Recensione Persona 4 Arena

Il picchiaduro Arc System Works approda finalmente sugli scaffali europei

Persona 4 Arena
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Tutti gli amanti dei picchiaduro avranno esultato quando, a fine 2012, Atlus ha annuciato lo sviluppo di un inedito beat'em up legato alla famosa saga di Persona. Curato da Arc System Works, studio sviluppatore di alcuni tra gli esponenti bidimensionali più riusciti del genere (tra cui Guilty Gear e BlazBlue) Persona 4: Arena è approdato tra le grinfie dei videogiocatori europei il 10 Maggio 2013 su Playstation 3 ed Xbox 360.
    Nonostante le problematiche e le polemiche legate all'inserimento del region lock su PS3 ed al notevole ritardo dell'edizione europea, Persona 4: Arena non ha faticato ad accontentare tutti i suoi fan. Un roster dalle peculiarità uniche ed un sistema di combattimento che rasenta la perfezione hanno saputo immediatamente catturare anche i più polemici nei confronti della software house, portando alla luce uno dei migliori picchiaduro 2D degli ultimi anni.

    Offerta completa

    Persona 4: Arena fonde i mondi di Persona 3 e Persona 4 in un unicum nel suo genere, trasponendo ambientazioni e personaggi di questi due fortunati titoli in un genere videoludico totalmente diverso: quello del picchiaduro in 2D. Consci della mancanza cronica di interazioni e spazi dedicati alla trama nei BEU moderni, i ragazzi di Arc System Works hanno strutturato l'esperienza di Persona 4: Arena in maniera da offrire due alternative: da una parte la facoltà di battersi senza troppi patemi ma senza trascurare un pizzico di background narrativo; dall'altra un prospetto molto completo sui protagonisti e sulle vicende, che copriranno un arco narrativo immediatamente successivo al Persona 4 uscito su Playstation 2.
    La Modalità Arcade è stata pensata come il compromesso ideale per quei giocatori pronti all'azione ma non intenzionati a trascurare completamente l'aspetto narrativo legato al proprio personaggio ed al suo background. Affronteremo una serie di otto scontri, in una dinamica perfettamente "arcade" come suggerisce la modalità stessa, intramezzati da cut scene in game dove i personaggi interagiranno tra loro, ripercorrendo, da diversi punti di vista, il medesimo filone narrativo.
    Lo Story Mode si presenta invece come una vera e propria esperienza narrativa all'interno del titolo, proponendo un'inedita trama a cavallo tra Persona 3 e Persona 4, collocandosi più nello specifico come una sorta di sequel rispetto agli avvenimenti di quest'ultimo. Tale modalità è strutturata in maniera tale da far nettamente predominare l'aspetto narrativo su quello ludico: ricca di lunghi dialoghi, riflessioni, cambi di scena ed ambientazioni, l'esperienza di gioco ci vedrà percorrere un'esperienza in pieno stile anime.
    La risultante è una struttura veramente molto bilanciata. Affrontando lo Story Mode i più strenui appassionati della saga avranno quasi la sensazione di sperimentare un'inedito "Beat'em-RPG", ricco di linee testuali ed arricchito da un perfetto doppiaggio inglese in grado di caratterizzare benissimo i protagonisti. Arc System Works, inoltre, si è impegnata per rendere le vicende di questo Arena molto meno intricate rispetto al Persona classico, offrendo prospettive multiple ma facendo confluire in maniera più fluida e naturale ogni linea narrativa. Per tutti gli altri la modalità Arcade sarà appena un pizzico più approfondita (a livello di background) dei comuni picchiaduro, mostrando anche agli "estranei" interessanti e gradevoli note di colore. Un plauso va insomma fatto ai ragazzi del team, in grado di curare, già nella struttura, ogni aspetto fin nei minimi dettagli.
    Non va poi dimenticata, oltre alla facoltà di allenarsi in Lesson Mode e Challenge Mode, la possibilità di scontrarsi con altri videogiocatori online, grazie ad un comparto multigiocatore veramente ben costruito. Il matchmaking, durante le nostre sessioni di prova, si è dimostrato un po' pigro, ma ci ha permesso di affrontare partite senza un briciolo di latenza. Peccato che la notevole distanza rispetto alle release giapponese e statunitense abbiano già creato un divario abissale tra i giocatori, che probabilmente non vedrà mai integrarsi davvero i giocatori europei.

