo a sfrecciare con sempre più frequenza nei cieli di Infinity ma costringendolo ben presto a raschiare il fondo del proprio barile (di carburante, in questo caso).

    Tutto ciò si scontra anche con la generale rapidità delle missioni di una modalità Campagna che il giocatore, ben presto, imparerà a vedere come un tutorial 'esteso' della modalità online (specie durante la sua prima parte), anche a causa di una banale trama bellico-futuristica che non favorisce certo l'immersione nell'universo di gioco. L'unica opzione, per chi volesse buttarsi sin dall'inizio nella modalità single-player assecondando senza alcun freno la propria voglia di giocare, rimane quindi quella di metter mano al proprio portafogli per fare incetta di carburante o acquistare un apposito pass che sbloccherà tutte le missioni presenti in essa.
    Tutto ciò, ovviamente, non fa che conferire alla sezione multiplayer di Ace Combat Infinity la corona di modalità di gioco principale; una volta entrati in essa, il gioco ci permetterà di creare una stanza nuova di zecca oppure sceglierne una tra quelle disponibili online: le opzioni per la ricerca della partita giusta per noi sono piuttosto buone (e comprendono, tra le altre cose, la possibilità di scegliere il 'mood' delle nostre scorribande tra 'partita seria' o 'puro divertimento'), così come il numero massimo di otto giocatori (divisi in due squadre da quattro elementi, con eventuali bot a coprire i posti vacanti) che sarà possibile ospitare in esse. Una volta entrati nel vivo dell'azione il gioco si conferma in tutto e per tutto una riproposizione della formula immediata e senza troppi fronzoli simulativi che ha fatto la fortuna dei primi capitoli della serie: probabilmente scottata dalle critiche mosse ad Assault Horizon da una larga fetta di utenti, Namco è voluta ritornare ad un sistema di controllo immediatamente assimilabile (per quanto disponibile in una versione più 'simulativa' dove controllare beccheggio e bordata durante le proprie virate) e basato sull'utilizzo di pochi ma fondamentali tasti. Data l'attuale assenza di modalità PvP, le missioni si presentano in una formula co-op a squadre molto frenetica, con obiettivi primari e secondari in continuo aggiornamento grazie all'ingresso sulle scene di flotte navali da eliminare o enormi aerei cargo da abbattere pezzo per pezzo; durante lo svolgimento dei propri compiti, tra l'altro, il lavoro di squadra può rendersi fondamentale, grazie ad un sistema di boost al proprio velivolo che si attiverà mentre saremo all'interno del raggio d'azione di un nostro compagno, invitando i giocatori a sfruttare manovre ragionate e legate a quelle dei propri alleati. Nonostante un'intelligenza artificiale nemica in grado di dare un buon filo da torcere ai giocatori (soprattutto nelle missioni più avanzate), per chi dovesse preferire regolare i propri conti senza contare sul lavoro di squadra, l'approccio 'lupo solitario' è comunque ancora in grado di dare discrete soddisfazioni se, ovviamente, accompagnato dal giusto potenziamento del proprio aereo.

    Per quanto divertenti, comunque, le partite online risentono alla lunga di una certa ripetitività negli scenari di guerra proposti e, soprattutto, di un iniziale sbilanciamento a favore di quei giocatori che fin da subito preferiranno investire nell'acquisto di pacchetti di velivoli ed armi potenziate, destinati paradossalmente a portarsi a casa le parti di bottino più pregiate. Ace Combat Infinity, insomma, sotto questo punto di vista si rivela il classico titolo in equilibrio tra free-to-play e pay-to-win, destinato a sbilanciarsi in una direzione piuttosto che un'altra solamente in base alla vostra dose di pazienza e perseveranza, richieste, in alcuni casi, in dosi piuttosto massicce.

    Ancora nell'hangar

    Digerito quest'ultimo particolare non da poco Ace Combat Infinity rimane, come detto, un piacevole ritorno all'ossatura classica della serie, arricchita ora da una progressione scandita tramite tech tree e crediti che andranno a sbloccare un discreto numero di mezzi e armi per il proprio hangar online (con la modalità Campagna che seguirà invece un avanzamento delle proprie risorse prefissato). La personalizzazione dei propri velivoli è altrettanto soddisfacente e passa per stemmi, livree, colorazioni, set di armi primarie, secondarie e speciali in grado di accontentare i palati di qualsiasi appassionato di simulatori di volo arcade. Se a livello tecnico non possiamo che accogliere a braccia aperte una maggiore stabilità dei server durante le partite, dobbiamo purtroppo anche sottolineare un significativo passo indietro rispetto agli standard grafici settati da Assault Horizon: nonostante i tre anni che separano i due titoli, infatti, il paragone tra l'ultimo capitolo ufficiale della serie e Infinity rimane assolutamente impari; evidentemente più concentrata nell'ottimizzazione delle risorse già disponibili internamente piuttosto che nello sfruttamento dell'hardware Sony, Namco propone ai giocatori un Ace Combat che per complessità poligonale, qualità delle texture e numero di elementi presenti sulle mappe di gioco rimane inferiore al capitolo precedente della saga (non solo nella sua versione PC, ma anche a parità di sistema), riportando alla memoria quel Fires of Liberation datato addirittura ottobre 2007. Compiono il loro dovere, invece, effetti sonori e campionamenti durante le battaglie, le quali soffrono però di un doppiaggio (in lingua inglese) non particolarmente memorabile in modalità Campagna. Buona la localizzazione di menù e testi, completamente in italiano.

    Ace Combat: Infinity Ace Combat: InfinityVersione Analizzata PlayStation 3Dopo una prima, disastrosa, sortita nel campo dei free-to-play, Namco decide di rispolverare un'altra delle sue serie storiche per proporne un capitolo online in esclusiva su Playstation Network: il risultato, fortunatamente, può ora contare su una stabilità dei server degna di questo nome, così come calzante risulta essere la scelta di riportare il gameplay della serie alle sue origini, arricchendolo ora con una personalizzazione dei velivoli più accentuata ed una modalità online apprezzabile. Per contro, rimangono da risolvere i problemi legati alla gestione del carburante, che nelle fasi iniziali di gioco potrebbe scoraggiare i giocatori meno tenaci, e delle dinamiche pay-to-win ancora troppo accentuate. Come per molti titoli che si affidano a questo modello di distribuzione, la fruibilità di Ace Combat Infinity rimane legata alla tenacia del giocatore nell'affrontare una progressione di gioco lenta e, soprattutto, alla sua passione per genere e serie di appartenenza: il lato positivo, comunque, rimane che, a differenza di Soul Calibur Lost Swords, questa volta dare una chance al titolo Namco non vi costerà un esaurimento nervoso.

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