Recensione Little Deviants

Una raccolta di minigame poco ispirata e tutt'altro che creativa

Recensione Little Deviants
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  • PSVita
  • Quello di Playstation Vita è senza ombra di dubbio uno dei lanci più corposi che la recente storia videoludica ricordi. La mobilitazione delle software house è stata ingente, ed il Day One è salutato con gioia dai giocatori occidentali soprattutto perchè la qualità media delle produzioni è abbastanza elevata, con prodotti per tutti i gusti che dimostrano un'inaspettata solidità. Ovviamente è inevitabile trovare, negli oltre 20 prodotti a disposizione sugli scaffali digitali e non, qualche videogame meno prestante, fiaccato e barcollante. E non serve neppure cercare troppo lontano: anche Sony stessa, oltre ad Uncharted e Wipeout, ha pubblicato progetti evidentemente minoritari, adatti magari ad un pubblico meno smaliziato. E' il caso ad esempio di Reality Fighters, e pure quello di Little Deviants, piccola raccolta di minigame apparsa sotto tono fin dalle prime presentazioni. La sua funzione principale, agli occhi di un giocatore navigato, potrebbe esser quella di far sfoggio delle inedite funzionalità tattili della console, e poco altro. Sicuramente più intrigante agli occhi dei più piccoli, soprattutto per lo stile buffo e coloratissimo, Little Deviants non riesce comunque a “bucare lo schermo”, e resta in secondo piano, malconcio e opaco.

