Anteprima Star Wars Battlefront

DICE ed Electronic Arts accompagnano il lancio del nuovo film di Star Wars con un nuovo Battlefront. Prima e Terza Persona, estrema fedeltà alle atmosfere della trilogia originale, e la possibilità di giocare nei panni di Darth Fener: cos'altro chiedere?

Anteprima Star Wars Battlefront
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  • C'è poco da girarci intorno: quando si tratta di entertainment gli americani ci sanno proprio fare. Hanno capito meglio di altri che la gente ha bisogno soprattutto di suggestioni, prima ancora che di una storia.
    Al Convention Center di Anaheim, nelle giornate della Star Wars Celebration, si è svolto un evento tutto sommato modesto, con un impegno organizzativo non stratosferico e padiglioni poco spettacolari: eppure la convention di Guerre Stellari ha rappresentato un momento di grande partecipazione collettiva, un'occasione per idolatrare la mitologia immortale creata da Lucas, portando più vicino al pubblico quell'immaginario che fu della trilogia originale e che filtrerà nel nuovo film di J.J. Abrams.
    Anche gli svedesi di DICE, che ci hanno invitato in California per mostrarci il nuovo Star Wars Battlefront, devono aver fatto propria questa strategia. E' del resto sulle suggestioni che si concentra il loro prodotto: la digitalizzazione meticolosa di scenografie, personaggi, modelli, mezzi da guerra e oggetti di scena, serve a consegnare agli appassionati un contesto interattivo meravigliosamente vicino a quello dei film. Così, avanzando tra le sequoie smisurate della Luna Boscosa di Endor, pochi attimi prima che cominci una battaglia fra le forze dell'Impero e l'alleanza ribelle, ci si dimentica di tutto e si resta affascinati, quasi in adorazione. Sparisce l'aliasing, il sospetto che Battlefront sia in fondo un enorme “reskin” degli ultimi Battlefield, il malcelato risentimento per i recenti scivoloni del team: c'è solo questo bosco familiare e magico, in cui di lì a poco vedremo soldati, speeder, AT-AT, in quello che potrebbe benissimo essere il più imponente videogame dedicato a Guerre Stellari.

    Sul campo oppure al fronte?

    Il sospetto che DICE sia diventata un po' schiava della formula utilizzata per i capitoli più recenti Battlefield (dimenticandosi sfortunatamente i ritmi ed il bilanciamento dei meravigliosi Bad Company), non ce l'ha tolto neppure la breve presentazione di Star Wars Battlefront. Il prefisso “battagliero” del titolo non sembra l'unica cosa che i due progetti della software house svedese condividono.
    Purtroppo senza aver testato con mano il gameplay è difficile capire davvero quanto le due saghe si somiglino: entrambe sono esplicitamente dedicate al multiplayer competitivo a squadre, ed entrambe si concentrano su scontri “massivi”, in arene ampie e articolate dove i soldati di fanteria vengono costantemente supportati da mezzi terresti e aerei (speeder e starfighter, in questo caso).
    A vederlo giocato, Battlefront sembra comunque avere un “passo” un po' diverso. Forse saranno le armi futuristiche; o forse - a dare un sapore leggermente nuovo allo shooter ambientato nell'universo di Star Wars - sarà la possibilità di passare in un lampo dalla prima alla terza persona.
    Richiesta a gran voce dai fan, la visuale dietro le spalle del soldato è una variazione interessante, che crea un rapporto diretto fra questo “reboot” e i Battlefront dell'era Ps2, e risulta tutto sommato inedita nel contesto di uno sparatutto competitivo. Senza valutare i tempi di respawn e il “time to kill” (lasciateci usare qualche tecnicismo) non si può fare un paragone davvero circostanziato, ma le prime sensazioni ci lasciano sperare in un gameplay sufficientemente distante da quello dell'FPS bellico. Il trailer che ci promette gadget esotici (missili a tracciamento automatico, jetpack, scudi energetici) incoraggia e sostiene quest'ottimismo.

    Ribadendo il fatto che ogni impressione, a questo stadio dello sviluppo, resta giocoforza parziale, bisogna ammettere che complessivamente il gunplay non ci è sembrato vivacissimo, nient'affatto intenzionato a riscrivere le regole del genere ed anzi molto consueto, regolare, classico. In tempi in cui gli sparatutto stanno vivendo una fase di stanca, che molti provano a superare grazie a ritmi accelerati e ipercinetici (dalla frenesia old school di Wolfenstein allo spericolato parkour di Titanfall), questo conservatorismo potrebbe esser visto come un rischio. Oppure, chissà, è la voglia precisa di tornare al feeling degli sparatutto firmati dal compianto Pandemic Studios. Non sarebbe poi così male, per un prodotto che vive anche di fan service.

