FIFA 15: Recensione del nuovo simulatore calcistico di Electronic Arts

La recensione completa di FIFA 15 per PlayStation 4, aggiornato con la Day One Patch che apporta numerose migliorie al gioco di Electronic Arts.

FIFA 15
Recensione: Xbox One
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Chi segue il calcio con passione e interesse sa bene che anche la storia dello sport più famoso al mondo ha le sue stagioni. Durante questi "cicli", generalmente, una squadra in particolare si distingue per la qualità del proprio gioco, spesso innovativo e rivoluzionario, dominando la scena calcistica mondiale e portando a casa un gran numero e di trofei; questo, fino a che gli avversari non sono in grado di imbastire le giuste contromisure, e un diverso ciclo si apre, con nuove idee e nuovi schemi in grado di imporsi sugli altri.
    E così la storia continua.
    Tra gli esempi più recenti e celebri troviamo il Barcellona di Guardiola, Messi e del falso nueve, celebrato come una delle formazioni più spettacolari e vincenti di sempre, ma oggi anch'esso alle prese con un'evoluzione necessaria, che pure non annulli le storiche basi sulle quali sono state costruite innumerevoli vittorie. Il parallelismo con il Barca dei record è sicuramente il più ideale anche per descrivere a che punto oggi, con FIFA 15, si trovi la serie di Electronic Arts: un ciclo che, nel bene e nel male, l'ha vista dominare il genere per quasi un'intera generazione è ormai finito e un altro, su piattaforme totalmente nuove, deve necessariamente aprirsi. Per inaugurare questa nuova stagione, la formula scelta dal colosso americano è quella di riproporre la propria filosofia di calcio virtuale, in modo quasi immutato nella sostanza, ma compiendo un incredibile balzo in avanti nella riproposizione di tutti quegli aspetti e quei dettagli che ogni volta ritroviamo nei novanta minuti più attesi della settimana.

    LAVAGNA TATTICA

    Come un 'canterano' blaugrana cresciuto con una precisa idea di calcio sin dalle primissime squadre giovanili, con il pallone tra i piedi FIFA 15 fatica ad abbandonare la propria mentalità calcistica, a partire da una velocità di gioco che non mancherà, ancora una volta, di dividere i giocatori tra favorevoli e meno: durante la nostra prova l'apposita opzione che controlla la dinamicità dei match è rimasta settata su 'lenta' a causa di preferenze prettamente personali (dando vita a incontri piuttosto in linea con quelli reali in cui si affrontano squadre di alto livello), ma è comunque indubbio come il ritmo delle partite sia sempre indirizzato verso uno sviluppo del gioco basato nuovamente su elementi ben specifici. Pressing, dribbling e sfruttamento della velocità dei giocatori più performanti rimangono quindi i cardini della manovra, con una CPU che non mancherà di riproporre un'impostazione di squadra ormai assodata: tra gli aspetti che fanno il loro ritorno, quindi, troviamo la fondamentale importanza dell'azione pressante nel recupero della palla, e una generale tendenza delle squadre avversarie a venire infilate sulle fasce e con cross dalla trequarti in poi. La pericolosità di queste situazioni varia ovviamente in base agli sviluppi delle varie azioni di gioco (nel nostro caso abbiamo assistito ad un sostanziale equilibrio tra cross ribattuti dalla difesa ed altri contro i quali siamo riusciti ad impattare, con i risultati più disparati) ma, anche a causa di una gestione dei contrasti 'spalla-contro-spalla' non sempre efficace, risulta comunque troppo evidente la propensione delle squadre avversarie nel lasciare più spazi liberi sui settori laterali del campo.

