Recensione Injustice: Gods Among Us Ultimate Edition

Il picchiaduro NetherRealm Studios sbarca su Playstation 4 nella sua versione più completa

Injustice: Gods Among Us
Recensione: PlayStation 3
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Wii U
  • PS4
  • Fra i tanti multipiattaforma pronti a sollazzare quei giocatori che hanno deciso di fare "il grande passo" e approdare alla Next-Gen, c'è anche Injustice,: Gods Among Us, picchiaduro sviluppato da NetherRealm per conto di Warner Bros. Il titolo, uscito circa sette mesi fa su Ps3 e Xbox 360, arriva in versione PlayStation 4 e manca invece l'appuntamento con Xbox One (misteriosi i motivi della defezione). Quella disponibile su PSN e nei negozi è fra le altre cose una versione molto "prestigiosa": si tratta della Ultimate Edition, che include 6 personaggi extra, nuove missioni dei Laboratori S.T.A.R.S., e skin aggiuntive per i personaggi. Si tratta insomma dell'edizione più completa in circolazione, e sarà soprattutto il roster più corposo a stuzzicare gli appassionati. Anche sul fronte tecnico si segnalano alcuni miglioramenti, come la risoluzione nativa a 1080p ed una fluidità inchiodata sui 60 frame al secondo.
    Nonostante questo, il gioco non riesce a nascondere la sua natura cross-gen, e insomma è evidente che le rifiniture grafiche sono piuttosto marginali. Cosa fare, dunque? Lasciarsi tentare dai sei nuovi personaggi oppure lasciar perdere e gettarsi su altri titoli di lancio?

    Anche per utenti "solitari"

    Pare superfluo parlare di trama nella recensione di un picchiaduro, ed in effetti non è certo la modalità Single Player che tiene in piedi la produzione targata Warner Bros. Il team di sviluppo ha comunque voluto dare molta enfasi alle modalità di gioco per gli utenti "solitari", consapevole di rivolgersi, per via di una licenza così popolare, ad un pubblico decisamente vasto ed eterogeneo, e non necessariamente avvezzo all'agonismo online. Dopo un tutorial che spiega le basi del combat system, quindi, l'utente viene invogliato ad affrontare la modalità Storia, che ha il pregio, se non altro, di far conoscere i lottatori del polposo roster. La trama, fra l'altro, non è proprio da buttare: si ambienta in un universo alternativo in cui Superman ha istituito una sorta di dittatura, dopo un tragico evento che ha distrutto Metropolis e la moglie del buon Clark Kent.
    Richiamati chissà come in questa versione cupa e oscura del multiverso DC, i supereroi "normali" devono lottare con i loro doppioni soggiogati al volere dell'uomo d'acciaio, combattendo assieme all'unico paladino che ancora resiste: il tenace Batman, che non vuole cedere alle angherie del kryptoniano. Il plot procede con quel fare un po' fantasioso tipico di tanti cross-over del mondo fumettistico, evitando però troppe incoerenze e riuscendo ad incasellare la vicenda in una progressione tutto sommato sensata. Di capitolo in capitolo il giocatore vestirà i panni di un nuovo eroe, e dovrà affrontare una serie di quattro combattimenti, che porteranno solitamente allo scontro con la sua nemesi o con un doppione malvagio.

    "Fin dalle prime battute Injustice non mostra una grande profondità. L'elenco mosse abbastanza striminzito permette di eseguire un numero non certo esuberante di combinazioni, ed il titolo spinge, piuttosto che ad utilizzare in maniera creativa il movente dei singoli personaggi, a mandare a memoria quelle combinazioni preimpostate ordinatamente elencate nel menù di pausa"

