Recensione DJ Hero

Activision lancia un nuovo Rhythm Game. Replicherà il successo di Guitar Hero?

Recensione DJ Hero
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Lo sfruttamento intensivo del brand “Hero” da parte di Activision ha di fatto modificato l'assetto del mercato dei Rhythm Game. Moltiplicando periferiche, approcci e percorsi musicali a disposizione di quei videogiocatori “malati di Groove”. Basti pensare che dopo il piccolo Guitar Grip, indispensabile per le aspiranti RockStar alle prese con un DS, Band Hero trasformerà la consolina Nintendo in una comodissima batteria. Ma anche il set di strumentazione standard per i “Bemani” più completi (Drum Set e Chitarra) ha ricevuto un notevole impulso dopo Guitar Hero World Tour, dotato di periferiche qualitativamente eccellenti.
    Eppure, ai creativi di Activision, anche tutto questo ambaradan dev'essere sembrato riduttivo, quando hanno ben pensato di ideare e produrre un nuovo gioco musicale dedicato al mondo dei DJ underground. DJ Hero, si chiama, molto prevedibilmente, e viene venduto insieme ad una periferica dotata di piatto girevole e switch a tre canali. E se l'impressione “a caldo” potrebbe essere quella di un titolo con poca personalità, pensato giusto per dare agli utenti un'altra scusa per spendere cifre folli, “piatto alla mano” si deve necessariamente ricredersi. Dj Hero è infatti un titolo con il suo carattere, divertente ed impegnativo, e assolutamente capace di replicare atmosfere ed emozioni di una Jam Session d'eccezione.

    Breve storia di una Periferica

    Non lo ricorderanno in molti, ma Dj Hero non è il primo esperimento di un Music Game dedicato al mondo dei Dj. Nel lontano 1997 Konami rilasciò sul mercato nipponico Beatmania, un titolo dal successo così radioso che determinò indirettamente il termine “Bemani”, ovvero il nome più antico che si dà al genere dei Rhythm Game. Considerato tuttavia un prodotto di nicchia (come il suo stretto parente Guitar Freaks, 1999), il titolo venne presto dimenticano nelle sale giochi nipponiche (e nella parte più nascosta delle line-up Playstation 2). Oggi però che il mercato pare essere particolarmente ricettivo, vale la pena di riproporre l'idea, e Activision lo fa in grande stile.
    La qualità del pacchetto si intuisce a partire dalla periferica. Il costo dell'intero bundle non è certo fra i più amichevoli (109 Euro), ma la plancia in dotazione è davvero ben costruita e piacevole alla vista. Leggera e facile da trasportare, rivela al tatto una solidità invidiabile. Alcune parti plastiche sono forse un po' spoglie, ma la sensazione di stabilità e sicurezza del piatto e delle leve è impareggiabile. La generale bicromia, che alterna superfici nere ad altre di un grigio lucido, dona persino una certa eleganza alla periferica, totalmente Wireless, dotata di un piccolo adattatore per la connessione con la console (come quelli di World Tour).
    In generale, come potete vedere dalle immagini a corredo, il “DJ Set” portatile è dotato di un piatto su cui sono ubicati tre pulsanti colorati, e di una leva per lo switch fra i canali nella parte sinistra, sovrastata da un pulsante ed una manopola girevole la cui funzione sarà chiara ben presto.
    Uno sportello nella parte alta del lato sinistro nasconde tutti i tasti per la navigazione: la pulsantiera frontale, il D-Pad, ed il pulsante per l'accesso a XMB o Dashboard).
    La periferica si può smontare in due parti, ed è dotata di piedini gommosi che permettono una perfetta aderenza su tutte le superfici. Insomma, si deve dar credito ad Activision d'aver costruito un piccolo gioiellino, senz'ombra di dubbio un bellissimo e curatissimo oggetto, la cui qualità giustifica in parte il prezzo lievemente elevato del bundle.

