Recensione Disgaea 2: Dark Hero Days

Il ritorno dello strategico per antonomasia sul portatile Sony

Recensione Disgaea 2: Dark Hero Days
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  • Tempo di porting anche per il secondo dei Disgaea

    Con la saga di Disgaea, NIS ha indubbiamente cambiato per sempre il mondo dei GRD tattici. Gli attenti e talentuosi sviluppatori giapponesi si sono “limitati” a riunire in un unico prodotto tutto ciò che di buono poteva offrire questa tipologia di videogames aggiungendo qualche elemento funzionale e capace di renderne ancora più profondo il gameplay.
    Il capostipite della saga, uscito su PS2 nel lontano 2003, mise d’accordo critica e pubblico nel definirlo un capolavoro. Sempre quel primo Disgaea poi conobbe due riedizioni: una per PSP e un’altra per DS, dove si arricchì via via di nuovi contenuti.
    Sorte analoga parrebbe ora toccare a Cursed Memories il secondogenito della serie. Uscito nel 2006 su PS2 è giunto anche per lui il momento di una bella ripubblicazione sul portatile Sony. Rinominato Dark Hero Days anche questo capitolo promette di mettere a dura prova le vostre abilità strategiche alla fermata dell’autobus. Possiamo dire di trovarci di fronte a un buon porting? La bontà della saga di Disgaea si riconfermerà anche nel 2010 sul mercato handheld?

    Invocazioni mal riuscite e principesse viziate

    La trama di questo capitolo è unanimemente riconosciuta come quella meno carismatica e irriverente della saga. Al posto un aspirante Overlord, in questo episodio vestiremo i panni di Adell unico rimasto illeso dalla disgrazia che ha colpito il suo villaggio. Il malvagio e spietato Lord Zenon ha infatti lanciato una maledizione capace di trasformare progressivamente tutti gli abitanti in orribili mostri. Il nostro è dunque costretto a cercare di mettere le cose al loro posto, prima che il processo diventi irreversibile. Decide così, grazie all’aiuto della madre che possiede poteri di invocazione, di richiamare Lord Zenon nel villaggio stesso e di affrontarlo faccia a faccia. Purtroppo il rito non darà gli effetti sperati e al posto del temibile cattivone di turno, verrà invocata la viziatissima Rozalin, figlia di Lord Zenon. Ad Adell non resterà altro da fare se non ricondurla presso il castello del padre, usandola al contempo come merce di scambio per riportare l’ordine nel suo villaggio.
    La storia è insomma più classicheggiante, con la solita principessa da condurre in salvo, così come lo stesso protagonista del gioco si adatta maggiormente ai topoi dell’eroe senza paura e senza macchia spinto unicamente dal senso etico. Se confrontata con quella del primo capitolo la sceneggiatura risulta meno brillante e coraggiosa. Tuttavia stiamo pur sempre parlando di un prodotto NIS. Ciò significa che non mancheranno situazioni ora comiche ora paradossali, o semplicemente demenziali.
    La trama, tirando le conclusioni, pur restando poco più che una giustificazione per concatenare tra loro centinaia di battaglie e pur non raggiungendo la qualità del capitolo precedente, regala soddisfazioni e personaggi riusciti.

    Come ogni buon Disgaea che si rispetti

    Il villaggio di Adell fungerà da vero e proprio HUD del gioco. Qui potrete acquistare nuove armi, gestire il vostro party e soprattutto accettare le missioni che faranno progredire l’avventura. Tra un dialogo e l’altro, condotti sempre tramite schermate fisse che ritraggono gli artwork dei personaggi, vi ritroverete sul campo di battaglia dove il vostro manipolo di guerrieri dovrà vedersela contro quello gestito dalla CPU. Ovviamente saranno disponibili diverse classi di soldati che, scontro dopo scontro, aumentando la loro esperienza, diventeranno più potenti e impareranno nuove mosse e abilità.
    Essendo un GDR tattico il campo di battaglia sarà diviso in quadrati. I due giocatori contrapposti, a turno, potranno spostare le proprie truppe, attaccare o decidere di utilizzare determinati oggetti. Gli amanti della saga insomma si troveranno immediatamente a loro agio sapendo già perfettamente più o meno dove mettere le mani.
    Chi invece mastica giochi del genere, ma non ha mai avuto la possibilità di provare Disgaea, deve sapere che la particolarità più evidente della saga è rappresentata dai Geo Panels. L’efficacia degli attacchi infatti dipende da molti fattori. Per esempio trovarsi sopraelevati rispetto al nemico sarà sempre vantaggioso, così come attaccarlo alle spalle piuttosto che di fronte. Tuttavia molto dipenderà dagli appena citati Geo Panels. Questi non sono altro che quadrati di mappa colorati, che elargiscono bonus e malus a l’occupante di quella determinata posizione. La loro tinta, e con essi i poteri extra, dipenderanno spesso dai Geo Crystal. Questi, volendo, possono essere distrutti cambiando così colore dei Geo Panels e contemporaneamente, causando danni agli occupanti di quelle caselle. Saper sfruttare al meglio questa conoscenza, diventerà presto più che necessario per superare i livelli più difficili.
    Altra interessante caratteristica della serie è rappresentata dalla presenza di un vero e proprio tribunale, nel quale saranno spesso richiamati i personaggi principali. Spiegare il solo funzionamento di questa particolare fase del gameplay di Dark Hero Days necessiterebbe di un articolo a parte. Vi basti sapere che ogni imputato verrà accusato di aver compiuto particolari azioni. Che le abbia compiute realmente o meno ha poca importanza. Più risulterete cattivi, maggiori saranno i bonus che vi verranno elargiti. Non solo ma le sorti dei vari processi determineranno in buona parte a quale tra i tanti finali esistenti prenderete visione.