    Oltre che dalla sfilza di Cut-Scene, l'avanzamento è ravvivato da qualche inedito Quick Time Event che, posizionato prima degli scontri chiave, permette di guadagnare un po' di vantaggio danneggiando l'avversario prima dello scontro. Tutto sommato la struttura si regge, anche grazie al carisma dei protagonisti: il team ha saputo sfruttare bene la licenza, dando in pasto anche a chi cerca un'esperienza più inquadrata un prodotto con un suo evidente carattere narrativo.
    Alla stessa esigenza risponde la presenza delle missioni "Laboratori Stars" e delle numerosissime "Battaglie". Queste ultime rappresentano una specie di "arcade mode" con variazioni su tema, ed il numero di opzioni da selezionare è decisamente alto. Le Missioni Stars sono invece una serie di scontri da superare secondo particolari condizioni: ogni prova propone tre "sfide" di difficoltà crescente che permettono di ottenere altrettante stelle. Oltre ai combattimenti classici si trovano, in questa sezione, curiosi quick time event e variazioni molto particolari alla struttura di gioco classica (ci sono addirittura sequenze che sembrano uno sparatutto a scorrimento). Considerata la presenza di 260 missioni diremmo che la permanenza di Injustice nel Tray delle console è tutto sommato assicurata, almeno per chi si lascia rapire dal sistema messo in piedi da NetherRealm. Il livello del giocatore, che cresce di scontro in scontro e permette, usando le "schede" ottenute gradualmente, di sbloccare Battaglie extra, costumi alternativi ed elementi per la personalizzazione della "targa" legata al profilo pubblico, è un ulteriore incentivo a passare molte ore in compagnia di Injustice.
    Nella Ultimate Edition, sebbene la trama non sia stata modificata per accogliere i nuovi arrivi, incontriamo ben 60 missioni extra, che permettono di prendere confidenza con i moveset dei nuovi personaggi. Anche il numero di skin aggiuntive è veramente impressionante, ma è difficile considerare questo aspetto come un vero plusvalore. La caccia alle tre stelle nelle nuove Missioni S.T.A.R.S., invece, vi terrà impegnati per qualche ora, e sarà un buon incentivo a metabolizzare le strategie di Lobo, Batgirl, Zod, e Scorpion (direttamente da Mortal Kobat). I due ultimi personaggi extra, Zatanna e Martian Manhunter, restano invece senza le loro missioni: al posto di queste troviamo la storyline parallela "Red Son", liberamente ispirata alla storia di Mark Millar.
    Chiude il set di modalità il Multiplayer, che oltre allo scontro in locale ed online propone una serie di opzioni ispirate alla modalità "King of the Hill" (in Sala Giochi si diceva "chi vince regna"). In pratica selezionando RDC o Sopravvissuto, si crea una lobby in cui possono entrare fino a sette giocatori: due di questi si sfideranno direttamente, mentre gli altri attenderanno il proprio turno per combattere con chi avrà vinto lo scontro precedente. Mentre "Sopravvissuto" elimina tutti gli orpelli e vi propone una sequenza di scontri semplice e diretta, RDC permette di assistere ai match e fare scommesse sul vincitore. Ci sono, infine, delle sfide giornaliere che permettono di guadagnare un notevole quantitativo di esperienza, e invogliano il giocatore a provare diversi personaggi.
    Il netcode, in ogni caso, è stabile (ma non senza inciampi), mentre allo stato attuale dei fatti il matchmaking può essere un vero problema.