    How to do a perfect mix

    La qualità globale del prodotto si misura, ovviamente, sulle dinamiche di gioco. La preoccupazione principale riguarda, a conti fatti, la qualità dell'esperienza ritmica e musicale, che potrebbe sembrare meno “immersiva” rispetto a quella dei “cugini” dotati di Chitarra e Batteria.
    Ma bastano davvero pochi minuti, il tempo del primo, indispensabile tutorial, per capire che invece DjHero non si fa mancare nulla. Anzi, lo spettro delle possibilità offerte dalla plancia per il Mix è ampio e variegato, e in breve tempo si compone un profilo ludico esemplare, divertente, capace di risvegliare la curiosità di tutti quegli utenti che, dopo anni, avevano davvero bisogno di qualcosa di nuovo.
    Le “regole del gioco” sono presto spiegate. Sullo schermo sono visualizzate “tre tracce”: le due al margine, dai colori verde e blu, rappresentano i “master” delle due canzoni che stiamo mixando, mentre quella al centro contiene effetti speciali e beat estranei, a fare da “collante”. Come accade in Guitar Hero e simili, lungo queste tracce scendono delle vistose note colorate, corrispondenti ciascuna ad un pulsante, che andrà premuto quando l'icona arriva nella “zona azione”. Fin qui tutto semplice. Ma poi si scopre, ad esempio, che al posto delle note “tenute”, in DjHero ci sono gli Skratch. Quando vengono segnalati, dunque, si deve premere un pulsante e agire sul piatto, muovendolo avanti e indietro. La questione si complica ulteriormente quando le due tracce esterne mostrano uno “scalino”, che le sposta a destra o sinistra. In questo caso si deve muovere la leva per lo switch nella direzione opportuna, così da isolare una singola componente del mix. Già a livello medio, affrontare le numerose richieste del titolo è difficile ma appagante. Bisogna infatti avere buona coordinazione ed eccezionale colpo d'occhio, muovendo entrambe le mani con cognizione di causa.
    Proseguendo nella “scalata delle difficoltà” si incontrano altre variabili: ad esempio, Skratch direzionali, in cui il brano impone un ordine preciso dei movimenti del piatto, oppure i cosiddetti “Spike”: sulla traccia vengono posizionati dei veri e propri spuntoni che indicano la direzione in cui far correre lo Slide e velocemente riportarlo nella posizione di partenza, per riprodurre un picco acustico. Insomma, per superare indenni i mix più complessi si deve davvero sudare.
    Si conti poi che DjHero assicura un notevole quantità di azioni “bonus” da eseguire per far lievitare il punteggio. Ci sono appositi settori in cui premendo il pulsante della traccia centrale (quella extra) si possono attivare particolari effetti sonori (“Check this out” o “Hey man” pre-registrati), ed altri in cui ruotando la manopola è possibile variare in maniera sottile il bilanciamento del volume.
    Ancora, caricando un apposito indicatore (che si riempie nel caso si riesca ad eseguire un Mix perfetto per un certo periodo di tempo), si guadagna la possibilità di eseguire un Rewind: con un colpo deciso bisogna far ruotare il piatto di 360 gradi, e la canzone si riavvolgerà immediatamente, permettendoci di risuonare l'ultimo settore, ma con il moltiplicatore di punti raddoppiato.
    L'indicatore del bonus è infatti presente come in Guitar Hero, pronto a rimpinguare il nostro Score, che ci assegnerà -come di consueto- una valutazione in stelle. Utilizzare l'Euphoria, ovvero l'equivalente dello Star Power, sarà indispensabile per raggiungere l'eccellenza ed una valutazione quantomeno decente.

    Game Modes

    Avrete capito, dalla descrizione generale delle possibilità, che DjHero è un titolo tutt'altro che banale. Richiede anzi, come i Rhythm Game migliori, impegno e dedizione. I bassi livelli di difficoltà sono un tutorial necessario (sebbene veicolino un'esperienza generalmente poco remunerativa, in fatto di emozioni), ma poco a poco ci si può sbizzarrire in mix complessi ed appaganti. Quel che di bello ha il titolo, è che il nostro operato effettivamente influisce sulla qualità della performance: eseguire un mix pulito, senza piatti che friggono, con tutti gli effetti campionati attivati al momento giusto, è un'esperienza esaltante, accompagnata di solito da un sorriso soddisfatto ed uno scuotimento della testa a ritmo di musica. Infondere alla Live Session una punta di personalità, riavvolgendo o utilizzando i momenti “FreeStyle” in maniera creativa, stuzzica ancora di più l'impeto del musicomane nascosto in ciascuno di noi. Globalmente, l'esperienza di DjHero si mostra dunque fresca e brillante, a suo modo unica e sinceramente consigliata.