    Battaglie Anticipate

    Contestualmente all'annuncio della data d'uscita (il 19 Novembre), DICE ha confermato l'arrivo di un DLC, gratuito per tutti i giocatori, dedicato ad una delle battaglie più importanti dell'universo di Guerre Stellari.
    Nel trailer di The Force Awakens pubblicato in occasione dell'evento si nota un pianeta desertico con l'enorme relitto di uno Star Destroyer. Quel pianeta è Jakku, e grazie al contenuto aggiuntivo che sarà disponibile a partire dall'8 dicembre potremo rivivere lo scontro avvenuto sulla sua superficie.
    Preordinando Star Wars Battlefront i giocatori potranno accedere alla Battaglia di Jakku con una settimana di anticipo, il primo dicembre, ma il contenuto si renderà poi disponibile per tutti gli utenti senza alcun costo aggiuntivo. Un piccolo passo in avanti nelle strategie di marketing legate alle prenotazioni.

    Voglio usare la Forza!

    Sulla struttura di Star Wars Battlefront sappiamo ancora poco. Il gioco si concentrerà soprattutto sull'online, proponendo numerose modalità e battaglie di scala diversa. Alcune vedranno fronteggiarsi appena otto giocatori, altre metteranno in campo fino a 40 soldati, come la modalità Walker Assault presentata qui ad Anaheim.
    Molti elementi ancora ci sfuggono (il team ci chiede di pazientare fino all'E3 per una prova con mano), ma sappiamo se non altro che pure i “lupi solitari” avranno qualcosa con cui divertirsi: non un vero e proprio story mode, ma una serie di missioni di varia difficoltà da giocarsi rigorosamente offline. Da soli, o al massimo in compagnia di un amico, grazie allo split-screen locale (un'altra opzione che i fan di lungo corso saluteranno con gioia).

    Tornando alle battaglie corali, il team ha promesso meccaniche di gioco che lascino un po' più spazio all'esplorazione degli scenari. La mappa ambientata su Endor ha svelato un level design interessante, tra gole, collinette e strade battute, molto meno piatto rispetto a certi playground dell'ultimo Battlefield. Allontanarsi dal fronte dove infuria la battaglia per attardarsi a perlustrare altre aree potrebbe risultare importante ai fini del match, dal momento che in giro per l'area troveremo armi, potenziamenti e oggetti che ci permetteranno di materializzare veicoli.
    Sembra insomma che la possibilità di scendere in campo con uno Speeder o con il bipede AT-ST sia regolata in maniera diversa rispetto a Battlefield.
    Nel corso della demo abbiamo assistito a scene sicuramente spettacolari: scontri con interi plotoni di Storm Trooper, bombardamenti a tappeto per abbattere un enorme Camminatore, sparatorie per disarcionare i soldati a cavallo degli Speeder. Per fare in modo che le situazioni mostrate si possano replicare anche nelle partite vere e proprie, DICE dovrà essere molto brava a stimolare la cooperazione dei membri della stessa squadra.
    Prima di concludere la presentazione il team di sviluppo ha introdotto brevemente una delle caratteristiche di Battlefront che più faranno gola ai fan di Guerre Stellari. Soddisfacendo alcune specifiche condizioni durante il match sarà possibile per i giocatori interpretare uno dei personaggi della trilogia cinematografica. Immaginate, anche se solo per una vita, di controllare il Millenium Falcon nei panni di Han Solo, o di scendere in campo vestendo la nera maschera di Darth Fener. Proprio come succedeva nel comparto multiplayer di Batman Arkham Origins, l'accesso alle fila di Jedi, Sith e personaggi speciali permetterà di utilizzare varie abilità caratteristiche. Interpretando l'ormai traviato Anakin, ad esempio, potremo sfruttare la sua vermiglia spada laser per difenderci dai colpi delle armi nemiche, o addirittura soffocare gli avversari a distanza, usando il potere della Forza. Sogno proibito di ogni giocatore, guizzo di puro e godurioso fan service, anche questa caratteristica andrà testata pad alla mano, in una prova diretta che speriamo possa arrivare in breve.

    Mi presti i tuoi Perk?

    Il Partner System è una versione ridotta ma al contempo potenziata delle dinamiche che regolavano l'interazione fra i membri di una squadra in Battlefield. Selezionando un giocatore come proprio partner potremo effettuare il respawn nel punto in cui si troverà, individuarlo facilmente in ogni punto della mappa (adocchiando la sua sagoma anche attraverso le pareti), e addirittura “prestargli” le armi e i potenziamenti che avremo sbloccato.

