Recensione Time and Eternity

Le buone premesse del titolo Image Epoch si infrangono

Time and Eternity
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • Tutti gli appassionati di JRPG sanno quanto sia difficile negli ultimi anni rintracciare titoli di questo genere, in grado di incollare il giocatore allo schermo al pari dei vecchi Final Fantasy o Breath Of Fire. La moderata insoddisfazione che segue al periodo di magra, purtroppo, conduce spesso a gridare al capolavoro di fronte a qualsiasi videogame che proponga un combattimento a turni ed un'ambientazione dal richiamo nipponico, accontentandosi di prodotti tutt'altro che solidi. Potrebbe darsi così che qualcuno sia attratto anche da Time and Eternity, JRPG di NIS America sviluppato da Image Epoch, uscito in esclusiva su PS3. Dopo un'analisi attenta e meticolosa delle meccaniche di gioco e dell'aspetto narrativo possiamo affermare che il titolo è purtroppo un'occasione sprecata: buone premesse ed uno stile tipicamente orientale confluiscono in un prodotto mal sviluppato e fallace.

    Fra videogame e manga

    La storyline di Time and Eternity non è certo originale o movimentata: la protagonista è Toki, una principessa molto dolce e carina in procinto di sposarsi con il suo principe azzurro, il cui nome coincide con quello scelto dal giocatore stesso. Fin qui nulla di anomalo, se non fosse che il giorno delle nozze una banda di ninja (sic!) fa irruzione nel castello assassinando il futuro sposo. Se non altro una scelta alquanto originale, rispetto al tipico rapimento della sposa. Questo è il pretesto che porta Toki a riscoprire i suoi innati poteri, tra i quali la manipolazione del tempo, che le permetterà di tornare indietro di 6 mesi, al fine di cambiare il corso degli eventi e di salvare il suo amato. Sfortunatamente per il principe, mentre Toki si ritroverà nel suo corpo poco più giovane, la sua anima verrà invece trasferita nel corpo di un piccolo draghetto blu che solitamente accompagna la fidanzata, espediente necessario a permettere al giocatore di assistere in "prima persona" alle scene portanti della trama stessa. Ben presto scopriremo che Toki nasconde nel suo corpo una seconda anima, quella di Towa: bionda controparte della fanciulla caratterizzata da un impeto più aggressivo e coraggioso, la cui presenza è sempre stata celata sia al fidanzato che alla maggior parte delle amiche di Toki. Il viaggio per sciogliere il mistero dietro le sfortunate nozze, porterà le personalità di Toki e Towa a confrontarsi continuamente con i propri sentimenti e le proprie paure, compreso l'amore per il principe, in dialoghi e scene che ricordano molto da vicino quelli di tanti anime sdolcinati.

    Le premesse tutto sommato interessanti vengono sviluppate banalmente e con sessioni che approfondiscono dettagli completamente inutili, dando luogo ad una trama scarna e noiosa, disastrosamente inadatta al genere. L'incedere è piuttosto monotono e privo di colpi di scena rilevanti, preferendo piuttosto un tono no-sense tipico dei manga Ecchi (ovvero "perverso"), con prosperose comprimarie stereotipate ed un personaggio maschile conseguentemente goffo ed incline al comportamento tipico degli anime "harem".
    Le scene ed i dialoghi triviali, salvo qualche insignificante battuta di intermezzo, saranno identici sia nei panni di Toki che nei panni di Towa (le due protagoniste si scambieranno di corpo ad ogni level up): si spegne la speranza di esiti narrativi diversi a seconda della protagonista controllata. Poco interessante, quindi, la vicenda resta un sottofondo che si perde nei deliri di una sceneggiatura insipida e delirante.

