Recensione Joe Dever's Lone Wolf - Console Edition

Dopo aver fatto fortuna su piattaforme Mobile e su Steam, il videogioco di Lupo Solitario arriva anche su PlayStation 4. Si perde un po' di immediatezza, ma il fascino dell'avventura resta invariato.

Recensione Joe Dever's Lone Wolf - Console Edition
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Disponibile per
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Lupo Solitario è un personaggio partorito dalla fervida immaginazione dello scrittore Joe Dever, che i molti appassionati di libri-game già conosceranno. Uscito direttamente dagli anni '80, questo termine ci riporta subito alla mente assolati periodi estivi e giornate spese a saltare da una pagina all'altra a seconda delle scelte compiute, sbirciando in modo poco etico altre soluzioni per rispondere all'eterna questione "cosa sarebbe successo se".
    Il passatempo cartaceo ha certamente conosciuto giorni migliori, ma gli appassionati che ancora ricordano con affetto lo storico protagonista non mancano. Questo ha portato Joe, autore davvero prolifico, non solo ad impegnarsi per portare a termine la saga di Lone Wolf, ma anche a collaborare con l'italiana Forge Reply per la realizzazione di un videogioco mobile, arrivato sul mercato nel 2013, inizialmente spezzettato in quattro episodi. Il risultato finale fu davvero degno di nota e l'applicazione rimase a lungo nei nostri dispositivi. L'opera, che ha saputo mescolare equamente e con gusto filosofia vintage e modernità digitale, giunge sulle console domestiche dopo essersi ritagliata un posticino anche nella libreria Steam. Sarà una mossa azzardata o Lupo Solitario riuscirà a conquistare un pubblico poco avvezzo ai libri-game e a meccaniche di gioco che meglio si adattavano su dispositivi privi di comandi fisici?

    Homo faber fortunae suae

    Per chi ancora non conoscesse il titolo, riproposto senza cambiamenti sostanziali, il canovaccio narrativo "dark fantasy" messo in piedi da Joe Dever rispetta in pieno lo stile carico e descrittivo che caratterizza le sue opere.
    Il regno di Sommerlund viene minacciato ancora una volta da un oscuro male che si sta rafforzando giorno per giorno. Lupo Solitario, l'ultimo signore dei Kai nonché potente guerriero appartenente all'ordine dei Ramas, è ancora una volta chiamato a combattere e ad investigare su ciò che è avvenuto nella cittadina di Rockstarn dalla quale, pare, il male ha iniziato a manifestarsi. A metà strada tra un vero e proprio game-book e un classico gioco di ruolo, la fatica di Forge Reply presenta una struttura narrativa solida e senza tempo.
    Il plot infatti si sviluppa in maniera magistrale, con una narrazione fluida e una quantità traboccante di scelte e bivi narrativi che la penna digitale attende solo di scrivere sulle pagine ingiallite del libro che vediamo a schermo. Persino durante la creazione del personaggio, il cui background ed abilità vengono plasmate seguendo le nostre scelte, emerge forte la componente dedicata alla personalizzazione dell'esperienza di gioco.

