Recensione Fat Princess: Fistful of Cake

Grasso che cola sul Portatile Sony

Recensione Fat Princess: Fistful of Cake
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  • Nella sua eterna competizione con Microsoft, Sony sta puntando molto sugli sviluppatori indipendenti. Senza budget enormi, campagne di marketing martellanti e investimenti a sei zeri, i giochi che escono su Playstation Store diventano, in molti casi, dei veri e propri prodotti di culto. Basti pensare a Flow (o al più recente Flower) e ai giochi che escono sotto l'etichetta Mini's. Fat Princess nasce proprio da questo progetto di potenziamento del  panorama in digital delivery. Presentato in pompa magna durante l'E3 2009, il gioco riscosse un discreto successo fra l'utenza (le nostre impressioni le trovate nella recensione) e la simpatia dei personaggi fece diventare Fat Princess un piccolo cult, tanto da spingere Sony ad annunciare un nuovo capitolo, stavolta su PSP, prima previsto per fine 2009, poi continuamente rimandato fino allo scorso Aprile. Everyeye l'ha sviscerato per voi.

    Le premesse di Fat Princess: a Fistful of Cake, sono piuttosto semplici, due principesse rivali si perdono in un bosco dove, mentre cercano di tornare ai rispettivi castelli, scoprono un'enorme torta di panna e fragole. Incuriosite vi si avvicinano e ne assaggiano un pezzetto e, ben presto non riescono più a smettere. I sovrani dei due regni, stupiti dal cambiamento delle figlie (diventate in breve tempo delle vere e proprie montagne di grasso) danno ognuno la colpa dell'accaduto all'avversario. Comincerà così una guerra all'ultimo sangue per il controllo del Regno e per riportare le belle principesse alla loro condizione originaria.
    Proprio come nell'originale su Playstation 3,  in A fistful of Cake impersoneremo un soldato semplice che può cambiare classe indossando cappelli di diversa foggia e fattura, ognuno con caratteristiche diverse. Le classi disponibili sono sei e vanno dal classico guerriero (forte con le armi ma lento nei movimenti), l'arciere, capace di colpire da lontano ma debole nel corpo a corpo, il mago, in grado di scagliare incantesimi, il prete, che può curare gli alleati, il lavoratore, dedito al potenziamento delle altre classi e, infine, il cittadino, ovvero il personaggio senza alcun cappello, per cui facilmente vulnerabile e privo di qualunque abilità. In ogni momento potremo cambiare classe raccogliendo un nuovo cappello (sia dai dispenser disponibili nella nostra base), mentre perderemo tutti i poteri acquisiti non appena saremo uccisi. Il Gameplay (che, innegabilmente, deve molto a Zelda Four Sword Adventures) si esplica in una sorta di caoticissimo deathmatch a squadre, dove, per vincere, dovremo portare un determinato oggetto da un punto della mappa al Castello prima che lo facciano gli avversari. Facile, direte voi, in realtà ogni livello è zeppo di insidie, non solo rappresentate dai nemici, ma anche dalla conformazione del terreno, che varia in maniera dinamica (dovremo vedercela con lava, fiumi, neve e quant'altro) durante tutta la durata della partita. Ai livelli di difficoltà più elevati l'IA rappresenta una sfida di buon livello ma il gioco sprigiona tutte le sue potenzialità online, quando nelle arene 16 giocatori (divisi fra blu e rossi) possono sventrarsi in partite all'ultimo sangue che diventano ben presto una droga da cui è molto difficile staccarsi. Per quanto il gameplay sia semplice ed immediato, tuttavia, la sensazione generale che si ha dopo qualche partita è che troppo sia lasciato alla casualità; in nome della frenesia gli scontri degenerano molto in fretta in un tutti contro tutti senza alcuna gestione strategica della partita, la mancanza della chat vocale, in questo senso, è molto grave dato che certamente avrebbe dato un valore aggiunto non indifferente a tutto il gioco. Rispetto a prodotti analoghi Fat Princess non riesce a coniugare bene tattica e azione, finendo sempre per sbilanciarsi sul secondo aspetto e risultando, alla lunga, poco appagante; d'altronde, come si fa a divertirsi quando cinque partite su sei diventano uno stallo perpetuo in cui le due squadre si ammazzano senza sosta ma nessuna riesce mai a passare in vantaggio?

    Tecnicamente Fat Princess impressiona, e lo fa in positivo. Le differenze con la controparte su Playstation 3 sono pressoché nulle e la grafica, cartoonesca e caricaturale quanto basta, da il meglio di se sullo schermo portatile. Certo, i personaggi a schermo sono la metà rispetto a quelli della "sorella maggiore" ma dobbiamo dire che non se ne sente la mancanza. Ad oggi Fat Princess è uno dei giochi più convincenti dell'intera line up di PSP, concreto quanto basta, coglie alla perfezione lo stile necessario per competere nel settore portatile. Giochi semplici, che non richiedono troppo impegno, e capaci di divertire anche solo per un quarto d'ora (o anche meno). Certo, il bilanciamento del gioco poteva essere migliore, ma la strada che Sony ha preso sembra, dopo troppi anni di totale misunderstanding del mercato, finalmente essere quella giusta.

    Fat Princess: Fistful of Cake Fat Princess: Fistful of CakeVersione Analizzata PSPFat Princess è un gioco divertente, ben realizzato e sicuramente competitivo, praticamente un acquisto obbligato per chi ama il gioco multiplayer. Al di la di qualche imperfezione nel gameplay, troppo orientato verso l’azione nuda e cruda a scapito della tattica, l’ultima produzione dei Supervillian convince e pone ottime basi per lo sviluppo futuro del franchise.

    7.2

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