Recensione Rocketbirds: Hardboiled Chicken per PS3

Quando essere un pollo, significa essere un eroe

Recensione Rocketbirds: Hardboiled Chicken per PS3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • Tempo prima delle App

    Ben prima che fossimo assediati dalle App e da giochi sempre più intriganti per smartphone e tablet vari, il videogiocatore occasionale, o quello navigato che voleva concedersi una rilassante pausa, volgeva il suo sguardo nello sconfinato e misterioso mare dei prodotti flash. Tra innumerevoli Tower Defense Game e platform 2D, non era poi così difficile imbattersi in qualche titolo sicuramente amatoriale, ma non per questo incapace di appassionare e intrattenere anche per più di un semplice pomeriggio.
    Con l'arrivo delle piattaforme digitali, Steam in testa, non è stato raro vedere questi giochi flash, inizialmente gratis, reinventarsi in versioni a pagamento dopo aver subito un upgrade di qualche tipo.
    Rocketbirds: Revolution non fa parte di questo gruppo di videogiochi solo perché sin dalla sua pubblicazione, in formato flash per l'appunto, è sempre stato giocabile previo pagamento. Il team di sviluppo tuttavia, dopo essersi accordato con Sony per la pubblicazione della loro creatura sul PSN hanno ben deciso di offrirne una versione riveduta e ampliata. Date il benvenuto a Rocketbirds: Hardboiled Chicken: se in questo Ottobre caldissimo eravate riusciti a risparmiare qualche soldo, probabilmente è arrivato il momento di spenderli.

    Storie di rivoluzione

    Rocketbirds: Hardboiled Chicken può essere descritto facilmente accostandolo a Metal Slug o, quantomeno, allo stesso filone di sparatutto bidimensionali tutto piombo ed esplosioni. Tuttavia così facendo, non solo si castrerebbe buona parte del gameplay, ma andrebbe persa più di una componente stilistica e tematica che il prodotto sviluppa nel corso dell'avventura.
    Rocketbirds Hardoiled è un pollo. Un pollo molto, molto arrabbiato (per non usare termini più forti che comunque risulterebbero più azzeccati) e molto, molto abile nella secolare arte dell'uccidere.
    Era ancora un uovo quando è stato sottoposto ai primi test. Bambino giocava nel poligono di tiro tra bombe e fucili. Adolescente cresceva uccidendo suoi simili. Adulto, bé, da adulto ha capito che non poteva essere una marionetta nelle mani di un folle dittatore pinguino, pronto a tutto pur di assoggettare e piegare alle sue visioni malate l'intero mondo. Hardoiled ha allora aperto gli occhi e ha Visto, con la V maiuscola, per la prima volta nella sua vita. Putzky deve morire e con lui l'Impero che ha creato grazie al suo esercito di pinguini e soldati clonati usando persino il DNA del nostro.
    La missione è quasi impossibile, per non dire suicida, ma rappresenta l'unica speranza per un popolo schiavizzato, il barlume di una rivoluzione che non potrà che alimentarsi del coraggio e delle gesta dell'eroe che rimette in discussione il significato retorico della parola, pollo.
    Sebbene il plot, così esplicato, non sembri così appassionante, i ragazzi di Ratloop Asia hanno trovato l'efficacissimo modo di renderlo semplicemente epico e in più di un'occasione toccante e commovente, quando non volutamente ironico e comico. Sia chiaro: non vi troverete di fronte a complessi dialoghi alla Metal Gear Solid, né alla spettacolarità pirotecnica di un Gears Of War a caso. Rocketbirds: Hardboiled Chicken usa poche, ma ben congeniate scene non interattive per sviluppare la trama. Queste al di là di pochissime battute di sceneggiatura, si affideranno a un azzeccato stile grafico cartonesco e, soprattutto, all'efficacia di una regia virtuale mai scontata, che si amalgama alla perfezione alla strepitosa colonna sonora che si appoggia interamente all'album Karmakaze della rock band indie New World Revolution. Non solo le tracce musicali rappresentano un ottimo esempio di musica, non solo sono capaci di potenziare incredibilmente le immagini, ma il messaggio veicolato nel testo si sposa alla perfezione con la tragica storia di Hardboiled.
    Dal punto di vista narrativo insomma, Rocketbirds: Hardboiled Chicken è un'autentica perla, tanto che permane la voglia di saperne di più e di venire investiti emotivamente da altre scene non interattive.

