Need for Speed Shift: recensione della versione PSP

La serie EA arriva anche su PSP, ma lo "shift" è meno avvertibile

Need for Speed: Shift
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • Psp
  • La saga di Need for Speed, una delle più conosciute e famose all'interno del panorama dei racing games, ha visto nel corso degli anni numerose trasformazioni atte a rinfrescare un brand che ha vissuto alti e bassi.
    L'ultimo nato in seno alla serie prende il nome di Shift, titolazione abbastanza esemplare dato l'importante compito di portare un “cambiamento” sostanziale, dopo i molti titoli da dimenticare. La versione maggiore di Shift, per PlayStation 3 e Xbox360 si è rivelata infatti una gradita sorpresa, grazie alla decisa virata concettuale e al cambio del team di sviluppo, che hanno dimostrato come il brand sia ancora in grado di dire la sua nel panorama motoristico videoludico (un vero peccato che una parte dell'esperienza ludica sia piena di bug tanto da risultare quasi ingiocabile).
    Oggetto di questa recensione sarà la versione PlayStation Portable di Shift, affidata al team britannico EA Bright Light, responsabili degli adattamenti videoludici dei film di Harry Potter.

    Tantissime Modalità

    Cuore di Need for Speed: Shift è la modalità Tour Mondiale, nella quale saremo chiamati a gareggiare in cinque città -Londra, Chicago, San Francisco, Tokyo e Parigi- per dimostrare di essere i migliori dei migliori. La progressione risulta molto lineare e si basa sul superamento di gruppi di gare di difficoltà sempre crescente, che terminano con la sfida uno contro uno con il “Re” della zona. Abbastanza discutibile la scelta di non consentire l'acquisto dei veicoli, che potranno essere vinti in gara ai nostri avversari o ottenuti al raggiungimento di un numero sufficiente di punti abilità. Gli stessi non potranno inoltre essere potenziati manualmente, ma bisognerà farli “evolvere” come in un rpg, ovvero acquistando esperienza dopo ogni gara. L'idea non è malvagia, ma l'implementazione risulta poco brillante: dopo ogni gara si otterrà un punto fedeltà verso il costruttore e una volta riempita l'apposita barra si sbloccherà il potenziamento successivo, predefinito dai programmatori.
    Se comunque la struttura della modalità principale non sorprende per originalità, è la quantità enorme di tipologie di gioco che gli sviluppatori hanno inserito a stupirci in positivo. Questa è, a nostro parere, la caratteristica migliore del titolo Bright Light, che dovrà essere d'esempio per le altre software house. Vediamo in dettaglio le varie opzioni.
    Si comincia ovviamente con gli Eventi gara, classiche sfida per il primo posto contro altri sei piloti controllati dalla CPU e non mancano le classiche varianti di base come la sfida a tempo, i Grand Prix (campionati che prevedono una serie di gare su differenti tracciati) o le gare ad eliminazione (in cui ad ogni giro viene eliminato l'ultimo concorrente). Cominciano poi le variazioni su tema. In Guida al limite, bisogna seguire attentamente le traiettorie, e usa saggiamente il NOS, disponibile solo una volta a giro. Siamo soli in pista, quindi è possibile concentrarsi sulla traiettoria ideale, sperimentando i vantaggi della frenata ritardata o della derapata. Negli eventi velocità di punta il giocatore dovrà terminare entro un certo limite di tempo un percorso, cercando nel contempo di far registrare la più elevata velocità media possibile. La velocità media è calcolata grazie alla presenza di più fotocamere che immortaleranno la vettura al suo passaggio. Ripresi dalla versione Home, arrivano anche gli Eventi derapata: sono delle gare richiedono di ottenere dei punti percorrendo in derapata le curve contrassegnate dall'apposito indicatore (un fumogeno verde posizionato in curva a bordo pista). Piu lunga è la derapata e più vicina all'indicatore, maggiore sarà il punteggio ottenuto. È presente un moltiplicatore di punteggio che può essere incrementato concatenando più derapate in poco tempo, questo verrà azzerato ogni qual volta il giocatore urterà il bordo pista o gli indicatori di derapata. Soltanto le derapate effettuate vicino agli indicatori influiscono direttamente sul punteggio, ma derapare in alcuni punti ti permetterà di non far azzerare il moltiplicatore, pratica necessaria per ottenere il trofeo d'oro.
    Negli Eventi resistenza valgono le stesse regole degli eventi gara classici, ma in questo caso la maggior durata della gara incrementa l'importanza della strategia e della concentrazione ai livelli di difficoltà più elevati. Gli sprint non si svolgono su circuito, ma su un percorso da punto a punto. In questi eventi non ci sono regole particolari, l'importante è arrivare al traguardo nel minor tempo possibile.

