Recensione Under Night In-Birth Exe:Late

Dalle sale giochi nipponiche direttamente sulla vostra Ps3

Recensione Under Night In-Birth Exe:Late
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  • PS3
  • Una volta c'erano anche da noi, quei bei cabinati dedicati ai picchiaduro che ancora oggi vanno tanto in Giappone. E molti di voi ricorderanno ancora, con nostalgia, la piccola folla che di tanto in tanto si radunava attorno a chi giocava, cercando di suggerirgli le combo da effettuare o prenderlo in giro per una sconfitta di troppo. Ma ormai le sale giochi da noi sono praticamente sparite, e non ci resta che aspettare speranzosi eventuali conversioni per console. Under Night In-Birth Exe:Late è proprio una di queste, una versione riveduta e corretta di un titolo uscito diverso tempo fa nelle sale giochi nipponiche e finalmente giunto anche nelle nostre case grazie a PlayStation 3. Il gioco in questione, originariamente sviluppato da French Bread (conosciuti principalmente per il congenere Melty Blood) e traghettato su console dagli instancabili Arc System Works, si presenta come un picchiaduro bidimensionale tecnico e giapponese fino al midollo, sia stilisticamente che come design dei personaggi. Un gioco divertente ed appagante che non mancherà di soddisfare gli appassionati del genere e degli stilemi dell'animazione giapponese moderna, a cui si ispira in modo evidente.

    BOTTE DA ORBI AL CHIARO DI LUNA

    Come spesso accade in giochi di questo tipo, Under Night In-Birth inframezza gli scontri con stralci di storyline multiple, incentrate su tematiche riconducibili a quelle degli shounen manga. Non aspettatevi chissà cosa, però: il tutto viene narrato attraverso semplici dialoghi statici e piuttosto brevi, che riprendono lo stile delle visual novel giapponesi ma risultano privi della verbosità e dell'impatto narrativo che da sempre contraddistinguono quel tipo di prodotti. Continueremo quindi a sentir parlare in modo confuso e frammentato della "Hollow Night", di avvenimenti misteriosi ed organizzazioni malefiche di cui non si capisce neanche lontanamente la natura. Ciò che invece appare evidente fin da subito, è quanto il focus della produzione sia spostato sul gameplay, tanto rapido quanto tecnico ed appagante. Sicuramente non siamo di fronte ad un titolo complesso come i vari Blazblue, ma padroneggiare a dovere tutti i personaggi che compongono il - purtroppo abbastanza ridotto - roster richiederà un discreto quantitativo di tempo e, soprattutto, molta pratica. Il vero fiore all'occhiello della produzione sono proprio le peculiari meccaniche di combattimento, decisamente ben congegnate ed interessanti. Tutto si basa su una barra chiamata "GRIND GRID" (abbreviata in GRD), che si caricherà o svuoterà conseguentemente alle nostre azioni. Un indicatore circolare posto in basso nel centro dello schermo si riempirà ad intervalli regolari di 17 secondi, e ad ogni giro completo fornirà un buff temporaneo (GRD Vorpal) a chi avrà caricato maggiormente la barra in questione, formata da tanti piccoli rombi. Per rendere il titolo più veloce e divertente da giocare, gli sviluppatori hanno affidato il caricamento della "GRD Gauge" a metodi decisamente poco convenzionali: avvicinandoci all'avversario l'indicatore salirà, mentre diminuirà significativamente non appena ci allontaneremo. Come se non bastasse, ciascun lottatore vedrà il valore della sua GRD aumentare ad ogni colpo avversario parato, costringendo i giocatori a variare continuamente pattern di attacco ed utilizzare quante più combo possibili.