    Data la centralità che il saltare l'uomo riveste nuovamente nell'evoluzione della partita, il sistema di controllo beneficia di alcune delle caratteristiche implementate grazie alla superiore potenza di calcolo a disposizione degli sviluppatori: la quasi totale riscrittura della bio-meccanica che regola i movimenti dei giocatori ed un comparto animazioni arricchito permettono ora un controllo palla molto più reattivo nello stretto, nei cambi di direzione e nei trick con la palla, ora meno 'obbligatori' nel successo di un dribbling sull'avversario. I sistemi di dribbling e tiro, invece, risultano molto affini a quelli già conosciuti con il precedente capitolo, con quest'ultimo rivisto solo nella richiesta di precisione con comandi manuali.
    Ancora in attesa di entrare pienamente in una nuova generazione, ma sicuramente più equilibrate, appaiono invece l'intelligenza artificiale avversaria e la difficoltà per come appare attraverso i suoi diversi livelli: in quelli più alti, ad esempio, abbiamo assistito ad una minore tendenza della CPU ad intuire in anticipo le mosse del giocatore, mentre i propri uomini risultano meno affetti da amnesie o improvvisi ed inspiegabili svarioni. In generale, il comportamento dell'intelligenza artificiale rivale risulta piuttosto realistico anche grazie a giocatori che messi alle strette non esitano a spedire la palla in angolo o in fallo laterale o che tentano la giocata non appena intravedono lo spazio per far male alla nostra squadra; permane, piuttosto, una diversificazione delle varie mentalità di gioco avversarie non molto accentuata ed una loro fedeltà a quelle delle varie controparti reali non altissima, con squadre che condurranno il pallone sempre in modo non dissimile tra loro. La presenza delle ormai abituali slides tattiche permette comunque di trovare le giuste impostazioni da attribuire ai diversi stili di gioco, a patto di spenderci il tempo necessario a trovare i vari equilibri.
    Ottimamente implementato, invece, è il cambio di mentalità che avverrà nelle squadre una volta che queste dovranno difendere, o cercare di ribaltare, un risultato a tutti i costi: rispetto al tradizionale cambio di baricentro ormai presente da diversi capitoli della serie, l'impatto di questo nuovo sistema risulta molto più autentico e subito visibile sugli uomini in campo riuscendo, di conseguenza, ad avere anche un maggiore impatto sulla partita.
    A livello di realismo nella gestione di quest'ultima da parte della squadra arbitrale, la situazione rimane pressoché invariata rispetto al passato, non esistendo un metodo di giudizio costante: molto dipenderà infatti dalle caratteristiche dell'arbitro che troveremo a dirigere il match, con partite nelle quali verranno fischiati contrasti involontari frutto del nostro pressing (e della più fedele fisica di gioco) ed altre in cui interventi analoghi verranno lasciati correre. Rimane buona, comunque, la gestione del vantaggio e degli eventuali cartellini estratti una volta conclusasi l'azione.

    Tra gli aspetti tecnici (sui quali ritorneremo in seguito) che hanno maggiormente beneficiato delle nuove piattaforme è impossibile non citare la rinnovata fisica di calciatori e pallone: il lavoro svolto dal team di sviluppo nello sfruttare l'Ignite Engine segna infatti un salto in avanti incredibile rispetto alla scorsa versione next-gen; la modellazione poligonale dei giocatori è stata infatti rivista in favore di proporzioni più equilibrate, con riscontri sensibili anche a livello di gameplay: i contatti tra giocatori e pallone, infatti, risentono ora della più piccola deviazione, donando ad ogni contrasto o tiro ravvicinato un alone di imprevedibilità assolutamente in linea con quanto visto nei match reali. Tutto ciò, si traduce anche nella possibilità di realizzare gol in tutta una serie di modi impossibili fino ad ora, con, ad esempio, tiri realizzati nella fase finale di una caduta o deviazioni inaspettate da parte di schiene o gambe di difensori.
    A questo proposito, una parentesi obbligatoria la meritano sicuramente i sempre molto discussi portieri: eliminati gli imbarazzanti problemi di posizionamento che affliggevano il gioco (soprattutto in modalità online) prima dell'opportuna patch al day one, gli estremi difensori virtuali sono stati dotati di tutta una serie di nuove animazioni che li porteranno ad utilizzare più efficacemente il loro braccio di richiamo o ad esibirsi in tuffi spettacolari e, in casi più rari, salvataggi d'istinto su tiri ravvicinati entro il loro 'raggio d'azione'. Maggiore è anche la fedeltà riscontrata nella tenuta di uno stile di gioco in grado di ricordare quello delle rispettive controparti reali, con numeri 1 più propensi alla respinta di pugno o altri più affidabili nelle uscite. Proprio riguardo a quest'ultimo aspetto, si segnala inoltre una maggiore capacità nel prendere decisioni, intervenendo autonomamente su certi cross o palloni non gestibili dalla difesa con risultati, ovviamente, diversi in ogni caso. Esattamente come nella realtà, comunque, l'infallibilità non fa ancora parte dei portieri di FIFA 15, ma rispetto al precedente capitolo è possibile riscontrare un significativo miglioramento: non mancheranno occasioni (specialmente ravvicinate) nelle quali il tipo di intervento scelto risulterà discutibile, il posizionamento sui certi tiri sarebbe potuto essere migliore, o la rinnovata fisica di gioco creerà pericolosi mucchi in area ma, in generale, il loro comportamento si rivela tutt'altro che da bocciare.