    Se pensate che già un set di opzioni così corposo sia esemplare per un racing game, sappiate che l'elenco non è finito. Shift si fregia di una mole di possibilità e variazioni davvero invidiabile, che fanno la fortuna del prodotto. In particolare, oltre a tutte le tipologie di gara già citate, segnaliamo i duelli, sfide uno contro uno dove l'obiettivo è battere lo sfidante arrivando per primi al traguardo. Questi eventi sono sempre contro uno dei “boss” della situazione, i “Re della strada”, quindi è consigliabile tenere sempre d'occhio l'auto avversaria per verificare la sua posizione, cercando di ostruirla per impedirle il sorpasso. Non dissimili, gli eventi Touge: sono eventi divisi in due fasi dove due piloti competono nel tentativo di percorrere nel minore tempo possibile la tappa di andata e quella di ritorno in un percorso da punto a punto. Come potrete immaginare non è tanto importante vincere entrambe le tappe, bensì battere la somma dei tempi dell'avversario: rimanere indietro durante la prima tappa non porta alla sconfitta se si riesce a recuperare il distacco nella seconda. La strategia ai livelli di difficoltà più alti è abbastanza importante: dato che la riserva di NOS non viene ricaricata tra una tappa e l'altra si dovrà scegliere con intelligenza quando usare questa carta.
    Ci sono poi le sfide a checkpoint, eventi che prevedono la presenza nel tracciato di vari checkpoint che, attraversati, estenderanno il tempo limite in misura decrescente. La classifica finale è stilata in base al numero di checkpoint attraversati prima dello scadere del tempo. Il NOS viene ricaricato ogni dieci checkpoint, quindi occorre tenere a mente il numero di quelli già superati per usarlo al momento giusto. Le Gare a checkpoint sono eventi che uniscono le regole delle gare classiche a quelle a checkpoint.
    Recuperati invece dalla tradizione più antica di Need for Speed, troviamo due tipi di inseguimento. Inseguimento Caccia è una sfida uno contro uno, in cui l'inseguitore deve superare l'avversario e resistere in testa per un determinato periodo di tempo. La difficoltà di questa modalità sta nel fatto di dover recuperare un corposo svantaggio. Inseguimento Fuga è invece un evento opposto a quello Caccia: il giocatore deve fuggire da un gruppo di piloti avversari, raggiungendo il traguardo senza schiantasi o farsi superare. Fondamentale in questa modalità è la concentrazione, ed un minimo errore può compromettere l'intera gara.

