Recensione Darkstalkers Resurrection

Una raccolta che ci riporta alle origini di uno dei picchiaduro Capcom più solidi e apprezzati di sempre

Recensione Darkstalkers Resurrection
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Sembra incredibile ma sono trascorsi quasi 20 anni da quando Capcom, nel 1994, lanciò sul mercato il cabinato di Darkstalkers: The Night Warriors (conosciuto in Giappone come Vampire: The Night Warriors), un picchiaduro bidimensionale con soluzioni particolarmente innovative che si impose nell'epoca d'oro per questo genere di giochi. Darkstalkers fu infatti il primo beat'em up ad adottare i 16 bit per gli sprites - successivamente esportati nei celebri Street Fighter Alpha e Marvel Vs Capcom -, la parata aerea e soprattutto un carismatico stile grafico che fece la fortuna degli sviluppatori. Il gameplay estremamente bilanciato e l'eccentricità del roster “mostruoso” fecero il resto, rendendo di fatto Darkstalkers una delle serie di maggior successo per la casa di Osaka, con cinque capitoli e varie conversioni approdate su una moltitudine di piattaforme. Dal 2005, ovvero dall'uscita di una compilation per Playstation 2, della saga di Morrigan e soci non si seppe più nulla per oltre un quinquennio, quando ai margini di una presentazione di Street Fighter X Tekken l'istrionico producer di Capcom Yoshinori Ono disse che la serie “non era stata dimenticata”. In molti attendono un possibile Darkstalkers 4 sulla falsariga di Street Fighter 4 o Tatsunoko Vs Capcom e la casa nipponica, per sondare il terreno, ha deciso di lanciare sul mercato Darkstalker: Resurrection, una compilation in HD che comprende Night Warriors: Darkstalkers' Revenge (sequel dell'originale) e Darkstalker 3 curata da Iron Galaxy Studios, la stessa software house dietro la conversione di Street Fighter 3 - 3rd Strike Online Edtion: Fight For The Future uscita nel 2011 su Playstation 3 ed Xbox 360.

    Due al prezzo di uno

    Per quanto possa apparire bizzarra, la scelta di non includere l'originale Darkstalkers nella compilation e partire direttamente dal sequel Night Warriors: Darkstalkers' Revenge risiede proprio nella struttura di quest'ultimo, un upgrade “riveduto e corretto” del capitolo originale in classico stile Capcom. I vari Street Fighter 2 Champion's Edtion, Turbo e compagnia cantante sono validi suggerimenti sul tema. Oltre all'aggiunta di nuovi colori, dei boss giocabili (Pyron e Huitzil) e di due nuovi personaggi, questa edizione prevedeva inoltre una nuova feature nel gameplay, ovvero l'introduzione della cosiddetta “modalità automatica” della quale parleremo più avanti. Anche la grottesca trama non subì particolari variazioni, con i mostri pronti a darsele di santa ragione per difendere la Terra dalle manie di conquista del boss di turno. Unica novità nel background narrativo l'approdo di Hsien-ko e Donovan, due cacciatori di mostri che partecipano al torneo per sconfiggerne il maggior numero possibile. Il variegato roster, trasposto nell'originale splendore, comprende 14 eccentrici personaggi ed alcuni di essi sono entrati di diritto nel gotha delle icone videoludiche, almeno per quanto concerne i picchiaduro. Conosciamoli uno ad uno:

    Anakaris: Anakaris è uno dei personaggi più noti ed imponenti della saga ed è presente in tutti i capitoli usciti. Nel mondo ideato da Capcom è il 12° Faraone di un impero egiziano e le sue fattezze, oltre che mosse, richiamano vari elementi dell'antico Egitto come mummie, sarcofagi, piramidi e via discorrendo.

    Bishamon: Bishamon è il classico samurai di turno, con l'unica grande differenza di essere maledetto da quando acquistò in un negozio di antiquariato spada ed armatura. Mai fidarsi delle apparenze.

    Demitri Maximoff: Da un castello nascosto tra le montagne della Romania proviene l'immancabile vampiro, presente in ogni cast di mostri che si rispetti. Molte mosse di Demitri, che scimmiotta Dracula, ricordano quelle di Ken e Ryu ed è dunque uno dei personaggi più “easy” della serie.

    Felicia: La sexy donna-gatto di Darkstalkers, originaria degli Stati Uniti, è uno dei personaggi simbolo made in Capcom ed uno dei più apprezzati in assoluto dai giocatori. Agile e letale.

    Donovan Baine: Donovan è, insieme Hsien-ko, un nuovo personaggio introdotto in Night Warriors: Darkstalkers' Revenge. Si tratta di un cacciatore di vampiri mezzo umano e mezzo vampiro alla ricerca della pace interiore. Per raggiungerla desidera sterminare tutti gli altri Darkstalkers.

