Half season American Horror Story: Freak Show

Poco horror ma tante stranezze e personaggi particolari nella prima metà di Freak Show, la nuova stagione di American Horror Sto

Half season American Horror Story: Freak Show
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Dopo la casa infestata, il manicomio criminale e il covo delle streghe, ora è il turno dello spettacolo dei “mostri”: Freak Show, la quarta stagione del serial antologico di culto American Horror Story, dopo i primi sei episodi si prepara al giro di boa, ovvero al passaggio alla seconda metà del racconto messo in piedi da Ryan Murphy e dal suo team di autori. Il momento ideale per un primo bilancio della nuova, attesissima stagione di quel fenomeno televisivo che, a partire dal 2011, ha incantato il pubblico di tutto il mondo (e non solo gli appassionati di horror), rivelandosi uno dei maggiori fenomeni mediatici e di costume legati al piccolo schermo. Ambientato in Florida all’inizio degli Anni ’50, Freak Show ruota interamente attorno al “Gabinetto di curiosità” di Elsa Mars, perversa entreneuse nella Germania nazista ed ora maîtresse de cérémonie di uno spettacolo che riunisce un pittoresco gruppo di “scherzi della natura”, disprezzati ed emarginati per il loro aspetto anormale e riuniti in una piccola comunità impegnata a proteggere se stessa dalle minacce del mondo esterno, ma anche da tensioni e rivalità interne.

IN THE LAND OF GODS AND MONSTERS

E in effetti, uno dei tratti peculiari di Freak Show, rispetto alle precedenti stagioni di American Horror Story, risiede proprio nella dimensione corale della storia: un aspetto in parte già presente in Asylum e in Coven, ma che qui si fa ancora più evidente a partire dalla quantità di comprimari in gioco, tanto da costringere gli autori, in più occasioni, a sacrificare qualche subplot per l’impossibilità di farli rientrare tutti quanti in ogni singolo episodio. Il rischio, ovviamente, è quello di non mantenere gli stessi livelli di tensione per ciascuna storyline, confinando ai margini personaggi quali la donna barbuta Ethel Darling (Kathy Bates), l’ermafrodito Desiree Dupree (Angela Bassett) e il suo nerboruto partner omosessuale Dell Toledo (Michael Chiklis). A dominare la scena, all’interno del Freak Show, sono piuttosto le due indiscusse primedonne dell’universo di American Horror Story: l’istrionica Jessica Lange, perfetta nei panni dell’egoentrica, vanesia ed ossessiva Elsa Mars, e Sarah Paulson, divisa nel doppio ruolo di Bette e Dot Tattler, le gemelle siamesi (due teste in un unico corpo) che in vari casi fungono da duplice sguardo focalizzatore sugli eventi della serie, con un registro sospeso fra il dramma e la macabra ironia.

LE STAR DEL FREAK SHOW

La prima metà della stagione, pertanto, ha dedicato ampio spazio ai tre personaggi interpretati dalle due attrici, riservando loro anche i numeri musicali che hanno corredato alcuni episodi della serie: Elsa, dopo la performance in Life on Mars? di David Bowie nel pilot, ha avuto modo di esibirsi pure in un altro brano emblematico rispetto ai temi della stagione, ovvero Gods and Monsters di Lana del Rey, mentre Bette e Dot hanno duettato sulle note di Criminal di Fiona Apple. La cinica Dot è inoltre la protagonista del subplot romantico basato sull’inaspettato feeling con Jimmy (Evan Peters), il giovane figlio di Ethel, mentre la più ingenua Bette è sempre più abbacinata dai sogni di gloria che Elsa ha contribuito a trasmetterle e vagheggia la possibilità di essere finalmente separata dalla sorella con un’operazione chirurgica. In una narrazione spesso bizzarra o affidata ai toni del grottesco, perfino nelle scene più sanguinose (si veda il selvaggio omicidio dell’aitante gigolò Andy, interpretato dalla guest star Matt Bomer), non mancano tuttavia, come da tradizione, sequenze di tenebrosa suggestione: la più disturbante rimane probabilmente il flashback nel corso del quale Elsa rievoca il proprio passato di prostituta e star di video erotici nella Germania degli Anni ’30, nonché la terrificante vicenda che ha portato alla sua mutilazione.

DALL’HORROR AL GRAND GUIGNOL

Ma pur con i suoi elementi spaventosi e repellenti, ciò di cui si avverte la carenza, in Freak Show, paradossalmente è proprio la componente più genuinamente horror. Rispetto alle precedenti stagioni, American Horror Story sembra aver assunto un registro ancor più sfacciatamente camp, facendo però venir meno la suspense paralizzante e l’angosciosa, costante tensione che animavano invece tanto Murder House quanto Asylum. Se già Coven aveva segnato un cambiamento in tal senso, ovvero un progressivo spostamento dai territori del puro horror a quelli del racconto di formazione e dell’affresco corale a tinte orrorifiche, la nuova stagione pare aver declinato l’horror nel grand guignol, come dimostrano anche le efferatezze commesse dal nuovo antagonista della serie: il giovane Dandy (Finn Wittrock), figlio viziato e psicopatico - probabile frutto di un incesto - di Gloria Mott (Frances Conroy). Gli autori, infatti, hanno eliminato dopo appena quattro episodi il clown Twisty (John Carroll Lynch), mostruoso spauracchio dal volto orribilmente deformato, cedendo lo scettro di “cattivo” ad un personaggio sopra le righe, quasi più cartoonesco che non realmente inquietante, e forse non del tutto in grado di sostenere il peso comportato dal ruolo di villain.

American Horror Story: Freak Show La sensazione, dopo le prime sei puntate, è di assistere ad una stagione non certo priva di motivi di fascino, ma che ancora non sta esprimendo al massimo il proprio potenziale: gli sceneggiatori non sempre trovano un equilibrio impeccabile nella gestione delle numerose sottotrame nell’ottica dell’intreccio complessivo, mentre latitano gli autentici brividi - e gli abissi di orrore - delle prime stagioni di American Horror Story. Confidiamo, comunque, che fraülein Elsa abbia già in serbo qualche degno colpo di scena per il prossimo atto del Freak Show...