    Il sentiero del Lupo

    Una volta delineata la personalità e il passato di Lone Wolf, la storia inizia a dipanarsi sotto i nostri occhi, mettendoci ben presto di fronte ai primi bivi narrativi all'apparenza semplici, ma comunque sempre carichi di conseguenze. Ogni bivio presenta diverse opzioni tra cui scegliere ed è da quel punto che il racconto continua, adagiandosi sulle scelte operate ed evolvendosi di pari passo.
    Diverso discorso invece deve esser fatto riguardo alle sezioni di combattimento. In questo caso le pagine del libro virtuale cedono rapidamente il passo, sfumando con splendide illustrazioni, ad un'azione tridimensionale turn based guidata, in cui il giocatore ha il controllo delle azioni di Lupo Solitario, ma non dei suoi movimenti. La struttura su binari, che tradisce il passato mobile del titolo, riprende in qualche modo le dinamiche di Infinity Blade e le amplia, permettendo al giocatore di scegliere il tipo di attacco - o di difesa - da un ventaglio di possibilità differenti.
    Tale scelta avviene tramite un espediente che, mentre con un touch screen funzionava in modo semplice, su console necessita giocoforza della mediazione del pad perdendo in qualche modo la sua immediatezza. Durante il turno, sul personaggio compaiono delle icone "azione" in corrispondenza dell'equipaggiamento. Selezionandole, queste si apriranno in sottomenu a raggiera in cui si seleziona la tipologia d'attacco, organizzare la difesa oppure utilizzare le abilità Kai.
    L'azione di gioco si fonda su rapidi Quick Time Event (schivata, contrattacco, evocazioni e simili) da eseguire sempre con i tasti frontali e le levette analogiche, ma la paventata ripetitività la si inizia a sentire solo verso le fasi avanzate dell'avventura. La stessa, inoltre, viene arricchita da attività secondarie abbastanza semplici e non necessariamente legate al combattimento, come lo scassinamento o la risoluzione di puzzle.
    Infine, proprio come accade in ogni gioco di ruolo che si rispetti, ritroviamo il classico inventario, richiamabile in ogni momento (anche durante la narrazione) in cui è possibile tenere sotto controllo i parametri vitali, la scheda delle abilità, l'equipaggiamento, le missioni attive. La mappa di gioco, poi, permette di discostarsi dal naturale scorrere degli eventi e seguire per un momento altri percorsi non legati alla narrazione principale.

    Il Lupo perde il pelo...

    La qualità di questa ennesima versione delle avventure di Lupo Solitario viene mutuata direttamente dalla versione rimasterizzata uscita su PC circa un anno e mezzo fa. Il titolo si comporta egregiamente su console, appropriandosi sostanzialmente del restyling già operato su PC, nonostante le origini di titoli mobile si notino in modo abbastanza marcato in occasione delle sezioni di combattimento in tre dimensioni.

    La grafica in game, lievemente sotto gli standard HD odierni, si dimostra comunque fluida e all'altezza della situazione, senza grandi pretese o manie di grandezza. Di alto livello, invece, si dimostra la colonna sonora, davvero di ampio respiro, ispirata e orchestrata in modo magistrale.
    Unico neo in una produzione altrimenti ottima rimane la poca varietà dei nemici e una certa brevità dell'esperienza di gioco, comunque in linea con il prezzo di vendita contenuto. Joe Dever's Lone Wolf ha infatti una durata complessiva di circa una decina di ore, con una flessione verso le battute finali di gioco. Tale calo deve però essere legato alla struttura di gioco in generale e non al magistrale comparto narrativo, il quale rimane solido ed appassionante sino alla fine.

    Joe Dever's Lone Wolf Console Edition Joe Dever's Lone Wolf Console EditionVersione Analizzata PlayStation 4Joe Dever's Lone Wolf è un titolo che giunge su console sostanzialmente immutato rispetto alla controparte PC. Il titolo firmato dall'italiana Forge Reply non è invecchiato di un giorno, presentandosi al nuovo pubblico forte di un comparto narrativo ottimamente orchestrato e di una mescolanza tra gusto vintage e innovazione digitale davvero sopra le righe, già apprezzata al momento dalla sua prima uscita. Purtroppo, il comparto grafico tradisce ancora una volta la genesi mobile, mascherato solo in parte dalla rimasterizzazione operata qualche tempo fa su PC. Inoltre, l'immediatezza del titolo è andata a perdersi, a causa della necessaria mediazione dei controlli fisici che passano attraverso il pad. Ciò nonostante la particolarissima esperienza interattiva offerta al giocatore riesce a riportare l'essenza del gioco di ruolo alla sua ancestrale natura. Joe Dever's Lone Wolf è un'opera videoludica davvero peculiare, che potrebbe incuriosire chi, su console, sta cercando un gioco di ruolo inusuale.

    8

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