    Nuove e vecchie conoscenze

    Appena si prende il pad in mano per testare le prime combinazioni di colpi, Injustice rivela le molte correlazioni con il precedente lavoro del team di sviluppo: il feeling, la fisica dei salti e dei colpi, le reazioni ai cazzotti sono esattamente quelle dell'ultimo Mortal Kombat. E così come il titolo dedicato a Raiden e Johnny Cage, sulle prime il gioco appare un po' legnoso, salvo poi risultare perfettamente funzionale all'esecuzione di combinazioni comunque piuttosto varie, con un'attenzione evidente per le dinamiche di Juggling (profanamente chiamato "palleggio" nella versione italiana). Il control scheme prevede l'utilizzo dei quattro tasti frontali per l'esecuzione delle mosse: tre sono adibiti ai classici colpi debole, medio, forte, e l'ultimo ci permette di eseguire una "mossa distintiva" dell'eroe selezionato. Il sistema di parate alte e basse è identico a quello dei picchiaduro bidimensionali, mentre l'esecuzione delle mosse speciali è abbastanza semplice. In tal maniera anche selezionando un personaggio mai utilizzato si può familiarizzare con il suo moveset in men che non si dica, riuscendo a mettere insieme una performance comunque dignitosa.
    C'è da dire che fin dalle prime battute Injustice non mostra una grande profondità. L'elenco mosse abbastanza striminzito permette di eseguire un numero non certo esuberante di combinazioni, ed il titolo spinge, piuttosto che ad utilizzare in maniera creativa il moveset dei singoli personaggi, a mandare a memoria quelle combinazioni preimpostate ordinatamente elencate nel menù di pausa. Sono proprio gli attacchi speciali che rendono un po' più vivace la situazione. Ogni eroe ha le sue prerogative, tutte da scoprire: alcuni si limitano a potenziare gli attacchi di base, altri invece materializzano armi speciali, oppure gadget che possono essere utilizzati successivamente (Batman si circonda ad esempio di Batarang, da lanciare quando preferiamo). Ci sono eroi che mostrano dinamiche più particolari, come ad esempio Freccia Verde, che può cariare la sua faretra con diversi tipi di dardo, ed altri invece (Solom Grundy) che si esibiscono in una serie di prese aeree o concatenate.
    La buona varietà ed il rispetto dell'iconografia classica dei personaggi tirati in ballo riesce tutto sommato a rinfrescare i combattimenti, sicuramente più di quanto non lo faccia la barra delle special. Questa si carica come sempre subendo e portando attacchi e, suddivisa in quattro sezioni, può essere sfruttata in diverse maniere. Si può ad esempio sprecare una sezione (alla pressione di trigger destro) per potenziare un delle mosse distintiva, aggiungendo un secondo colpo dopo il primo andato a segno. Un'altra funzione è quella di respingere l'avversario dopo una parata, allontanandolo per riprendere fiato. Entrambe queste opzioni sembrano in verità abbastanza superflue, ed un in un contesto generalmente poco tecnico soprattutto la funzione difensiva perde efficacia. Molto meglio, nell'economia dello scontro, aspettare di aver accumulato tutta la barra per eseguire una devastante special, in grado di intaccare una notevole porzione della barra della vita, dopo una sequenza di colpi a metà fra l'eccessivo ed il surreale: nell'elenco di mosse speciali degli eroi chiamati a confrontarsi nell'arena c'è veramente di tutto: lanci interstellari, viaggi al centro della terra, dimensioni alternative e bombardamenti a tappeto.
    La barra può essere utilizzata anche per una counter speciale: una volta per ogni scontro ciascun eroe può avviare, impattando un attacco dell'avversario, un duello. In questo caso si attiverà una breve cut-scene in cui i due combattenti si lanceranno l'uno contro l'altro. Nel corso della scenetta entrambi saranno chiamati a "investire" un certo numero di settori della propria barra: chi avrà speso il maggior numero di settori vincerà il duello, e potrà alternativamente recuperare parte dell'energia (se era l'eroe in difesa) o infliggere danno extra (se era l'eroe in attacco).
    Senza ombra di dubbio tutte queste possibilità riescono a rendere gli scontri molto vivaci. Analizzando Injustice da un punto di vista squisitamente tecnico, tuttavia, la dinamica dei Duelli sembra abbastanza sbilanciata, mentre le mosse speciali tendono a diventare abbastanza presto ripetitive e un po' tediose, rompendo il ritmo dello scontro.

