Recensione Open Me!

Scatole da aprire e realtà aumentata per un puzzle game realizzato per PS Vita

Recensione Open Me!
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  • PSVita
  • Suona il campanello di casa e, ad attendervi impazientemente dietro la porta, trovate il più classico dei fattorini che dalla postura e espressione facciale è sull'orlo di una crisi isterica. E' agosto per tutti, e un impenetrabile alone di polvere e sudore lo rende più simile a un morbo di cui evitare il contagio, piuttosto che un operatore nel pieno delle sue funzioni. Tende le sue viscidissime braccia verso di voi e stringe con forza l'agognato pacco che aspettavate da settimane, se non mesi. Esplicati i rituali del caso e tirato un sospiro di sollievo per esservi sbarazzati della sinistra presenza, giunge inaspettatamente la parte più difficile. Scotch, fili di spago, cellophane e strati protettivi rendono un'impresa ardua giungere al prezioso contenuto, confinato in una scatola che sembra una meschina trappola costruita dal famoso Enigmista della saga cinematografica di Saw.
    L'idea alla base di Open Me! dev'essere balzata nelle menti dei suoi creatori in seguito di un'esperienza simile a quella appena descritta. Dopo improbabili battaglie tra carri armati e partite a mini-golf tutt'altro che indimenticabili, la Realtà Aumentata -la più bistrattata delle feature dall'attuale generazione di handheld- torna alla ribalta con un brillante puzzle game il cui scopo è, per l'appunto, aprire delle scatole.
    Nato dalla collaborazione di Japan Studios con Playstation Camp, Open Me! si è rivelato un titolo stimolante, cerebrale e fisico al punto giusto. Basandosi su un'idea piuttosto semplice, veicola un'esperienza da vivere con il cervello acceso, ma anche pronti a fare qualche piccolo scatto.

    Quando l'Enigmista fa regali di compleanno...

    Come anticipato, Open Me! è un puzzle game che sostituisce tasselli da far combaciare e prove logiche da risolvere con sistemi di sicurezza da eludere, serrature da scassinare e meccanismi da attivare per impossessarsi del misterioso (e spesso demenziale) regalo custodito all'interno di una serie di scatole dai materiali e forme diverse.
    Avvalendovi della Realtà Aumentata, vedrete comparire il box sulla superficie che avete designato come scenario di gioco. Il tavolo della cucina, il pavimento del salone e il tettuccio della vostra auto sono tutti luoghi ideali per giocare a Open Me!, a patto che siano ben illuminati e privi di irregolarità. Essere in possesso di una delle specifiche card RA rende le cose più semplici, ma con un pizzico di pazienza in più -e sorvolando su qualche piccolo problema di rilevazione che di tanto in tanto potrebbe interrompere la partita- è possibile risolvere gli enigmi anche non avendo con sé la carte: una bella comodità, vista la natura portatile del titolo.
    Dopo la miracolosa apparizione della scatola, comunque, dovrete iniziare a usare il cervello per capire con quali meccanismi interagire, come farlo e con che tempismo. Il primo set di "pacchetti" funge da tutorial, ed è utile per apprendere le basi. Suoni e colori sprigionati ad ogni tocco sul touch-screen, principale sistema di input, servono a suggerire quanto lontani si è dalla risoluzione dell'enigma. Pulsanti e interruttori possono -e spesso devono- essere attivati all'unisono usando più di un dito. Lame e trappole possono ferirvi e costarvi un fastidioso game over.
    La prematura sensazione di trovarsi di fronte a un prodotto ideato per un pubblico poco abituato a spremere le meningi viene presto accantonata. Una manciata di livelli è più che sufficiente per sentire i primi scricchiolii del proprio orgoglio, duramente messo alla prova dall'ennesima scatola che proprio non ne vuole sapere di aprirsi. Esasperati, ci si alza dalla sedia e si scopre che che non si possono superare le difficoltà rimanendo fermi sulle proprie gambe. L'oggetto virtuale va infatti esplorato letteralmente in ogni suo lato: PS Vita ben stretta tra le mani, ci si avvicina alla scatola per rivelarne i dettagli più nascosti. Ci si sposta velocemente da un angolo all'altro, per premere un interruttore prima che il timer raggiunga lo zero. Si picchietta velocemente sul touch-screen per attivare determinati meccanismi.
    Pur non sfociando mai in enigmi troppo ardui da risolvere, né in estenuanti prove di resistenza aerobica, la necessità di abbinare il ragionamento a reali spostamenti nello spazio fisico è alla base di un gameplay stuzzicante e dal retrogusto inusuale, mai accondiscendente con chi non si applica, ma sempre generoso di soddisfazioni per chi dimostrerà impegno.
    In questo senso gli sviluppatori sono stati estremamente abili nel creare un set di livelli capaci di rinnovare continuamente la formula di gioco grazie all'introduzione di elementi sempre nuovi, così che per ogni nuova scatola si debbano rivedere e aggiornare le tecniche di risoluzione.