    Un eroe pol(l)iedrico

    Anche per quanto riguarda il gameplay, Rocketbirds: Hardboiled Chicken risulta un titolo più sfaccettato di quanto non potrebbe sembrare. Pur restando ancorato alle dinamiche di sparatutto bidimensionale, l'avventura, spalmata attraverso 15 livelli, può quasi essere divisa in quattro differenti sezioni.
    Si comincia con i primissimi livelli dove dovrete esplorare dei bunker immersi nella giungla. Malamente equipaggiati di una debole pistola, inizierete agendo nell'ombra, piuttosto che attraverso arroganti scontri frontali. Vuoi per l'ambientazione, vuoi un po' per la verve del protagonista, non avrete sensazioni così sbagliate se inizialmente vi sembrerà di avere a che fare con un lontanissimo parente di uno Snake Eater adattato alle due dimensioni. Si rotola da un nascondiglio all'altro aspettando il momento giusto per attaccare, si cerca di isolare i nemici prima di sferrare la propria offensiva, si evita del tutto lo scontro quando possibile.
    Poi i toni si fanno più gore ed esplosivi. Trovate per strada armi più performanti, mitragliatore e fucile a pompa, Hardboiled ha i mezzi per uscire allo scoperto e affrontare a viso aperto qualsiasi pinguino gli si pari di fronte. Il gameplay allora si fa più immediato, mentre il ritmo si alza a dismisura. Solo allora si saggiano a fondo le capacità del sistema di controllo che, per quanto ottimo, mostra comunque il fianco a qualche critica. Permane infatti costantemente un vago senso di pesantezza, che vi costerà qualche colpo subito di troppo, sopratutto quando sarete circondati dai nemici e dovrete girarvi in fretta e furia per sparare a intermittenza in entrambe le direzioni. Anche il salto si dimostrerà estremamente old school, dal momento che non potrete cambiare la traiettoria una volta staccati i piedi da terra.
    Come detto però questi difetti raramente influenzeranno le vostre prestazioni, sporcando solo parzialmente un lavoro comunque ottimo.
    La terza sezione in cui può essere divisa l'avventura, è invece quella che richiederà l'uso della materia grigia. Dopo aver sterminato orde su orde di pinguini, entrerete in possesso di particolari granate che vi permetteranno di prendere il controllo del nemico colpito. Avrete così modo di raggiungere zone altrimenti inaccessibili, risolvendo semplici puzzle, e di sfruttare questi avatar per eliminare i tanti nemici che, altrimenti, il solo Hardboiled faticherebbe a tenere testa. Anche in questo caso è difficile non farsi tornare alla memoria un altro gioco: quell' OddWorld che tutt'oggi viene ricordato con tanto affetto da migliaia di videogiocatori.
    Queste sezioni spezzeranno ottimamente l'azione tra una sparatoria e l'altra e vi costringeranno davvero a usare la testa per superare, grazie all'involontaria collaborazione dei nemici o utilizzando direttamente il protagonista, gli enigmi architettati dagli sviluppatori.
    Infine, in un paio d'occasioni, vi ritroverete a combattere tra i cieli sfruttando un propulsore che fa tanto Rocketeer. A conti fatti questi livelli sono quelli meno riusciti di tutto il pacchetto. Vuoi per la relativa ripetitività di queste battaglie, che coinvolgono solo due tipologie di nemici, vuoi per la facilità con cui farete fuori gli avversari, non scalpiterete per riprovare l'esperienza una volta completata.
    Nonostante questo relativo scivolone e qualche minuscolo problema nel sistema di controllo, è innegabile che l'avventura principale di Rocketbirds: Hardboiled Chicken risulti divertente, appassionante ed estremamente varia. Tra nuovi armamenti e situazioni sempre diverse da affrontare, le cinque ore necessarie per rovesciare la dittatura di Putzky passeranno senza mai annoiare, né presentare due livelli fin troppi simili tra loro.

    Una rivoluzione non si fa da soli

    Come se non bastasse ad affiancare la campagna principale, arricchita di quattro nuovi capitoli rispetto all’edizione flash, ci sarà un’altra modalità assolutamente inedita: il co-op in locale a due giocatori. Vestendo i panni di altri due eroi scelti tra un contenutissimo elenco, avrete modo di vivere questa storia alternativa supportati costantemente da un vostro amico. Gli stessi elementi che impreziosivano il gioco in singolo, torneranno ulteriormente potenziati e resi ancor più divertenti dalla presenza fisica di un alleato.
    Persino graficamente Rocketbirds: Hardboiled Chicken lascia ben poco spazio alle critiche. Lo stile, rigorosamente in toon shading, abbaglia grazie ad effetti luce e ombra sensazionali, mentre i dettagliatissimi personaggi si muoveranno con riuscitissime e fluide animazioni. Il tutto in scenari sempre ricchi di particolari, resi indimenticabili da più livelli di parallasse che muovendosi l’uno indipendentemente dall’altro creano un credibilissimo effetto di profondità. Effetto che trova la sua più naturale ragione d’esistere quando si attiverà il 3D stereoscopico. Contando su una risoluzione di 720p e su un frame rate ancorato ai 60 fps, l’impianto grafico del gioco non fa che aumentare la sua efficacia e meraviglia nello splendore delle tre dimensioni.
    Superbo anche il sonoro. Sebbene il doppiaggio non convinca appieno, che pur si sforza di donare ai personaggi una personalità, gli effetti sonori risultano ben campionati e sempre azzeccati. Per quanto riguarda la colonna sonora invece, ci siamo già espressi: affidata all’indie rock degli New World Revolution, vi farà venire immediatamente voglia di acquistare l’album di questo promettente gruppo, anche se non siete appassionati al genere.
    Infine un appunto sulla longevità. Come già detto non ci vorranno più di cinque ore per mettere fine alla dittatura di Putzky. A queste andranno poi aggiunte le altre quattro per la modalità co-op e a quelle eventuali che spenderete per sbloccare tutti i trofei in palio (c’è anche il platino). Guardando al prezzo, nove euro, la longevità del gioco è assolutamente più che discreta.

    Rocketbirds: Hardboiled Chicken Rocketbirds: Hardboiled ChickenVersione Analizzata PlayStation 3Rocketbirds: Hardboiled Chicken è un titolo il cui acquisto è quasi obbligatorio. Grazie a un comparto grafico-sonoro di prim’ordine, un gameplay valido e vario al punto giusto e un impianto narrativo estremamente affascinante, prendere parte alla rivoluzione contro i pinguini oppressori sarà un’esperienza appagante e divertente. Peccato per qualche minuscola sbavatura al sistema di controllo e per i livelli con il jet-pack, davvero incapaci di tenere il passo con il resto dell’avventura, che sporcano un quadro altrimenti quasi perfetto. Estremamente consigliato a tutti gli amanti del genere o chi, in un periodo comunque bollente, non sa proprio come spendere nove euro.

    8

    Che voto dai a: Rocketbirds: Hardboiled Chicken

    Media Voto Utenti
    Voti: 48
    7.4
    nd