    Gli stessi problemi (bilanciamento e allungamento dei tempi dello scontro) gravano sulle dinamiche legate all'interazione ambientale. Grazie ad un tasto apposito sarà possibile sfruttare gli elementi sparsi per la location in modo piuttosto creativo. Vedete una macchina parcheggiata a Metropolis? Perchè non afferrare il nemico e sfondare il cofano con la sua testa? Nella Bat Caverna, invece, ci sono i gadget dell'uomo pipistrello da raccogliere e scagliare contro il nemico, oppure i barili di carburante della Bat-Mobile, per un'accoglienza esplosiva. E lo stesso veicolo può essere attivato all'improvviso, premendo un pulsante, perchè spari due missili in una zona precisa della mappa. Inizialmente piuttosto intrigante, l'idea di sfruttare l'ambiente di gioco si scopre non sempre ben studiata: passi per gli oggetti contro cui far rimbalzare il nemico (magari dando il via ad una juggle più estrosa del solito), ma quando si comincia a raccogliere gadget o far schizzare da una parte all'altra della mappa elementi dello scenario lo scontro perde un po' di pulizia.

    "Nella Ultimate Edition, sebbene la trama non sia stata modificata per accogliere i nuovi arrivi, incontriamo ben 60 missioni extra, che permettono di prendere confidenza con i movente dei nuovi personaggi"

    Al di là di questo, è innegabile che l'idea di questo dinamismo ambientale sia quantomeno originale.
    Tutte le arene si modificano anche a seconda dell'andamento degli scontri, ed è davvero esemplare il lavoro di caratterizzazione delle location. Ogni ambientazione ha persino due "palchi" principali, ed o possibile passare dall'uno all'altro eseguendo una mossa speciale ai margini dello stage. Le Cut-Scene di transizione sono ben riuscire, anche queste esagerate e divertenti. Ma di nuovo anche questa trovata rischia in qualche maniera di svalutare la profondità degli scontri a favore della mera spettacolarità.
    Ed è proprio questa la differenza più grande rispetto a Mortal Kombat: nonostante anche in Injustice l'elenco mosse presenti un dettagliatissimo elenco dei frame d'animazione e di recupero, è davvero difficile catalogare Gods Among Us come un "rullacartoni" fra i più tecnici in circolazione. Resta un passatempo vivace, adattissimo anche per il single player proprio grazie al suo dinamismo e all'insistenza sull'iconografia dell'universo DC. Perfetto per qualche partita fra amici, sicuramente longevo, rappresenta un beat'em up sostanzioso, che sicuramente accontenterà i fan di fumetti e super eroi.
    L'incremento contenutistico della "Ultimate Edition" passa dalla presenza dei sei personaggi sopra citati, alcuni dei quali scelti appositamente dalla community. I moveset di tutte le new entry (disponibili come DLC nelle versioni Old Gen) sono abbastanza caratteristici, ed in alcuni casi gli (anti)eroi extra rappresentano aggiunte di spicco. Lobo, ad esempio, è probabilmente uno dei personaggi più divertenti da giocare, grazie ad una serie di attacchi ben ritmati, che riescono a trasmettere un buon senso di potenza. Anche Martian Manhunter è molto particolare, concentratissimo più di altri nel Juggling spietato. Un po' più statica invece l'illusionista Zatanna, direttamente dalla Justice League, che si rivela interessante sia dalla corta che dalla lunga distanza, ma è un po' debole negli spostamenti e nelle transizioni.
    Batgirl, al secolo Barbara Gordon, è l'unica protagonista con una Supermossa che si attiva in aria, ed anche lei si mostra una combattente bilanciata, capace di muoversi rapidamente e sempre piena di risorse (anche se ha pochi attacchi che "agganciano" come Lobo, Wonder Woman o Scorpion).
    Il generale Zod si affida invece a colpi sulla distanza, alternando la rapidità dei proiettili nell'utilizzo combinato di pistola e fucile: più degli altri personaggi la strategia da adottare si basa sul tempismo e sul calcolo esatto delle animazioni d'attacco.
    Scorpion arriva direttamente dall'ultimo Mortal Kombat e, anche se ha dovuto sacrificare la sua Fatality, sembra aver mantenuto moltissime delle mosse a disposizione nel vecchio picchiaduro, facendo in modo che tutti gli esperti si trovino a loro agio nel riproporre quasi inalterate le strategie d'attacco.

