Recensione Ratchet & Clank: A Crack in Time

L'ultima avventura del Lombax e del suo robotico compagno

Recensione Ratchet & Clank: A Crack in Time
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  • PS3
  • La serie di Ratchet & Clank nasce su PsTwo nel lontano 2002, in un'epoca strana per la storia del videogioco. Un'epoca “di nuova formazione”, diremmo. Cominciavano allora le mescolanze di generi, e si sperimentava l'applicabilità di nuove soluzioni ludiche. I team interni Sony erano in prima linea a veicolare un tipo d'intrattenimento che non fosse pienamente riconducibile ai canoni classici. Se di lì a poco avrebbe visto la luce Jak II: Renegade, in cui meccaniche da Free Roaming game comparivano ad affiancare quelle da Platform game, già Ratchet & Clank, un anno dopo l'uscita di The Precursor Legacy, aveva sconvolto le carte in tavola.
    Mescolare i classici “giochi di piattaforme” agli shooter in terza persona pareva un azzardo impensabile. Ancor di più era rischioso abbandonare totalmente l'iconografia classica del genere, per proporre un universo grigio e meccanico, futuribile e “sporco”, più vicino alle regole della Sci-Fi che agli idilli di Crash Bandicoot & Co.
    Eppure, fu un successo strepitoso. Consacrata definitivamente dal secondo episodio, la serie resta una delle più amate dagli utenti Playstation, che l'hanno accolta con favore anche sul nuovo Monolite Nero. Eppure, ad onor del vero, il primo capitolo della nuova trilogia (Ratchet & Clank Future) era attaccato fin troppo fedelmente alla sua tradizione, tanto da risultare, sebbene divertentissimo e brillante, più vicino alla vecchia generazione che alla nuova. Con “A Crack in Time” cambiano le cose. Insomniac ha rinvigorito la sua formula con qualche nuova introduzione, capace di rendere il titolo interessante e ancora vitale.

    Trama

    La trama di A Crack in Time riprende da dove si era interrotta nel precedente episodio. O meglio, comincia appena dopo il termine di Quest for Booty, la mini-avventura che è comparsa sul PSN qualche mese dopo l'arrivo di “Tools of Destruction”. Ratchet e Clank sono quindi separati: il primo alla disperata ricerca del robotico amico, l'altro, si scopre all'inizio del nuovo episodio, intrappolato nel Grande Orologio. Si tratta di un enorme e diabolico marchingegno (disposto a qualche chilometro dal centro dell'Universo), che regola le leggi temporali di tutto il creato. Nelle prime fasi della trama si scopre che Clank è in realtà l'erede legittimo di tale portentoso cronografo, e che dovrà difenderlo dagli assalti del malvagio di turno, intenzionato a conquistarlo per dominare tutte le galassie. Il destino di salvatore del Cosmo potrà compiersi, però, soltanto dopo che i due compagni si saranno ricongiunti, dato che il piccolo Clank non può -da solo- fronteggiare la (già nota) minaccia.
    Il viaggio dei due eroi prosegue dunque parallelo: Ratchet avanza nella sua meticolosa esplorazione planetaria, Clank arranca fra gli ingranaggi del suo Great Clock. Il plot di questo capitolo non riserva certo evidenti sorprese: la trama segue un canovaccio comunque prevedibile, ma è sostenuta, soprattutto, da un umorismo brillante e piacevole. Ad intrattenere lo spettatore sono dunque le battute spiritose, che si tengono a debita distanza dalle banalità infantili, e sono prodighe invece di frecciate acide e sarcastiche. Le personalità eclettiche dei protagonisti (Capitan Quark su tutti) si alternano sulla scena con discreta efficacia, e grazie alla compresenza di sequenze molto spettacolari e dinamiche, la progressione viene felicemente ammorbidita dal nuovo racconto. Non ci si deve aspettare la perfezione registica delle ultimi esclusive Sony, ma A Crack in Time svolge il suo lavoro in maniera egregia, intrattenendo i più piccoli come i giocatori più navigati.