    Per quel che riguarda la struttura generale della progressione, DjHero propone una serie di “scalette”, composte ciascuna da un numero di brani predefinito (ma alcune nascondono Bonus Track, che si sbloccano solo comportandosi bene sui piatti). Accumulando stelle si sbloccano le successive, per un avanzamento che, ad onor del vero, avrebbe potuto trovare qualche stimolo in più. Quello che manca a DjHero (così come al suo collega) è una modalità carriera ben strutturata e assuefacente, che sappia “incanalare” l'operato del giocatore.
    Poco male: grazie alla possibilità di costruire scalette personalizzate, si può comunque suonare quello che ci va, in un buon numero di locali, anche questi da sbloccare con i punti stella. Eppure, è proprio vista la bellezza di alcune scenografie, o per il pittoresco aspetto di molti Dj selezionabili come Alter-Ego (è possibile comunque crearne uno personalizzato), che si sente ancora di più la mancanza di un Career Mode vicino a quello di Rock Band, titolo insuperato da questo punto di vista.

    Per chi vuole divertirsi in coppia è presente una modalità sfida, ma per misurarsi sullo stesso terreno si deve comunque possedere una seconda plancia, oppure gettarsi nel variopinto mondo della rete, sfruttando la modalità Online per sfide virtuali. Consapevoli però che il Rhythm Game è un genere che più “sociale” non si può, i ragazzi di Activsion hanno ben pensato di inserire la possibilità di giocare in coppia anche sfruttando una chitarra: in questo caso il giocatore che impugna la sua fedele Stratocaster ritroverà tutto l'immaginario di Guitar Hero (con tanto di Hammer-On e note vibrate), e sarà lui a suonare in prima persona una delle due tracce del Mix. Una trovata pacatamente geniale, che fa in modo che tutti i (numerosi) possessori di Guitar Hero possano investire in questo bemani “Underground” senza avere il timore di ritrovarsi necessariamente a giocare da soli. Il difetto principale di questa modalità consiste però nella scarsa varietà dei Riff di chitarra: il "secondo giocatore" potrebbe davvero stancarsi di ripetere sempre i soliti accordi, per via di tracce che fanno della ripetitività e del ritmo martellante il loro punto di forza.

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    Resta da valutare, prima di chiudere, il profilo musicale di DjHero. Ovvero, il suo aspetto senz'altro più esaltante. Le tracce contenute all'interno dei vari Mix sono tantissime, tutte ancora “presenti e vive” nei palinsesti di qualsiasi Music Radio. Da Eminem a Rihanna, si ascoltano le note degli ultimi successi Rap e Hip-Hop, mescolati a volte con sonorità inusuali (mixate ad esempio con i Queen o i Jackson 5). E ancora i Daft Punk (immancabili), i Gorillaz (eclettici), Jay-Z (poliedrico).
    Certo, a fianco di più masticabili tracce Funk e R&B, si trovano anche sonorità più particolari, vicine all'acid-trance o alla techno più spinta. Sebbene anche questi generi abbiano i loro fan (che non mancheranno di apprezzare la selezione fatta dai Dj di Activision), crediamo che i mix in questioni siano anche i meno orecchiabili. Al di là dei gusti personali, comunque, la tracklist appare eccezionale. I mix sono eseguiti infatti da artisti impeccabili, e mettono in rilievo l'estrema creatività del processo: sentire (meglio, replicare) i virtuosismi dei Dj più affermati della scena pone l'accento su quella che è la vera natura di un mix. Cioè, la capacità di prendere tracce conosciute, e farle risuonare in maniera nuova, estrosa, con vibrazioni inusuali ed intrecci funambolici. Sentire i Mix che “scorrono” sotto le proprie dita potrebbe persino fare appassionare qualche giocatore al mondo, da noi forse poco apprezzato, dei Dj di professione.

    DJ Hero DJ HeroVersione Analizzata PlayStation 3DjHero è un esperimento pienamente riuscito, un'intelligente variazione su tema del vetusto Beatmania, ed un Rhythm Game che riesce a stuzzicare la curiosità degli appassionati, impegnando l'utente in un'esperienza complessa ed appagante. Lo promuoviamo a pieni voti, quindi, per la qualità della periferica e del gameplay, e per l'eccellente tracklist. Restano comunque dei difetti di gioventù, come l'assenza di una modalità carriera esaltante e coinvolgente, o il fatto che alle basse difficoltà l'esperienza perda mordente e colore, di fatto limitando a chi ha già qualche esperienza il divertimento più sincero. Eppure, per i maniaci del Mixer e per gli appassionati del genere, la cifra richiesta per il Bundle non sembrerà più così esosa, una volta testato il piatto con i propri polpastrelli.

    8

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