    Dal fumetto al videogioco

    Uno degli aspetti generalmente riusciti di Injustice è quello stilistico. Diversamente da quello che si potrebbe pensare quando ci si avvicina con la mente all'universo supereroistico di DC Comics, nel titolo NetherRealm si respira un'aria molto cupa, ed il design dei protagonisti è diverso dal solito: l'armatura di Batman si riempie di fregi gotici, la tuta di Flash diventa spigolosa, e la selezione dei villain, da Harley Quinn a Solomon Grundy, fa echeggiare un rintocco funereo su un roster in fin dei conti poco prevedibile e molto caratteristico. Sicuramente il lavoro artistico rappresenta un notevole valore aggiunto di questa produzione scura e matura.
    E' però sul fronte tecnico che questa versione Ps4 lascia un po' interdetti. La fluidità è massima, la risoluzione nativa è stata fissata a 1080p, ma per il resto i miglioramenti si limitano all'utilizzo di un filtro anti aliasing migliore (che tuttavia in qualche caso fa trasparire alcune scalette).
    Purtroppo i modelli poligonali sono gli stessi della versione old-gen, ed i miglioramenti alle texture sembrano minimi: né è aumentata troppo la risoluzione (nonostante le dichiarazioni del team sono pochissime le texture che appaiono davvero più definite), né compaiono shader più raffinati, magari a rendere più "scintillanti" i materiali delle tute dei supereroi o più credibili quelli delle arene.
    Il porting su Ps4, insomma, è stato creato senza spendere troppe energie produttive, con la consapevolezza del fatto che il colpo d'occhio appare comunque piacevole. Dopo aver visto però il trattamento riservato ad alcuni titoli cross-gen (Battlefield 4) e le meraviglie di cui Ps4 è capace, è
    Buono il doppiaggio, un po' meno interessanti le musiche d'accompagnamento: pochi i brani della soundtrack, e non certo ispiratissimi.

    Injustice: Gods Among Us Injustice: Gods Among UsVersione Analizzata PlayStation 4Injustice è un picchiaduro solido e divertente. Oggi come al tempo dell'uscita, il titolo NetherRealm galvanizza i fan dell'universo DC, grazie ad un buon numero di personaggi, una caratterizzazione stilistica molto personale, e addirittura una storyline interessante, per un'esperienza single player bella densa e corposa, ampliata in questa Ultimate Edition anche dalle nuove Missioni S.T.A.R.S. Sebbene non sia troppo tecnico, Gods Among Us è divertente e veloce, perfetto per tante categorie di giocatori, anche se forse un po' troppo simile nei ritmi al vecchio Mortal Kombat. Nel giudicare l'edizione Next-Gen, disponibile attualmente solo su Ps4, bisogna mettere in conto che nel prezzo abbastanza consistente rientra tutta la stagione di DLC, che ci porta nuove Skin, ma soprattutto sei personaggi extra tutti da scoprire. Alcune delle aggiunte al roster sono per altro veramente interessanti (anche se permane il solito problema di un bilanciamento non proprio perfetto). D'altro canto il look di questo Injustice fa davvero poco per definirsi Next-Gen: è migliorato molto l'anti aliasing e la risoluzione nativa è più alta, ma i modelli e le texture saltano fuori direttamente dalla scorsa generazione, e fra i tanti titoli di lancio di PlayStation 4, Injustice è quello meno d'impatto. Considerando che i server di gioco non sono ancora molto popolati, chi ha a disposizione la vecchia versione può acquistare i DLC e sentirsi a posto. Se invece non avete ancora provato il picchiaduro con gli eroi DC, potreste farci un pensiero, sapendo che non si tratta del prodotto che metterà in risalto le capacità tecniche dell'hardware.

    7.5

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