    Huitzil: Huitzil è un robot creato dal cattivone di turno Pyron con lo scopo di sterminare ogni forma di vita sulla Terra. Secondo gli sceneggiatori Capcom sarebbe il responsabile dell'estinzione dei dinosauri...

    Hsien-ko: Hsien-ko è un nuovo personaggio introdotto in Night Warriors: Darkstalkers' Revenge e come Donovan adora cacciare mostri. Ispirata alla tradizione “vampiresca” cinese, Hsien-ko è una delle icone più amate di Capcom ed è apparsa anche in Marvel Vs Capcom 3 e Pocket Fighter.

    Jon Talbain: Un cast di mostri non sarebbe al completo se non ci fosse un lupo mannaro. Talbain, proveniente dall'Inghilterra, è indubbiamente uno dei personaggi più carismatici di Darkstalkers grazie alla sua eleganza ed alla letale rapidità

    Lord Raptor: Una rockstar australiana “zombieforme” che si è suicidata nell'ultimo concerto portandosi dietro la bellezza di 100 fan. Un vero angioletto le cui mosse speciali prevedono l'uso di una chitarra elettrica posseduta.

    Morrigan Aensland: Morrigan sta a Darkstalkers come Ryu sta a Street Fighter. La procace succube di origini scozzesi è in assoluto uno dei personaggi più amati e conosciuti della saga.

    Pyron: Pyron è il cattivone alieno di turno con le solite manie di conquista. Boss nel primo Darkstalkers è divenuto personaggio giocabile nel seguito, dove comunque ha mantenuto la carica.

    Rikuo: Un bizzarro uomo-pesce proveniente da un regno sommerso nel Rio delle Amazzoni. Le sue mosse più spettacolari coinvolgono naturalmente l'acqua ed altri elementi naturali.

    Sasquatch: Sasquatch è un bigfoot proveniente dal Canada e secondo gli autori Capcom adora le banane. E' uno dei personaggi più apprezzati della saga soprattutto per le spettacolari animazioni e le movenze grottesche.

    Victor von Gerdenheim: Victor è un personaggio basato su Frankenstein dal quale riprende storia e caratteristico aspetto fisico. Estremamente potente a corto raggio.

    Il secondo capitolo inserito da Capcom in Darkstalker: Resurrection è Darkstalkers 3 (Vampire Savior: The Lord of Vampire in Giappone), uscito per la prima volta in sala giochi nel 1997. Le differenze principali con Night Warriors: Darkstalkers' Revenge riguardano il sistema dei round per l'occasione denominato “Damage Gauge System” - ripreso da Killer Instinct - e l'introduzione del cosiddetto Dark Force System, che permette al giocatore di effettuare specifiche mosse speciali in un limitato lasso di tempo. Anche il roster ha subito variazioni ed oltre all'eliminazione di Donovan, Pyron ed Huitzil sono stati aggiunti quattro nuovi personaggi giocabili, elencati qui di seguito:

    Jedah: Jedah è una sorta di demone assimilabile alla morte e possiede mosse in grado di assorbire le anime degli avversari. E' uno uno dei personaggi più temibili dell'intera saga.

    Lilith: Lilith è semplicemente un alter ego di Morrigan con la quale condivide mosse e sembianze.

    Q-Bee: Q-Bee, che sta per Queen Bee, è una donna-Ape Regina ed è sicuramente uno dei personaggi meno carismatici del roster.

    Baby Bonnie Hood: Baby Bonnie Hood è un personaggio ispirato a Cappuccetto Rosso e le sue mosse a colpi di Uzi e bombe nascoste nel cestino sono tra le più celebri e subdole di Darkstalkers.