    I Morsi del Gelo

    Al termine della presentazione, il team di sviluppo ha condiviso con la concentrata platea di giornalisti un trailer che, mentre leggerete queste righe, avrete probabilmente sotto gli occhi. Si tratta di un video sicuramente ben confezionato, che mostra un Frostbite 3 in evidente stato di grazia. Nonostante qualcuno del team di sviluppo abbia twittato per confermare che “non si tratta di computer grafica”, i risultati tecnici della pre-alpha mostrata a porte chiuse non sono ancora allo stesso livello.
    E' bene ribadirlo, nell'interesse di un rapporto comunicativo trasparente e onesto, in tempi in cui le accuse di downgrade vengono mosse con molta leggerezza.
    Tranquillizzatevi: il teaser non è certo ai livelli di un “target render”, e la versione PlayStation 4 a cui abbiamo dato un'occhiata presenta dei buonissimi spunti. La scena è però sporcata da un po' di aliasing, e certe animazioni ci sono sembrate piuttosto legnose.
    La modellazione poligonale dei mezzi e la caratterizzazione dei soldati sono la parte migliore della demo, assieme all'atmosfera “silvana” di Endor. Anche quando -seppure per qualche secondo- il team ci ha portato sulla superficie di Tatooine e Hoth, il lavoro svolto in termini di caratterizzazione del mondo di gioco ci è parso davvero impeccabile. Battlefront ha insomma bisogno di un po' di ottimizzazioni, ma visto che l'interattività ambientale è stata volutamente sacrificata sull'altare della spettacolarità, crediamo che l'engine made in DICE possa gestire le cose alla grande.
    Impressionante, come da tradizione dello studio svedese, la cura per le campionature e l'audio posizionale: la tridimensionalità dei suoni della battaglia sarà senza dubbio uno dei fiori all'occhiello della produzione.


    Quando il Motion Capture non basta

    Si chiama “fotogrammetria” (ma suona meglio Photogrammetry), la tecnica che ha permesso al team di sviluppo di costruire i dettagliatissimi modelli poligonali che troveremo nel gioco. Lucasfilm ha aperto a DICE le porte del suo archivio, permettendogli di fare rilevazioni sul materiale di scena usato per la trilogia originale (ricordiamo che Battlefront si ambienta fra “Una Nuova Speranza” e “L'Impero Colpisce Ancora”). Dall'armatura di Darth Fener (ma suona meglio Vader) al profilo degli X-Wing, tutti gli oggetti sono stati fotografati con questo sistema di rilevazione metrica e quindi digitalizzati con smodata attenzione ai dettagli. A gioco fermo, mettendo da parte i problemi tecnici della versione pre-alpha, il risultato è sicuramente d'impatto.

    Star Wars Battlefront E' stato un “primo contatto” molto fugace, quello con Star Wars Battlefront. Il team di sviluppo mantiene ancora uno stretto riserbo sulle modalità di gioco, decide di non mostrare le fasi a bordo dei veicoli (stuzzicandoci però con le immagini di X-Wings e Imperial Fighters), e ci lascia intravedere quanto basta per intuire appena il potenziale della produzione. Da quel che abbiamo potuto capire, sembra che Battlefront voglia lavorare sui ritmi di gioco e sul level design per scacciare l'idea di essere un Battlefield in salsa Star Wars, anche se alcuni tratti distintivi della saga principe di DICE sono inevitabilmente filtrati in questo reboot. Non è necessariamente un male, quando l'atmosfera è così ben ricostruita, la dimensione corale del conflitto riesce a stupire (soprattutto per la presenza di mezzi titanici come gli AT-AT), e persino Darth Fener e compagnia bella si degnano di fare una comparsata. E poi c'è quella visuale in terza persona così tanto cara ai fan della serie che fu di Pandemic, che da sola potrebbe bastare a cambiare il retrogusto dell'esperienza di gioco. Pur senza cercare di riscrivere il paradigma del genere, insomma, Star Wars Battlefront vuole dare a tutti i fan di guerre stellari un prodotto mastodontico, un'enorme sparatutto ricolmo di fascinazioni e atmosfere che arrivano direttamente dalla trilogia originale, ma che in qualche modo possano connettersi con quello che vedremo in The Force Awakens. C'è ancora tanto da scoprire: le modalità, la scala delle battaglie, il numero di missioni single player che DICE vorrà proporre a chi preferisce giocare offline. E bisognerà vedere come il team ottimizzerà il suo Engine su console. Ma insomma di una cosa siamo sicuri: la forza scorre potente in Battlefront.

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