    Noia dallo spazio profondo

    Little Deviants ci accoglie con una breve sequenza filmata che racconta le esili premesse narrative che fanno da sfondo alla vicenda. Gli strani alieni protagonisti del gioco atterrano malamente su di un improbabile pianeta cubico, spuntando dalle profondità spaziali braccati da una spietata flotta di robot. Lo schianto disperde i buffi esserini in tutto il globo, e pure la loro astronave va in pezzi, seminati sulla superficie geometrica del mondo. Come se non bastasse, gli inseguitori meccanizzati utilizzano un potente raggio per risvegliare una schiera di zombie, che assieme agli ammassi di circuiti si mettono alla caccia dei Deviants.
    Il filmato iniziale già denuncia la povertà dell'ispirazione artistica, mentre sullo schermo si presentano informi esserini gelatinosi, avvolti dalle fiamme o dal ghiaccio, o fluorescenti come ectoplasmi dell'ultima ora. Lo stile semplicistico e dozzinale non convince, anche se può strappare un sorriso ai più piccoli, che probabilmente si divertiranno a vedere queste gelatine dispettose disseminare il panico per le città.
    Superato l'impatto iniziale si viene catapultati senza indugio nel poco elegante menù, da cui è possibile accedere ai vari Minigame. I primi momenti con Little Deviants risultano anche abbastanza piacevoli, dal momento che le attività sembrano creative e ben strutturate. Ad esempio, in uno dei minigiochi ci si trova a deformare il terreno usando il touchpad retrostante, per far rotolare un Deviant in piccolissimi stage ricchi di insidie, tentando di arrivare alla fine raccogliendo più stelle possibile. In altri casi di deve invece pizzicare la console con due dita, per scagliare il protagonista contro gli avversari, come se stessimo caricando il tiro di una fionda. Ma bastano davvero pochi minuti perchè alla legittima curiosità si sostituisca una monocorde indifferenza. Oltre alle succitate attività, quelle che si sbloccano in sequenza sono tutt'altro che originali e ben strutturate. Ci sono livelli che sembrano un “acchiappa la talpa” tattile, in cui si devono utilizzare entrambe le superfici sensibili al tocco a seconda della direzione in cui sono rivolti i bersagli. O ancora pallidi surrogati di Pacman da giocare utilizzando i Tilt Sensor, e stage più complessi che si attraversano alle stessa maniera, cercando di non cadere nei burroni e di acchiappare invece gli orologi che estendono il tempo a nostra disposizione. Un set di giochetti e minuterie ludiche, insomma, visto e rivisto, trito e affatto intrigante.
    In ogni stage si viene inoltre valutati sulla base del punteggio accumulato, e premiato con una medaglia a seconda della nostra abilità: per sbloccare nuovi minigame e recuperare un pezzo dell'astronave (che va via via componendosi man mano che si procede) è sufficiente ottenere il bronzo, mentre l'argento ci regala un nuovo elemento della galleria, fra illustrazioni e artwork di dubbio gusto. Mettersi a collezionare tutti gli extra (fra cui una serie di strani gatti squadrati da reperire in ogni stage) può essere un proposito che in molti faranno proprio, ma ben presto si scopre che Little Deviants ha seri problemi di bilanciamento: per ottenere il massimo riconoscimento si devono accumulare punteggi stratosferici, dimostrando una precisione ed un'accuratezza fuori dal comune. Studiare gli stage e raccogliere tutte le stelle diventa indispensabile, in un'operazione che porta via più tempo di quanto sia francamente legittimo dedicare ad ogni attività. Qualche minigioco, inoltre, ha una durata francamente troppo estesa: sessioni di circa una decina di minuti, normalmente nei limiti del Pick-up & Play, diventano noiose all'inverosimile, dato che tutti i compiti sono iterativi fino all'ossessione. Ci sono davvero pochi incentivi, insomma, per dedicarsi anima e corpo all'ottenimento delle medaglie, e l'esperienza con Little Deviants scorre nel più totale disincanto e nel moderato disinteresse. Per qualche ora il prodotto regge, cercando di incuriosirci facendo spuntare ad intervalli regolari un minigioco inedito.
    Troviamo ad esempio un piccolo sparatutto a realtà aumentata che ci farà girare attorno alla stanza come dei pazzi, alla ricerca dei Robot che ci gravitano attorno. Oppure un minigame “canoro”, che ci chiede di canticchiare in tre diverse tonalità (peccato che il riconoscimento vocale abbia più di una falla). O ancora delle gare contro il tempo in cui guidare utilizzando la console a mo' di volante. Ma giunti alla quarta delle cinque ambientazioni a disposizione si sarà visto più o meno tutto, e la voglia di terminare il titolo, affrontando nuovamente le stesse difficoltà, scemerà lentamente, fino a sparire completamente.
    Intendiamoci: non tutte le attività sono da buttare, ed anzi in molti casi il sistema di controllo reattivo si sposa con un concept in grado di intrattenere per qualche minuto. Ma Little Deviants è un titolo che non regala stimoli, e si propone quasi come un'estesa tech demo confezionata in fretta.
    Ben più assuefacente è la formula di Frobisher Says!, ben più esaltante l'impianto stilistico che lo sorregge, tanto che il prezzo di Deviants appare così alto da essere completamente ingiustificabile.
    Il comparto grafico non brilla, ne per complessità né per verve artistica, ma la vera nemesi del giocatore sono temi musicali noiosi ed insistenti, che assieme agli effetti sonori compongono una scena acustica punzecchiante e fastidiosa.

    Little Deviants Little DeviantsVersione Analizzata PlayStation VitaLittle Deviants è uno dei più deboli Launch Title di Playstation Vita. Pensato come una raccolta di minigame e distribuito probabilmente con l'intenzione di accontentare i più piccoli, riesce solo marginalmente nell'impresa. La varietà dell'offerta infatti non è così esemplare, e nonostante qualche minigioco sia indovinato e divertente, l'avventura si completa nell'arco di un pomeriggio fra minime variazioni su tema ed una ripetitività lancinante. Gli incentivi a tornare nei vari stage per conquistare tutti gli oggetti collezionabili sono così pochi che difficilmente ci si dedicherà all'impresa, che appare per altro snervante per colpa di un bilanciamento della difficoltà semplicemente folle. Anche a patto di apprezzare quel poco che Little Deviants ha da offrire, è necessario fare i conti con un colpo d'occhio ed uno stile poco ispirato e dozzinale.

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