Esistono le buone e le cattive idee. Poi esistono le pessime idee, quelle che pur sforzandoti, non riesci a capire come possano essere balenate nelle testa di qualcuno. Sei lì e ti interroghi sul senso di una data cosa, ma invano, non c'è, inutile far lavorare troppo il cervello. Esempio lampante di terribile, insulsa, ingiustificata, malsana e stupida idea è quello di proporre il remake di una serie televisiva già ottima e pure già diffusa. Perché oggi siamo tutti smaliziati e abbiamo il click facile, così non importa se un prodotto è inglese, svedese, spagnolo, polacco o quello che è , di certo c'è che, se è stato di successo e se è di buona fattura, noi l'abbiamo già intercettato.
Lo hanno fatto con The Bridge e con The Killing - per citare i più recenti- e lo hanno fatto anche con Broadchurch, gioiello inglese in otto episodi (andato in onda nel 2013 e rinnovato per una seconda stagione) riproposto in salsa americana per l'autunno 2014 e ribattezzato Gracepoint. L'autore è lo stesso, Chris Chibnall, ma quello che sgomenta davvero è che è il medesimo anche l'attore protagonista, ovvero quel David Tennant (si, proprio "The Tenth Doctor") che nella serie britannica era il detective Hardy e che in quella americana è... il detective Carver! Stesso performer stessa parte. Geniale, no?
Non c'è Gracepoint senza Broadchurch
Ipotizziamo ci sia ancora qualcuno che si è perso Broadchurch e dunque passiamo a spulciare la trama di Gracepoint (si, perché è la stessa identica pure questa). Una tranquilla e pacifica cittadina di mare, di quelle dove tutti si conoscono e si vogliono bene insomma, viene sconvolta il giorno in cui sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di un bambino. Anch'egli faceva parte della comunità. La famiglia è lacerata, i cittadini tutti, turbati. Eppure questo evento porterà in superficie segreti e bugie e mostrerà il vero lato di ogni abitante della città. A condurre le indagini un'ispettrice del luogo e un detective "forestiero" (Tennant) poco amato e poco desiderato.
La storia non è nuova (non lo è non solo perché comune a entrambe le serie, ma anche perché non si può gridare alla novità assoluta), ma sia Broadchurch che Gracepoint sono realizzate senza sbavature, a partire dalla scelta del cast, passando per le interpretazioni, la regia, la fotografia e la sceneggiatura che non perde mai un colpo. Avvincenti, appassionanti, riescono a coinvolgere e creano quel senso d'attesa che porta lo spettatore a consumare gli episodi come fossero ciliege, uno dopo l'altro.
Cosa c'è allora di male nell'aver realizzato un remake “spiccicato” di Broadchurch? Nulla, se non il fatto che, per chi l'avesse già visto, Gracepoint è totalmente inutile, privo di senso, una mera ripetizione, che annoia. Quest'ultimo infatti è quasi una riproposizione shot for shot della serie originale e francamente non ne vediamo la ragion d'essere. Più in generale però ci chiediamo, che senso ha fare il remake di una serie già bellissima e conosciuta?