Recensione Gran Turismo 6

Il sogno automobilistico di Kazunori Yamauchi: un sesto capitolo molto conservativo, senza sorprese ma intriso di amore per l'auto.

Gran Turismo 6
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Gran Turismo 6 non è un videogame: Gran Turismo è una passione. E' l'incarnazione videoludica dell'amore totalizzante per i motori, il fremito di chi smania di fronte al design di una concept car. Gran Turismo è l'emanazione digitale di un sogno automobilistico: quello di Kazunori Yamauchi.
    Il game designer giapponese sembra aver riversato, attraverso l'opera lenta di lunghi anni di sviluppo, una parte consistente della sua personalità e delle sue manìe in quella serie che è ormai icona e sinonimo di Racing Game.
    Quello che arriva oggi su PlayStation 3, quindi, è un corsistico con un carattere forte e deciso, riconoscibile fin dal principio, collocato nel solco di una tradizione che lui stesso ha scolpito. Saldo nelle sue convinzioni, il nuovo episodio riesce tuttavia a superare tutte le incertezze di un quinto capitolo dalla gestazione eterna, presentandosi raffinato e rivisto in qualsiasi aspetto: dallo stile complessivo dell'interfaccia al driving system, smussato qua e là. In questo suo oscillare fra conservatorismo e restaurazione, Gran Turismo 6 riesce comunque a stupire: se non altro per la mole spropositata di contenuti, auto, piste; o per l'incredibile lavoro svolto sul fronte tecnico, che ci consegna un gioco dal colpo d'occhio invidiabile, capace di tirare fuori il massimo dalla console a cui è destinato.

    Questione di Stile

    Gran Turismo 6 si rinnova a partire dai menù, cercando di superare tutte quelle incertezze che hanno caratterizzato la scorsa edizione, ricolma di schermate estremamente flemmatiche, macchinose e talvolta confusionali.
    La nuova interfaccia studiata da Polyphony Digital si apre fin da subito in tutta la sua meraviglia, riuscendo a convincere per velocità e chiarezza. Esemplare l'accessibilità a tutte le informazioni ed alle numerose icone presenti su schermo, che spaziano dalle classiche patenti ai concessionari, passando per la manutenzione dell'auto e le voci per il tuning. Tutto si dispone in maniera molto regolare su una grande schermata che funge da perno per l'intera esperienza di gioco, ed è possibile schizzare rapidamente dall'online alla carriera, oppure concentrarsi sulla modalità arcade (per uno o due giocatori) o sul “viaggio fotografico”.
    La revisione non interessa solamente l'interfaccia generale: eccezion fatta per il menù pre-gara, tutti gli altri sono stati ristrutturati in modo da risultare decisamente più chiari e puliti. Anche quelli più densi di informazioni riescono a “mettere a fuoco” con chiarezza i dati più importanti, trasmettendo in ogni momento un senso di ordine preciso e meticoloso.
    Ne guadagna ovviamente l'esperienza utente e la navigabilità: sono ormai pochissimi i casi in cui si avvertono le spigolosità presenti in GT5. La fase pre-gara è ancora funestata da tempi d'attesa molto estesi e da una disposizione delle icone che avrebbe potuto essere rivista, ed anche i menù dedicati alle patenti non sono proprio ottimizzati; ma in linea di massima Gran Turismo 6 ha compiuto enormi passi avanti. Anzi, confrontarsi oggi con la mole spropositata di contenuti che il titolo propone è un sincero piacere automobilistico, e quando si accede la prima volta alla schermata delle concessionarie tutti gli amanti dell'automotive proveranno un vero e proprio senso di vertigine.

