Recensione Castlestorm

Un po’ tower defence, un po’ RTS, un po’ RPG: Zen Studios porta su PS Vita il suo primo esperimento lontano dai flipper

Recensione Castlestorm
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PSVita
  • Pc
  • E’ difficile catalogare Castlestorm in un unico genere di appartenenza. Dagli RTS agli RPG, passando per i tower defence, molti sono i filoni da cui la creatura di Zen Studios ha preso spunto. La realtà è che quello che potrebbe ritenersi il punto d’incontro di Angry Birds con Worms e Age Of Empire, altro non è che un titolo tutto da scoprire. Mosso da meccaniche intuitive, ma dotato di un’insospettabile profondità, si alimenta di una componente action immediata, che convive e si sviluppa su un’infrastruttura ruolistica capace di donare varietà alla progressione della campagna in single player.
    Dopo l’esordio su XBLA e PC, Castlestorm approda su PSN in una forma pressoché immutata all’originale. Forte del cross-buy tra le versioni PS3 e PS Vita, farà gola a chi cerca qualcosa di diverso dal solito che lo costringerà a usare il cervello e ad affinare una certa abilità con il pad.

    Baliste giganti e fulmini a ciel sereno

    Ritrovandosi in un ambientazione in 2D, in Castlestorm l’obbiettivo è quello di impedire che le ondate di nemici raggiungano e distruggano il vostro castello situato nell’estremità sinistra dello schermo. Dotati di unità dalle specifiche abilità e poteri, gli avversari possono essere combattuti in diversi modi che saranno introdotti progressivamente e dolcemente dall’ottima campagna in single player: ricca di livelli e sostenuta da un plot narrativo debolissimo, ma sempre pronto a sprigionare ironia e comicità in gran quantità.
    Il primo di questi strumenti difensivi è una gigantesca balista, di cui prenderete il diretto controllo, da cui lanciare giganteschi dardi, bombe o pesanti palle chiodate. Ogni proiettile causerà naturalmente specifici effetti e visti i differenti tempi di ricarica, e le traiettorie imprimibili a ciascuno di essi, dovrete valutare attentamente, ma velocemente, a quale affidarvi in relazione alle unità nemiche presenti sul campo. Per eliminare gli agili e scattanti lupi sarà consigliabile usare le frecce. Per i lenti ma indistruttibili goblin è consigliabile sfoderare l’artiglieria pesante.
    Una rapida pressione sui dorsali vi permetterà di affaccendarvi nella generazione delle truppe di terra. Da semplici spadaccini, agli immancabili arcieri, inerentemente alla quantità di cibo accumulato, potrete generare un piccolo esercito che fronteggerà gli oppositori sino alla morte. Anche in questo caso dovrete costantemente valutare la situazione. Le risorse con cui creare unità si ricaricano automaticamente nel tempo, ma senza la giusta strategia rischierete di trovarvi a corto di uomini proprio nel momento del bisogno. Inoltre anche in questo caso bisogna presentarsi sul campo di battaglia con i soldati più indicati: gli arcieri possono aiutare a indebolire i goblin dalla distanza, mentre la fanteria avrà vita facile con lupi e guerrieri armati d’ascia.
    L’ultima categoria di possibilità difensive in vostro possesso riguarda un set di poteri speciali piuttosto lenti nella ricarica, ma realmente in grado di ribaltare la situazione in vostro favore. Si va dal classico fulmine, sino all’apparizione sul campo di battaglia di un Campione, Sir Gareth protagonista dell’avventura, di cui prenderete il diretto controllo. In questi frangenti Castlestorm assume le sembianze di un hack'n'slash dalle meccaniche estremamente semplici, ma che pretenderà anche in questi casi l’uso del cervello. Attaccare a testa bassa, per quanto gustoso, limiterà enormemente l’efficacia di questo potere speciale. Molto meglio affidarsi alla spada con le unità più deboli, sguainare lo scudo quando minacciati da fendenti nemici troppo potenti, imbracciare l’arco per sfoltire le fila e distruggere gli scudi dietro cui si riparano alcuni nemici.

