Recensione Nom Nom Galaxy

La serie PixelJunk tona su PlayStation 4 con un episodio inedito. Il team giapponese Q-Games prende il concept alla base di Terraria e lo stravolge con meccaniche gestionali ed uno story mode sicuramente saporito.

Recensione Nom Nom Galaxy
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  • PS4
  • Al giorno d'oggi diventa sempre più difficile inquadrare un titolo in una determinata categoria: il mercato delle console è infatti stracolmo di platform in soggettiva, FPS incentrati sulla strategia o addirittura giochi sportivi su quattro ruote. Poi arrivano titoli che confondono ancora di più le cose, assorbono elementi da generi diversissimi, costruiscono formule di gioco esuberanti e nuove.
    E' il caso del nostro Nom Nom Galaxy, incluso nella collana indie Pixeljunk, serie di titoli scaricabili nata nel lontano 2007 con Pixeljunk Racer e portata avanti Q-Games. Il salto generazionale di questa piuttosto eterogenea "saga" non solo conferma l'amore per lo sperimentalismo sfrenato del team giapponese, ma rappresenta anche la summa di tutta l'esperienza accumulata dagli sviluppatori nel corso degli anni. In questa nuova avventura dovremo lanciarci nello spazio profondo per metterci all'opera nella realizzazione di... zuppe! Deliziose e delicatissime zuppe da cucinare, produrre in scala e distribuire di pianeta in pianeta, per soddisfare il fabbisogno della popolazione intergalattica. Sappiate che se la cosa vi suona bizzarra a sentirla raccontare, lo è ancora più di quanto possiate immaginare una volta che prenderete il pad in mano.

    Nello spazio profondo nessuno potrà sentirvi cucinare

    Il pretesto narrativo che farà da sfondo al gioco è quanto di più assurdo e fuori di testa ci sia capitato di ascoltare da molti videogame a questa parte: in un futuro molto ma molto lontano, la zuppa è l'alimento più nutriente e importante della Galassia. Decine se non centinaia di industrie sono intenzionate a buttarsi a capofitto in questo florido e redditizio mercato, con ricette sempre nuove e all'ultimo grido, grazie agli ingredienti più disparati raccolti in vari pianeti, alcuni dei quali decisamente poco ospitali. L'obiettivo è quello di diventare i fornitori di zuppa più importanti dell'intero universo. Il giocatore vestirà gli sfortunati panni di un semplice impiegato spaziale al servizio della Zuppa S.P.A., intenzionata (non senza assegnarci turni di lavoro e orari realmente massacranti) a darci tutto il carico di responsabilità per far si che la società diventi la punta di diamante del commercio intergalattico di zuppa. Da qui prenderà il via la nostra avventura, un viaggio ai confini dell'universo e della cucina estrema.
    Sin dalla prima missione, Nom Nom Galaxy ci catapulterà sulla superficie di un pianeta incontaminato, con l'obiettivo di dare il via alle tre fasi principali: esplorare, distruggere, costruire. Prima urgenza è infatti quella di cercare il punto migliore dove iniziare ad assemblare la fabbrica che più avanti dovrà produrre le preziosissime zuppe dai nomi più assurdi (si va infatti dalla prelibata Martellata di Girasole al più proteico Funghestrone). La struttura ludica della "Fase 1" di Nom Nom Galaxy non potrà non ricordare il divertente Terraria, presentandosi come un tradizionale platform 2D dallo stile decisamente blocchettoso, in cui armati di motosega circolare dovremo estrarre varie materie ed ingredienti presenti sulla superficie, sott'acqua, o all'interno di grotte e caverne. Più elementi riusciremo ad accaparrarci, maggiore sarà la qualità della zuppa che andremo a realizzare. Una volta preparata la giusta quantità di intruglio delizioso, dovremo scegliere bene dove posizionare le rampe di lancio, fondamentali per sparare letteralmente le maxi cisterne di zuppa nello spazio profondo, verso altri pianeti e quindi nuovi potenziali clienti (attenzione però a dove costruite le piattaforme per gli AstroRazzi, potreste distruggerle in un attimo se il terreno non sarà dei migliori).