    GT 6, da questo punto di vista, non si fa mancare davvero niente, presentandosi fra l'altro con una serie di schede informative e dettagli da far impallidire qualsiasi rivale: il semplice atto di acquistare un'auto può diventare così un curioso viaggio attraverso epoche storiche e produttori; un'indagine attenta sui modelli e sulle cilindrate, che porta quasi a perdersi nel tracimante mare di oltre 1.200 auto attentamente riprodotte.
    Il titolo, insomma, ce la mette proprio tutta per stuzzicare il giocatore o il semplice appassionato d'auto, spingendolo a orientarsi grazie ai numerosi filtri o alla sezione “auto consigliate”, in cui compare un elenco ben nutrito delle vetture più caratteristiche. Ma anche quando si arriva al sodo l'interfaccia soddisfa, permettendo ad esempio di acquistare gomme, alettoni e nuove sospensioni direttamente dalle opzioni presenti nella griglia di partenza, senza doversi dirigere nelle schermate dedicate alla componentistica, ma semplicemente montando “on the fly” i vari kit.
    Finalmente, insomma, Gran Turismo riesce a catalogare, organizzare e riordinare l'enormità di contenuti che si porta in dote, presentandosi come un prodotto accessibile anche per i neofiti e per chi ultimamente non ha frequentato la serie.

    Una carriera indimenticabile

    Da sempre modalità principe di Gran Turismo, anche in questo caso la carriera funge sostanzialmente da perno per l'esperienza videoludica proposta da Poliphony Digital.
    Stavolta il game mode centrale di GT 6 arriva con una struttura fortemente revisionata, pensata per concedere al giocatore una buona alternanza di situazioni ed una discreta varietà. Sono sei le categorie di eventi, a cui si può accedere gradualmente, completando prima le sfide nelle sezioni meno impegnative, per poi trovarsi lanciati sui circuiti internazionali a gareggiare nei campionati più prestigiosi. Per accedere agli eventi bisogna ovviamente possedere una vettura, quindi l'acquisto ed il tuning di un'auto leggermente migliore di quella iniziale è fondamentale: scegliete bene il bolide con cui avviare il vostro percorso all'interno di GT6, perchè vi accompagnerà nel corso delle prime ore di gioco.
    Scesi in pista, si scopre che ogni gara permette di guadagnare un certo numero di stelle, a seconda del piazzamento (la prima posizione ne garantisce tre). Per accedere agli eventi più difficili dovrete prima superare quelli di base, ma il gioco lascia un buon margine di manovra, dandovi la possibilità di ignorare buona parte dei tornei per dedicarvi a quelli che più si confanno ai vostri gusti. Gareggiando sbloccherete anche categorie speciali di eventi: prove a cronometro da superare al volante di vetture particolari, piccoli minigiochi fuori di testa, sfide sui kart e molto altro ancora. Questi eventi “non regolari”, fra Test Trials e prove denominate “Pausa Caffè” (per la loro evidente funzione di distrarvi dalla solita routine), riescono in effetti a rendere la progressione nella carriera discretamente movimentata: il giocatore si sente in questa maniera sempre stimolato, trovandosi a guidare entro poche ore un buon numero di vetture, e quindi sperimentando comportamenti diversi in pista.
    Le stelle danno accesso anche alle prove per le patenti: sono queste che permettono di passare di categoria, sbloccando non solo le competizioni successive, ma anche nuovi elementi di gioco.
    Insomma la carriera, in Gran Turismo 6, è un vero e proprio viaggio, attraverso i meandri di un titolo che vuole lasciarsi scoprire gradualmente, accompagnando il giocatore nei mesi che verranno.
    Il supporto continuo del team di sviluppo, in una certa maniera, deve essere visto non come il tentativo di “aggiustare il tiro” correggendo quegli aspetti che ad oggi non sono propriamente completi: è anzi la volontà di stare vicini alla community, rilasciando gradualmente nuovi contenuti per mantenere sempre vivo l'interesse.

