Recensione Way of the Samurai 4

Cinque giornate nel Giappone Feudale

Recensione Way of the Samurai 4
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  • PS3
  • Quella di Way of the Samurai è una saga rimasta sempre un po' in ombra. Pensata soprattutto per soddisfare i gusti del pubblico nipponico, ha raggiunto i lidi del mercato occidentale senza troppa convinzione, incuriosendo però i molti amanti della cultura giapponese e non solo. L'idea alla base della serie, giunta alla quarta incarnazione, è quella di collocare l'utente, che impersona un Samurai errante, in un ambiente vivo e indipendente, lasciandogli la facoltà di agire completamente libero da ogni vincolo. Una sorta di Open World estremizzato, ambientato all'epoca del Giappone feudale. Nonostante la buona impostazione concettuale, la serie non ha mai brillato per realizzazione tecnica e qualità del gameplay nelle fasi di combattimento, anche se in linea con alcune vecchie glorie dell'epoca PsOne, si è sempre sforzata di proporre anche un'opzione di gioco votata al realismo, in cui un solo colpo di spada bastava per uccidere ed essere uccisi.
    Way of the Samurai 4, già disponibile in Giappone da qualche mese, arriva ad ottobre in Europa, in versione Retail e Digital Delivery. Scopriamo in questa recensione come si è evoluta questa saga particolare.

    Una vita breve

    Il concept alla base di Way of the Samurai 4 è lo stesso dei capitoli precedenti. All'inizio del gioco si deve creare il proprio Samurai, magari un po' interdetti dall'allucinante pochezza di opzioni (tre volti e tre capigliature, un solo kimono disponibile). Una volta confermate le fattezze del proprio personaggio, veniamo trascinati sull'isola di Amihama, costantemente spazzata dai venti della guerra. Qui un'introduzione abbastanza semplicistica ci introduce le tre fazioni che si contendono il controllo politico e culturale della zona: da una parte la delegazione britannica, che con le sue navi nere sta cercando di trarre vantaggio dal commercio di armi, e dall'altra le due forze locali. Lo Shogunato, parecchio incline a stringere proficue alleanze con gli emissari, ed una setta di isolazionisti xenofobi che invece farebbero di tutti per allontanare gli inglesi.
    Fin da subito Way of the Samurai ci chiede di schierarci, prendendo decisioni che avranno serie ripercussioni sull'andamento della trama. Proprio un complesso sistema di bivi, che ci conduce di evento in evento, fa in modo che il nostro comportamento influisca sensibilmente sulla narrazione e sulle avventure che andremo a vivere. La particolarità del titolo è che la storia del nostro protagonista si esaurisce nel giro di poche giornate passate sull'isola, e dura complessivamente non più di quattro ore. La scarsa longevità non è un difetto della produzione, ma anzi un incentivo a ricominciare una nuova avventura una volta terminata la prima: in questa maniera si potranno prendere scelte diverse, schierarsi con altri schieramenti, e vivere da prospettive sempre nuove le cinque giornate del racconto.
    Ma in Way of the Samurai non si deve per forza seguire il filo della narrazione. Si può anche spendere tempo a bere e mangiare, giocare d'azzardo e sfidare a duello i passanti. Si può anche voltare le spalle a questo intrico di poteri e lasciare l'isola dopo aver capito che non abbiamo davvero nulla a che fare con le questioni politiche. Way of the Samurai 4, come i suoi predecessori, si astiene dal forzare l'utente, e gli lascia invece seguire le sue voglie.