    Sbarco nell'alta definizione

    Il lavoro di conversione svolto dai ragazzi di Iron Galaxy Studios è pregevole e ci troviamo innanzi a quello che un tempo avremmo chiamato “Arcade Perfect”, termine andato in disuso da quando le trasposizioni da sala giochi sono finite al museo. Non che vi fossero dubbi sulla possibilità di replicare perfettamente su Playstation 3 ed Xbox 360 cabinati vecchi di 20 anni, tuttavia il pericolo maggiore, scongiurato, era una possibile “contaminazione” dalle altalenanti conversioni per le vecchie console. Al codice originale, naturalmente, è stata aggiunta una serie di moderne migliorie alla stregua di quelle già viste in Street Fighter 3 - 3rd Strike Online Edtion: Fight For The Future; tra esse citiamo gli immancabili filtri grafici, l'alta definizione, un numero incredibile di sfide e sbloccabili (che faranno la gioia dei più appassionati) ed ovviamente un corposo comparto multiplayer, nuovamente plasmato sul celebre middleware GGPO. Per chiunque non avesse provato uno dei capitoli di Darkstalkers, si tratta di beat'em up di stampo classico nelle dinamiche di base (Street Fighter docet) ma estremamente tecnici e con un gameplay profondo se giocati ad alto livello. Sebbene oggi la parata aerea, le mosse Super, le varie EX, ES, combo concatenate, mosse Reversal e via discorrendo siano all'ordine del giorno in quasi ogni picchiaduro che si rispetti, quando uscì Darkstalkers si trattava di grandissime innovazioni, che da lì in avanti avrebbero scritto la storia per il genere e per la casa di Osaka. Un'altra peculiarità della saga risiede nella possibilità di abilitare, nel menù di selezione del personaggio, una cosiddetta modalità automatica atta ad implementare una “auto-parata” a discapito delle tecniche di chained combo. E' inoltre possibile giocare in modalità turbo aumentando la velocità e di conseguenza la difficoltà, già relativamente più alta rispetto alla media di titoli analoghi. Riuscire a completare gli 8 stage dell'arcade mode con un solo credito ed al massimo livello di difficoltà è infatti impresa decisamente ardua. Nonostante i quasi 20 anni sulle spalle, dunque, il gameplay dei due giochi risulta ancora fresco, frenetico e godibile, pur mostrando il fianco per un impatto scenografico che oggi appare inevitabilmente datato. Abbiamo testato a fondo la versione Playstation 3 ed il Dualshock, grazie alla precisa croce direzionale, se la cava più che egregiamente tra combo millimetriche e mosse Super, tuttavia consigliamo ai puristi di acquistare un joystick alla stregua del mitico X-Arcade per il massimo dei risultati.

    Come avviene nella conversione di Street Fighter 3, in Darkstalkers: Resurrection il cuore del gioco ruota attorno alla componente multiplayer, con la possibilità di partecipare a tornei (fino ad 8 giocatori), salvare replay ed impostare con cura la latenza attraverso il middleware GGPO, feature fondamentale vista la solidità del netcode necessaria per questo tipo di giochi. Per quanto concerne l'impianto tecnico, oltre alla possibilità di giocare con la grafica originale in alta o bassa risoluzione, vi è l'aggiunta dei filtri “nitido” e “definito” che ammorbidiscono i pixel rinunciando a qualche dettaglio. Abbiamo comunque notato con piacere che l'effetto è meno invasivo rispetto a quello presente in Street Fighter 3. I nostalgici possono aggiungere persino le linee di scansione - con conseguente perdita di nitidezza - e settare vari tipi di visualizzazioni del “cabinato” per rendere l'esperienza ancor più coinvolgente ed originale. Gli stage colorati e le animazioni, per quanto datati nel concept e nel design, risultano ancora piacevoli così come la colonna sonora, ben più ispirata di quella proposta nel recente Street Fighter X Tekken. Oltre alle modalità arcade e multiplayer è possibile giocare un pantagruelico numero di tutorial e sfide, attraverso le quali sbloccare punti da spendere nello shop virtuale dove troviamo filmati, artworks, bozzetti e tantissimo altro materiale - anche inedito - che gli appassionati adoreranno. Come accade in Street Fighter 3, infine, vi sono numerosi obiettivi secondari da portare a termine durante gli scontri che rappresentano un ulteriore incentivo per approfondire il single player e sbloccare tutti i contenuti nascosti.

    Darkstalkers Resurrection Darkstalkers ResurrectionVersione Analizzata PlayStation 3La realizzazione di un eventuale Darkstalkers 4 in grafica 3D passa anche dall'interesse che susciterà Darkstalkers: Resurrection ed il lavoro svolto dai ragazzi di Iron Galaxy Studios è stato impeccabile e certosino, con un occhio di riguardo verso i vecchi fan della serie. Dotato di un roster decisamente eccentrico e con una quantità industriale di mosse sui generis, talvolta “imbarazzanti”, il titolo potrebbe non piacere alle generazioni di giocatori più giovani, tuttavia Darkstalkers rimane uno dei migliori picchiaduro bidimensionali in assoluto, grazie all'eccezionale e bilanciatissimo gameplay. Pionieristico per la sua epoca, oggi è un prodotto particolarmente indicato per i nostalgici e per chi desidera un picchiaduro concettualmente semplice ma profondo, dove a fare la reale differenza è l'abilità del giocatore. Se non vi spaventano il roster “mostruoso” e l'arretratezza tecnica dategli una chance, per circa 15 Euro vi portate nell'hard disk un pezzo di storia del videogioco con una componente online invidiabile.

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