    L'esperienza con Gran Turismo 6, insomma, segue gli stessi stimoli di quella con una nuova auto: dapprima se ne saggiano i comportamenti quasi con cautela, poi viene la volta che si spinge l'acceleratore per far impazzire il contagiri. Ma è solo una promessa di quello che verrà: prima di schizzare al massimo sui rettilinei la strada è ancora lunga, ed è bello assaporare ogni curva. Con GT 6 è lo stesso: si comincia su piste che sembrano uguali a quelle dei vecchi capitoli, con auto che difficilmente mettono alla frusta il modello di guida. E poi pian piano si scoprono le novità di questo episodio, i tracciati inediti, il numero imbarazzante di vetture, e poi la modalità online o gli eventi speciali. Addentrarsi nelle “viscere” di questa “opera omnia” dell'automobile è un'operazione lenta e cerimoniosa, tremendamente appagante.
    In un certo qual senso, esplorare GT6 significa imparare a conoscere anche il suo creatore e l'amore smisurato che ha per le quattro ruote: la presenza di Kazunori Yamauchi affiora a più riprese, magari proprio in quelle scelte che possono sembrare apparentemente fuori di testa, insostenibili a livello produttivo. La selezione degli scenari presenti nel viaggio fotografico, la precisa mappatura delle costellazioni che ci permette di ammirare l'esatta posizione delle stelle durante la 24 Ore di Le Mans, l'introduzione che culmina con un'inquadratura del modulo lunare mentre Lang Lang interpreta Rachmaninov: sono questi i segni di un eclettismo esuberante, le tracce di una vita dedicata interamente, pienamente al mondo dell'automobile.
    La sensazione che si prova di fronte certe soluzioni è davvero straniante: è come se un grande saggio ci indicasse la via da percorrere per provare un'emozione.

    Vision GT

    Sono 20 le case automobilistiche che si sono prestate ad immaginare "il futuro dell'automobile", realizzando dei prototipi esclusivi per Gt6 inseriti nella sezione GT Vision.
    Scaricando la (corposa) Day One Patch i giocatori riceveranno in omaggio la Mercedes AMG Vision, introdotta da un breve trailer che mostra le fasi di ideazione e realizzazione del modello. Per il momento tutte le altre vetture sono nascoste, anche se si può vedere qualche bozzetto che funge da "teaser".
    Il progetto GT Vision è uno di quelli che più ha incuriosito i fan, e senza ombra di dubbio sarà un piacere poter inserire nel proprio garage queste vetture futuribili, seguendo grazie ai disegni preparatori tutte le fasi della loro elaborazione.

    Al volante

    Nei lunghi mesi di attesa che hanno separato l'annuncio di Gran Turismo 6 dal suo arrivo sugli scaffali, Polyphony Digital e Mr. Yamauchi hanno presentato con orgoglio tutte le collaborazioni che hanno permesso al team di affinare il sistema di guida. L'idea è quella di presentarsi sul mercato con un driving system ancora più realistico, in grado di convincere i passionisti delle quattro ruote e con la chiara volontà di rappresentare il racing game simulativo più preciso del mondo console.
    Il nuovo modello fisico e cinematico del gioco è stato dunque elaborato grazie alla collaborazione con partner tecnici quali Yokohama Rubber, leader negli pneumatici, e l'azienda che sviluppa e commercializza sospensioni KW Automotive: i dati registrati su vetture reali sono insomma serviti per regolazioni di fino, che in qualche modo cambiano in maniera abbastanza netta l'approccio al gioco.
    Prima di addentrarsi nell'esplorazione del driving system, bisogna però precisare che Gran Turismo 6 è un titolo costruito rigorosamente attorno al volante. Per Yamauchi l'esperienza di guida non può prescindere dall'utilizzo di una periferica dedicata, ed il titolo cambia letteralmente faccia se giocato con un pad o se invece approcciato stringendo per le mani un volante con Force Feedback.
    Anche con un Dualshock 3, ovviamente, il modello di guida appare convincente, sebbene non troppo dissimile da quello proposto da Gran Turismo 5 dopo la convincente cura a suon di patch. Su strada le vetture si comportano in modo solido e rigoroso, naturalmente nei limiti imposti da un progetto che nasce esclusivamente per console.
    La scalabilità del driving system è buona, ed ovviamente è possibile anche per i profani avvicinarsi al titolo, anche se con gli aiuti attivi sarà davvero difficile assaporare le sensazioni proposte dal “Real Driving Simulator”. Disattivando il traction control, l'ABS e tutte le altre facilitazioni si scorge in controluce il rinvigorito gameplay, che restituisce il giusto feeling tra il sapore classico della serie e le nuove dinamiche derivate dalle specifiche partnership tecniche. Le nuove introduzioni risultano insomma efficaci anche attraverso il pad, e possono essere pienamente apprezzate osservando il lavorio di sospensioni ed ammortizzatori attraverso il replay o l'uso mirato della visuale esterna.