    Per scoprire i dieci diversi finali, tuttavia, sarà necessario mescolarsi con i rappresentati delle tre fazioni. In questo caso si scopriranno delle trame abbastanza stravaganti (usiamo un velato eufemismo), intrise di un umorismo nipponico decisamente eccessivo. Ad esempio il titolo ci spingerà ad avere una tenera storia d'amore con l'ambasciatrice britannica, evidentemente Underage, mentre nel caso ci avvicinassimo alle forze dello Shogunato, scopriremmo le perverse torture delle tre sorelle che guidano le forze locali. Si tratta di situazioni veramente al limite, di quelle che ci aspetteremmo di trovare in un simulatore di incontri. Questo umorismo un po' malsano viene in qualche modo accentuato dai doppi sensi dei dialoghi e dei nomi, e non possiamo certo dire che sia accattivante. Se scoprire un personaggio femminile che si presenta come Melinda Megamelons (!) può strappare un sorriso, un po' più disturbanti sono gli urletti che accompagnano alcune scene osè (noi preferiamo la brutalità di Kratos).
    E' un vero peccato che le cut-scene e più globalmente tutta la narrazione siano così triviali: in certi casi sembra quasi di assistere ad un teatrino d'occasione. Stando così le cose, sembra un po' sprecato tutto l'ottimo lavoro concettuale che sta dietro al titolo. Nonostante Way of the Samurai 4 ci chieda infatti di ricominciare una nuova avventura ad ogni piè sospinto, il senso di continuità è garantito dall'influenza che sull'isola hanno le nostre azioni precedenti. Si tratta di questioni minime ma apprezzabili: un comportamento sconsiderato, ad esempio, aumenta il numero di guardie presenti in strada, mentre l'apertura di una scuola permette anche agli stranieri presenti a “Little Britain” di dialogare con il protagonista. Oltre a costruire il proprio Alter Ego, il giocatore plasma il mondo di gioco, in cui può tornare spesso e volentieri a divertirsi nei modi più disparati. Le attività ricreative sono infatti numerose: si può dedicarsi all'arte dell'omicidio, oppure bighellonare giocando tutto il giorno a poker. Ma anche consegnare lettere d'amore, pescare, e persino sgattaiolare di notte, non visti, nelle camere delle signore, per assistere a quelle scene di cui sopra si diceva. Dopo essere sopravvissuti alle torture delle sorelle Kinugawa superando minigiochi molto semplici, potremo provarci anche con queste perverse ragazzette (ma niente cose di gruppo!).
    Insomma di cose da fare ce ne sono: si può anche aprire un Dojo e formare un manipolo di samurai.
    Però, alla fine, si sente che manca un po' di trasporto. Manca quella seriosità che meglio si confà a chi decide di seguire la via del Bushido, manca un carattere deciso.
    Manca, in verità, anche qualche perfezionamento nelle fasi di combattimento, che ci impegnano spesso e volentieri in scontri un po' noiosi. Il fighting system, una volta estratta la spada con il dorsale sinistro, ci permette di attaccare l'avversario (più spesso: gli avversari) con colpi leggeri o potenti, e di parare i loro assalti eventualmente deviandoli in avanti o indietro per aprire la guardia. In combinazione con la leva analogica (usata come modificatore), si possono eseguire varie tipologie di attacco, fra cui colpi insidiosi per far perdere l'equilibrio e prese per contrastare le strategie troppo attendiste. Nonostante la buona impostazione di base, agli scontri manca un po' di tatticismo, dal momento che gli avversari recuperano vita con una velocità impressionante, e la soluzione migliore per metterli fuori gioco è premere come forsennati i tasti d'attacco. Oppure utilizzare il nuovo Spring Harvest, una sorta di Berserk Mode che permette di tagliuzzare indisturbati praticamente chiunque. Nonostante il parco mosse vada crescendo ad ogni Playthrought e si sblocchino stance extra e nuovi stili per caratterizzare il proprio Samurai, il combat system resta abbastanza piatto. Peccato poi che questo quarto capitolo perda la modalità in cui un solo colpo di spada bastava per far cadere a terra protagonista e avversari. Vecchi fan di Bushido Blade, questo non è il gioco che fa per voi.

    Il difetto più grande di Way of the Samurai 4 resta però la componente grafica. La qualità tecnica è veramente imbarazzante, con modelli poligonale grezzi, bruttini e spogli, compenetrazioni che ricordano quelle dell'epoca Ps2, ed un aliasing marcato. Le texture sono antidiluviane, la città popolata da personaggi tutti uguali, e i tempi di caricamento troppo frequenti ed estesi. Insomma, visivamente Way of the Samurai 4 è un titolo vecchio e quasi mai piacevole. Il doppiaggio giapponese è un po' troppo caricaturale per compiacere appieno, l'adattamento italiano (solo sottotitoli) ricolmo di leggerezze, mentre le musiche orientaleggianti non dispiacciono.

    Way of the Samurai 4 Way of the Samurai 4Versione Analizzata PlayStation 3Way of the Samurai 4 non esce dalla nicchia in cui sono confinati tutti i suoi predecessori. Si tratta di un titolo pensato principalmente per i “giappofili”, che decide di rappresentare il periodo feudale facendo appello ad un brioso guazzabuglio di sottintesi e stereotipi, abbandonando ogni pretesto di fedeltà storica. Al di là di questo la formula, quella tipica della saga, intriga concettualmente, gestendo in maniera esemplare il rapporto fra senso di continuità e sequenza di avventure sempre nuove. Basterà questo per passare sopra alla grafica per nulla piacevole e ad un combat system non profondissimo? Forse se il prezzo fosse stato un po' più lusinghiero, Way of the Samurai 4 sarebbe entrato nelle wishlist di un più cospicuo numero di utenti. Allo stato attuale dei fatti, il consiglio è quello di considerare l'acquisto solo se siete fan sfegatati della cultura orientale o della serie.

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