Recensione Fat Princess

Uno strano action game, espressamente dedicato al multiplayer.

Recensione Fat Princess
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Disponibile per
  • PS3
  • Fat Princess è un gioco decisamente particolare. Bastano pochi minuti di fronte al prodotto per essere rapiti da questo titolo buffo, dall'aspetto fanciullesco, ma irriverente e dissacrante fino al midollo. E non solo: decisamente profondo e assuefacente dal punto di vista ludico. Disponibile per il download in esclusiva sul Playstation Network, Fat Princess è infatti un altro pezzo da novanta del servizio digital delivery di Sony.
    Quella che stiamo per raccontarvi è la Leggenda della Principessa Grassa, una favola di quelle che si raccontano ai bambini prima di andare a nanna.
    C'era una volta, nella “Terra di Titania”, una principessina che amava giocare con la sua migliore amica, la principessa del regno vicino. Un giorno le due ragazzine, giocando nel bosco, si imbatterono in un fenomeno molto molto curioso: una grandissima fetta di torta spuntava magicamente dal terreno! Le due principesse decisero di assaggiare lo strano dolce e ne presero un po'. Non riuscirono più a smettere. I Re padri, preoccupati dalla lunga assenza delle fanciulle, disposero delle squadre di ricerca, che ritrovarono le due bambine nel bosco a mangiare torta...

    Scoprire quello che accadde dopo è un piacere che vi lasciamo: basti sapere che gli eserciti dei due regni, da allora, si scontrano in una guerra senza sosta.

    Chi di principessa ferisce...

    Per chi non avesse mai sentito parlare del prodotto, diciamo che l'ultima fatica di Titan Studio è uno strano Action Game, espressamente dedicato al gioco di gruppo. Nei panni di un anonimo soldato dovremo riuscire a far prevalere il nostro schieramento, nell'intento di catturare la principessa avversaria e tenere sul trono la propria. Come vedremo in seguito, l'impianto ludico è abbastanza profondo, grazie alla presenza di 5 classi diversificate e di moltissimi elementi strategici.
    Al di là di questo, Fat Princess si presenta comunque come un titolo decisamente “abbondante”, proponendo numerose modalità. Il menù principale, semplice e scarno, ci lascia subito scegliere il tipo d'esperienza che vogliamo affrontare: singolo o multigiocatore.
    Anche la componente offline del gioco si rivela in in dei conti abbastanza convincente, impegnando il giocatore con tre modalità. La Leggenda della Principessa Grassa è il piatto forte tra quelle presenti: si tratta di una sorta di Story Mode, caratterizzato da una narrazione spensierata e simpatica, coerente con l'ironia alla base del titolo. Questa modalità è, invero, abbastanza corta, e non ci impegnerà che per sette capitoli rimanendo, un piacevole antipasto zuccheroso utile ad apprendere e digerire i meccanismi alla base del titolo.
    Un'altra modalità è “Dilettati”, dove è possibile organizzare delle partite identiche a quelle online con degli “amici virtuali” controllati dall'intelligenza artificiale: molto utile per allenarsi nel combattimento e per studiare con calma le mappe. L'esperienza è piacevole, ma abbastanza impegnativa già a livello di difficoltà medio, a causa dell'impossibilità di organizzarsi ed interagire con i propri compagni di squadra; a tal proposito riteniamo che sarebbe stata utile l'implementazione di comandi preimpostati con cui richiedere supporto, avvertire della presenza di un nemico e così via.
    L'ultima modalità per il gioco in singolo è “Gladiatore” nella quale, nei panni di una delle cinque classi disponibili, dovremo resistere in un'arena a numerose ondate di nemici. La difficoltà è molto elevata e lascia leggermente sorpresi vedere che una così grande fatica venga infine ricompensata da un dietetico trofeo di bronzo, quando ci saremmo aspettati almeno un gustoso e altamente calorico argento.
    Il cuore di glassa del titolo resta, senza alcun dubbio, la modalità multigiocatore per un massimo 32 player, la sola capace di esprimere al meglio le sue qualità. La struttura di gioco è molto semplice: vede l'esercito rosso in guerra contro l'esercito blu, per il raggiungimento di un particolare obiettivo, a seconda dell'opzione selezionata. Questo può essere (come dicevamo) il salvataggio della propria principessa o il rapimento di quella nemica, ma anche la conquista del territorio o l'eliminazione fisica dell'avversario. Le modalità del gioco non spiccano in effetti per originalità: ritroviamo infatti delle varianti, in salsa dolce, dei classicissimi rubabandiera e team deathmatch.
    Nei primi dovremo attraversare una delle otto mappe create dagli sviluppatori ed intrufolarci nel castello nemico, creando scale, sfruttando le catapulte o gli immancabili passaggi segreti, o ancora sfondando il portone centrale, per prendere la principessa amante di crema pasticciera e portarla in braccio nelle mura amiche. Solo mantenendo le due principesse - quella del nostro regno sul trono e quella nemica nelle prigioni - sotto il nostro controllo per il tempo indicato si vincerà la partita. Per rendere le cose più difficili agli eventuali salvatori è possibile prendere le fette di torta disseminate non tanto casualmente per la mappa e portarle alla principessa, così da farla ingrassare e rendere più difficoltose le operazioni di salvataggio. Ma attenti: i bambini bruciano molte calorie e se si farà stare troppo tempo la principessina senza torta, questa dimagrirà a vista d'occhio! Fortunatamente nel caso in cui sia necessario riportare a casa “sua grassezza”, torna utile il lavoro di squadra, in quanto sarà possibile trasportare la principessona in più soldati, velocizzando dunque lo spostamento del “bottino”.
    Le altre modalità sono invece ancora più classiche: nel deathmatch a squadre lo scopo della modalità è, come potrete facilmente immaginare, l'annientamento di tutti gli avversari fino al raggiungimento di un punteggio prestabilito, mentre nella conquista del territorio, battezzata dagli sviluppatori Invasione, sarà necessario occupare e difendere gli avamposti presenti nella mappa (dove l'occupazione avverrà tramite la sosta per il tempo sufficiente a ricaricare l'indicatore a schermo); una volta occupato più del 50% del territorio il morale del nemico -indicato da un numero- comincerà a calare fino ad arrivare a zero, ponendo quindi fine alla partita.
    Peccato l'assenza di una qualsivoglia modalità multigiocatore in locale, che sarebbe stato, immaginiamo anche con modesto sforzo produttivo, un valore aggiunto di non poco conto.