    Sorprendere l'avversario ed evitare di fargli neutralizzare i nostri colpi con facilità sarà fondamentale per uscire indenni dal combattimento. Ovviamente potremo caricare la barra GRD anche tenendo premuto un tasto (la X), ma la velocità e la facilità con cui i combattenti sono in grado di chiudere la distanza e raggiungere il rivale rendono questa via poco percorribile e generalmente sconsigliata. Ci troviamo quindi di fronte ad un sistema che premia l'approccio diretto e sfavorisce comportamenti troppo attendisti da parte di uno dei contendenti, una scelta che onestamente abbiamo apprezzato moltissimo. Alla GRD si affianca inoltre un altro indicatore - molto più tradizionale - chiamato EXS, che si caricherà semplicemente facendo danni all'avversario e servirà per potenziare le nostre combinazioni. Quando la sua carica supererà la metà, i nostri attacchi speciali saranno automaticamente potenziati in cambio di parte dell'EXS a nostra disposizione. Questa complessità concettuale è comunque mitigata dalla presenza di combo automatiche che ricordano da vicino quelle già viste in Persona 4 Arena: i giocatori meno avvezzi alla struttura dei picchiaduro di stampo nipponico potranno affidarsi alla pressione ripetuta del tasto per gli attacchi deboli ed inanellare una serie di colpi ben assestati, che riprendono nella parte finale anche una delle "mosse speciali" del personaggio. Questo tipo di approccio forse semplifica in modo eccessivo le cose, ma in fin dei conti si tratta soltanto di un sistema rivolto ai principianti e decisamente incompatibile con il gioco online, dove usare questa tattica non sembra pagare molto. Per altro, il tasto utilizzato per iniziare la combo corrisponde sempre ad un attacco dal raggio d'azione molto ridotto, difficile da mettere a segno se non dopo aver irretito l'avversario con una serie di calci e pugni più potenti e ben assestati. Anche le combo vere e proprie non sono poi così difficili da eseguire: il tecnicismo e la complessità di Under Night In-Birth, contrariamente a quanto accade in molti congeneri, sono maggiormente legati al posizionamento e alla pianificazione dei movimenti che non alla difficoltà di esecuzione delle singole combinazioni di attacchi.

    I sedici personaggi disponibili sono tutti decisamente ben caratterizzati e diversificati, sebbene risultino spesso e volentieri piuttosto stereotipati e poco originali. C'è il gigante dalla forza inaudita, l'assassino silenzioso, il ragazzino con spada e capelli dai colori improponibili e il tizio con la falce che va tanto di moda. Questa però è una caratteristica di quasi tutti i picchiaduro nipponici che si ispirano all'immaginario di anime e manga giapponesi, quindi non dovrebbe turbare molto gli appassionati del genere. Under Night In-Birth Exe:Late ci fornisce un pacchetto completo di tutte le modalità classiche del genere, senza alcun guizzo capace di aggiungere qualcosa di particolarmente interessante all'offerta base: si parte dalla classica modalità Arcade al Time attack, passando per le immancabili Training e Network Mode. Proprio quest'ultima, la classica modalità online che ci consente di sfidare avversari da ogni parte del mondo, ci ha però dato non pochi grattacapi: l'esperienza con il gioco online ci è sembrata discreta ma a tratti instabile, e buona parte delle partite hanno iniziato ad acquisire fluidità soltanto nella seconda parte del match, dopo un inizio caratterizzato da seri problemi di input lag e azione "al rallentatore". Onestamente non possiamo dire con certezza quale fosse la causa di tutte queste problematiche, ma pensiamo possa trattarsi più di un problema di distanza con gli host della partita (o della loro connessione) che del netcode del gioco. Sicuramente non era un problema della nostra infrastruttura di rete, però, quindi - qualunque sia la causa - resta comunque una variabile da tenere in considerazione. Dal punto di vista grafico, il titolo si presenta come un classico picchiaduro bidimensionale. Gli sprite dei combattenti sono realizzati discretamente e presentano un dettaglio di tutto rispetto, mentre i fondali sono interamente poligonali ma realizzati in modo approssimativo e con un'evidente mancanza di cura per i particolari.

    Under Night In-Birth Exe:Late Under Night In-Birth Exe:LateVersione Analizzata PlayStation 3Under Night In-Birth Exe:Late è un picchiaduro nipponico solido e divertente da giocare, che potrebbe rappresentare per gli appassionati una valida alternativa ai vari Blazblue e Guilty Gear, comunque molto più difficili da approcciare. Il titolo di French Bread ci è invece sembrato decisamente più incline ad accogliere i giocatori casuali che non i fanatici del genere, per quanto resti comunque molto tecnico e difficile da padroneggiare alla perfezione. Il complesso sistema di meccaniche che ne regola il gameplay tende ad indirizzare l'azione di gioco verso un ritmo elevato e frenetico, incentivando però, allo stesso tempo, un utilizzo ponderato ed efficace della guardia, che troppo spesso passa invece in secondo piano. La presenza di combo automatiche capaci di infliggere un'enorme quantità di danni in poco tempo e con uno sforzo pari a zero ci è sembrata un po' ingombrante e decisamente troppo "cheap", ma raramente ci è capitato di incappare in avversari che le utilizzassero nei combattimenti online. La componente tecnica e stilistica non è certamente superlativa, ma in un gioco del genere conta veramente poco e non va assolutamente ad inficiare il valore del prodotto, tutto sommato piuttosto valido. Consigliato a tutti i fan del genere che sono in cerca di un picchiaduro giapponese leggermente diverso rispetto ai grandi classici di Arc System che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni.

    7.5

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