Recensione Sacred Citadel

In attesa di Sacred 3, un beat'em up a scorrimento che più classico non si può

Sacred Citadel
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Il ritorno ai classici va molto di moda di questi tempi, forse per nascondere una crisi creativa che sembra attraversare il mercato in anni di incertezza e transizione. Anche i ragazzi di Southend Interactive, sotto la guida di Deep Silver, assaltano il mercato del Digital Delivery gettando uno sguardo al passato, e ci propongono Sacred Citadel: un action dal sapore retro, sulla scia dei vecchi picchiaduro a scorrimento degli anni 80'-90', come Double Dragon o Golden Axe. Il titolo è disponibile su Steam, Playstation Store ed Xbox Live.

    OGM (Orchi Geneticamente Modificati)

    La storia di Sacred Citadel si dovrebbe presentare come un preludio alla trama del futuro "Sacred 3", ma da questo punto di vista il titolo non è riuscito pienamente a convincerci, lasciando anzi forte il dubbio di una storyline alquanto marginale e priva di contenuti, a maggior ragione se vista in funzione di un titolo complesso come "Sacred 3" dovrebbe essere.
    La minaccia del caso è costituita da una forza malvagia intenta a ridurre in schiavitù il pacifico mondo di Ancaria. In questo scenario l'Impero di Zane Ashen ha creato un esercito di Grimmoc, modificazione genetica degli Orchi, allo scopo di generare dei letali nemici per i Serafini, ancestrali protettori di Ancaria. Riuscirà l'unione di quattro leggendari eroi a regalare una possibilità di successo a questo mondo in rovina?

    Più classico non si può

    Il titolo ha un incedere piuttosto lineare: l'intero gioco è suddiviso in 4 macro-aree, che nel loro complesso constano di una ventina di livelli, piuttosto variegati in termini di ambientazione ma alquanto scarni sul fronte dell'esperienza di gioco.
    Potremo scegliere ben quattro classi di combattenti: il guerriero, forte di costituzione ed incentrato sulla potenza fisica; il ranger, abile nel combattimento a distanza e nell'evasion; la maga, esperta nella dominazione elementale; ed infine una particolarmente agguerrita stregona. Ognuno di questi personaggi avrà a sua disposizione un attacco base, un attacco pesante (vero metro di distinzione tra le classi) e diversi attacchi speciali, costituiti da combo più o meno estese. E' presente anche un tasto dedicato alla parata, la cui utilità è purtroppo alquanto relativa, dal momento che non sarebbe per nulla improbabile completare l'avventura dimenticandosi della sua funzione; più utile risulta invece la possibilità di eseguire schivate rapide in direzioni multiple, particolarmente reattive in presenza di un gamepad alla mano, dal momento che tale funzione viene di default affidata all'analogico destro.

    L'avventura è affrontabile sia in singleplayer che in cooperativa (online o locale) fino a 3 giocatori. E' inutile segnalare come l'esperienza di gioco migliori notevolmente se vissuta in compagnia di amici: nonostante la longevità complessiva del titolo fa sì che le 4 macro-aree possano essere completate in un pomeriggio, l'esperienza singleplayer risulta inevitabilmente monotona e quasi priva di stimoli, rispetto ad un eventuale multiplayer.
    Il gameplay in sè non porta particolari innovazioni: in un'ottica retro ci propone un picchiaduro-action a scorrimento in piena regola, rendendo i fan di questo vecchio genere particolarmente contenti dell'esperienza di gioco. I livelli sono piuttosto lineari, e le uniche attività che si allontanano dalle feroci scazzottate contro nutrite orde di nemici sono rappresentate da qualche poco riuscita sezione platform, non lasciando spazio a forme di esplorazione o percorsi multipli: mancanza che una volta superata la prima metà di gioco inizia a farsi pesantemente sentire in termini di monotonia ed intrattenimento.

    La crescita dei personaggi cerca di porre rimedio, coinvolgendo l'utente in un sistema ruolistico ben studiato: è gestita da un semplice sistema a livelli, mediante il quale potremo assegnare dei punti-attributo ogni volta che livelleremo, riservando invece l'equipaggiamento a due possibili approcci, che ovviamente il gioco consiglio di sfruttare contestualmente. L'uno ci vedrà raccogliere armi, armature ed accessori direttamente dal campo di battaglia, sostituendo ciò che viene raccolto al nostro attuale equipaggiamento, mostrandoci in tempo reale le sue caratteristiche e potenzialità; l'altro ci permetterà di visitare, tra un livello e l'altro, una piccola città, nella quale potremo fare acquisti ed accettare alcune basilari "sfide", come il completamento di una missione con determinate condizioni di tempo o salute.
    Il livello di sfida è tendenzialmente medio-basso, soprattutto all'interno di una dinamica cooperativa: questo in virtù di una scarsa varietà di nemici non particolarmente abili, e di alcuni Boss caratterizzati da attacchi e routine facilmente apprendibili e attacchi non troppo complessi da aggirare. Sul fronte della longevità, tuttavia, la scelta di inserire un "metro di valutazione" (bronze, silver e gold) alla fine di ogni missione, agevola la rigiocabilità.

    Tecnicamente

    Graficamente Sacred Citadel si presenta molto bene: gli scenari sono piacevolmente curati, così come la modellazione dei personaggi, i quali, a differenza dei nemici, restituiscono un piacevole effetto 3D all'occhio. Allo stesso modo i paesaggi, sfruttando uno stile cartoonesco e vivace, con una tavolozza dei colori opportuna e vivace, sono riusciti a convincerci, anche se la scarsità di dettagli in alcuni scenari fa un poco storcere il naso.
    Il comparto audio, pur vantando un buon doppiaggio, risulta sotto il profilo della soundtrack abbastanza monotono, ricordando in alcuni punti un lunghissimo assolo di organo di quelli che si ascoltavano negli anni 70'-80'.

    Sacred Citadel Sacred CitadelVersione Analizzata PlayStation 3Complessivamente Sacred Citadel è buon titolo, anche se ci ha lasciato un pò dubbiosi sotto il profilo della storyline, in quanto il volersi proporre come "preludio" al futuro "Sacred 3" si è dimostrato alquanto inconcludente. Tuttavia, dal punto di vista dell'esperienza di gioco (vivamente consigliata la cooperativa), della cura per gli scenari e la crescita dei personaggi, il team ha svolto un lavoro convincente. Titolo assolutamente consigliato ai fan dei vecchi pichiaduro a scorrimento degli anni 80'-90', ed a tutti coloro che vogliono passare un pomeriggio in compagnia degli amici con un gioco forse un po' semplice, ma di buona fattura e discretà giocabilità!

    7

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