    La "fase 2" del gameplay del titolo Pixeljunk corrisponde invece alla costruzione della fabbrica per la produzione di zuppa: immaginate una sorta di gestionale alla Sim City in miniatura, con decine e decine pezzi di e segmenti da assemblare per il corretto funzionamento e avvio della struttura: troveremo Zuppiere, macchinari, nastri trasportatori e strutture di sostegno, oltre ovviamente alla fondamentali torrette difensive. A cosa vi serviranno delle armi? Semplice: nel caso in cui il commercio di zuppa dovesse andarci a gonfie vele, alcune ditte aliene concorrenti cercheranno di spazzarci via senza pietà, e starà a noi non farci trovare sprovvisti di una buona contraerea atta a bloccare gli attacchi provenienti dallo spazio (e ogni volta che accadrà, il gioco si tramuterà in una sorta di tower defense per alcuni minuti). Una volta che la fabbrica dei nostri sogni è stata ultimata, si passa alla "fase 3" del titolo, che a conti fatti è il vero cuore pulsante dell'intera produzione.

    Stiamo parlando della parte organizzativa d'insieme, che vede il recupero degli ingredienti, il trasporto alla fabbrica, l'elaborazione e la conseguente produzione di nuove deliziose leccornie. Ad aiutarci, la fedele manodopera operaia che potremo assumere man mano che avanzeremo nell'avventura principale e la bravura che dimostreremo nel seguire le tendenze culinarie del momento (dei notiziari in sovraimpressione saranno fondamentali per illuminarci su quale sia la zuppa più amata dalle famiglie del futuro prossimo venturo). Andare sotto alla percentuale media di mercato, solitamente il 5%, vorrà dire essere alla mercé dei nostri sleali concorrenti: a tal proposito è sempre meglio rimanere ben saldi sopra l'8%, se non si vuol vedere i nostri sforzi commerciali vanificati in un soffio.
    Tutti questi ingredienti di gameplay si amalgamano però bene tra di loro? Quasi.
    Le fasi platform sono buone ma non ottime, a causa di un sistema di collisioni e di salti non propriamente perfetto, e le varie fasi gestionali nonostante siano tutto sommato ben strutturate, non raggiungono mai la profondità o la complessità vista in un qualsiasi titolo del genere di alto livello.
    Lo spessore ludico di Nom Nom Galaxy viene ad ogni modo compensato dalla presenza immancabile di una modalità di gioco in multiplayer cooperativo, grazie alla quale qualsiasi missione potrà essere portata a termine con un amico al nostro fianco, oltre alla presenza di numerose sfide galattiche basate sulle singole meccaniche esplorative, gestionali o di assemblaggio delle zuppe, cui seguono le consuete classifiche online per ammirare i nostri progressi. Ed anche il comparto tecnico, nonostante sia palesemente incentrato più sulla forma che sulla sostanza, mette in scena un universo di gioco bidimensionale tutto sommato piacevole e ricco di stile, dai colori vividissimi e dotato di un character design semplice ma funzionale (incluso il buffo protagonista robotico), accompagnato il tutto a sua volta da una colonna sonora elettronica composta in larga parte da sonorità tipicamente Ambient.

    Nom Nom Galaxy Nom Nom GalaxyVersione Analizzata PlayStation 4Nom Nom Galaxy è quella che potremo definire, mai come in questo caso, una piccola prelibatezza videoludica. Il nuovo videogioco Pixeljunk, ultimo in ordine cronologico ad apparire sul catalogo virtuale del PlayStation Store della PS4, è un vero e proprio frullato di idee, il tutto in una veste grafica bidimensionale sgargiante e ricca di piccole chicche visive che non potranno non ricordare i bellissimi Terraria e Minecraft, titoli da cui la produzione Q-Games estrae anche parte del gameplay per mescolarla in un “minestrone” videoludico realmente piacevole. Certo, resta pur sempre una produzione indie tutto sommato modesta e a tratti imperfetta, ma il modo in cui le fasi platform e quelle puramente gestionali si amalgamano tra loro dà vita ad un’esperienza realmente unica e divertente, che saprà coinvolgervi tanto da soli quanto in compagnia, grazie anche al buon comparto multiplayer. Il nostro consiglio è quindi quello di prendere la vostra console Sony e scaricare Nom Nom Galaxy: se avete fame di un videogioco realmente diverso dal solito, il nuovo titolo Pixeljunk saprà saziarvi a dovere. Perché l’appetito vien giocando.

    7.5

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