    Più che un semplice porting

    In questo porting si è deciso per l’importazione di due caratteristiche ereditate dal terzo episodio uscito su PS3. La prima di queste è il Magic Change System, che permette di concatenare due abilità di altrettanti membri del party. L’unica limitazione consiste nella necessità di utilizzare un personaggio umano e un mostro. L’altro elemento importato risiede nella presenza di diversi personaggi di Disgaea 3, che potranno essere utilizzati come membri del party una volta sconfitti.
    Ma le novità rispetto all’originale non si fermano qui: sono stati infatti aggiunti nuovi dungeon, nuove armi e nuovi capitoli della trama. In questo senso va anche ad inserirsi l’Axel Mode, una modalità che vi permetterà di andare a scavare nel passato di Axel, un altro dei personaggi che incontrerete, attraverso nuovi dialoghi e battaglie.
    Inutile continuare a parlare del gameplay di Dark Hero Days. Senza mezzi termini è un sogno ad occhi aperti per gli amanti degli RPG tattici a turni. Se proprio si vuole trovare un difetto, se di difetto si può parlare, questo sta nella sua eccessiva complessità. Le possibilità strategiche, i parametri da tenere sott’occhio, le abilità che possiedono i personaggi, tutti questi elementi sono presenti in così grande quantità che i neofiti o coloro che non se la sentono di dedicare ore e ore solo all’apprendimento, lasceranno perdere immediatamente il prodotto NIS. Chi avrà la pazienza o la passione invece, scoprirà un gioco virtualmente infinito.

    Spenderete più per ricaricare la batteria della PSP che per il gioco in sé

    Virtualmente infinito, dicevamo, perché non sarà difficile superare le 100 ore di gioco prima di aver visto almeno la maggior parte di quanto ha da offrire Dark Hero Days. Se poi lo volete proprio, potrete ricominciare l’avventura per scoprire tutti i finali alternativi. La longevità insomma non è certo tra i punti deboli del gioco.
    Così come non lo è nemmeno l’aspetto grafico, che presenta un mix 2D-3D veramente delizioso. Gli scenari sono tutti ottimante dettagliati per quanto una certa ripetitività di fondo alla lunga sia inevitabile. Impeccabili gli sprite dei personaggi, dettagliati e ben animati. Qualitativamente validi anche gli artwork durante i dialoghi così come gli effetti speciali che accompagnano ogni mossa speciale. Sulla vostra PSP insomma è previsto uno spettacolo qualitativamente molto valido.
    Discorso più controverso invece per quanto riguarda il sonoro. A livello assoluto non ci si può proprio lamentare. Tra effetti sonori ben riprodotti e un buon numero di accompagnamenti musicali tutti ispirati, il livello qualitativo è sicuramente alto. Peccato che i fan della saga si accorgeranno presto che la quasi totalità dell’aspetto sonoro è stato direttamente importata dal primo capitolo. Ottimo lavoro anche da questo punto di vista insomma, ma il merito è dei compositori del primo Disgaea.

    Disgaea 2: Dark Hero Days Disgaea 2: Dark Hero DaysVersione Analizzata PSPDisgaea 2 Dark Hero Days necessita un doppio giudizio. Preso da solo è un gioco imperdibile senza mezzi termini. Il gameplay ha una profondità e una longevità difficilmente pareggiabile, mentre sonoro e grafica rendono giustizia ai chip e agli altoparlanti della performante PSP. Trovare un difetto è insomma veramente arduo. Perfino come porting il prodotto NIS convince. Le sezioni aggiunte non sono poche e le meccaniche introdotte dal capitolo uscito per PS3 forniranno nuovi strumenti agli espertissimi. Certo: la storia è sempre quella e non è detto che tutti abbiano voglia di imbarcarsi in ore e ore di già visto, solo per scoprire qualche piccola isola di nuovo. Indubbiamente però anche questo Disgaea resta un gioco per pochi. I neofiti dovranno subire ore di sonore sconfitte e di continui ripassi sulle meccaniche del gameplay prima di trarne le prime vere soddisfazioni. Tuttavia il lieve abbassamento della difficoltà è stato proprio pensato per venire incontro alle necessità degli inesperti. Gli amanti del genere, anche coloro che non hanno mai avuto a che fare con Disgaea, troveranno con Dark Hero Days un titolo che ameranno senza dubbio. All’interno della saga è sicuramente il meno riuscito per quanto riguarda trama e caratterizzazione di personaggi, ma non comprarlo per questo motivo sarebbe comunque un mezzo delitto.

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