    Oltre alla modalità principale, Open Me! si preoccupa di inserire due ulteriori voci nel menù. La prima è relativa a un set di prove risolvibili in co-op, limitato al locale come è lecito aspettarsi vista la natura del gioco. In due le cose si fanno ulteriormente interessanti, visto che, oltre alla normale collaborazione per venire a capo degli enigmi, spesso sarà necessaria una certa coordinazione tra i due utenti per disinnescare con tempismo i sistemi di sicurezza.
    L'altra modalità presente permette di creare e scambiare online scatole create attraverso un rudimentale ma efficace editor. A mano a mano che condividerete le vostre creazioni e risolverete quelle altrui, guadagnerete punti esperienza con cui sbloccare ulteriori tool. Ben lontano dal permettere di esprimere il proprio estro creativo in tutto e per tutto, questo strumento si rivela soddisfacente e divertente almeno per un po'. Non raggiungerete i livelli di sadismo del già citato Enigmista, ma con un po' di pazienza e ingegnosità potrete mettere in seria difficoltà anche i videogiocatori più ferrati.
    Se graficamente non c'è nulla da segnalare, vista la semplicità degli elementi tirati in ballo, tecnicamente ci teniamo a sottolineare nuovamente come in alcuni casi il software fatichi a visualizzare correttamente la scatola in assenza di una buona illuminazione o nel caso si giochi su superfici non perfettamente lisce. Nulla di così invalidante, sia chiaro, ma in questi termini la realtà aumentata presenta ancora qualche limite strutturale invalicabile.

    Compra quello che vuoi

    Open Me! viene proposto sul PSN con un interessante sistema d'acquisto. Il gioco è infatti diviso in 12 pacchetti di livelli, per un totale di 48 enigmi. Chi vuole acquistarli tutti in un colpo solo dovrà sborsare otto euro. Chi preferisce godersi un piccolo assaggio, può accaparrarsene uno al prezzo di ottanta centesimi. La via di mezzo (24 scatole divise in sei pacchetti) vi costerà infine cinque euro.

    Open Me Open MeVersione Analizzata PlayStation VitaOpen Me! è il puzzle game che non ti aspetti. Sostenuto da un'idea semplicissima, propone un'esperienza stimolante per il cervello, anche perchè correlata ad una componente "fisica" che richiede una buona spazialità. Intuire il modo per aggirare gli ostacoli va di pari passo con la necessità di interagire fisicamente con la scatola e con lo spazio attorno all'utente. Piccoli problemi di natura tecnica offuscano lievemente le sessioni di gioco, ma ciò non basta per rovinare un prodotto originale e che finalmente sfrutta a dovere la realtà aumentata. Consigliatissimo agli amanti del genere e a chi è alla ricerca di qualcosa di atipico.

    8

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