    Gameplay

    Dal punto di vista ludico, l'anima centrale di Ratchet & Clank si mantiene pressochè invariata. Ci troviamo dunque di fronte ad un riuscito mix fra uno shooter d'altri tempi ed un platform classico, il cui successo si basa sulla varietà di armi e nemici che saremo chiamati ad affrontare. Il gameplay di questo episodio, dunque, sarà ben noto ai fan del dinamico duo, dato che persino il sistema di controlli non varia di una virgola, con i menù di selezione che si aprono alla pressione di un tasto, ed i dorsali che servono per il fuoco primario ed il Lock-On sul bersaglio.
    L'esperienza di gioco si rivela dunque leggera e scanzonata, non particolarmente pressante ed impegnativa. Proprio nell'iterazione di meccaniche già note sta il più grande limite di A Crack in Time. Nonostante l'arrivo di nuove armi (fra cui citiamo una pistola in grado di generare “rutti devastanti”), l'impressione è quella di trovarsi di fronte ad un gameplay con cui si convive da molto tempo. E' possibile dunque che di fronte alle nuove avventure di Ratchet siano scoraggiati tutti quei giocatori che cercano qualcosa di nuovo, o che non si lasciano catturare dalla esile struttura “ruolistica” di sottofondo. Il titolo Insomniac, infatti, fa di tutto per irretire i giocatori con un sistema di crescita delle armi e del personaggio, che stimola non solo l'esplorazione degli spazi (alla ricerca dei Bolt, indispensabili per l'acquisto di nuovi equipaggiamenti), ma anche l'alternanza delle varie armi da fuoco (dato che ognuna aumenta di livello in base al numero di nemici uccisi). La progressione appare dunque tonica e curiosa, soprattutto per i maniaci del completamento al 100%, ma sempre in linea con gli standard imposti dalla stessa saga. A onor del vero, si ravvisa in quest'ultimo episodio un'attenzione maggiore per le fasi platform, con chiare ispirazioni “mariesche”, che non risparmiano salti millimetrici, o piattaforme ed ostacoli semoventi. L'utilizzo di nuovi gadget (come un raggio magnetico) diversifica ancor più questi momenti, che comunque costituiscono, nell'economia del gioco, fasi marginali e contingenti.
    Molto più creativi e stuzzicanti sono i puzzle ambientali che saremo chiamati ad affrontare quando vestiremo i metallici panni di Clank. Un breve tutorial all'inizio del gioco ci spiegherà infatti come utilizzare il ChronoScettro, un potentissimo strumento in grado di controllare il tempo soggettivo. Con esso potremo “riavvolgere” gli ultimi istanti di alcuni oggetti (ad esempio riparandoli), ma soprattutto interagire con i Time Pads. Si tratta di speciali piattaforme con cui potremo registrare i movimenti del piccolo protagonista, per poi riprodurli in tempi diversi. Clank potrà così evocare fino a quattro “registrazioni di se stesso” atte a compiere più azioni contemporaneamente, ma anche creare una “bolla di stasi” che rallenterà il tempo solo nell’area sferica coinvolta. Avanzando nell'avventura gli enigmi si fanno sempre più complessi e intricati, dimostrando un enorme potenziale, sfruttato forse solo in parte dal team di sviluppo. Sebbene qualche rompicapo si dimostri ingegnoso e complesso, non si toccano mai le punte di difficoltà riscontrabili in altri prodotti (viene in mente, per ovvie ragioni, il recente Braid). Tutte queste introduzioni e “variazioni su tema” rendono in definitiva A Crack in Time un titolo “ricco e sontuoso”, agli occhi di un amante della serie, ma non riescono a distogliere pienamente l'attenzione dalle fasi shooter, ancora preponderanti. Chi cerca un titolo focalizzato sulla difficoltà, piuttosto che sulla quantità di cose da fare, potrebbe rimanere scottato. Ma chi appartiene alla seconda categoria non ha davvero da temere. Importantissima nell'economia di gioco è infatti anche la possibilità di esplorare liberamente il cosmo, a bordo della propria nave spaziale. Invece che i viaggi stellari predeterminati, è ora possibile muoversi all'interno della galassia, sparando ai predoni spaziali e cercando oggetti e pianeti nascosti. I punti di interesse sono moltissimi: il cosmo e costellato da piccole lune su cui è possibile atterrare, ed ognuna di esse racchiude una piccola sfida. Riuscendo a superare i percorsi ad ostacoli sui planetoidi, si possono raccogliere Bolt D'oro o catturare degli Zoni, entrambi indispensabili per potenziare il personaggio e la navetta. Tutta la fase d'esplorazione, in pratica, moltiplica a dismisura il numero delle subquest, molte delle quali si rendono disponibili dopo aver guadagnato potenziamenti particolari per il modulo spaziale (come un raggio traente che permette di trascinare oggetti dispersi). Insomma, l'assetto globale di A Crack in Time è davvero lodevole: un “insieme ordinato” di elementi che riescono a risvegliare la voglia di avventura, ricompensando il giocatore per le sue scorribande spaziali. La quantità di cose da fare è enorme, e l'ultimo Ratchet & Clank, al di là delle ore necessarie al completamento della main quest (circa otto), resterà per molto tempo nel Tray della console, sopratutto se l'utente è interessato ai trofei o ai divertenti extra che è possibile sbloccare.