    Anche le condizioni climatiche influiscono in maniera consistente sulle reazioni della vettura, e divertendosi a giocare con le opzioni in quei tracciati che lo permettono, si può fare qualche esperimento, per vedere che persino il settaggio dell'umidità può influenzare aspetti come il pattinamento delle gomme in staccata, costringendo il pilota ad una più attenta parzializzazione e rendendo molto difficile posticipare le frenate per tentare i sorpassi interni.
    Insomma, se già il modello di guida svolgeva un ottimo lavoro nella ripartizione dei carichi, adesso anche tutto l'aspetto legato alle sospensioni esce rinvigorito dall'operazione di raffinamento.
    Ma come abbiamo già accennato, GT6 dà il meglio di se soltanto con un volante. In questo caso il titolo si trasforma completamente, ed il peso degli interventi correttivi del team si fa sentire in maniera massiccia. Bastano pochi giri con gli aiuti disabilitati per percepire un incremento nel realismo del comportamento dell'auto: le perdite di aderenza e la gestione della trazione risultano più vicine alla realtà, e permettono di "sentire" di più l'auto e comprenderne meglio i limiti, capendo fino a dove ci si può spingere. Per esempio in frenata con una trazione posteriore si possono sfruttare i trasferimenti di carico e la gestione dell'aderenza degli pneumatici per aiutare l'auto a curvare meglio, più rapidamente, forzando un leggero effetto pendolo per far scivolare leggermente il posteriore e aiutare l'anteriore a chiudere verso l'interno della curva. Con un leggero controsterzo si può riuscire a impostare meglio l'uscita della curva per scaricare subito tutta la trazione.
    Riuscire a trovare il perfetto equilibrio tra velocità, impostazione delle traiettorie e bilanciamento dell'auto non è mai stato così appagante in nessun precedente episodio di Gran Turismo, ed è un vero piacere scoprire che il simulatore ha saputo migliorarsi mantenendo una salda continuità con gli scorsi episodi.
    Purtroppo, il titolo si porta dietro anche alcune problematiche che sembrano ormai fisiologiche della sere. L'aspetto che più di ogni altro delude è rappresentato ancora una volta l'intelligenza artificiale. Al di là di una ritrovata aggressività a livelli di difficoltà elevati, si nota sempre il classico comportamento a “trenino” degli avversari in pista. Anche nelle situazioni di affollamento i piloti controllati dall'IA si comportano in modo sempre educato e molto regolare, quasi mai tentando sorpassi o tentando di allontanarsi dalle traiettorie consigliate per provare ad esempio un sorpasso all'interno. In nessuno dei tre livelli di difficoltà provati vediamo qualcuno che ritarda la frenata per chiudere una curva passando all'interno, o anticipa l'attacco per guadagnare qualche decimo sul rettilineo. Sembra quasi che questo aspetto non interessi più di tanto al team, convinto probabilmente che la vera sfida, per un pilota, sia quella con il cronometro.
    Un'altra criticità storica della produzione, riguarda urti e collisioni poco convincenti. In GT6 il sistema, al di là delle migliorie visive, è sostanzialmente identico a quello presente in Gran Turismo 5. I danni sono solo estetici e non influenzano le prestazioni della vettura, e le collisioni con le altre vetture non penalizzano affatto l'andamento della gara, solo raramente determinando un'effettiva perdita di controllo del mezzo. I comportamenti aggressivi sembrano ancora “depenalizzati”, e insomma bisogna rassegnarci ancora una volta al fatto che Mr. Yamauchi consideri l'implementazione di un sistema di danni un aspetto fortemente secondario. In questo, ancora una volta, Gran Turismo 6 sembra volersi rivolgere a chi non ha bisogno di avere spie accese ed un cofano acciaccato per capire di aver sbagliato: una curva finita male, per certi piloti, è già una sconfitta.