    IL BELLO DEL CALCIO

    L'ingresso della serie in una nuova generazione ha portato i suoi benefici anche a livello di design di menù e gestione della squadra: se il concept generale è rimasto pressoché invariato, non sono pochi i dettagli che hanno donato alle varie schermate una maggiore leggibilità: uno su tutti è dato dalla diminuzione dei tempi di passaggio tra le varie aree di una sezione o di un menù, mentre novità come l'inedito (per la serie) schema poligonale a rappresentare i valori dei vari giocatori risulta subito comoda in fase di confronto e cambio dei propri uomini. Una delle introduzioni più significative rimane comunque quella delle istruzioni giocatore: tramite esse, sarà infatti possibile assegnare direttive utili (e diverse per ogni ruolo) circa aspetti come supporto alla manovra difensiva o offensiva, avvio del pressing, comportamento sui cross, modalità di inserimento degli esterni e diverse altre, con effetti subito visibili in campo.
    Riviste in alcuni dettagli ma senza grosse rivoluzioni, anche le modalità di gioco di FIFA 15 (ritornate praticamente in massa) sembrano indirizzarsi verso una sempre più accentuata accessibilità e fluidità nelle fasi fuori dal campo, con significativi miglioramenti nel matchmaking online e nella fruizione della modalità Match Day (integrata in modo ancora migliore) e Catalogo. A livello prettamente ludico la novità più significativa è infatti sicuramente l'introduzione delle Friendly Seasons (una modalità stagione pensata per uno contro uno con la propria lista amici), disponibili anche nella modalità Ultimate Team.
    Anche la sezione dedicata alla costruzione di un team definitivo per mezzo di trading cards si presenta fedele alla struttura che l'ha resa ormai la più celebre del pacchetto, con interventi più che altro riguardanti la sicurezza di gioco (risulta rimossa, infatti, la possibilità di scambiare carte con i propri amici per evitare il fenomeno della compravendita 'non ufficiale' tramite soldi veri) e la progettazione del proprio team: la sezione Formazioni Sperimentali permette infatti al giocatore di verificare immediatamente l'affiatamento e le qualità della squadra dei suoi sogni, lanciandosi in esperimenti di ibridazione di diversi campionati, nazionalità e squadre o semplicemente verificando gli effetti di un particolare innesto all'interno di una rosa già consolidata.
    Le Rose Sperimentali (esattamente come molte delle altre attività del giocatore) risulteranno poi condivisibili e commentabili insieme ai propri amici in una sorta di social netkwork 'interno' che va a riempire anche le lacune 'social' della serie, per la gioia di tutti coloro che sentivano di non poterne fare a meno. Molto buona (soprattutto per chi non può o non vuole accumulare tutti i crediti necessari a portarsi definitivamente un giocatore in rosa) anche l'introduzione dei prestiti nei trasferimenti tra giocatori, con un numero di utilizzi in base alla qualità del calciatore e la necessità di utilizzare i propri punti F.C. per portare a termine le trattative, ad equilibrare un sistema che, altrimenti, avrebbe rischiato di snaturare il mercato.

