Recensione Call of Duty: Ghosts - Multiplayer

Ricco e divertente, il multiplayer di COD Ghosts ne risolleva le sorti

Call of Duty: Ghosts - Onslaught DLC
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Bisogna approcciarsi con il giusto spirito a Call of Duty: Ghosts, accettando il fatto che questa iterazione più delle altre è quasi ed esclusivamente incentrata sul multiplayer competitivo.
    I risultati tutt'altro che eccellenti della campagna spostano integralmente l'attenzione sulla componente multigiocatore, l'unica che tiene in piedi il prodotto, entusiasma i fan, e si propone come un'esperienza completa e divertente.
    Gli stilemi tipici della saga sono quelli di sempre: azione rapidissima e incalzante, per partite schizzate ed un tripudio di frag.
    Si tengano quindi a distanza gli estimatori della guerriglia più ragionata, o di tatticismi sottili sul campo di battaglia: l'anima martellante di COD non sparisce, ed anzi viene esaltata dalla mano di Infinity Ward, che riporta i ritmi di gioco più vicini a quelli di Modern Warfare 3, chiudendo per il momento la parentesi meno schizofrenica di Black Ops 2.
    Rimpolpando il numero di modalità, aggiungendo l'inedita Squads e l'eccellente Extinction, Ghosts riesce a proporsi come uno shooter più che discreto, ricco, e interessante per gli estimatori del genere.

    Fragfest a tutta velocità

    Esplorando il Multiplayer di Call of Duty: Ghosts viene quasi naturale partire proprio dal sistema di creazione del soldato, qui integralmente rivisto alla luce delle conquiste dell'ottimo "Pick 10" sperimentato da Black Ops 2. Al di là della possibilità di modificare anche il look dell'avatar (e per la prima volta sono state inseriti modelli femminili), quello che interessa riguarda la personalizzazione del "Loadout": armi primarie e secondarie, perks e killstreak possono essere selezionate da una rosa vastissima, ma stavolta la libertà decisionale aumenta notevolmente. Ciascuno dei perks disponibili (35, divisi in sette categorie) ha un valore a seconda del vantaggio che determina in battaglia, ed il giocatore può "spendere" un totale complessivo di 8 punti. Sacrificando l'arma secondaria e le granate, la disponibilità di punti aumenta fino ad arrivare a 11: qualcuno può dunque preferire un set-up minimale per avere qualche bonus passivo in più.
    Il sistema, potenzialmente interessante, deve tuttavia scendere a patti con un bilanciamento non ottimale dei perks e delle Killstreak. In quest'ultimo campo, per altro, Ghosts utilizza lo stesso metodo di Modern Warfare 3, suddividendo in tre diverse categorie i bonus per le catene di uccisioni. Troviamo quindi assalto (killstreak classiche), supporto (pointstreak che non si resettano ad ogni morte, ma hanno esclusivamente funzione di sostegno per il proprio team e non sono quindi letali) e "specialist". Quest'ultima opzione sembra tutt'altro che bilanciata, dal momento che oltre ai tre perks legati alle serie di uccisioni è possibile guadagnarne altri ancora, superando la soglia di 14 bonus attivi contemporaneamente.
    Che sia sfruttando i perks, sbloccando le armi più potenti o certi accessori, ben presto le partite tendono a riempirsi di supersoldati che mandano giù gli avversari con un singolo colpo.
    In questo, il titolo ricorda proprio l'ultimo Modern Warfare, accontentando quindi la "frangia meno moderata" dei fan. In Ghosts la velocità è tutto, i click sui dorsali diventano presto isterici, e la prontezza di riflessi è veramente fondamentale.
    Si tratta di un'esperienza non certo accessibile per i novizi, dura e cattiva, mitigata in parte dalla presenza di modalità meno brutali dei classici deathmatch.
    Cercate in ogni caso di capire se il ritmo ossessivo del frag può fare per voi, o se necessitate invece di un accesso un po' più morbido al mondo di COD: in quel caso Black Ops 2 resta l'episodio migliore.