    Panorami

    Dal punto di vista prettamente tecnico Gran Turismo 6 spreme la Playstation 3 ai limiti delle sue possibilità. Fin dall'inizio il colpo d'occhio è davvero spiazzante per qualità dell'immagine, pulizia, profondità di campo, brillantezza dei colori, complessità e spettacolarità generale. Una vera e propria gioia per gli occhi determinata non solo dalla bellezza del modello poligonale dell'auto, da sempre fiore all'occhiello per la saga, ma soprattutto dai formidabili effetti di luce, per i quali il team nipponico si è davvero superato. Le variazioni cromatiche in base alla posizione dell'illuminazione e la dolcezza con cui esse variano rappresentano lo stato dell'arte per un videogioco della scorsa generazione, segno che l'ottimizzazione su console, seppur “vetuste”, può fare davvero miracoli. La folgorante bellezza degli effetti di luce risalta ammirando le variazioni del ciclo giorno notte: tramonti, albe, e la luce ambrata dei pomeriggi d'estate hanno un impatto notevole sulle livree, sfociando in uno spettacolo semplicemente meraviglioso, probabilmente “sporcato” solo dalla realizzazione un po' piatta del cielo plumbeo nei momenti di pioggia.
    Molto migliorati gli effetti speciali legati alla polvere nei circuiti off-road, ed agli schizzi sollevati dai pneumatici che sfrecciano sull'asfalto bagnato, che finalmente si presentano in discreta forma.
    Stupende anche le cosiddette “vetture premium” caratterizzate da interni curatissimi ed una quantità poligonale che esalta ogni dettaglio, tessuto e materiale, grazie a texture finemente disegnate e la tradizionalmente realistica resa della palette cromatica. Altalenanti, invece, le vetture standard: alcune sembrano veramente arrivare da un passato antichissimo e sfigurano in maniera evidente rispetto alle colleghe più prestigiose. Altre (molte altre) sono state invece aggiornate, almeno per quanto riguarda le livree esterne, e riescono per fortuna ad amalgamarsi in maniera decorosa all'impianto grafico del titolo. Ovviamente chi predilige la visuale interna sarà abbastanza inorridito dalla presenza di un “cruscotto standard”.
    Parlando della qualità d'immagine, è confermata una risoluzione di 1080p, che rispetto a GT5 passa dai 1280x1080 ai 1440x1080, abbandonando anche a 720p l'Anti Aliasing MSAA via GPU, in favore dell'ormai onnipresente soluzione software MLAA, ottenuta utilizzando le SPU del Cell. La pulizia video rimane quindi ottima, salvo alcuni difetti tipici della tecnologia utilizzata come un leggero shimmering e un'immagine più morbida e meno definita.
    Il lavoro eccellentissimo sul fronte tecnico, tuttavia, si paga in termini di stabilità. Allo stato attuale dei fatti la potenza dell'hardware sembra essere uno scoglio impossibile da aggirare per Gran Turismo 6, che si trova a doversi confrontare con una serie di problemi particolarmente evidenti.
    Il tearing si nota su ogni pista, indipendentemente dalla visuale, ed anche il framerate non è sempre stabilissimo. I cali sono molto frequenti con la visuale interna, mentre la situazione è abbastanza stabile scegliendo l'inquadratura da sopra il cofano. In quel caso i 60 frame vengono intaccati molto più raramente, ma c'è sempre qualche curva in cui la fluidità cede. Evidente, in molti casi e purtroppo anche in alcuni circuiti cittadini, il pop-in di determinati elementi o di certe ombre che si materializzano all'improvviso sulla scena.
    Anche il comparto audio sembra vivere della stessa incostanza che affligge il parco macchine. Le campionature dei motori variano moltissimo a seconda dei modelli: in certi casi il suono si diffonde pulito, nitido e con una tridimensionalità eccezionale, trasmettendo emozioni forti quando si scala marcia e nelle ripartenze al limite. In altri casi invece il suono è piatto e poco convincente. In generale la qualità media sembra (purtroppo) in linea con quella del precedente capitolo, e speriamo che la patch per l'aggiornamento del comparto acustico arrivi in fretta: allo stato attuale dei fatti sono solo gli stridii delle gomme che sembrano esser stati rivisti in maniera consistente, per supportare soprattutto il lavoro di raffinamento delle sospensioni.
    A livello di accompagnamento musicale, invece, bisogna lodare una selezione di brani davvero abbondante: al di là di qualche nome ben noto, molti pezzi abbracciano sonorità rock ed in alcuni casi si aprono persino alle frange più moderate del J-Pop, in un'efficace alternanza con i classici motivi di accompagnamento dei vari menù. Soprattutto nel corso dei replay la Soundtrack si mostra comunque valida per accompagnare (in maniera molto discreta visto il bilanciamento dei volumi) le emozioni alla guida.