    Il bilanciamento è tutto!

    Il Gameplay di Persona 4: Arena si fonda direttamente sull'esperienza di Arc System Works nella realizzazione di titoli come Guilty Gear e BlazBlue. E' evidente , infatti, come le meccaniche di gioco, estremamente veloci, frenetiche e ricche di possibilità a terra come a mezz'aria, ripercorrano la tradizione di questi prodotti che hanno profondamente segnato l'evoluzione dei picchiaduro in 2D. Ma Arc System Works ha saputo fare molto di più, integrando in maniera magistrale questi sistemi con la "personalità" di gioco che il suo più recente successo in campo ruolistico ha da sempre mostrato.
    Partendo dal principio Persona 4: Arena si presenta come un picchiaduro bidimensionale in scenari 3D, dove ogni giocatore è chiamato a scegliere tra un roster di tredici personaggi profondamente caratterizzati nello stile di combattimento. Ci imbatteremo in combattenti più veloci di altri ma meno potenti, altri predisposti all'utilizzo della magia a distanza oppure improntati più sull'attacco fisico, o ancora lottatori dotati di veri e propri arsenali da fuoco con i quali tormentare il nemico. La rosa piuttosto scarna è dunque quantomai ingannevole. Gli stili di combattimento dei tredici sono talmente diversi tra loro da necessitare giorni di pratica ciascuno, inserendo varietà e profondità assolutamente fuori dal comune per un BEU moderno.
    Nonostante le profonde differenze tra i protagonisti, il sistema di combattimento presenta stilemi piuttosto classici. Ad attacchi deboli e forti si uniscono parate e mosse speciali da veicolare tramite le amate/odiate mezzelune o, in alcuni casi, persino alla pressione di un solo pulsante. Caratteristica fondamentale di Persona 4: Arena è infatti l'accessibilità. Specialmente lottando contro la CPU si nota una grande facilità di approccio per chiunque; da non confondere per nessun motivo con superficialità o povertà del combat system. Approcciando, ad esempio, il Lesson Mode o il Challenge Mode (le classiche modalità dove fare pratica con i moveset) ci accorgeremo di come, sotto ad una morbida scorza, si nasconderà in realtà un serissimo, super-tecnico ed altamente stratificato picchiaduro. Non mancano perciò counter, cancel e combinazioni interminabili con una spiccata propensione per il juggling. Più scenderemo in profondità e più complicate si faranno le stringhe, con tanto di dispendio "energetico" dalla Gauge Bar, deputata al bilanciamento delle tecniche più sofisticate e potenti. Se a tutto questo aggiungiamo l'elevata differenziazione tra combattenti che abbiamo già descritto, ecco cominciare a delinearsi il profilo di un BEU imperdibile per gli appassionati.