    Le schivate non bastano

    Time and Eternity si presenta come un JRPG con un sistema di combattimento classico a turni, ma con l'aggiunta di alcuni elementi atti a migliorarne la dinamicità. Gli incontri sono casuali, e si svolgono ponendo Toki/Towa dinanzi ad alcuni avversari che verranno affrontati uno alla volta all'interno dello scenario in cui ci troviamo. L'urgenza di ravvivare gli scontri ha portato il team ad inserire un sistema di schivate che dovrebbe rendere le battaglie più movimentate. Eppure, la tanto decantata dinamicità che ha portato molti giocatori a prenotare il titolo, si risolve alla fine dei conti in un aspetto secondario e monotono. Il giocatore è chiamato a continuare a schivare (tramite l'analogico sinistro) i basilari pattern di attacco del nemico, in attesa di una sua pausa in grado di consentire la nostra offensiva, per altro caratterizzata da una attacchi e magie alquanto ripetitivi.
    Le animazioni e gli effetti di abilità speciali ed incantesimi sono poveri e poco fantasiosi, privi di quel mordente necessario ad accendere lo stimolo a coltivare le potenzialità del proprio personaggio. Tutte le skill risentono inoltre di un manifesto ritardo nell'esecuzione, che -dati i ritmi incalzanti degli attacchi nemici e delle nostre schivate- risulta parecchio fastidioso ai fini dell'esperienza di gioco. Un altro elemento che infastidisce è il forzato cambio tra Toki e Towa a cui siamo costretti ad assistere ad ogni level up. Le due ragazze hanno abilità ed equipaggiamento distinti, e lo scambio continuo sarebbe stato interessante solo nell'ottica di un party più esteso e caratterizzato (feature quasi d'obbligo in tutti i JRPG più apprezzati). Qui invece avremo a disposizione solamente i due personaggi di Toki e Towa, e dovremo obbligatoriamente saltare dall'una all'altra, confrontandoci con skill diverse che tuttavia non si amalgamano in un sistema tattico/ruolistico ben costruito.
    Dal punto di vista dell'esplorazione, le città non permettono alcun tipo di approccio libero: il giocatore si sposta in scenari guidati e statici, seguendo un puntatore il cui unico scopo è selezionare gli NPC con i quali parlare al fine di ottenere le quest secondarie. Il mondo esterno è invece esplorabile liberamente, ma la grandezza delle mappe non è mai eccessiva; la sensazione provata durante l'esplorazione in Time and Eternity è apparsa simile a quella presente in Final Fantasy XIII: fortemente guidata, povera e legata all'obiettivo principale, da raggiungere al solo scopo di eliminare un nemico o raccogliere un determinato item. Gli incontri casuali a lungo andare risultano parecchio frustranti, soprattutto per la frettolosa calibrazione del loro rateo piuttosto elevato. La varietà dei nemici è discreta, ogni mappa ne possiede almeno 3-4 tipologie, arrivando anche ad una decina per gli ambienti più vasti e complessi; tuttavia gli avversari si ripetono spesso tra un'area e l'altra. L'intelligenza artificiale è piuttosto basilare e limitata all'esecuzione di pochi pattern offensivi facilmente assimilabili dal giocatore, che senza difficoltà potrà eseguire schivate e contrattacchi. Questo aspetto abbassa notevolmente la difficoltà complessiva di gioco, che si risolleva solamente di fronte ad alcuni Boss Fight.

    Le missioni secondarie, pur arricchendo di parecchie ore l'esperienza di gioco (ne servono 20 per portare a termine senza patemi l'avventura), risultano essere estremamente banali e frustranti, il più delle volte prive di fondamento narrativo. Si riducono insomma ad assecondare le richieste di NPC sparsi per le città, e ci portando ad eliminare un certo bersaglio o recuperare un determinato oggetto. Insomma non c'è nessun tipo di soddisfazione o interesse nel completarle, e la sensazione è quella di quest che fungano da "tappabuchi" e siano utili solo per allungare il brodo.
    Complessivamente le meccaniche di gioco di Time and Eternity sono quindi deludenti, soprattutto perchè le buone idee a livello concettuale sono state sviluppate in maniera superficiale, conducendo ad un gameplay noioso e banale, pieno di pecche che vanno ad intaccare profondamente l'esperienza del giocatore, che si vedrà inevitabilmente annoiato nel giro di poche ore dall'inizio dell'avventura.

    Confusione dimensionale

    Sotto il punto di vista tecnico Time and Eternity stupisce per alcuni aspetti: l'idea di sovrapporre sprite in 2D a sfondi completamente in 3D è apprezzabile e originale, tuttavia per amalgamare al meglio questi elementi sarebbe stata necessaria una maggior cura per i dettagli. La buona realizzazione stilistica di personaggi e nemici viene eclissata dalla pessima qualità delle animazioni, profondamente insufficienti per numero di frame, incapaci di restituire all'occhio il giusto effetto di movimento desiderato. Allo stesso modo le ombre, soprattutto dei nemici, appaiono insensate rispetto alla postura di questi ultimi, estendendosi sullo sfondo senza nessun criterio. Gli sfondi in 3D sono poveri e ripetitivi, e non riescono a sostenere adeguatamente l'impatto visivo degli sprite. Cercando di sorvolare su una modellazione poligonale ormai datata, anche la caratterizzazione degli ambienti di gioco lascia piuttosto a desiderare, risultando quasi frutto di un "copia-incolla" frettoloso degli sviluppatori.

    Il comparto audio è invece soddisfacente. Il doppiaggio, disponibile in giapponese ed inglese, è apprezzabile in entrambe le versioni, restituendo la sensazione di trovarsi, con i suo lunghi dialoghi, all'interno di un vero e proprio anime: probabilmente è questo l'unico aspetto riuscito di Time and Eternity. Anche l'effettistica ed il sonoro dei combattimenti è sufficiente; deludente invece la povertà delle tracce che accompagnano l'esplorazione ambientale all'interno delle mappe di gioco, comprese le città: poco caratterizzate e per nulla energiche.

    Time and Eternity Time and EternityVersione Analizzata PlayStation 3A Time and Eternity manca tutto ciò che deve avere un gioco di ruolo giapponese: una trama solida e coinvolgente, un gameplay immersivo e dinamico, sostenuto da un solido party e tante ambientazioni in grado di far sognare ad occhi aperti. Purtroppo Time and Eternity, nonostante le premesse, risulta insipido e banale. Le dinamiche di gioco sono superficiali, e l'esperienza si rivela piatta e priva di stimoli già dopo le prime ore. Time and Eternity è un titolo marginalmente godibile per i fan sfegatati, più che del genere ruolistico, degli anime con un tocco di "ecchi". Tuttavia serve ben altro per convincere chi è cresciuto a pane e JRPG.

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