    Microtransazioni

    Tutte le vetture di Gt6 possono essere acquistate con crediti in-game. E' possibile, accedendo allo store, acquistare pacchetti di crediti con valuta reale. Ad onor del vero, tuttavia, la progressione all'interno della carriera permette di guadagnare piuttosto bene, e già dopo le prime gare è possibile comprare un nuovo modello: il primo passo di una progressione senza fasi di stanca, che anzi invoglia il giocatore a fare acquisti proprio grazie alla buona dose di crediti dispensati da ogni evento.
    Insomma, il team non sembra aver puntato troppo sulle microtransazioni, pur non escludendo la possibilità che qualcuno voglia ampliare più velocemente il proprio garage. Certo, i prezzi non sono proprio popolari...

    Gran Turismo 6 Gran Turismo 6Versione Analizzata PlayStation 3Kazunori Yamauchi e Poliphony Digital decidono di dare un ultimo saluto a questa generazione, presentando proprio alla fine del ciclo vitale di PlayStation 3 il frutto di un lavoro durato anni. Gran Turismo 6 è -finalmente- tutto quello che GT 5 non è riuscito ad essere: un approdo sicuro, un traguardo creativo, un prodotto smisurato. Ma anche questo nuovo GT sarà, in qualche modo, un viaggio: giacché giunti in prossimità del traguardo, i veri piloti fremono ancora per tornare a forzare sull'acceleratore, e sentire il rombo dei motori. Dedicato a chiunque abbia una vera passione per l'auto, il “Real Driving Simulator” si trascina ancora dietro alcuni dei difetti storici, legati soprattutto ad un'IA tutt'altro che competitiva e ad un sistema di danni che quasi viene snobbato dal team di sviluppo. L'esperienza con il modello di guida, invece, viene raffinata, anche se GT6 cambia faccia a seconda del sistema con cui lo si avvicina: per molti il driving system sarà simile (forse troppo simile) a quello dell'ultimo episodio, e solo i palati più fini (e quei giocatori muniti di un buon volante) sapranno assaporare (e godersi) le differenze più incisive. A qualsiasi di queste schiere voi apparteniate, sappiate comunque che GT6 ha qualcosa che saprà conquistarvi: dovesse essere una modalità carriera ben strutturata, un'interfaccia finalmente limpida e pensata per invogliarvi ad esplorare le caratteristiche del gioco, oppure tutti quei delicatissimi colpi di testa che rappresentano la diretta volontà di una delle personalità più trascinanti dell'industria videoludica. Il consiglio, quindi, è uno solo: mettetevi al volante e godetevi il viaggio.

    8.8

    Che voto dai a: Gran Turismo 6

    Media Voto Utenti
    Voti: 43
    8
    nd