    Ma non basta, perché a queste meccaniche squisitamente classiche, fondate su un approccio tradizionale di combo, counter ed abilità speciali, troviamo la peculiarità della saga ruolistica: l'aggiunta delle entità sovrannaturali Persona (simili agli stand di JoJo), pronte a schierarsi in battaglia con ognuno dei nostri personaggi. Potremo utilizzare i Persona per creare nuove e spettacolari combinazioni intrecciando i loro attacchi con quelli del nostro personaggio, oppure realizzando micidiali mosse speciali in grado di ribaltare le sorti dell'intera battaglia. Il potente impiego di queste entità, disponibili per pochi secondi o, ai più esperti, addirittura per attacchi in autonomia, non è però illimitato. Sarà presente infatti un indicatore che ne rappresenterà la forza vitale e che si prosciugherà man mano che il nostro Persona subirà danni, fino a "rompersi" (Persona Break) rendendolo inutilizzabile per un determinato periodo di tempo.
    Particolarmente interessante è poi la possibilità di scatenare un potente attacco speciale, chiamato Instant Kill in grado di eliminare completamente il nemico assicurandoci la vittoria. La strepitosa potenza di questo attacco è legata fortunatamente alla condizione che ci si trovi nell'ultimo round di uno scontro già a nostro favore, e che la nostra barra SP (deputata all'utilizzo delle abilità speciali) sia piena. Esiste poi anche la cosiddetta modalità Awakening (Risveglio), attivata automaticamente ogni qual volta la salute del nostro personaggio raggiunga limiti piuttosto critici, offrendoci un discreto boost dei parametri e la possibilità di scatenare un'inedita mossa speciale al costo di metà barra SP.
    Per quanto le meccaniche di gioco rasentino davvero la perfezione e i lottatori appaiano tutti ben bilanciati, bisogna ammettere che le due meccaniche appena descritte (Instant Kill su tutte) stonano un minimo. Approfondendo a lungo il sistema di combattimento, contro la CPU e contro giocatori umani, si nota a pelle come il team si sia sforzato per non dare ad alcuno vantaggi di sorta; tuttavia, in questo caso particolare, gli sviluppatori si sono inseriti in un labirinto un po' troppo intricato, lasciando dunque il fianco scoperto alle critiche ed al malcontento dei puristi. Al di là di questi difetti, in ogni caso, non si può fare a meno di lodare un prodotto così completo e ben confezionato. Le modalità di gioco accontentano tutti e tratteggiano un roster di personaggi davvero sublime. Il combat system riesce a venire in qualche maniera incontro ai novellini, senza disdegnare aspetti oltremodo tecnici e complessi da mettere in mano ai veri esperti. In termini di longevità, poi, tra Arcade Mode, Story Mode e via discorrendo sino al Multiplayer, delle ore di gioco passate su Persona 4: Arena ne abbiamo sinceramente perso il conto.

    Pixel Art

    Tecnicamente Persona 4: Arena è pregevole. I personaggi sono realizzati in due dimensioni tramite la tecnica della pixel art, con risultati a dir poco sorprendenti ed animazioni fluide e realistiche. Allo stesso modo la scelta di integrare all'animazione 2D degli scontri, uno sfondo completamente tridimensionale ed animato vivacemente, restituisce un contrasto convincente, e partecipa visibilmente a rendere lo scontro e le sue dinamiche ambientali più attive e coinvolgenti. Anche l'effettistica legata alle abilità speciali ed alle combo è particolarmente curata ed esteticamente piacevole, sottolineando ancora una volta la cura maniacale degli sviluppatori per i dettagli.
    Il comparto audio è ottimo, profondamente basato sulle soundtrack che più hanno caratterizzato Persona 3 e Persona 4, regalando a tutti i fan della serie momenti indimenticabili e ricordi da rispolverare. Anche il doppiaggio (sia inglese che giapponese) è di buona fattura, coinvolgente e ricco di pathos, in linea con l'alto livello interpretativo al quale ci hanno abituato i titoli videoludici della sereie Persona.

    Persona 4 Arena Persona 4 ArenaVersione Analizzata PlayStation 3In conclusione Persona 4: Arena è un ottimo picchiaduro, in grado di conquistare senza troppe difficoltà il pubblico amante del genere, e intrattenere piacevolmente tutti coloro che dovessero approcciarlo per la prima volta. La profonda caratterizzazione dei personaggi, l'audace scelta di introdurre sessioni narrative così marcate e l’implementazione di meccaniche complesse, profonde e ben bilanciate, ha convinto pienamente, tanto da far conquistare a Persona 4: Arena un posto tra i migliori beat’em up bidimensionali degli ultimi anni. Per l'ennesima volta Arc System Works ha svolto un ottimo lavoro, anche sotto il punto di vista tecnico e della cura per i dettagli; in definitiva un titolo consigliatissimo ai fan della serie e a tutti gli appassionati di picchiaduro.

    8.5

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