    ...di principessa perisce

    La zona di maggior interesse, qualunque sia la modalità che sceglierete, sarà senza ombra di dubbio il castello, dove sono presenti cinque macchinari deputati alla produzione di cinque tipi diversi di copricapi. Ognuno di questi, indossato dal nostro allegro soldatino, ci trasformerà in una delle classi del gioco (guerriero, servo, prete, arciere e mago). Ognuna di queste classi è ben differenziata, bilanciata, ed ugualmente utile: il servo sarà necessario per il potenziamento dei macchinari, per la riparazione delle difese e per la raccolta delle risorse, ma al contempo avrà una bassa potenza offensiva e poca energia; il guerriero è la classe più forte nel combattimento ravvicinato e anche quella con la maggior energia, ma sarà piuttosto vulnerabile negli attacchi alla distanza. Il mago sarà potente nella mischia, ma assai poco temibile nell'uno contro uno, mentre l'arciere controbilancerà la scarsa potenza offensiva con la grande gittata dai suoi dardi -magari incendiati. Il prete risulta un'indispensabile unità di supporto, grazie alla capacità di curare. In definitiva ogni classe risulta ben bilanciata e ugualmente necessaria nell'economia di gioco.
    Decisamente un ruolo di primo piano ha la raccolta delle risorse (legno e metallo) che, portate al castello o in uno degli avamposti controllati, permettono la costruzione di nuove strutture -come i vari portoni o la catapulta che ci sparerà direttamente nel castello nemico- e il potenziamento dei macchinari. Ogni macchinario potrà essere upgradato con un certo numero di materiali, e sbloccherà una nuova arma per la sua classe associata, come l'alabarda per il guerriero o il moschetto per l'arciere, più potenti e utili in determinati situazioni di combattimento (starà all'esperienza del giocatore capire quale arma usare).
    Importantissimo ai fini della vittoria è comunque la collaborazione e, soprattutto, la comunicazione: l'abilità individuale dovrà infatti essere subordinata al lavoro di squadra: un esercito organizzato che riuscirà a coordinare bene gli attacchi e a gestire risorse e classi arriverà molto più facilmente alla vittoria. Se giocato in compagnia le partite si riveleranno molto tattiche e soddisfacenti, ostiche quanto basta, ma al contempo estremamente appaganti quando, grazie ad un passaggio segreto, viene elusa la stretta sorveglianza di tre guardie e grazie al supporto di alcuni valorosi compagni il salvataggio della principessa ha successo.
    Tuttavia non è tutta glassa ciò che è dolce, ci sono infatti vari aspetti che non ci hanno convinto.
    La scelta di far terminare la partita con il solo raggiungimento dell'obiettivo ci è parso molto discutibile, in quanto le partite più equilibrate diventano quasi interminabili e sfiancano il giocatore, frustrandolo pesantemente in caso di sconfitta. Criticabile inoltre l'implementazione dei trofei che impongono spesso e volentieri al giocatore obiettivi strani e difficili, senza un senso apparente.
    Piuttosto seccanti infine i problemi relativi alla struttura online del titolo, con lunghe attese per entrare in partita, lag occasionale e problemi di connessione vari. Sony e Titan Studios si sono detti al lavoro su una patch che -hanno promesso- risolverà questi inconvenienti, ma attualmente sono presenti e minano la pazienza del giocatore e l'esperienza di gioco quando sopraggiungono.
    Visto che, dopotutto, le dolci torte hanno corrotto il nostro animo, non vogliamo concludere solo con delle critiche, ma preferiamo chiudere la disamina ludica con una chicca: nei crediti è possibile giocare nell'arena con il vestito della “morte”, particolare abito che ci rende delle macchine da guerra indomabili ed invincibili, sotto le note della famosissima Baby Got Back.