    Tecnica e Sonoro

    Dal punto di vista tecnico, l'ultimo Ratchet & Clank compie pochi passi in avanti rispetto al predecessore, almeno per quanto riguarda costruzione poligonale e texturizzazione. Del resto un gioco del genere non ha bisogno di una grafica fotorealistica, o di una cura maniacale per il dettaglio. Tutti i personaggi, modellati discretamente, svolgono benissimo il loro compito “scenografico” senza incrementare il Polygon Count, ed il colpo d'occhio colorato e sgargiante funziona, nonostante il look “plasticoso” di alcuni elementi e, in generale, una gestione dell'illuminazione con certo eccelsa. Il reparto animazioni è buono ma - di nuovo - abbastanza vicino agli standard qualitativi medi, senza picchi di qualità impressionanti. Anche il lavoro sugli effetti speciali non registra spunti creativi di spessore. Tuttavia, nel complesso il colpo d'occhio di A Crack in Time è più che discreto. Merito, certamente, di una maggiore dimestichezza del team con i tool di sviluppo, che ha permesso di creare ambienti molto più vasti e scenicamente più accattivanti. Rispetto a Tool of Destruction, poi, la scena visiva è più pulita e ordinata, a tutto vantaggio del piacere oculare. I mondi che si visiteranno nel corso dell'avventura sono interessanti da esplorare e da guardare, eccezion fatta forse per l'asettico “Great Clock”, un po' sottotono rispetto ad altre ambientazioni. Bellissimi alcuni “scorci d'universo” che si possono ammirare navigando con il modulo spaziale: asteroidi e meteore che lasciano una scia verdastra, galassie multicolore e stelle lontane che mostrano i loro tramonti astrali. In certi momenti si ha davvero l'impressione che il mondo di Ratchet & Clank meriterebbe di essere inquadrato sotto una diversa luce, per la cura nella sua realizzazione.

    Dal punto di vista acustico si sottolinea un doppiaggio efficacissimo e divertente, ed una soundtrack comunque notevole. Proprio mentre si percorrono distante astrali, la radio della navetta trasmette una buona selezione di brani (dal Jazz alla Musica Classica), intervallandoli con piccoli Sketch del presentatore. Meno efficace invece l'accompagnamento nel corso delle missioni principali, con marcette poco convincenti ed una qualità non eccelsa.

    Ratchet & Clank: A Crack in Time Ratchet & Clank: A Crack in TimeVersione Analizzata PlayStation 3Ratchet & Clank: A Crack in Time è un'esperienza ludica felice e divertente. Questo capitolo riesce a mantenere viva la tradizione della serie, con nuove introduzioni decisamente intelligenti. Una maggiore attenzione per le fasi platform, sequenze di puzzle solving creative, una componente Free Roaming in grado di moltiplicare il numero di quest, sono gli “upgrade” alla formula di base. Resta però il fatto che la saga non ha interesse a distaccarsi totalmente da un preciso target di riferimento, e mantiene quindi un livello di difficoltà appena discreto. Il fatto poi che gran parte dell'avventura si concentri sulle sparatorie, stuzzicanti ma molto leggere e lievemente ripetitive (soprattutto se si conoscono già le passate interazioni), non rimuove completamente le ombre che già si intravedevano nel vecchio capitolo. Un titolo sinceramente consigliato a tutti gli appassionati, ed un'avventura spiritosa ed agevole, che incoraggiamo a provare. Un eccellente “piatto d'accompagnamento” che potrebbe delicatamente farvi compagnia fino agli albori del prossimo anno, anche per la sua ironia tagliente e spiritosa.

    8

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