Half season New Girl - Stagione 1

Un serial che sta andando a rotoli? New Girl a metà della prima stagione sembra aver perso la brillantezza e il divertimento dell'esordio

Half season New Girl - Stagione 1
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Sembrava la comedy rivelazione dell’anno, eravamo già pronti a designarla come l’erede di The Big Bang Theory e How I Met Your Mother, invece la serie è riuscita nell’ardua impresa di farci cambiare diametralmente opinione, prendendo prima un brutto scivolone e crollando poi con un tonfo sonoro.
Cosa le è successo dunque?

Dalle stelle alle stalle

Partiamo dal pilot (qui inoltre c’è un bel first look a riguardo): nuovo, fresco, vivace, divertente, a tratti grandioso. Ecco come si presentava New Girl al primo incontro, sfoggiando il suo abito migliore, cosa che ci ha impressionati facendoci pensare grandi cose. Non era poi difficile proseguire a quel modo, in fondo la serie non aveva inventato nulla di particolarmente inedito, “solo” era riuscita a proporre ottimi personaggi e a creare un perfetto equilibrio degli elementi. Parlando appunto dei character è inutile negare che la star fosse proprio lei, Zooey Deschanel, con una parte che definire cucitale addosso è poco. Buffa, impacciata, ingenua, un po’ matta e con la mania di “musicare” ogni momento della sua vita. Ecco Jess, la “new girl” del titolo, semplicemente adorabile! Con lei i suoi nuovi tre coinquilini, di certo meno estrosi, ma comunque ben delineati, ognuno con la sua definita personalità. Il quartetto era perfettamente integrato e bilanciato. La prima puntata ha messo su una bellissima storia corale in grado di coinvolgerli tutti. Come siamo passati da tutto questo al crollo di cui dicevamo prima? C’è da dire che già il secondo e il terzo episodio hanno iniziato a scricchiolare, risultando molto meno “geniali” e tanto più poveri di contenuto. Le situazioni comiche già apparivano più forzate e i personaggi cominciavano a perdere il loro smalto. Di già direte voi? Eh si, ma questo è nulla, perché da ciò al momento in cui scriviamo (dunque siamo a metà stagione) il serial è riuscito persino a peggiorare e definirlo improponibile è l’unico modo di descriverlo. Tanto per cominciare il carismatico attore Damon Wayans Jr., che nella premiere era lo spassosissimo Coach, ha abbandonato la serie per precedenti impegni lasciandoci così a doverci sorbire il suo insulso rimpiazzo, tale Winston, interpretato da un attore (Lamorne Morris) che malvagio non è per nulla, ma che viene svilito da un personaggio inutile e assolutamente privo di identità. Mandato giù il rospo e accettata la triste dipartita, abbiamo fatto l’ingenuo errore di credere che in fondo gli ingredienti buoni fossero ancora tutti lì e abbiamo dunque proseguito episodio dopo episodio. Mai sbaglio fu più grande! Il problema, come si può facilmente comprendere, non è la sostituzione di un personaggio con un altro, tanto più che questi non era neppure il protagonista, ma il fatto che la serie abbia d’un colpo cambiato totalmente registro, come se fosse stata affidata ad un nuovo, diverso, irrimediabilmente peggiore team creativo. La desolante verità è che allo stato attuale New Girl ha il difetto tipico delle sitcom scritte coi piedi, è afflitta dal male peggiore che può colpire una comedy: non diverte. Jess da amabile è divenuta tonta e ridicola, ha smesso di canticchiare della sua vita (e forse è meglio visto che quelle rare volte che lo fa è penosa) e incredibilmente ha perso perfino il ruolo di protagonista indiscussa. No, quest’ultima cosa non è stata decisa al fine di dar più spazio agli altri personaggi, anche perché quello che già hanno non sanno come gestirlo e dunque non avrebbe senso. Schmidt (Max Greenfield) e Nick (Jake M. Johnson) infatti sono piatti come figurine e di puntata in puntata hanno detto addio alla loro verve. Di Winston non diremo altro perché ci pare ingiusto infierire troppo. Qualche “ospite” ha fatto capolino di tanto in tanto, come il collega o l’amica modella di Jess per esempio, ma non è riuscito a lasciare alcuna impronta. Se già singolarmente i quattro hanno delle pecche, figuriamoci come potrebbero mai funzionare in quanto gruppo. E difatti è semplice, non funzionano! Probabilmente gli sceneggiatori non sanno tenere insieme un numero così esiguo di character e hanno ridotto al minimo le interazioni. Ovvero, due personaggi da un lato e due dall’altro, come se neppure fossero nella stessa serie. Inoltre, per un abbozzo di storia da una parte si aveva il nulla più totale dall’altra. Peccato poi che si siano portati dietro questo nulla quando hanno capito che i quattro in qualche maniera dovevano incontrarsi/scontrarsi . Infatti non soltanto manca anche solo un accenno di storia di base, ma addirittura nei singoli episodi regna il caos più totale, cioè, si fanno susseguire assurdi/sciocchi eventi e si mandano avanti gli attori che sembrano recitare a ruota libera, improvvisando. E dunque avremo così le faccine di Jess, le urla di Schmidt, il broncio di Nick e una serie di dialoghi che non si possono neppure definire tali.