    Come appurabile non appena lasciato il menù iniziale alle spalle, però, è sotto il versante tecnico che FIFA 15 fa intravedere al genere quale sia il futuro delle simulazioni calcistiche, con la barriera che divide la riproposizione televisiva di un match reale da quella di un incontro virtuale ridotta a livelli inimmaginabili solamente un anno fa. La ricostruzione degli stadi che fanno da contorno alle sfide (San Siro, Stadio Olimpico e Juventus Stadium i soli italiani ufficiali) rimane tanto esternamente quanto internamente nella riproposizione di particolari architettonici e non, ma è sicuramente il maggiore dinamismo del pubblico sugli spalti (con un morale ora fedele all'andamento della partita e delle varie azioni e cori autentici intonati nei momenti delicati) a donare vita nuova ai match. In campo, la situazione si farà ancora più calda, grazie al nuovo sistema di gestione emozionale dei giocatori: se all'inizio di un match gli animi saranno discretamente distesi, non ci vorrà molto prima che i rapporti tra i vari giocatori risentano di passaggi sbagliati, disimpegni errati, occasioni da gol mancate o concesse. Tutti aspetti importantissimi nell'aumentare la credibilità dell'esperienza di gioco e nella creazione dei nuovi magnifici Highlights della partita: mettendo in pausa l'azione di gioco, infatti, assisteremo a veri e propri film della partita caratterizzati da un taglio registico e da filtri video fedelissimi a quelli utilizzati dai network sportivi reali.
    Il nuovo sistema di animazioni, poi, si arricchisce di tocchi di classe come la restituzione del pallone ai raccattapalle in caso di ingresso in campo di due sfere, sbilanciamenti e ruzzoloni dopo tiri effettuati con una postura non propriamente scolastica e reazioni dai membri della propria squadra in panchina, mentre non mancano nuovissime celebrazioni e animazioni personalizzate per tutti quei giocatori che hanno fatto delle loro movenze ormai un marchio di fabbrica.
    A questo proposito, FIFA 15 non è purtroppo esente da un discreto numero di calciatori (anche appartenenti a squadre blasonate) riprodotti in modo meno fedele alle loro controparti reali ma, in questo caso, la miglior qualità della modellazione poligonale aiuta a limitare parzialmente il problema (con molti tifosi che potrebbero comunque storcere il naso di fronte al proprio beniamino meno abituato a stare sotto la luce dei riflettori).

    A livello di fedeltà ad ogni minimo dettaglio non può non essere sottolineato, ed applaudito, il lavoro svolto per la riproposizione del campionato inglese: gli appassionati di calcio estero non faticheranno infatti a riconoscere, ed apprezzare, le versioni virtuali di tutti e venti gli stadi delle squadre che partecipano alla massima competizione d'oltremanica, così come la sostituzione di grafiche, loghi e formazioni a video marchiate EA con quelle originali della Barclay's Premier League. In questo caso, l'attenzione al dettaglio si espande anche verso la telecronaca che, in lingua inglese, si prodiga in aneddoti e statistiche circa le squadre in campo e i loro scontri precedenti, con bordocampisti e segnalazioni dagli altri campi a chiudere il cerchio di un lavoro veramente sbalorditivo.
    Anche tornando al di qua della manica, comunque, a livello di cronaca della partita non ci si può lamentare, con l'ingresso di Pierluigi Pardo e Stefano Nava in cabina di commento che segna una novità apprezzabile e forse necessaria a questo punto della serie. Nonostante alcune ripetizioni, frasi ancora fuori contesto ed un Nava poco propositivo, infatti, la volontà di 'tradurre' (seppur con una ricchezza minore rispetto alla versione inglese) la riproposizione di fatti salienti riguardanti calciatori e rispettivi team rimane ammirevole. Chiude la sezione audio la consueta selezione di brani dai generi più disparati e in grado come sempre di offrire qualche chicca indie-rock ed elettronica veramente degna di nota.

    FIFA 15 FIFA 15Versione Analizzata PlayStation 4Durante l'avvento del derby videoludico di quest'anno, la principale domanda sulla bocca dei giocatori chiedeva se per i calcistici virtuali fosse o meno arrivato il momento di entrare in una generazione completamente nuova: la risposta, con FIFA 15, può essere trovata nell'eccezionale passo in avanti compiuto sul versante tecnico (soprattutto fisico) e nella riproposizione della 'vita' di un match mai così fedele e realistica come in questo episodio. La ristrutturazione di menù e modalità di gioco viaggia infatti verso un'esperienza sempre più scorrevole e sociale, senza stravolgere ne rinnovare nessuno dei suoi campi. Segue il suo esempio anche un gameplay che, nonostante gli elementi che la maggiore potenza di calcolo a disposizione ha permesso di arricchire ed ottimizzare, si rivela fedele alla formula e alla filosofia di calcio che Electronic Arts porta ormai avanti con la sua serie, dividendo il pubblico tra favorevoli e meno. FIFA 15, a conti fatti, lancia uno sguardo verso il futuro delle simulazioni calcistiche, senza tradire o sorprendere la propria nutrita fanbase, ma lasciando intravedere tutte le potenzialità che il genere potrà esprimere durante l'attuale generazione.

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