    Fondamentalmente Arcade

    Questa versione PSP di Shift si distingue notevolmente dalla controparte casalinga per un modello di guida spiccatamente arcade: dimenticata infatti la personalissima proposta realistica del team Slightly Mad, il titolo diventa molto più immediato e flessibile.
    Tuttavia avvicinandosi al titolo senza la presunzione di ritrovare una versione ridotta dell'originale ci si ritrova un gameplay magari non perfetto, ma divertente, adatto a chi cerca una progressione di gioco diretta e spensierata, certamente lontana da quella più rigorosa di Gran Turismo, ma comunque non banale.
    Le varie vetture sono differenziate dai classici valori di velocità, aderenza e derapata che ne influenzeranno attivamente la guidabilità. Tutte, comunque, avranno una certa tendenza a sbandare: basterà un urto un po' più forte con un muro o con un avversario per perdere il controllo del proprio veicolo, sbattendo a destra e a sinistra prima di recuperare la corretta traiettoria rettilinea. Ne consegue quindi che bisognerà mantenere sempre un minimo di concentrazione, specialmente con il NOS che -se utilizzato impropriamente- trasformerà le auto in una pallina da flipper impazzita.
    Di fondamentale importanza sarà l'apprendimento e l'assimilazione della tecnica della derapata, possibile imboccando una curva a velocità elevata e affidandosi all'inseparabile freno a mano per piegare l'auto, dosando contemporaneamente l'acceleratore per mantenere il controllo e migliorare la trazione. Acquisire la tecnica non sarà semplice -almeno inizialmente- a causa della già citata propensione a sbandare dei veicoli, ma diventerà presto il modo migliore per prendere le curve senza perdere troppa velocità.
    Due caratteristiche che ci hanno lasciati alquanto perplessi sono la sensazione di guidare incollati al terreno, nessun salto -ad esempio- dopo un dosso o un avvallamento, e il comportamento delle vetture sul bagnato, praticamente indistinguibile rispetto all'asciutto. Se sul primo si può chiudere facilmente un occhio, vista la relativa rarità con cui si presentano quelle situazioni, la seconda problematica stona un po' troppo anche per un titolo fondamentalmente arcade come Shift.
    In definitiva il gameplay, anche se incapace di convincerci al cento per cento, svolge il suo compito efficacemente; forse quello che realmente manca al titolo Bright Light è una personalità forte, che riesca a delineare con convinzione l'offerta ludica del prodotto, distinguendolo dalla massa.

    Grafica e Tecnica

    EA Bright Light ha fatto un buon lavoro con il comparto grafico di Need for Speed: Shift: in generale il titolo, pur non segnando nuovi standard sulla piattaforma Sony, si lascia apprezzare segnando un certo miglioramento rispetto agli altri capitoli della serie.
    I modelli delle auto -anche se non molto numerosi- sono di buona fattura, con una cura per i particolari notevole (marchi, stemmi, scarichi, griglie) e presentano dei gradevoli riflessi precalcolati che donano però alla carrozzeria un irreale effetto plastica. Sotto questo punti vista appare inarrivabile la qualità e la quantità di un Gran Turismo.
    Appena discreta la possibilità di personalizzazione, che si limita alle sole aerografie con un buon numero di opzioni per scegliere colori, stili e motivi.
    Giudizio controverso sulle piste che, sebbene non brillino né per numero -solo una quindicina- né per varietà, sono solide, dettagliate e restituiscono al giocatore un notevole colpo d'occhio.
    Buoni gli effetti come quello dei flash a bordo pista, della pioggia, del fumo o quello -riuscitissimo- del sole che fa spesso capolino dagli edifici accecando a volte la vista.
    Il sonoro e il doppiaggio sono, come da tradizione EA, di buona qualità grazie alla presenza di numero tracce che fanno il verso allo stile della serie “Fast and Furious”. Avremmo gradito comunque la possibilità di utilizzare le nostre canzoni presenti su memory stick, pratica ormai comune a molti racing games sul piccolo portatile.

    Need for Speed: Shift Need for Speed: ShiftVersione Analizzata PSPCon Need for Speed: Shift il brand ha finalmente fatto un passo in avanti dopo le ultime, deludenti, uscite. Più che un “arrivo”, questa versione dovrà però essere vista come un punto di partenza verso un ritorno della serie nella cerchia dei grandi, anche sulla piccola portatile di casa Sony. L'ultima EA fatica Bright Light propone un gameplay arcade immediato e una notevolissima quantità e varietà di modalità di gioco, che sapranno tenere alta l'attenzione del giocatore per parecchio tempo. Oggettivamente un titolo gradevole e degno dell'attenzione degli appassionati. Sconsigliato solamente agli utenti alla ricerca di un modello di guida sobrio e realistico.

    7

    Che voto dai a: Need for Speed: Shift

    Media Voto Utenti
    Voti: 1249
    7.7
    nd