    Quest’anima più votata all’azione si completa con un’infrastruttura ruolistica che va ben oltre agli ovvi potenziamenti di unità e poteri. Al termine di ogni livello potrete spendere il denaro accumulato rendendo più efficaci i vari strumenti di difesa, ma dovrete preso dedicarvi anche all’editing del vostro castello. Ben più che un semplice “oggetto” da difendere, potrà essere costruito pezzo per pezzo. Farlo va ben al di là del futile sfoggio delle vostre abilità come architetti. Creare nuove cucine renderà più veloce l’accumulo di cibo. Ampliare gli alloggi dei soldati vi permetterà di mandare in battaglia un maggior numero di unità. Non solo: quando i vostri avversari si armeranno di catapulte e altre macchine d’assedio proteggere le stanze più nevralgiche, con altre sacrificabili, potrà rivelarsi vitale.
    Sebbene possa capitare di confondere i pulsanti di tanto in tanto, visto il control scheme piuttosto affollato per quanto ben architettato, Castlestorm grazie alla perfetta commistione tra azione e RPG regala un’esperienza divertente, profondissima, adatta a un pubblico eterogeneo. Come se non bastasse, interpreta perfettamente il concetto di portabilità prestandosi a due stili di gioco opposti, ma complementari: quello più immediato legato ai livelli veri e proprio e l’altro, ragionato e dai ritmi compassati, in cui prendere tempo per scegliere quali strutture potenziare e come erigere il proprio castello.
    Se non vi bastasse la lunga campagna in single player, già di per sé pronta a offrirvi dalle sei alle otto ore di divertimento, Castlestorm mette a disposizione missioni extra, in alcune delle quali impersonerete anche i “cattivi”, e il multiplayer purtroppo limitato al solo locale. Trovando l’amico giusto potrete dare vita a divertentissime battaglie uno contro l’altro o altre in cui aiutarvi vicendevolmente alternandovi al controllo della balista e di Sir Gareth. Il tutto funziona talmente tanto bene che non farete altro che biasimare gli sviluppatori per non aver inserito anche il multiplayer online.
    Splendido il comparto grafico che si affida a un art design coloratissimo. I modelli poligonali dei personaggi sono ben modellati e gli scenari sono densi di dettagli. Inoltre, nonostante l’affollamento di soldati, si riesce sempre ad avere chiara la situazione. Tecnicamente non c’è praticamente nulla da segnalare, se non qualche rarissimo calo nel frame rate: niente che influenzi negativamente l’esperienza comunque.
    Il sonoro si accontenta di proporre musiche medievaleggianti poco ispirate e effetti sonori “da battaglia” piuttosto raffazzonati, ma nel complesso non ci si può lamentare neanche da questo punto di vista.

    Castlestorm CastlestormVersione Analizzata PlayStation VitaCastlestorm non è solo un gioco divertente, immediato e profondo. Tra le sue qualità vanta una certa difficoltà di fondo che permetterà solo ai più pazienti ed esperti di completare anche gli obbiettivi secondari che ogni livello propone. Grazie a un gameplay che unisce perfettamente azione e elementi RPG, si propone a un pubblico ampissimo che potrebbe ulteriormente sollazzarsi con il divertentissimo multiplayer. Purtroppo la modalità a più giocatori rappresenta anche uno dei più grandi limiti (se non il più grande) della creatura di Zen Studios: l’assenza dell’online si farà sentire praticamente subito e impedirà a molti di voi di imbastire partite con un altro utente umano. Ciononostante la longeva campagna single player e le tante missioni extra vi terranno comunque impegnati a lungo. L’assenza di nuovi contenuti rispetto alla versione per Xbox 360 e PC non lo rendono attraente per chi lo ha già giocato, ma se siete neofiti questa versione per PS Vita (forte anche del cross-buy con quella PS3) è sicuramente la più indicata grazie alla non ignorabile portabilità che abbraccia e potenzia ulteriormente il tipo d’esperienza che il Castlestorm veicola. Consigliatissimo rappresenta l’ennesimo ottimo gioco da scaricare via PSN sulla propria PS Vita.

    8.5

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