Recensione Olive Kitteridge

La nuova miniserie della HBO dimostra ancora una volta la grande qualità raggiunta dai progetti per il piccolo schermo

Recensione Olive Kitteridge
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La HBO, dopo i brillanti risultati ottenuti con Game of Thrones e True Detective, prosegue , con Olive Kitteridge, nel suo cammino all'insegna dei grandi progetti televisivi tratti da libri di successo, e lo fa con un prodotto all'insegna della qualità e della commistione tra piccolo e grande schermo.
La miniserie è stata presentata, in anteprima rispetto alla messa in onda statunitense e a quella italiana, prevista nel mese di gennaio su Sky, alla 71esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia .
La regia dei quattro episodi di cui è composto questo adattamento è stata affidata a Lisa Cholodenko, famosa per i film I ragazzi stanno bene o Laurel Canyon, e per aver diretto alcune puntate di popolari show tv come Six Feet Under e The L Word.
Tratto dall'omonimo romanzo premio Pulitzer scritto da Elizabeth Stout, Olive Kitteridge porta in scena le storie di un gruppo di persone che vivono in una piccola cittadina della provincia americana situata nell'area del Maine, Crosby, intrecciando i drammi personali di ognuno di loro e dando uno sguardo d'insieme alla realtà locale.

Numerosi personaggi sullo sfondo della tranquilla vita del Maine

Olive (Frances McDormand) è una donna dalla personalità forte e determinata, dal sarcasmo tagliente e sempre pronta ad avere l'ultima parola su ogni questione. A suo fianco c'è invece Henry (Richard Jenkins), un uomo mite e benvoluto da tutti che non ha alcun problema a conquistare i clienti della sua farmacia e la stima di chiunque lo conosca. La coppia ha anche un figlio, Christopher (John Gallagher Jr.), che in qualche modo subisce il complicato rapporto con la madre, soprattutto in età adulta, mentre le caratteristiche del lavoro di insegnante di Olive si rispecchiano sulla sua quotidianità con piccoli modi e gesti.
I quattro episodi di cui si compone la miniserie si addentrano in vari momenti e aspetti della vita quotidiana del paese in cui è ambientato il romanzo, avvicinandosi con delicatezza e semplicità a elementi drammatici dotati di una grande carica di realismo ed efficacia. L'aspetto più interessante del progetto è infatti stato quello di mantenere la forza narrativa di Olive Kitteridge, pur diminuendo il numero di personaggi, senza mai risultare sopra le righe o eccessivo, rimanendo inoltre ben ancorato a una realtà locale ben definita in tutti i suoi dettagli, e delineata con accuratezza e sapienza introducendo piccoli nuclei famigliari il cui unico legame tra loro è la figura di Olive, con la sua carica di cinismo e con uno sguardo particolare e quasi corrosivo sul mondo che la circonda.

Un cast tecnico e artistico di grande livello

L'introduzione dei personaggi avviene in maniera intelligente grazie alla suddivisione dei capitoli, proponendo prima la figura del marito Henry, interpretato magnificamente dall'attore Richard Jenkins, attraverso il suo innamoramento per una dipendente della farmacia, Denise Thibodeau (Zoe Kazan), colpita da un grave lutto, mentre Olive si avvicina al suo collega Jim Casey (Peter Mullan).
Il passaggio successivo è quello di mostrare quanto accaduto a uno degli studenti di Olive, Kevin (Cory Michael Smith), la cui vita è sempre stata funestata dalla malattia mentale e dai problemi della madre, Rachel Coulson (Rosemarie DeWitt), elementi che hanno avuto degli effetti anche su di lui.
Spazio poi a Christopher (John Gallagher Jr.), il figlio di Olive e Henry, durante le sue nozze con una dottoressa poco apprezzata dalla suocera. L'ultimo capitolo introduce infine il personaggio del vedovo Jack Kennison (Bill Murray), che si inserirà nella vita della protagonista in modo graduale ma significativo.
La fotografia luminosa di Frederick Elmes e la colonna sonora malinconica composta da Carter Burwell, impreziosiscono Olive Kitteridge e i suoi eventi, che rimangono in sospeso tra atmosfere suggestive e situazioni ben calibrate sulle caratteristiche principali del progetto.
La produzione, a cui hanno contribuito anche l'attore premio Oscar Tom Hanks e Gary Goetzman, è di altissimo livello e si nota nella cura con cui sono stati realizzati tutti i dettagli delle scenografie, dei costumi, e dal modo in cui vengono delineate ambientazioni e situazioni, sottolineando con efficacia il contributo della production designer Julie Berghoff.
Le interpretazioni sono, come prevedibile, di altissimo livello e sostengono con grande bravura i quattro episodi, la cui struttura è giustamente costruita sulle interazioni tra personaggi e i dialoghi brillanti adattati dalla pagina allo schermo.
Frances McDormand dà vita a un personaggio indimenticabile che riesce a non risultare mai sgradito al pubblico nonostante la sua personalità spigolosa e invadente, e l'attrice ha il grande merito di far emergere progressivamente tutta la sua umanità e dolcezza. Pur avendo un ruolo secondario e molto limitato, Bill Murray regala inoltre un apporto significativo a Olive Kitteridge, arricchendo l'ultima ora con il suo talento.

Olive Kitteridge La miniserie della HBO conferma tutta l'attenzione rivolta dalla tv via cavo alla realizzazione dei suoi progetti televisivi, portando ancora una volta sul piccolo schermo un prodotto ambizioso e curato in ogni minimo dettaglio. Il talento del cast scelto, della regista Lisa Cholodenko e della produzione, ha permesso a Olive Kitteridge di ottenere un risultato di grande qualità che dimostra con chiarezza il progressivo e inesorabile assottigliamento del confine tra i progetti televisivi e cinematografici.