    Stile, zucchero, grafica, glassa, sonoro!

    Dicevamo in apertura che Fat Princess è un gioco particolare. Se non è l'impianto di gioco a stupire per originalità, è sicuramente quello tecnico e stilistico a lasciare in bocca un dolce retrogusto. La direzione artistica, nella sua ironia, è spettacolare: vedere la “principessa grassa” volare lanciata da una catapulta o alcuni dei buffi personaggi svolazzare trasformati in galline da una strana pozione multicolore non mancherà di lasciare più di qualche sorriso sul volto del giocatore.
    Il mondo di gioco è formato da colori sgargianti che donano un colpo d'occhio gioioso e fanciullesco, in netto contrasto con la violenza sanguinolenta delle battaglie: pozze di sangue e piedini mozzati sono all'ordine del giorno in Fat Princess.
    Tecnicamente il titolo si mostra solido e di gran lunga sopra la media dei prodotti scaricabili ,grazie ad un sapiente uso della tecnica del cel-shading. Le arene sono ben studiate, varie e ricche di dettaglio, mentre i piccoli soldatini, pur non brillando per complessità (ma si tratta, crediamo, di una scelta di design), risultano ben caratterizzati ed animati. Solo discreta la possibilità di personalizzazione, ma comunque molto marginale nell'economia di gioco.
    Il sonoro presenta degli alti e bassi: mentre il main theme, poco incisivo, verrà presto a noia, dobbiamo per una volta lodare lo splendido lavoro di localizzazione svolto, specialmente per quanto riguarda la voce narrante nella Leggenda della Principessa Grassa: profonda, espressiva e dotata di quel non so che vi porterà spesso a ripetere qualche sua frase particolarmente buffa.

    Fat Princess Fat PrincessVersione Analizzata PlayStation 3Il potenziale del titolo era - senza dubbio - straordinario, ma solo in parte i ragazzi di Titan Studios sono riusciti a ripagare l'attesa. Lo stile è eccezionale e trasuda cura da tutti i pori, tecnicamente ben fatto e abbastanza longevo e divertente da giustificare i soldi spesi, ma non tutto sembra essere al suo posto. Il prodotto si mostra abbastanza settoriale, divertente per gli amanti dell'online gaming, ma minacciato proprio da imperfezioni nel netcode, modalità molto classiche, e impostazioni non troppo felici. Non un titolo imprescindibile, ma comunque piacevole e giocabile, caldamente consigliato a chi ha la possibilità di giocarlo in compagnia di amici e microfono.   E vissero tutti “felicicci” e contenti. Fine.

    8

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