    Tante mappe e modalità

    Sono proprio alcune delle nuove modalità che rappresentano le introduzioni migliori della componente multigiocatore di questo Call of Duty. Non tutte ci sono piaciute alla stessa maniera, e ad esempio Cranked ci ha lasciati del tutto indifferenti. In questo game mode, dopo aver ucciso un avversario, si attiva un conto alla rovescia di trenta secondi, entro i quali dobbiamo guadagnare un'altra kill se non vogliamo esplodere. Questa lotta contro il tempo, nella visione del team di sviluppo, dovrebbe condurre a partite ancora più adrenaliniche, ed eliminare totalmente il "camperaggio" spietato. In verità chi conosce i tempi medi di sopravvivenza e spulcia le statistiche ufficiali sa bene che è molto difficile passare 30 secondi senza uccidere o essere uccisi. Il nuovo game mode sembra quindi abbastanza insipido, e gli scontri più serrati sono legati più alla conformazione della mappa (magari Octane, dagli spazi ridottissimi) che all'assillo del cronometro. Splendida invece Search & Rescue, una variazione del più noto Search & Destroy con un pizzico di Kill Confirmed. Qui due squadre si alternano in attacco ed in difesa: gli assalitori devono piazzare una bomba su uno di due bersagli sensibili e attendere la detonazione. La particolarità è che quando un personaggio viene ucciso, lascia cadere una piastrina: se a recuperarla è un avversario, il soldato è fuori fino al prossimo round, se invece è un compagno allora il giocatore esegue un respawn automatico. Si tratta di una modalità tesissima, eccezionalmente tattica, che rappresenta un'introduzione di rilievo nell'enorme pacchetto proposto da Ghosts. Blitz è altrettanto divertente, anche se molto più diretta. L'obiettivo delle due squadre è quello di correre verso la base avversaria e "toccare la meta" per segnare il punto, come per fare il più classico dei touchdown. Una modalità perfetta per mappe di piccole dimensioni, in cui la frenesia dell'azione resta comunque slegata dall'urgenza di accumulare un'uccisione dopo l'altra. Assieme a tutto il resto di game mode (fra cui compaiono le variazioni più fantasiose), il multiplayer di Ghosts copre uno spettro molto ampio di situazioni, e siamo sicuri che riuscirà ad incontrare i gusti di molti giocatori, accontentando la fanbase.

    Questo episodio, tuttavia, sembra vivere di alti e bassi in tutti i suoi comparti. Così come il bilanciamento dei Perks non è perfetto, e non tutte le modalità sono riuscite, neppure tutte le mappe possono dirsi ben strutturate. Paradossalmente quelle più curate, dettagliate e tatticamente interessanti sono le più ampie. Serozh Castle o Whiteout alternano con efficacia ambienti interni ed esterni, spazi aperti e cunicoli, dimostrando anche una piacevole verticalità ed uno stile complessivo molto convincente. Di contro i corridoi strettissimi di Sovereign, un complesso industriale in cui si muovono strani macchinari e nastri trasportatori, formano uno dei playground storicamente meno riusciti di Call of Duty. Sono ben quattordici le mappe a disposizione, ma solo cinque o sei sono ispirate e ben costruite, e questo limita un po' l'appeal del pacchetto di base (che come sempre sarà espanso con una densissima stagione di DLC). Forse il team avrebbe dovuto concentrarsi un po' di più sulla qualità delle planimetrie e meno sull'urgenza di inserire elementi dinamici nei vari scenari: alla prova dei fatti questo aspetto non modifica troppo l'andamento della partita, restando completamente in secondo piano (a differenza della levolution nel diretto concorrente). L'esperienza online di Call of Duty Ghosts include, oltre al multiplayer classico, anche le nuove modalità Squad ed Extinction. Nella prima il giocatore potrà creare non un singolo soldato, ma una vera e propria squadra. Sono dieci gli uomini (o le donne) che possiamo personalizzare, e ciascuno avrà un percorso di crescita indipendente (ed un singolo grado prestigio). Una volta assemblata una squadra potremo utilizzarla in una serie di modalità molto particolari. In Squad Vs. Squad, ad esempio, affronteremo con la nostra un intera squadra avversaria, affidando alle cure dell'IA i nostri commilitoni.