Un bel progetto buttato al vento

Un ultimo appunto da farsi riguarda a nostro avviso la singolarità e la simpatia del presupposto su cui giaceva la serie (e il passato è d’obbligo). Ci spieghiamo meglio: spesso, sullo schermo, si tende a rappresentare il sesso femminile come frivolo e unicamente atto a imbellettarsi, spettegolare, fare shopping e saltare di appuntamento in appuntamento. Qui invece si era scelta come protagonista una figura femminile del tutto differente, ovvero un po’ bizzarra, totalmente incapace di relazionarsi con la sfera maschile, ma al tempo stesso dolce, simpatica e goffa, di quelle che involontariamente ti strappano più d’un sorriso. Non era la classica bellona senza cervello (alla Penny di The Big Bang Theory per dirne una), ma una ragazza semplice che non temeva di mostrarsi per ciò che era. Spalle perfette erano perciò i suoi nuovi amici, ragazzi normali, piacenti e abbastanza disinvolti col gentil sesso. Qui in pratica si assisteva al rovescio dei ruoli, dove erano appunto quest’ultimi ad aiutare lei, a spiegarle cosa frulla nella testa di un uomo, a suggerirle per esempio cosa dire/non dire o fare/non fare al primo appuntamento, cosa indossare e cose del genere. Dal canto suo Jess riusciva a far venir fuori l’aspetto più tenero e sensibile che i coinquilini tentavano di nascondere sotto chili di muscoli o atteggiamenti da macho. Inoltre la prima puntata lasciava intendere il dispiegarsi di una serie di situazioni interessanti e spassose basate sullo sconvolgimento dell’equilibrio “testosteronico” della casa proprio in seguito all’ingresso della singolare new girl. Tutto incuriosiva di questa nuova convivenza, invece gli autori hanno malauguratamente mandato tutto a rotoli, instupidendo e banalizzando la figura di Jess, abbandonando a loro stessi i personaggi maschili, riducendo le interazioni e dunque le evoluzioni dei rapporti ed evitando con cura di sviluppare una benché minima trama (sia verticale che orizzontale).

New Girl - Stagione 1 Per favore ridateci il primissimo New Girl! E’ questo quello che ci sentiremmo di dire se dovessimo incontrare i responsabili del crollo della serie, a cui faremmo seguire numerosi insulti per come siano riusciti ad ingannare tutti ottenendo inspiegabilmente addirittura una intera stagione per questo pattume. Se nella celebre favola il brutto anatroccolo si scopre poi un meraviglioso cigno, qui assistiamo all’esatto ribaltamento della storia. Grandi personaggi banalizzati, una protagonista che è divenuta la caricatura di se stessa, “storie” che son passate da vivaci a forzate o inesistenti. Bocciata!