    "Complessivamente l'offerta di Infinity Ward si tiene in piedi, resiste agli assalti della concorrenza, e saluta la nuova generazione in maniera dignitosa"

     Safeguard è invece strutturata come una classica "orda", e ci sono poi modalità competitive asincrone per cui possiamo trovarci a sfidare la squadra di un amico attualmente offline, con tutti i membri controllati dall'intelligenza artificiale. Nonostante gli sforzi compiuti dal team per costruire un'IA che simuli in maniera più precisa possibile il comportamento di un avversario umano, non tutte le opzioni legate alla modalità Squad sono riuscitissime. In un deathmatch diretto contro un amico è dannatamente chiaro quando ci si trova di fronte l'avversario in carne ed ossa e quando i suoi bot. La vittoria sarà in pugno quindi a chi avrà la fortuna di incontrare un maggior numero di nemici controllati dalla CPU, che si faranno massacrare il più delle volte opponendo scarsa resistenza. Idealmente la modalità Squads rivela le sue qualità sulla lunga distanza, quando i membri del proprio team salgono di livello e la personalizzazione dei loadout li rende progressivamente più coriacei. Attualmente non è facilissimo valutare la tenuta di Squads, che sarà sicuramente interessante per i passionisti ma troppo impegnativa per chi cerca un'esperienza veloce e non vuole perdere troppo tempo dietro a modifiche di fino e multiplayer asincrono. Semplicemente fantastica è invece Extinction. L'idea è quella di creare una versione alternativa della famosissima "Zombie" di Black Ops e relativo seguito, togliendo i non morti per dar spazio agli alieni. Quattro giocatori devono difendere una trivella mentre questa perfora i nidi delle creature nemiche: la presenza di quattro classi con abilità diverse, ed un sistema economico che permette di attivare trappole e sbloccare armi e potenziamenti chiude il quadro su una co-op riuscitissima. L'affiatamento, in Extinction, è fondamentale, anche per superare le sfide che permettono di guadagnare skill point aggiuntivi con cui aumentare il livello delle proprie abilità. Rispetto alla già citata Zombie, comunque, i ritmi di gioco sono un po' più intensi, la struttura della mappa meno cervellotica, e le partite volano via una dopo l'altra che è un piacere. L'unico punto a sfavore di questa modalità è la presenza di una sola mappa: non abbiamo mai atteso così tanto il primo DLC.

    Call of Duty: Ghosts Call of Duty: GhostsVersione Analizzata PlayStation 4Il multiplayer di Call of Duty Ghosts è ricco, divertente e sviluppato con coerenza. Resta fedelissimo ai ritmi tipici della serie, puntando tutto su una frenesia martellante ed insistente. Anche se deve venire a patti con alcuni problemi di bilanciamento e con qualche mappa non troppo riuscita, grazie alle nuove modalità e a qualche rifinitura l'online colpisce ancora nel segno. Forse non fresco come una volta, ma sempre piacevole per una partita veloce come per la scalata verso il “prestigio”. Mentre sulla modalità Squads bisogna attualmente sospendere il giudizio (rappresenta comunque un'aggiunta curiosa e tutta da scoprire), la co-op proposta da Exctinction è veramente eccezionale, ben studiata e assuefacente. Complessivamente, quindi, l'offerta di Infinity Ward si tiene in piedi, resiste agli assalti della concorrenza, e saluta la nuova generazione in maniera tutto sommato dignitosa, nonostante lo scivolone del single player. La natura cross-gen di Ghosts lo tiene comunque a freno, e sulla (evidente) differenza fra le edizione Ps4 e Xbox One si tornerà a parlare fra qualche giorno, quando potremo esaminare con più attenzione le differenze legate alla risoluzione nativa. Resta il fatto che, dopo Ghosts, Infinity Ward dovrà in qualche modo cercare di smuoversi, magari rivedendo le sue prospettive produttive anche alla luce degli ottimi risultati di Treyarch, che con Black Ops 2 ha nettamente superato il team “storico” di Modern Warfare.

    8

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